Il blog di Joe7

  1. ZAGOR: "IL RITORNO DI GUITAR JIM" (Joe7)

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    Zagor
    By joe 7 il 4 Dec. 2020
     
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    ZAGOR 177-178: IL RITORNO DI GUITAR JIM (analisi di Joe7)

    Testi: Alfredo Castelli
    Disegni: Franco Donatelli

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 228-229 (usciti nel 1980). I numeri reali di Zagor sono: 177-178. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor invece seguono la numerazione reale, in questo caso 177-178.

    TRAMA

    Guitar Jim va alla capanna di Zagor per salutare lui e Cico. Quella stessa notte, tre uomini sconosciuti vanno nella capanna per ammazzarli: ma Zagor aveva già notato il loro arrivo e, nella sparatoria, i tre vengono uccisi. Successivamente, Guitar Jim rischia di mangiare un pollo avvelenato e solo una fortunata circostanza lo salva. Il colpevole, Ben Collins, era stato costretto a effettuare l'avvelenamento perchè altrimenti avrebbero ammazzato suo figlio. Zagor cerca Collins, ma viene ucciso dal ricattatore. Zagor salva il figlio di Collins, ma il ricattatore viene ammazzato da Guitar Jim. E' chiaro che qualcuno ce l'ha a morte con quest'ultimo: infatti, in passato Guitar Jim ha conosciuto una ragazza, Rowena Bloom, ricattata da un certo Louis Dorn, un riccone di Charleston, per via di certe lettere. Guitar Jim rubò quelle lettere e le restituì a Rowena, poi la ragazza scomparve. Zagor dice a Guitar Jim che lui si è fatto fregare da quella donna: ma l'altro non la prende bene e fanno a botte. Cico scopre che qualcuno sta per sparare ai due da un'altra finestra e li avvisa. I tre vanno nel punto dove dovrebbe esserci il cecchino, ma non trovano nessuno: Cico però sente un profumo strano. Decidono di andare a Charleston a parlare con Dorn: durante il viaggio incontrano Rowena, che li accompagna. Cico diffida di lei e sospetta addirittura che lei abbia cercato di buttare Guitar Jim in un burrone. Zagor vorrebbe sapere quale fosse il ricatto che Dorn aveva fatto a Rowena: e lei gli racconta che il suo vero nome è Maria ed è di origine messicana. Suo padre aveva ucciso il suo datore di lavoro per avere i soldi necessari perchè Rowena avesse la cittadinanza americana. Lei cambiò nome in Rowena Bloom e suo padre fu arrestato. Dorn intercettò le lettere che Rowena aveva mandato a suo padre in prigione: con quel materiale compromettente, Rowena sarebbe stata espulsa dagli Stati Uniti. Avendola in pugno, Dorn la ricattò sessualmente. Successivamente, Rowena si separa dal gruppo e i tre vanno a trovare Dorn, che si rivela essere un anziano ricco e gentile che mostra loro le lettere che Jim ha rubato e dato a Rowena: sono ancora nella sua cassaforte. Infatti, Dorn rivela che Rowena è in realtà Myriam Kowalski, un agente segreto di una nazione nemica, e che le "lettere di ricatto" erano in realtà dei piani segreti, tra cui alcuni trasporti di oro e valuta. Una volta che Rowena/Myriam ha letto dei piani, le era bastato assumere un altro ladro per rimettere le lettere nella cassaforte. Inoltre, Guitar Jim avrebbe dovuto sparire perchè poteva sospettare qualcosa: quindi la spia aveva assunto dei sicari. Successivamente, però, a Cico viene in mente un particolare: il profumo che lui aveva sentito nella camera del killer è lo stesso dell'orchidea rossa che Dorn porta sempre con sè. Che sia stato lui il killer che non avevano scoperto? Perplesso, Cico va a casa di Rowena, dove viene steso da Dorn, che aveva costruito tutto un cumulo di menzogne sulla Rowena-spia per nascondere il fatto che il vero colpevole era proprio lui. Mentre Dorn sta per uccidere Rowena, Zagor e Guitar Jim lo fermano. Dorn è costretto a firmare una confessione e, quando tenta di ammazzare Zagor con una pistola nascosta, Guitar Jim lo uccide. Successivamente, lui e Rowena se ne vanno via insieme: ma Guitar Jim si mostra interessato a questi piani che Dorn aveva fatto, in particolare riguardo a un certo trasporto d'oro. Va di nascosto sul treno che dovrebbe portarlo, per darci un'occhiata. Ma laggiù trova Zagor che stava facendo la guardia, perchè anche lui sapeva dei piani di Dorn. Guitar Jim capisce di essere stato fregato, saluta Zagor e se ne va con Rowena.

