8 - TANTA IMPAZIENZA
(primo post dell'analisi di Heidi: qui. Precedente post: qui)

RIASSUNTO: Siamo a Dorfli, in Svizzera, ai primi dell'Ottocento. Dete porta sua nipote, la bambina Heidi, dal il Vecchio dell'Alpe, il nonno della bimba: un uomo burbero e solitario, che vive nella sua baita, lontano dal paese, con solo il suo cane Nebbia e un paio di capre. Dete deve andare a Francoforte per lavoro e il nonno è l'unico che può badare alla bimba. Nei giorni successivi, Heidi accompagna Peter, un ragazzo che guida le capre, al pascolo. Il nonno comincia ad affezionarsi ad Heidi, che si ambienta sempre più al mondo della montagna, curando anche un uccellino ferito che lei chiama Cip. Tuttavia, sta arrivando l'inverno e il nonno dice a Heidi che, per sicurezza, è meglio che adesso resti nella baita: non è più prudente andare sui pascoli.

L'autunno è arrivato e Heidi si accorge che non vede più il suo uccellino Cip e lo cerca dappertutto.
"Ma dove è finito? Ieri l'avevo messo qui! Nonno, hai visto Cip?"
"No, Heidi. Ma forse è inutile che lo cerchi."
"E perchè?"
"Adesso Cip sa volare, giusto? E' guarito, no?"
"Certo!"
"Allora è volato via, e deve farlo per forza, Heidi. Gli uccelli in autunno se ne vanno per andare in luoghi più caldi. Non possono stare qui in inverno, morirebbero di freddo."
"Ma come? Se ne va via senza nemmeno salutarmi, dirmi nulla?"
"Gli animali seguono l'istinto, Heidi. Non possono fare altrimenti."
"Ma non è giusto!"
"Non preoccuparti, a primavera tornerà."
Ma Heidi resta un pò abbattuta e il nonno la osserva preoccupato, mentre lavora il legno. Poi si scuote e torna a lavorare con più attenzione. "Le passerà" pensa.
Mentre Heidi cammina sul prato, le sembra di vedere Cip, che volteggia verso il bosco: è proprio lui, e Heidi lo insegue, allontanandosi dalla baita. Il nonno, non sentendo più Heidi in giro, interrompe il lavoro e si guarda intorno.
"Heidi?"
La cerca intorno alla casa, ma non la vede: deve essersi allontanata.
"Nebbia, alzati: prova a cercare Heidi!"
Il cagnone si alza sbadigliando e inizia a fiutare il terreno: poi va a colpo sicuro. Intanto, Heidi è scesa così tanto che quasi vede il paese in fondo alla montagna. Ormai non vede più Cip e quasi piange. Tornando indietro, incontra Peter e Fiocco di Neve, che tornano indietro dal pascolo.
"Heidi? Ma cosa ci fai qui? Credevo che tu fossi da tuo nonno!" esclama Peter sorpreso.
"Stavo inseguendo Cip, ma è volato via!"
"Ancora quell'uccellino?" sbuffa Peter "Ma lascialo perdere, è andato coi suoi compagni uccelli da un'altra parte dove non c'è l'inverno!"
"Tu non capisci niente!" risponde Heidi arrabbiata e si allontana.
"Ma cosa le è preso?"

