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  1. ZAGOR: "I PADRONI DEL FUOCO" E ALTRI (Joe7)

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    Zagor
    By joe 7 il 22 May 2020
     
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    ZAGOR 16: I PADRONI DEL FUOCO (E ALTRO) - Analisi di Joe7

    Testi: Guido Nolitta (Sergio Bonelli)
    Disegni: Gallieno Ferri

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 67 (uscito nel 1966). Il numero reale di Zagor è 16. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, cioè col numero 16. La storia - anzi, il gruppo di storie, che sono brevi e intrecciate tra di loro, tanto che è meglio metterle insieme, visto che sono tutte raccolte nello Zagor Zenith 16 - è stata pubblicata in precedenza sullo Zagor formato libretto "Terza Serie-Collana Lampo" (50 lire) n. 1-6 di Maggio-Agosto 1964. Le storie presenti sono qui sotto elencate.

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    BUDDY FOX, LA "VOLPE"

    La storia è stata pubblicata su Zagor (numerazione reale) 15 e 16; la precedente versione in libretto è qui sotto (1: "Gentiluomo... ma non troppo!"; 2: "La furia di Zagor"; 3: "I due traditori")

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    In questa breve storia, Cico, alla caccia di un tacchino, finisce in una villa, dove viene maltrattato e mandato via a calci. Stranamente, stavolta Zagor protesta dallo sceriffo (di solito rimprovera Cico per i pasticci che fa). Ma la villa appartiene a una persona importante, tal Marchese di Beauchamp: quindi lo sceriffo preferisce glissare. Zagor, invece, vuole cantargliene quattro al Marchese e scopre che si tratta in realtà di un ladro trasformista: Buddy Fox, la Volpe, che vuole fare un party nelle sembianze del Marchese e così derubare i ricchi invitati. Zagor viene fatto prigioniero e mandato in un sotterraneo, incatenato al muro, mentre avviene la festa. Cico, per trovare Zagor, partecipa alla festa insieme ad un gruppo di attori e saltimbanchi invitati per l'occasione: intrufolandosi nei sotterranei, libera Zagor, che attacca Buddy Fox e la sua banda, mentre Cico corre dallo sceriffo. Alla fine Buddy Fox e gli altri sono tutti catturati.

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    Una storia breve ma divertentissima, con un Cico gran mattatore che interpreta Marcantonio davanti al cadavere di Cesare (che si tratta dell'anziano nonno della compagnia, che fa solo quella parte, e solo quando dorme ubriaco). Si vedono qui alcuni spunti che saranno poi sviluppati nelle storie di Zagor: i saltimbanchi, che poi Nolitta ripresenterà con la famosa famiglia Sullivan del passato di Zagor, e il trasformista Buddy Fox, un'anticipazione del "Fante di Picche". Anche se la storia si legge volentieri, ha diverse carenze narrative:
    - Buddy Fox e la sua banda vengono sbaragliati troppo frettolosamente (quasi neanche si vede Zagor che li pesta tutti)
    - non si capisce perchè mai Buddy Fox debba tenere prigioniero Zagor, invece di ammazzarlo
    - quando sparano a Cico facendolo fuggire, Buddy Fox non si preoccupa minimamente di lui. Ma, per quanto sciocco possa essere Cico per i banditi, resta comunque un pericoloso testimone. E lo lasciano scappare? Insomma, questo Buddy Fox è troppo facilone per essere una "volpe"...
    - questo Marchese di Beauchamp, che Buddy Fox interpreta, e che lui dice di aver imprigionato nelle segrete, non compare mai, nemmeno alla fine della storia. L'avranno dimenticato lì? :huh:

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    Cico - Marco Antonio che solleva Cesare O'Elefante



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    IL MEDICO PRIGIONIERO DEGLI INDIANI

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    Zagor e Cico sono ospiti dell'accampamento di Mano Rossa, il capo dei Fox. Ma Zagor si accorge che i Fox tengono prigioniero un bianco e di notte cerca di liberarlo: si tratta di un medico, tal Jim Galloway. Fu catturato dai Fox e tenuto lì perchè prezioso per curare i malati della tribù. Zagor e Cico portano via il medico dai Fox, che li inseguono: dopo un lungo assedio, Galloway cambia idea e torna a vivere tra i Fox, che dopotutto hanno bisogno di lui.

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    Ecco la conseguenza di non spiegarsi prima: una bella strage di morti ammazzati, poi ops, scusate, ci siamo sbagliati, amici come prima, OK?


