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  1. ZAGOR: "L'UOMO INVISIBILE" (Ivan)

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    Ivan
    Zagor
    By joe 7 il 6 July 2018
     
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    ZAGOR 165-167: L'UOMO INVISIBILE (analisi di Ivan)

    Testi: Decio Canzio
    Disegni: Pini Segna

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 216-218 (usciti nel 1979). I numeri reali di queste storie di Zagor sono 165-167. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 165-167.

    TRAMA

    Adolfo Verybad, lo scienziato tanto bizzarro quanto geniale già conosciuto a Zagor nella storia 26 ("Il nemico nell'ombra"), nel corso dei suoi esperimenti, nel vedere un gatto al quale è caduto addosso un siero di sua creazione e vedendolo diventare invisibile per un certo tempo, capisce di aver scoperto il siero dell'invisibilità. Jim Kelly, un delinquente, ne approfitta per rubare il siero, uccidere lo sceriffo del paese e darsi ai furti. Zagor, con uno stratagemma, cattura Kelly, ma i militari di Forte Jericho vogliono utilizzare il siero di Verybad a scopo bellico. Indignato, Zagor manda alle fiamme il laboratorio di Verybad, così che nessuno possa più usare il siero. Però Zagor e Cico, sulla via del ritorno a Darkwood, sono aggrediti da un altro uomo invisibile: si tratta del maggiore Parker, che aveva rubato delle fiale a Verybad. Una di esse finisce, però, nelle mani di Zagor, che può lottare ad armi pari col criminale e alla fine sconfiggerlo.

    COMMENTO

    Storia non riuscita del periodo "silver age". Purtroppo qui si sono combinati due fattori: la diversità dello stile di Canzio da quello classico della collana; un tema di base (l'invisibilità) che richiedeva una maggiore delicatezza di trattamento rispetto a quella dimostrata in questa storia. In narrativa, il tema dell'invisibilità è sempre rischioso: bisogna saper rendere credibili gli aspetti scientifici della trasparenza dei corpi solidi e mantenerli coerenti in ogni situazione. Qui non lo sono. In primis, è un filtro assunto per via orale, per digestione quindi: si presume che agisca sull'organismo umano...ma poi costatiamo che rende invisibili anche i VESTITI e le ARMI, senza alcun motivo logico. Inoltre, il gatto che scompare durante il primo esperimento di Verybad NON ha bevuto il siero, bensì gli si è solo rovesciato addosso. Quindi, come funziona? Si beve o si spalma? Sono due modalità scientifiche ben distinte (azione sulle cellule di un organismo o rifrazione della luce esterna): non si possono mischiare insieme così, alla carlona. Insomma, le proprietà e il comportamento del filtro sono state trattate con molta superficialità.

    Il piano di Zagor per catturare Jim Kelly è semplicemente ABERRANTE. In pratica, l'assunto è questo: "Kelly cercherà di rapinare il carro blindato, quindi gli uomini della scorta devono fare da bersaglio ai suoi proiettili badando di non crepare troppo in fretta, in modo che l'effetto del siero si esaurisca. A quel punto, io potrò uscire dal mio comodo nascondiglio e fargli "cucù"!" Assurdo. In primis, Zagor parla di sacrificare vite umane come se fossero pedoni di una scacchiera. Un cinismo assolutamente incompatibile con la filosofia del personaggio (soprattutto se lo scopo di questo massacro annunciato è solo quello di catturare un ladruncolo da quattro soldi). Inoltre, è inverosimile credere che i soldati – dopo essere stati informati di questo geniale piano – accettino di far parte di una scorta destinata ad essere ammazzata passivamente a fucilate. Qui la credibilità comportamentale dei personaggi (sia di Zagor che dei soldati) è messa davvero a dura prova.

