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  1. BATMAN: DARK KNIGHT RETURNS - 6

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    Batman
    Dark Knight Returns
    By joe 7 il 18 Mar. 2021
     
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    BATMAN DARK KNIGHT RETURNS / IL RITORNO DEL CAVALIERE OSCURO - SESTA PARTE
    (articolo precedente: qui. L'inizio si trova qui)
    Sceneggiatore: Frank Miller; Disegnatore: Frank Miller; Inchiostratore: Klaus Janson; Colorista: Lynn Varley; Data di uscita: 1986

    "CARRIE KELLEY. ROBIN."

    Un'altra caratteristica particolare di Dark Knight Returns è quella di avere al fianco di Batman una Robin ragazza. Non è farina del sacco di Miller: infatti, lui ha detto che l'idea glie l'aveva suggerita John Byrne. Nel mondo di Dark Knight i buoni sono pochi e i cattivi sono molti: ma la maggioranza è composta da ignavi, che sono ancora peggiori. Non agiscono, accettano passivamente la situazione e pensano di risolverla col dialogo, come il sindaco (che finirà sventrato dal capo dei mutanti). Oppure sono indifferenti al mondo che li circonda, magari anche guadagnandoci sopra, come il tassista che si fa pagare da chi vuole picchiare una prostituta nella sua macchina.

    Un esempio di ignavi sono proprio i genitori di Carrie Kelley: una tredicenne campionessa di ginnastica, che decide di diventare la nuova Robin, perchè ammira Batman. E lo fa con lo spirito di una cosplayer, indossando il costume e saltando di qua e di là con un costume. I genitori di Carrie neanche si preoccupano di sapere dove sia finita la figlia. Di loro vediamo solo i dialoghi: non sono neanche disegnati. Questo mostra quanto Miller disprezzi gli indifferenti e ignavi: mentre la figlia, invece agisce, seppur in modo infantile. Ma almeno fa qualcosa.

    B1
    Il loro primo incontro


    ALFRED ALIAS BATMAN

    Alfred Pennyworth è il maggiordomo di Batman, la presenza silenziosa che si occupa di tutte le attività secondarie del suo datore di lavoro. Con Batman ha un legame molto forte, essendo stato praticamente il padre adottivo di Bruce Wayne: si era occupato della sua crescita e della sua istruzione, quando da piccolo aveva perso i suoi genitori, amministrando anche tutte le ricchezze della famiglia Wayne. Quindi è ben più di un semplice maggiordomo.

    In Dark Knight Returns Alfred ha un ruolo minimo, di supporto e sostegno: è un'ombra, ma che accompagna Batman/Bruce Wayne fino alla fine. Curiosamente, il suo unico momento importante è proprio quando muore, mentre villa Wayne esplode e anche Batman "muore", almeno per finta.

    Ma per Alfred quello era tutto il suo mondo: Batman, la Batcaverna, la villa da gestire, i conti economici, gli affari privati dell'alter ego di Batman. La fine di quel mondo è la fine anche per lui: il suo vecchio cuore non tregge e muore tranquillamente davanti alla villa che brucia tra le esplosioni che lui stesso ha effettuato, seguendo l'ultimo ordine di Batman. Nel futuro di Bruce Wayne non c'è più posto per Batman, quindi non c'è più posto nemmeno per lui. La morte di Alfred, forse, è la morte definitiva di Batman, quello classico, che c'era una volta. Da questo punto di vista, in effetti, Batman è davvero "morto" alla fine della storia (i seguiti non contano: personalmente ritengo Dark Knight una storia a sè, che si conclude senza vari sequel).

    B2
    L'ultimo saluto di Alfred, maggiordomo inglese fino alla fine. Il fatto che la sua morte sia rappresentata accanto a quella di Batman mostra lo stretto legame che c'è sempre stato tra di loro.


    IL JOKER: LA FINE PERFETTA PER LUI

    Teoricamente, Batman non uccide nè usa le pistole. Ma in Dark Knight Returns ha ammazzato con un fucile il criminale che aveva un neonato in ostaggio. Inoltre, ha usato una pistola per far scoppiare una bomba al plastico quando ha inseguito il Joker al Luna Park. Il Batman di Miller è un Batman che ammette delle eccezioni.