    COMMENTO

    Castelli definì questa storia come "la peggiore che ha fatto". Mi sembra un giudizio ingeneroso: è una storia che, dopotutto, si regge in piedi, al contrario delle costruzioni traballanti della Minaccia Verde o di Fantasmi. Inoltre, Castelli ha detto che le prime 40 tavole furono sceneggiate da Nolitta, che poi non volle più proseguire (lo si nota nello stile con cui Guitar Jim si presenta a Zagor e Cico, facendo loro lo scherzo dell'animale legato nella capanna). Credo che Nolitta non sapesse cosa fare con Guitar Jim, una volta che l'ha fatto tornare.

    In ogni caso, "Orchidea rossa" è decisamente insolito in una serie come Zagor: è una storia pirandelliana, dove la verità viene cambiata in continuazione. Rowena, inoltre, è rappresentata in modo ambiguo sin dall'inizio: solo quando si scopre che Dorn è veramente colpevole il lettore si convince della sua innocenza. Ma, fino ad allora, sospetta di Rowena: una cosa voluta da Castelli, in modo anche palese. In particolare, la scena notturna di Rowena che si avvicina alle spalle di Guitar Jim faceva sembrare che lei avesse intenzione di ammazzarlo spingendolo giù dalla scogliera. Oppure voleva solo abbracciarlo da dietro? Sembrava poco probabile, perchè Guitar Jim aveva appena detto di no alla proposta di Rowena di scappare insieme: quindi c'è stato prima un contrasto tra di loro. Anzi, quella scena fu interrotta nel suo corso perchè quell'albo di Zagor finiva proprio lì, costringendo il lettore a comprare il numero successivo per sapere come sarebbe andata a finire, temendo per tutto il mese dell'incolumità di Guitar Jim. Tra parentesi, Donatelli, famoso per le sue racchie, stavolta ha fatto una Rowena incantevole: quindi le belle donne le sapeva fare.

    Zagor-1
    Ma si può sapere cosa voleva fare lei??? :huh:


    Inoltre, la lunga spiegazione di Dorn che presenta Rowena come una spia straniera sembra ragionevole e possibile. Al contrario di Rowena, Dorn viene mostrato invece come una persona onesta, comprensiva, saggia, lungimirante ecc. La verità capovolge tutti i presupposti, sorprendendo il lettore, ma certe cose rimangono sospese. Infatti, Dorn è scoperto essere in realtà un laido (caso raro in un fumetto zagoriano, anzi direi unico); ma la posizione di Rowena non è mai stata chiarita fino in fondo. Cosa voleva fare Rowena a Guitar Jim nella famosa scena notturna? E perchè lei voleva sapere da Guitar Jim la combinazione della cassaforte di Dorn: a cosa le importava saperlo? Sono domande che restano senza risposta. Anche qui ci sono un pò di incoerenze castelliane: non gravi come quelle delle precedenti storie, certo, ma comunque presenti.

    Zagor-5
    Ci credereste che questo qua è un vecchio maiale e assassino?


    L'ambiguità di Rowena è presente anche nel racconto del suo passato. Dice con noncuranza a Zagor che suo padre aveva ammazzato e derubato una persona perchè lei potesse avere dei soldi per un passaporto e vivere negli Stati Uniti: e quello non è certo un modo corretto per procurarsi un documento. Il fatto che, nel racconto, Rowena non condanni il padre per quello che ha fatto (un omicidio, eh!) fa aumentare la sua ambiguità (è strana anche la mancanza di Zagor nel fare osservazioni su questo, tra l'altro).

    Zagor-4


    Cico, in questa storia, è troppo supponente e si comporta come se fosse Poirot, con tanto di baffetti. Sentite i suoi dialoghi:

    "Rowena è una carogna senza dubbio, stava per ammazzare Guitar Jim!"
    "Dorn è una brava persona, senza dubbio, vedete che faccia da buono che ha, vi sembra un assassino?"
    "Avete sentito che profumo c'è in questa stanza del killer?"
    "Zagor e Guitar Jim sono due zucconi, io invece avevo capito tutto."
    "Non ho fame, devo riflettere, c'è qualcosa che non va." (CICO CHE NON HA FAME E DEVE RIFLETTERE!!!!) :blink: :blink: :blink:
    "Ah, ho capito, è il profumo, lo stesso di Dorn, Rowena è innocente!"