    La storia, brevissima, è uno spasso di contraddizioni: mentre il medico rimugina se sia il caso di fuggire o no, perchè in fondo i poveri indiani volevano solo essere guariti, Zagor li stermina uno dopo l'altro. Se il medico tonto avesse aspettato ancora un pò a decidersi, non ci sarebbero più stati indiani da guarire! :lol: :lol:

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    "BIMBO" SULLIVAN

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    Poco dopo l'avventura col medico, Zagor e Cico si trovano coinvolti nei traffici di "Bimbo" Sullivan, un mercante poco pulito, che viene minacciato da alcuni indiani perchè vogliono da lui il whisky. Zagor libera "Bimbo", che lo ringrazia in fretta e poi scappa via. Infatti, il giorno dopo, arrivano lì due soldati dell'esercito che erano in combutta proprio con "Bimbo" per consegnargli di nascosto delle armi per gli indiani. I militari scambiano Cico per "Bimbo", ma Zagor li pesta e li porta al forte: un giorno farà i conti anche con "Bimbo" Sullivan, che ormai è lontano.

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    Una storia non solo breve, ma anche col finale aperto, in cui compare per la prima volta "Bimbo" Sullivan, un criminale di mezza tacca che comparirà ancora nelle storie di Zagor. Cico viene pestato dai militari traditori, che lo scambiano per "Bimbo" e credono che lui voglia ingannarli, visto che non tira fuori i soldi promessi. Più che una storia, sembra l'introduzione ad un'altra storia: ma sembra che Nolitta abbia cambiato idea all'improvviso, senza fare l'inseguimento di "Bimbo", come il lettore si sarebbe aspettato. Forse Nolitta ha avuto un altro dei suoi problemi narrativi, tipo "blocco dello scrittore". Infatti, la storia successiva, anche se ufficialmente è di Nolitta, ha molte caratteristiche delle storie texiane del padre, Gianluigi Bonelli.

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    I PADRONI DEL FUOCO

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    A causa di un errore di Cico, che guida la pagaia in mezzo al fiume, Zagor e il messicano finiscono inghiottiti in una caverna, detta la Porta della Paura, con tanto di forma a teschio degna di Gardaland. Finiscono nel solito territorio nascosto dove una tribù di uomini buoni di forma umanoide, i Tutelos, è minacciata da una tribù di uomini cattivi di forma neanderthaliana, i Wasaki, detti i "Padroni del fuoco", perchè, appunto, possiedono il fuoco e lo danno alla tribù dei buoni ma sottomessi, in cambio di uno dei buoni che farà da sacrificio umano. Il primo sacrificio umano sarà quello di Cico: Zagor allora affronta il capo dei Wasaki, Runok, lo batte e libera Cico, portando anche il fuoco alla tribù dei buoni ma mollaccioni, così sono pari. Il vecchio capo del villaggio dei buoni, Arvac, ringrazia Zagor e declina la sua offerta di andare nel mondo esterno perchè lui ci era già stato e ha deciso che fa troppo schifo. Poi dà una pozione stordente a Zagor e Cico, li porta svenuti fuori dal loro territorio, dà a Zagor un medaglione con su scritto "Grazie, Zagor!" e se ne va.

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    Un civile confronto dialettico tra Zagor e Runok, il capo dei cattivi neanderthaliani, in cui discutono sull'imperativo categorico kantiano.


    La popolazione nascosta, i buoni maltrattati dai cattivi, Zagor che arriva e sistema i cattivi: questa storia ha un'impalcatura molto texiana, tanto che ho qualche dubbio sul fatto che l'abbia scritta Nolitta. Inoltre, qui risalta l'ambiguità di Aryac, il capo dei buoni ma babbei: infatti, lui dice a Zagor che aveva già fatto anni prima una visitina nel mondo dell'uomo bianco. Ma, invece di portare il fuoco ai suoi amici buoni ma babbei (cosa ti costava portare lì qualche fiammifero, cretino?), ha preferito abbandonare il mondo del cattivo uomo bianco e restare lì a continuare a permettere i sacrifici umani dei buoni ma babbei a favore dei cattivi. Va bè, l'uomo bianco forse sarà una pezza, ma non è che Aryac sia un fiorellino di campo, visto che è corresponsabile di tutti i sacrifici umani che sono stati fatti. A rigor di logica, avrebbe dovuto essere detronizzato e mandato via, o anche giustiziato: si tratta infatti di omissione di soccorso e convivenza coi malvagi.

    QUI TUTTI I LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 19:13
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    Wow, tante piccole storie brevi che Nolitta avrà realizzato come "riscaldamento muscolare".
    L'ultima però, é stata parzialmente ristampata nel volume IO SONO ZAGOR della Bonelli.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 22/5/2020, 11:01) 
    Wow, tante piccole storie brevi che Nolitta avrà realizzato come "riscaldamento muscolare".
    L'ultima però, é stata parzialmente ristampata nel volume IO SONO ZAGOR della Bonelli.

