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  1. PELINE STORY - EPISODIO 11: "BARONE E' FORTE"

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    Peline Story
    By joe 7 il 16 June 2021
     
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    11 - BARONE E' FORTE
    (primo articolo: qui; precedente articolo: qui)

    RIASSUNTO: Siamo verso la fine dell''800: dopo la morte del padre in Bosnia *, Peline Pandavoine e sua madre decidono di raggiungere il nonno di Peline a Maraucourt, in Francia. Viaggiano in un carro coperto, trainato dall'asino Palikare e con loro c'è il cane di Peline, Barone. Non avendo molti soldi, per guadagnare qualcosa durante il viaggio, fanno le fotografe ambulanti. Dopo diverse avventure, raggiungono l'Italia, dove incontrano un ragazzo, Marcel, che vuole raggiungere il circo di suo padre, e li accompagna. Ora sono diretti a Milano, da cui partiranno poi verso le Alpi. Vengono ostacolati da Pietro e Rocco, due fotografi ambulanti come loro, che fanno concorrenza in modo disonesto, ma alla fine si rappacificano con loro. Il viaggio prosegue, ma mancano i soldi per arrivare fino a Milano...
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    * allora non esisteva ancora la Jugoslavia, nata nel 1929 dopo la Prima Guerra Mondiale e cessata di esistere nel 2003.

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    Ormai Milano, la prossima tappa, si sta avvicinando. Marcel, intanto, continua ad ammaestrare Barone, che ormai sta imparando ad andare su due zampe.
    "Che ne pensi, Peline? Basterà dargli un cappello in bocca e i clienti ci metteranno le monete!"
    "Sei davvero bravo, Marcel. Barone è molto pigro, hai fatto quasi un miracolo!"
    "C'è un laghetto lì vicino, se ci fermiamo li possiamo riposarci e lavare i panni" dice la madre, fermando il carro. Palikare, l'asino, si ferma subito e iniziano a fare un piccolo campeggio in riva al laghetto. Peline lava i vestiti e chiede a Marcel:
    "Vuoi che ti lavi la camicia? Ne abbiamo una di riserva, puoi cambiartela!"
    "La camicia?" risponde lui guardandosela "No, mi va bene così!"
    "Ma la porti da troppo tempo, Marcel, se vai avanti così la rovini!"
    "Tra poco arriviamo a Milano, dove c'è il circo dei miei: non voglio che mi vedano con un vestito diverso!"
    "Pensi di restare al circo con loro?"
    "Bè, devo stare coi miei genitori, no?"
    "E' vero."
    Peline si rende conto in quel momento che, quando Marcel arriverà a Milano, dovrà dirgli addio. Lo osserva mentre addestra Barone a rotolare. Alla sera vanno a dormire nel carro, ma Marcel sta fuori.
    "Perchè dormi fuori, Marcel? Qui nel carro c'è posto anche per te!" esclama Peline.
    "Preferisco dormire fuori, mi piace di più. E poi siamo a Giugno, ormai fa caldo."
    Peline scende e gli porta una coperta.
    "Sei proprio testardo. Almeno prendi questa e copriti, è meglio non fidarsi troppo del tempo!"
    "Va bene."
    Mentre si preparano a dormire, Peline dice alla madre:
    "Penso che sia possibile arrivare presto a Milano?"
    "Come mai tanta fretta?"
    "Mi piacerebbe vedere presto il nonno. Anche se mi dispiace che Marcel non possa venire con noi."
    "Deve stare coi suoi genitori, Peline, lo sai."
    "Sì, ma mi dispiace lo stesso. Mi sentivo come una sorella maggiore per lui."
    "Lo avevo capito. E' un peccato che io e tuo padre non abbiamo potuto darti un fratellino, Peline. Ti saresti sentita meno sola."
    "Non sono sola, mamma: ci sei tu. E poi c'è Barone. E poi il nonno!"
    "E' vero. Però adesso dormiamo, dobbiamo essere in forze per domani!"
    "Bene."
    Mentre le due donne dormono, Marcel, che si era addormentato sul prato, si sveglia: Barone ha abbaiato e si muove in giro. Mezzo addormentato, Marcel esclama:
    "Che hai, Barone?"
    Si guarda in giro e vede sorpreso un cerbiatto e sua madre che erano andate in riva al lago per bere l'acqua.
    "Ma è fantastico!" sussurra Marcel "Fà silenzio, Barone, mi raccomando!"
    Marcel si avvicina cautamente e, appena è abbastanza vicino, balza sul cerbiatto e lo porta via, mentre Barone, abbaiando, fa allontanare la cerva: Peline e la madre scendono allarmate dal carro dopo tutto quel rumore. Peline esclama:
    "Marcel, cos'hai combinato? Barone, smettila di abbaiare! Cos'è quell'animale? Un cerbiatto?"
    "Sì, hai visto? E' bellissimo, potrebbe andare molto bene a fare spettacolo al circo!"