    Cico, con questi dialoghi, non sembra neanche lui. :huh: E' un pò antipatico e saputello e fa l'investigatore da strapazzo. Il fatto poi che mostri diffidenza verso una bella donna come Rowena non è molto convincente: per dire, quella è l'unica volta che il messicano si mostra insensibile al fascino femminile. Non è il solito Cico, quindi provoca un effetto straniante.

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    Cico-Poirot indaga


    Zagor, in tutta questa storia, cerca di capire cosa c'è dietro questa faccenda complicata, senza riuscirci in pieno: dopotutto, non è un indagatore professionista, come invece cerca di fare Cico. Ma i difetti comportamentali, o narrativi, di Zagor qui sono gravi:
    - è stato talmente scemo da non perquisire Dorn, il famoso killer che aveva cercato di ammazzarli, tanto che a momenti lui lo ammazzava davvero con la sua pistola che teneva nascosta IN TASCA. :huh:
    - è strana la scena in cui Zagor e Guitar Jim si picchiano. Ma scusate, da quando Guitar Jim è forte come Zagor? :huh:
    - Zagor appare alterato, anzi addirittura infantile, quando dà dell'idiota a Guitar Jim perchè lui "ci è cascato sotto una gonnella". Che bisogno c'era di insultarlo in un modo così stupido? :huh:
    Almeno si riscatta parzialmente sorprendendo Guitar Jim nel finale, quando fa la guardia all'oro che lui aveva adocchiato. Mi è sembrato un buon finale, anche se in pratica è l'unica azione concreta (oltre a fare domande e indagini) che ha fatto Zagor in tutta la storia.

    Zagor-6


    Per concludere, una curiosità: in una scena, mentre dorme, Cico sogna il vampiro Rakosi che gli fa da cameriere e lui si spaventa. Credo che qui Castelli abbia voluto dare un'anteprima alla sua storia del ritorno del vampiro, che avrebbe fatto poi più avanti. E' probabile quindi che a quel tempo la storia di Castelli sul vampiro fosse già in corso.

    Zagor-3




    QUI TUTTI I LINK AGLI EPISODI DI ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 22:32
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    Le storie di Castelli hanno una trama "leggerissimamente" contorta, ma risultano comunque godibili.
    Per le differenze caratteriali, non mi stupirei: é ben difficile rendere Zagor e Cico simili alla concezione data da Nolitta.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 4/12/2020, 18:41) 
    Le storie di Castelli hanno una trama "leggerissimamente" contorta, ma risultano comunque godibili.
    Per le differenze caratteriali, non mi stupirei: é ben difficile rendere Zagor e Cico simili alla concezione data da Nolitta.

    Questa storia è stata contorsionatissima, lo puoi vedere dal lunghissimo riassunto che ho dovuto fare.

    Prima si crede che sia vera una cosa, poi che sia vera un'altra cosa, poi era vera quella cosa di prima...abbastanza imbrigliata come storia.

    Zagor è un tipo "lineare": queste cose sono più da libro giallo o da commedia pirandelliana, che da avventura zagoriana. Qualcosa del genere lo aveva fatto anche Sclavi con "Devil Mask".

    Riguardo a Zagor e Cico, dal punto di vista caratteriale credo che, nelle altre storie, Castelli sia riuscito a caratterizzarli meglio. Qui sono poco riconoscibili: o meglio, riconoscibili sì, ma con elementi "estranei" alla loro normale caratterizzazione.
     
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    Cominciai a leggere Zagor con continuità proprio nel periodo di transizione con la gestione Sclavi / Castelli. Le storie più vecchie, di Nolitta, le avevo lette saltando qua e là e le recuperai tutte in quegli stessi anni. Avevo 12/13 anni, e anche se so che per te non è significativo, continuo a pensare che quel fattore sia determinante per avermele fatte vivere in modo particolare. Comunque tutte le storie di Castelli di quel periodo per me furono straordinarie. Le lessi con passione senza assolutamente accorgermi dei buchi di sceneggiatura e delle incoerenze. Letteralmente me le bevevo come acqua fresca nel deserto. Questo vale per IL RITORNO DI GUITAR JIM, che lessi con avidità la prima volta Durante una festa a casa di un amico dove mi annoiavo terribilmente, Ma anche per FANTASMI, o LA MINACCIA VERDE, per non parlare del RITORNO DEL VAMPIRO o de LA MASCHERA DELL’ODIO. In ognuna di queste storie l’autore mi faceva provare emozioni forti e inquietudine, tenendomi letteralmente sulle braci per conoscere il seguito della storia.
    La gestione di Cico da parte di Castelli per me è seconda solo a quella di Nolitta, e in questa storia, vederlo “Una tantum” diverso dai suoi schemi consueti, è molto piacevole. Il “Non ho fame!” È rimasto praticamente un unicum nella saga, e tutti gli zagoriani lo ricordano con piacere.
    Lette oggi, giusto per continuare a sostenere la mia tesi, le trovo sempre gradevoli, ma certamente non così appassionanti...Sarà invecchiato il mio spirito.
     