    Intendi questo? Non l'ho comperato, quindi non ne conosco i contenuti. Non so però se "I padroni del fuoco" possa essere considerata una storia rappresentativa di Zagor...ho qualche dubbio in proposito.

    1542100785605-jpg-io-sono-zagor


    Nolitta in questo periodo faceva molte storie brevi e intrecciate tra di loro, credo che stesse proprio facendo un pò di "riscaldamento".
     
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    Proprio quello ed io ce l'ho. :):):)
    Il libro contiene spezzoni tratti dalle seguenti storie: il re di Darkwood, la foresta degli Agguati, Sulle tracce di Titan, I Padroni del Fuoco (unica storia intera), la casa infestata, L'Avvoltoio, L'ululato, il Re delle Aquile.
    Probabilmente, fra le varie storie brevi da proporre, I Padroni del Fuoco era quella che sembrava più adatta ad illustrare le dinamiche della serie.

    Per la cronaca, ho anche IO SONO CICO, volume dedicato agli anni d'oro del piccolo messicano; e quanta differenza si nota rispetto al Cico di adesso. :(
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 22/5/2020, 12:11) 
    Proprio quello ed io ce l'ho. :):):)
    Il libro contiene spezzoni tratti dalle seguenti storie: il re di Darkwood, la foresta degli Agguati, Sulle tracce di Titan, I Padroni del Fuoco (unica storia intera), la casa infestata, L'Avvoltoio, L'ululato, il Re delle Aquile.
    Probabilmente, fra le varie storie brevi da proporre, I Padroni del Fuoco era quella che sembrava più adatta ad illustrare le dinamiche della serie.

    Per la cronaca, ho anche IO SONO CICO, volume dedicato agli anni d'oro del piccolo messicano; e quanta differenza si nota rispetto al Cico di adesso. :(

    Ah, ho capito. Certo che "I padroni del fuoco", che hanno pubblicato per intero a differenza degli altri, non è certo una grande storia rappresentativa di Zagor, anzi.

    Riguardo a Cico, ormai lo sappiamo come è stato rovinato... :(
     
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    Ah, mi ero dimenticato che nel libro c'é anche una storia scritta da Burattini, in cui ci viene narrato come Zagor costruì la sua capanna nella palude, sconfiggendo un mostro chiamato Parlangua.

    Comunque, spinto dalla tua recensione, mi sono riletto i Padroni del Fuoco e come storia non é stata brutta, anzi devo dire che era molto simpatica.

    Storie così semplici che riescono a fare presa sui lettori non ne fanno più.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 23/5/2020, 17:58) 
    Ah, mi ero dimenticato che nel libro c'é anche una storia scritta da Burattini, in cui ci viene narrato come Zagor costruì la sua capanna nella palude, sconfiggendo un mostro chiamato Parlangua.

    Comunque, spinto dalla tua recensione, mi sono riletto i Padroni del Fuoco e come storia non é stata brutta, anzi devo dire che era molto simpatica.

    Storie così semplici che riescono a fare presa sui lettori non ne fanno più.

    Burattini fa molte retrocontinuity su Zagor, tipo la sciamana Shyer o altre cose simili, trasformandolo nello Zagor Burattiniano. Non è uno Zagor che mi piaccia, ma se continuano a comperarlo vuol dire che piace lo stesso. Per me non è un problema, i gusti non si discutono, si rispettano. Io però non lo compero più da anni.

    Non è che la storia dei Padroni del Fuoco sia brutta, solo mi pare poco nolittiana, quasi gianluigibonelliana. Io avrei messo piuttosto, se vogliamo scegliere una storia breve di Zagor che sia rappresentativa, quella su "Buddy Fox la volpe", per esempio: avventura e umorismo nolittiano con un Cico in gran spolvero. Ma sono solo opinioni mie, il redattore saprà lui che storia scegliere: se ha scelto proprio quella avrà avuto un motivo.
     
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    Ho trovato la storia di Buddy Fox su Zagor Classic di questo mese.
    Nonostante la trama ingenua e certe ingenuità, si legge che é un piacere...Nolitta sapeva incantare con poco, per usare una tua citazione.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 20/2/2021, 18:01) 
    Ho trovato la storia di Buddy Fox su Zagor Classic di questo mese.
    Nonostante la trama ingenua e certe ingenuità, si legge che é un piacere...Nolitta sapeva incantare con poco, per usare una tua citazione.