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    "Spettacolo? Ma..."
    La madre interrompe Peline e si rivolge a Marcel:
    "Non c'è spazio nel carro per quel cerbiatto."
    "Mica lo mettiamo nel carro, può seguirci: basterebbe prendere una buona corda..."
    "Quel cerbiatto era da solo, Marcel?"
    "Eh? No, c'era la madre del cerbiatto, credo, ma Barone l'ha mandata via."
    "Ti sembra giusto toglierlo dalla madre, allora?"
    "Eh? No, certo, ma..."
    La madre di Peline accarezza l'animale.
    "E' ancora piccolo, e non è del tutto sviluppato. Se lo tieni lontano dalla madre, potrebbe ammalarsi."
    "Non ci ho pensato, forse lei ha ragione."
    Marcel è ancora perplesso, ma poi si decide. Lascia andare il cerbiatto e l'animale si allontana.
    "Hai fatto bene, Marcel. E poi al circo ci sono tanti altri animali, non avranno certo bisogno di un cerbiatto."
    "Giusto. Torniamo a letto, adesso." conclude Peline.
    Il giorno dopo, Peline e Marcel raccolgono fragole selvatiche e all'improvviso un'anatra cade a circa dieci metri da Peline.
    "Cosa è successo?" si chiedono i due. Barone corre a prendere l'anatra e la porta a Peline. Lei capisce che è stata abbattuta.
    "Ma le hanno sparato! C'è un cacciatore qui vicino!"

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    "Sparato? Io non ho sentito niente!" obietta Marcel "Sei sicura?"
    "Quest'anatra è morta, e queste sono ferite da pallini da caccia! Il cacciatore avrà sparato lontano da qui e l'anatra deve essere riuscita a volare fin qui, nonostante la ferita...Barone? Ehi. Barone, dove sei?"
    Peline nota che Barone non c'è più, e anche Marcel si guarda in giro:
    "Era qui un attimo fa...cosa sta succedendo qui?"
    All'improvviso Barone compare di nuovo e porta un'altra anatra a Peline, anch'essa morta stecchita.
    "Ancora? Barone, dove l'hai trovata questa?"
    Ma Peline non ha il tempo di dire altro a Barone, perchè lei e Marcel si trovano subito circondati da cani da caccia che abbaiano furiosamente.
    "Aiuto!"
    "State lontani, cagnacci!" grida Marcel prendendo un ramo a mò di bastone.
    "State calmi e non muovetevi, così non vi faranno niente." dice una persona che compare in quel momento, vestita da cacciatore e con una doppietta in mano. "Sono i miei cani da caccia, stavano inseguendo le anatre che avevo abbattuto. Io sono il barone Plaga e questa è la mia riserva di caccia. Voi chi siete?"

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    "Siamo gente in viaggio..." inizia a spiegare Peline.
    "E vi mettete a rubare la selvaggina altrui?"
    "Noi? No, è stato Barone a..."
    In quel momento arriva la madre di Peline, attratta dalle voci e dall'abbaiare de cani. Dopo che si sono spiegati, lei si rivolge al barone:
    "Ci scusi, noi siamo dei fotografi ambulanti, ci eravamo fermati qui per la notte perchè non avevamo visto nessun cartello nè recinti."
    "Tutti qui intorno sanno che questo è il mio territorio, signora. Venite da lontano?"
    "Dalla Bosnia."
    "E' un bel viaggio. Chi è questo Barone di cui parlavate? Il vostro cane?"
    "Sì, è lui" risponde Peline. Il barone osserva il cane che, curiosamente, porta il suo stesso titolo nobiliare e chiede:
    "Ed è stato lui a portarvi qui le anatre?"
    "Certo. Questa e quell'altra. Ah, potete prenderle, eccole qui."
    "Lasciate stare, tenetele pure. Il vostro cane è straordinario signorina...er..."
    "Peline. Peline Pandavoine."
    "Sì, Pandavoine. Il suo cane ha trovato un'anatra che era lontana quasi duecento-trecento metri da qui, una cosa difficile anche per un cane da caccia."
    "Barone ha sempre avuto un gran fiuto." dice orgogliosamente Peline.
    "Me lo può vendere?"
    "Come?"
    "E' un cane straordinario, visto quello che è stato capace di fare. Mi interesserebbe prenderlo, signorina Pandavoine. Che ne pensa?"
    "Ah, mi spiace, signore, ma Barone è uno della mia famiglia, non posso vendervelo."
    "Capisco. Peccato."

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    "Però noi siamo fotografi ambulanti: se volete, possiamo farvi una foto."
    "Una foto? Perchè no? Ne avrei bisogno."
    Dopo aver fotografato il barone Plaga, Peline e gli atri si allontanano riprendendo il viaggio: ora hanno abbastanza soldi per andare non solo a Milano, ma anche oltre.
    "Il tuo cane ha molte qualità nascoste, Peline. Eppure a guardarlo non si direbbe."
    "L'apparenza inganna, Marcel."
    Ormai Milano è alle porte, e lo è anche il futuro addio tra Marcel e Peline.

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    COMMENTO

    Anche questa storia non fa parte del romanzo originale. Nell'anime hanno fatto il punto della situazione del viaggio, che si può vedere qui sotto: tutta la regione jugoslava è stata attraversata e così metà dell'Italia settentrionale: una volta arrivati a Milano, dovranno attraversare le Alpi per raggiungere la Svizzera, per poi arrivare in Francia. E anche una volta attraversato il confine, ce ne vorrà, come dice la sigla, per arrivare fino al nord della Francia...

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    (Continua qui)

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    Edited by joe 7 - 1/12/2021, 20:32
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