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    Non nego che l'età sia un fattore che porti ad apprezzare le storie, ma non può essere l'unico fattore. Tante volte capita che le storie che ci piacevano da piccoli poi, da adulti, le troviamo ridicole e fatte male. I fattori discriminanti che permettono di dire se una storia è buona secondo me sono due:

    1) Il tempo. Se una storia è apprezzata anche dopo molti anni, dopo decenni e oltre, allora ha superato la prova del tempo ed è davvero una grande storia che, come tutte le grandi storie, ha sempre qualcosa da dire ad ogni età.

    2) L'apprezzamento della gente. Ci sono delle storie famose di cui si parla molto e che sono considerate pietre miliari. Possono certo esserle, ma non sono delle buone storie lo stesso, perchè la gente non ha nessuna voglia di rivederle. Parlo per esempio di Watchmen, Arancia Meccanica, 2001 Odissea nello spazio, Blade Runner e altri. Sono film, fumetti, storie intellettuali, che sono sempre citate, ma che non sono mai amate dalla gente e non sono mai lette in continuazione. Non sono mai rilette, non sono mai apprezzate in pieno. Perchè sono storie che non sanno raccontare alla gente: sono storie in cui l'autore parla solo a se stesso.

    Tornando a Zagor, una storia come "Il ritorno di Guitar Jim" ha delle pecche e dei difetti narrativi, ma queste cose non rendono brutta una storia. L'importante di una storia è che ti appassioni, non che sia perfettamente logica, regolare, precisa, senza difetti come un'equazione matematica. Lo scopo della narrazione non è comporre la tavola pitagorica, ma coinvolgere il pubblico. Un buco di sceneggiatura o un'incongruenza - a mano che non sia troppo grave - non rendono brutta una storia.

    Credo che tu trovi queste storie di Castelli, nel rileggerle, meno appassionanti, perchè ti coinvolgono in modo diverso. Quindi significa che non hanno passato del tutto la prova del tempo. Invece, quando rileggo Oceano o Zagor contro il Vampiro, per me è sempre come se fosse la prima volta, a prescindere dall'età. Quindi hanno passato la prova del tempo e dell'apprezzamento del pubblico. ^_^
     
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    Sono quasi certo che la scena di Rowena e Guitar Jim sul precipizio sia stata messa apposta da Castelli solo per confondere il lettore. Lo confermerebbero la spiegazione di Joe7 ( un tentativo di abbraccio non aveva senso) e la collocazione proprio in ultima pagina.
    "Il ritorno di Guitar Jim" rimane un giallo non proprio riuscito, per le forzature indicate dall' ottimo commento sopra. Però Castelli sa dare anche spazio alla relazione tra Rowena e il biondo canterino. Zagor è un po' in ombra e Cico ruba la scena al suo amico. In un contesto drammatico mi sembra che sia la prima volta che accada.
     
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    CITAZIONE (Kirihito @ 29/10/2023, 16:38) 
    Sono quasi certo che la scena di Rowena e Guitar Jim sul precipizio sia stata messa apposta da Castelli solo per confondere il lettore. Lo confermerebbero la spiegazione di Joe7 ( un tentativo di abbraccio non aveva senso) e la collocazione proprio in ultima pagina.

    Infatti è un'azione che non solo non ha senso, ma non viene nemmeno spiegata. E' una trovata ad effetto, ma che è priva di logica. Sono quelle trovate da romanzetti a puntate, che generano tensione ma sono incomprensibili.

    CITAZIONE (Kirihito @ 29/10/2023, 16:38) 
    "Il ritorno di Guitar Jim" rimane un giallo non proprio riuscito, per le forzature indicate dall' ottimo commento sopra. Però Castelli sa dare anche spazio alla relazione tra Rowena e il biondo canterino. Zagor è un po' in ombra e Cico ruba la scena al suo amico. In un contesto drammatico mi sembra che sia la prima volta che accada.

    Il Cico investigatore non è convincente, non sembra neanche lui. Il messicano è un tipo semplice e un pò ingenuo, non può mettersi a fare Perry Mason. Allora lo posso fare anch'io Perry Mason o anche tu, a questo punto. No, non sta in piedi. E' una storia ben raccontata, ma che è realizzata, a livello narrativo, in modo piuttosto sgangherato (come per Smirnoff). Castelli non era interessato alla storia e si nota.
     
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