    Quella è una storia semplice, ma fatta così bene, ma così bene, che bagna il naso a TUTTO lo Zagor del dopo Nolitta. Da sola. Per dire.
     
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    Finito la storia di Buddy Fox, più lette quelle del medico prigioniero degli indiani e di Bimbo Sullivan.
    Storie ingenue, ma ben fatte, rallegrate dalle gag del buon "vero" Cico.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 20/3/2021, 11:59) 
    Finito la storia di Buddy Fox, più lette quelle del medico prigioniero degli indiani e di Bimbo Sullivan.
    Storie ingenue, ma ben fatte, rallegrate dalle gag del buon "vero" Cico.

    Se sapessero fare ancora delle storie con queste gag, sarebbe davvero fantastico. Oggi un pò di allegria aiuterebbe molto. Ma gli autori di fumetti non sanno ridere. Sono troppo seri e non capiscono quanto sia intelligente una risata.
     
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    Ciao, ho riletto la storia dei Padroni del fuoco su Zagor Classic, e la prima considerazione che mi è venuta in mente, è quella che avevi espresso anche tu in precedenza su alcune storie del "primo" Nolitta: ovvero storie ingenue ma che sono piacevoli nella lettura!
    Perchè nonostante la palese assurdità complessiva di tutta la vicenda(sfido qualunque editore al giorno d'oggi ad avere il coraggio di pubblicarne una simile), la lettura della storia scorre senza difficoltà, forse perchè anche Sergio Bonelli aveva, per così dire, una scrittura "fluida"!
    Il tema delle civiltà nascoste con uomini primitivi mi sembra sia stato ripreso diverse volte durante la serie, ma adesso non riesco a ricordare se da Sergio Bonelli stesso oppure da altri sceneggiatori(forse Toninelli?).
     
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    CITAZIONE (Francesco Di Filippo @ 18/4/2021, 09:12) 
    Ciao, ho riletto la storia dei Padroni del fuoco su Zagor Classic, e la prima considerazione che mi è venuta in mente, è quella che avevi espresso anche tu in precedenza su alcune storie del "primo" Nolitta: ovvero storie ingenue ma che sono piacevoli nella lettura!
    Perchè nonostante la palese assurdità complessiva di tutta la vicenda(sfido qualunque editore al giorno d'oggi ad avere il coraggio di pubblicarne una simile), la lettura della storia scorre senza difficoltà, forse perchè anche Sergio Bonelli aveva, per così dire, una scrittura "fluida"!
    Il tema delle civiltà nascoste con uomini primitivi mi sembra sia stato ripreso diverse volte durante la serie, ma adesso non riesco a ricordare se da Sergio Bonelli stesso oppure da altri sceneggiatori(forse Toninelli?).

    Credo che il tema delle civiltà nascoste sia stato ripreso da Toninelli, in effetti. Comunque è vero che adesso non si vuole più toccare questo tasto, se no si viene derisi. Ma in un mondo di fantasia non c'è nulla di sbagliato nel mettere dentro tutto, basta un pò di buona volontà e anche cercare di farlo bene (Toninelli metteva delle civiltà nascoste fin troppo inverosimili).

    Il segreto è avere una scrittura "fluida" come hai detto: cioè scorrevole, coinvolgente, appassionante. Con questo puoi andare dove vuoi. Ma se non si ha questa capacità diventerebbe noioso persino raccontare lo scontro finale tra luce e tenebre.
     
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    Credo che il tema delle civiltà nascoste sia stato ripreso da Toninelli, in effetti.
    [/QUOTE]

    Per curiosià sono andato a controllare: la storia IL Popolo delle caverne, con gli ominidi, era di Decio Canzio non di Toninelli!

    Giusto per fare una precisazione, anche perchè io mi ricordavo Toninelli!
     
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    CITAZIONE (Francesco Di Filippo @ 18/4/2021, 16:39) 
    Credo che il tema delle civiltà nascoste sia stato ripreso da Toninelli, in effetti.
    CITAZIONE (Francesco Di Filippo @ 18/4/2021, 16:39) 
    Per curiosià sono andato a controllare: la storia IL Popolo delle caverne, con gli ominidi, era di Decio Canzio non di Toninelli!

    Giusto per fare una precisazione, anche perchè io mi ricordavo Toninelli!

    Non mi riferivo al "Popolo delle caverne" di Canzio, ma a "La bocca del drago" che è appunto di Toninelli. Infatti mi riferivo all'argomento su generiche "popolazioni nascoste", non a veri e propri uomini delle caverne. Diversi autori hanno presentato questo spunto narrativo dopo Nolitta: Toninelli, Canzio, Ma è uno spunto che viene usato ultimamente di rado.
     
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