    E, per tutto l'arco narrativo di Batman contro il Joker, lui ha inseguito il criminale con l'intenzione di ammazzarlo. E questo è quello che il Joker ha sempre voluto da lui. Infatti, non vuole sconfiggere Batman, ma farsi ammazzare da lui, perchè vuole distruggerlo interiormente, facendogli provocare un omicidio, trasformarlo così in un assassino e quindi degradarlo fino al suo livello. E' un comportamento degno di un demonio.

    Batman, però, all'ultimo momento, mentre sta per uccidere il Joker strozzandolo, non lo fa e si ferma. Allora il Joker ha un "colpo di genio", se vogliamo chiamarlo così: malridotto com'è, fa ruotare la sua testa in continuazione fino a farsi spezzare il collo e così suicidarsi, ridendo come un folle e dicendo che lo rivedrà all'inferno. Non è riuscito a farsi ammazzare davvero da Batman, ma è riuscito comunque a farsi quasi ammazzare da lui e, col suo suicidio, può provocare finalmente la caduta morale di Batman: da eroe ad assassino. Infatti, dopo la morte del Joker, inizia la quarta e ultima parte che Miller ha chiamato appunto "La caduta del Cavaliere Oscuro".

    La morte di Joker realizzata da Frank Miller è un finale perfetto per un mostro come lui. Sono un'interpretazione e un finale perfetti del personaggio. Quella del Joker di Alan Moore in "Killing Joke", invece, è troppo stucchevole e banalmente nichilista. Moore non ha saputo cogliere nè il dramma nè la malvagità del Joker: lo ha solo assecondato.

    B3
    Joker muore ridendo dopo aver rovinato moralmente Batman. Un finale demoniaco e perfetto per lui, vero e proprio diavolo vestito da pagliaccio..



    LA PSICHIATRIA (E LA MEDICINA) SECONDO MILLER

    E' da notare, tra le altre cose, la scarsa fiducia di Miller negli psichiatri: il Dottor Bartholomew Wolper, lo psichiatra del manicomio criminale Arkham, prima fa mettere in libertà Due Facce, dichiarando che era ritornato sano, e poi fa lo stesso col Joker. Sono stati entrambi dei tragici fallimenti, che hanno provocato un mare di morti.

    Col suo linguaggio da psichiatra, Wolper ipotizza le spiegazioni più assurde e ridicole su Batman: però sono prese seriamente da lui. Per esempio, espone la sua teoria secondo cui Batman ha un comportamento "psicotico/sublimante-psicoerotico", termini tipici del linguaggio delirante degli psichiatri.

    Nel delineare la figura di questo presunto luminare della scienza, Miller esprime la sua disapprovazione per i metodi e le terapie della scienza psichiatrica e psicanalitica. E' un'espressione perfetta dei vari medici e virologi ciarlatani di oggi in TV che hanno spiegato il Covid, i vaccini e il lockdown come se fossero delle verità indiscutibili, anche contraddicendosi a vicenda, provocando un mare di morti e sofferenze (e dando un potere quasi divino ai governanti). Proprio come il dottor Bartholomew Wolper. L'idiota, soprattutto quando è intellettuale, spesso è molto più pericoloso del criminale. Un altro esempio dell'attualità di Dark Knight.

    B4
    Se tutte le strade portano a Roma, pure tutti i discorsi idioti si incontrano sulla televisione e nei mass media.



    (Continua qui)

    QUI TUTTI I LINK SU DARK KNIGHT RETURNS

    Edited by joe 7 - 23/3/2021, 15:55
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    Begli articoli, mi hai dato modo di approfondire un po' un'opera che forse non ho compreso a pieno e che mi è sembrata un po' pesante quando l'ho letta. Sicuramente mi hai fatto venire voglia di rileggerla ^_^
     
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    CITAZIONE (Stefano Tribuzio @ 28/8/2021, 18:04) 
    Begli articoli, mi hai dato modo di approfondire un po' un'opera che forse non ho compreso a pieno e che mi è sembrata un po' pesante quando l'ho letta. Sicuramente mi hai fatto venire voglia di rileggerla ^_^

    Dark Knight non è un'opera facile da leggere, perchè è piena di osservazioni e descrizioni: Miller ha fatto addirittura un libro-fumetto, in certi punti. Ha voluto dire molte cose in molte situazioni, quindi richiede una certa pazienza nella lettura.
     
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