Heidi torna dal nonno, accompagnata da Nebbia, che l'aveva trovata, e lo abbraccia piangendo perchè non ha più l'uccellino Cip.
"Guarda che Cip tornerà a primavera, te l'ho già detto. Non sei sola, ci siamo io e Nebbia, poi c'è Peter, le caprette Bianchina e Diana. Se Cip restasse qui, sarebbe solo, perchè non avrebbe i suoi amici uccelli."
"Ma ci sono degli uccelli che stanno da soli, nonno, me ne hai parlato una volta."
"Sì, i falchi, per esempio. Ma Cip non è uno di loro, vive con altri uccelli come lui."
"Tu sei come un falco, nonno."
"Mah, può darsi" risponde lui ridendo. E Heidi si mette a ridere anche lei. Il giorno dopo, Peter arriva alla baita di Heidi di buon mattino per prendere le capre del nonno e portarle al pascolo: ma si muove con cautela.
"Bè, Generale delle capre, cosa sono tutte queste mosse? Hai paura di qualcosa?" chiede il Vecchio dell'Alpe, vedendo Peter che si comporta stranamente: si era avvicinato come se camminasse su un campo minato.
"Ah, niente...è che Heidi è un pò arrabbiata ultimamente..." Peter prende le capre del nonno, Bianchina e Diana, e le porta insieme alle altre in fretta, per portarle al pascolo.
"Uh, Heidi gli deve aver messo proprio paura" osserva il nonno.
Peter arriva al pascolo e lascia andare le capre, mentre si siede sull'erba pensieroso.
"Heidi pensa sempre e solo a quello stupido uccellino. Però, se ne avesse un altro, sarebbe più calma...ehi, è una buona idea!"
Peter piazza delle trappole per catturare qualche uccello. Però ci sono dei problemi:
"Maledizione, come si fa a fare una trappola per uccelli?"
"Ecco, forse così funziona."
"Ehi, tu, sei una capra, vai a brucare da un'altra parte, lì c'è la trappola! Sparisci!"
"Accidenti, ho catturato una poiana, non un uccellino! Levati dai piedi, dovrò ricominciare da capo a fare la trappola!"
Dopo due o tre ore di tentativi e maledizioni varie, alla fine cattura un uccellino abbastanza simile a Cip.
"Era ora" esclama Peter, stanco morto ma soddisfatto. "Ora Heidi sarà contenta!"
Intanto, il nonno, per distrarre Heidi, la porta in un posto speciale.
"Perchè è speciale questo posto, nonno?"
"E' una parte nascosta del bosco dove crescono le castagne migliori. Nessuno la conosce, neanche Peter. Anzi, tu non dirglielo, se no viene qui e si mangia tutte le castagne!"
"E' vero, Peter è un goloso!"
Raccolgono un cesto intero di castagne; inoltre, trovano dell'uva selvatica e la mangiano.
"Nonno hai la barba macchiata dall'uva!"
"E' vero, ma anche tu ti sei macchiata la bocca!"

Quando tornano è quasi il tramonto e trovano Peter che li aspettava alla baita.
"Cosa vuoi?" chiede Heidi, facendo finta di essere ancora offesa.
"Guarda, ti ho trovato questo!" e le fa vedere l'uccellino catturato. Heidi è sorpresa: prende delicatamente l'uccellino e ringrazia Peter.
"Aspetta" aggiunge lei "oggi abbiamo preso delle castagne, prendine un pò, ecco!" e le versa in un cesto.
"Eh? Grazie, sembrano davvero buone, ma dove le avete prese?"
"E' un segreto. Prendi, c'è anche dell'uva selvatica. Non mangiare tutto eh, danne un pò anche alla nonna e a Brigida!" (è la madre di Peter, ma Heidi la chiama sempre Brigida)

Peter si allontana con una grossa borsa piena di castagne e uva selvatica e li saluta. Heidi guarda l'uccellino e poi osserva il nonno.
"Cosa facciamo con questo uccellino, nonno?"
"Bisognerà metterlo in gabbia, se no vola via come Cip."
"E' vero" risponde Heidi. Però lei è perplessa.
"Poi bisognerà badare a lui. In inverno, in montagna, per gli uccelli è pericoloso, potrebbe morire se scappa. E' per questo che Cip è andato via."
"Tutto l'inverno in gabbia deve passare?"
"Sì, se no muore."
"Non mi piace tenere in gabbia un uccellino per così tanto tempo. Forse è meglio se lo lascio andare, così è libero di volare nei posti più caldi."
"E' vero."
Heidi apre le mani e lo lascia andare: lo osserva allontanarsi.
"Vedrai che a primavera tornerà come Cip."
"Sì, nonno, è meglio così."
"Torniamo dentro, che comincia a fare freddo. Metto su il formaggio."
"Giusto!"

COMMENTO

E' incredibile come gli autori siano riusciti a fare delle storie intere costruite praticamente su niente, e anche a realizzarle in modo coinvolgente. Non si può seguire Heidi e non rimanerne coinvolti, anche in cose minute come un uccellino da cercare. Queste scene non ci sono nè nel romanzo originale della Spyri nè nei vari film fatti su Heidi. E' da ricordare che lo stesso regista Comencini, che aveva fatto il film su Heidi prima che in Italia arrivasse l'anime, quando venne a sapere dell'arrivo di una serie animata giapponese che era composta addirittura da ben cinquantadue episodi da mezz'ora circa l'uno, si era chiesto: "Voglio proprio vedere come hanno fatto a tirar fuori tante ore di trasmissione da una storia piuttosto corta e senza tanti colpi di scena. Per me non è stato facile neppure arrivare ad un'ora e mezzo di film." Basta vedere solo questo episodio per avere un'idea su come hanno fatto. Questi si chiamano stati di grazia: Heidi è un capolavoro, non è solo "una serie animata". Infatti, anche adesso è l'anime più seguito in Italia quando viene replicato: ci sarà pure un motivo...

(Continua qui)

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Edited by joe 7 - 2/12/2021, 17:27