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    Mentre nel forte è in corso un ballo, Zagor dà fuoco al laboratorio di Verybad in modo che la formula dell'invisibilità vada distrutta per sempre. Sorvoliamo sull'improbabilità che Verybad sia davvero così rimbambito da non riuscire più a ricreare la formula senza i suoi vecchi appunti: la vera perplessità di questa scena è un'altra. Ovvero, che i soldati accorrino a spegnere l'incendio, pensando che si sia trattato di in banale incidente...quando, all'improvviso, compare Zagor a dire "Macché incidente, sono stato io!"...e subito dopo se ne torna tranquillamente a casetta, senza timore di conseguenze. Come dire: nessuno sa dove abita il famoso Zagor per andare ad arrestarlo con l'accusa di sabotaggio di progetto governativo, distruzione di proprietà dell'esercito e fuga dai militari. Mah. :huh: :huh: E in più: Perché Zagor non brucia SUBITO gli appunti nel rogo del laboratorio, invece di portarseli dietro per poi bruciarli in un posto tranquillo? Forse per farsi inseguire da qualcuno che vuole recuperarli? Boh. Misteri dell'imperscrutabile (il)logica canziana. ^_^

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    Graficamente, lo scontro "invisibile" tra Zagor e il maggiore Parker è abbastanza ridicolo. Le pistole fluttuanti rivelano la posizione dell'avversario, ma nessuno dei due riesce a fare centro (senza contare che compare anche un coltello diventato improvvisamente visibile senza nessuna logica). Peraltro, non si capisce perché Parker si ostini a cercare lo scontro fisico, invece di fuggire mentre è ancora invisibile, dato che in quella situazione non ha più nulla da guadagnarci.

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    Ma dai, ma che è 'sta roba!


    Nell'episodio "La traccia", Verybad era un personaggio appena abbozzato, quindi poteva essere ridefinito a piacimento...ma Canzio lo trasforma in una macchietta caricaturale. Lo si può rilevare durante la scena del ballo; una gag di dubbio gusto che raffigura Verybad come un cialtrone goffo e pure un po' finocchio. La pericolosità delle sue invenzioni dovrebbe invece essere accoppiata ad una figura di un certo carisma.

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    A parte le perplessità sopraelencate, anche il ritmo narrativo procede in modo stanco, senza guizzi che diano una scossa all'attenzione. Almeno da parte mia, durante la (ri)lettura ho provato un senso di pesantezza; non vedevo l'ora che si arrivasse alla fine. A parità di lacune nella trama, le storie di Castelli mi appaiono molto più briose di quelle di Canzio (e qui ritorna il solito discorso sulla differenza di stile tra il COME raccontare una stessa cosa, fosse anche una mezza ciofeca).

    In definitiva, mi pare di poter dire che l'apporto di Canzio alla collana Zagor non sia stato dei più felici. Le sue storie buone erano:
    - "Pugni e pepite"
    - AFFONDATE IL DESTROYER (in collaborazione con Nolitta)

    Le sue storie mediocri:
    - IL CAVALIERE MISTERIOSO
    - L'UOMO INVISIBILE
    - IL POPOLO DELLE CAVERNE

    Va comunque detto che su altre testate, Canzio ha dimostrato di essere un buon autore; qui probabilmente non "sentiva" il personaggio, o perlomeno non è riuscito a centrarne lo spirito (tranne in "Pugni e pepite", e c'è da chiedersi come mai non sia più riuscito a replicare quell'ottima prestazione).

    DISEGNI

    Pur sapendo di andare controcorrente, ribadisco il mio apprezzamento per Pini Segna, un bravo illustratore che però su Zagor non ha mai saputo correggere due evidenti difetti del suo stile:
    1) I VOLTI (caricaturali e spesso incostanti da una vignetta all'altra)
    2) LE FIGURE (a volte sproporzionate e snodate come marionette)
    Tuttavia, al netto di queste innegabili lacune, ritengo esagerate le peste e corna che sono state dette su di lui. Continuo a pensare che tutta questa avversione sia originata (in parte) dal fatto che il buon Pini non abbia mai potuto associare il proprio nome ad una grande storia dal punto di vista di sceneggiatura (e come "Fantasmi" e "Il profeta", anche L'UOMO INVISIBILE non può certo essere considerata tale). :(

    VOTO

    Storia: 5,5
    Disegni: 7
    Autore: 7

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    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 22:20
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