Il blog di Joe7

  1. CANTIAMO INSIEME 10: "VECCHI RICORDI"

    10 – VECCHI RICORDI
    (Il primo articolo si trova qui; la precedente puntata si trova qui)

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    RIASSUNTO: Siamo a Salisburgo, in Austria, alla prima metà del '900. Maria Kutschera è una ragazza vivace che vuole farsi suora, ma al convento non la trovano adatta per quel tipo di vita. Tuttavia, la mettono alla prova mandandola come insegnante di Maria Von Trapp, la giovanissima figlia malata del Barone Von Trapp, eroe di guerra. Tuttavia, Maria Von Trapp e gli altri figli del Barone (soprattutto la figlia maggiore Hedwig) la accolgono con freddezza. Come se non bastasse, la tutrice dei bambini, la baronessa Matilda, non la vede di buon occhio; inoltre, vorrebbe che il barone sposasse Yvonne, la cugina della moglie defunta. Però la Kutschera prende sempre maggior confidenza sia con Maria che con sua sorella Joanna. Un giorno, Yvonne incontra il Barone, e la resistenza dei figli, soprattutto di Hedwig, è molto forte. Maria Kutschera cerca di mediare, ma senza ottenere molto.

    E' il giorno di paga, e Maria Kutschera viene pagata 100 scellini. La suora in prova ne è sorpresa e dice al barone:
    "Così tanto? Non pensavo che mi deste una cifra simile, al convento ne saranno felici!"
    "E' solo il dovuto per il vostro lavoro. Ma vorrei chiederle una cosa...."
    "Sì?"
    "Adesso che lady Yvonne è tornata a casa, può tornare ad alloggiare nella camera degli ospiti."
    "Mah, non credo sia necessario che io ci ritorni. Dopotutto, una persona che viene stipendiata non è esattamente un'ospite. E poi in quella camera non mi ci trovavo bene, era troppo grande per me."
    Von Trapp è sorpreso. Maria Kutschera torna nella sua stanza di studio dove era stata trasferita quando era arrivata Yvonne: laggiù aveva lasciato Maria e Joanna, due delle figlie del barone, che dovevano studiare. Ma le vede che giocano con gli oggetti da trucco: rossetti, cipria, eccetera.
    "Bè, che state facendo?"
    "Ah, Fraulein Maria, non riuscivamo a concentrarci..."

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    Maria osserva che Joanna non ha scritto niente e così pure Maria.
    "Ma che vi succede? E' così difficile fare un tema? Mi sembrate distratte, oggi. Tu, Maria, poi mi sembri triste. Cos'hai?"
    "Ma, niente. E' che ci divertivamo solo nei posti dove c'era la mamma, e quindi adesso non è che ci divertiamo molto, anche se ci proviamo..."
    "Bè, stavate facendo un tema, era certo il momento sbagliato per diver..." Maria si interrompe perchè ha intuito qualcosa. Pulisce i rossetti sulle labbra delle bambine e chiede: "Ma questi rossetti erano di vostra madre?"
    "Sì." Maria scoppia a piangere e la neo-suora cerca di consolarla:
    "Non fare così, dai, senti, ti suono qualcosa."
    Prende la chitarra e prova a fare una ballata, ma si interrompe: vede che non serve e allora abbraccia Maria.
    "Ascoltate, non facciamo il tema, vedo che non è aria. Volete vedere come faccio a fare i vestiti?"
    "I vestiti?"
    "Sì, ce l'avete una macchina da cucire?"
    "Mi sembra di sì, la usava la mamma, ma non sappiamo dove sia..."
    "Nel ripostiglio, Joanna! Non ti ricordi?"
    "Ah, è vero, ma bisogna chiederlo alla cameriera, Mimì!"
    Quest'ultima, perplessa, accompagna la Kutschera al ripostiglio: dopo un giro di chiavi, apre la porta.
    "Non capisco perchè le interessi, comunque la macchina da cucire è qui. Non è stata più toccata dalla morte della signora."
    "Grazie, Mimì. Mi può aiutare a portarla nella mia camera?"
    "La vuole usare? Ma dovrebbe chiedere il permesso a Frau Matilda o al maggiordomo Hans."
    "Forse è meglio il maggiordomo..." suggerisce lei. Hans non ha obiezioni, ma nel frattempo, Maria Kutschera nota che c'è anche un violino nel ripostiglio.
    "Ma è fantastico, è un violino costoso questo! Ed è in buone condizioni! E' uno spreco lasciarlo qui! A chi apparteneva questo violino, Hans? Alla madre dei ragazzi?"
    "Può darsi, personalmente non lo so."
    "Ha anche una splendida custodia. Devo parlare con Frau Matilda!"

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    "Non capisco, a cosa può servire suonare il violino?" chiede Matilda.
    "Maria deve distrarsi. Pensa tanto alla madre morta che non riesce a scrivere neanche una riga. Deve cercare di interessarsi a qualcosa, è l'unica maniera per uscire dalla prigione che si è creata."
    "Mah, se vuole farlo non ho obiezioni."
    "Vorrei anche fare la spesa con Joanna e Maria."
    "E PERCHE'? La signorina Maria è malata, non lo sa?"
    Spiegare tutto sarebbe troppo lungo, ma la Kutschera ha capito come trattare Matilda.
    "Maria ha bisogno di un pò di aria fresca, le farà bene. Inoltre, è un'occasione d'oro per loro di fare la spesa e imparare bene la matematica. E' basilare, Frau Matilda! Ricavo, guadagno, addizione, sottrazione...devono imparare queste cose anche in pratica, non solo sui libri! Sarà molto utile per la loro formazione!"
    Davanti a un'osservazione così logica, Matilda non sa cosa obiettare.
    "Va bene, ma non ci mettete troppo tempo!"
    "Grazie!"

    Mentre si preparano per partire, la Kutschera chiede a Maria e Joanna di chi era quel violino.
    "Era di vostra madre?"
    "Mah, a dire il vero non lo sappiamo"
    "Ma lei sapeva suonare il violino?"
    "Può darsi, ma noi non l'abbiamo mai vista col violino in mano"
    Ma allora di chi è? Del barone? si chiede la Kutschera.
    Mentre sono in viaggio in macchina, Maria chiede alla Kutschera:
    "Cosa andiamo a prendere?"
    "Della stoffa."
    "E perchè?"
    "Perchè con quelle ci faccio i miei vestiti con la macchina da cucire."
    "Eh? Ma ne è capace?"
    "Vedrai."
    Dopo aver selezionato la stoffa, la Kutschera dà una moneta a Joanna e le dice:
    "Vai dalla negoziante e chiedile quattro metri di questa stoffa. Questi sono i soldi."
    "Io?"
    "Sì. Non vuoi provare?"
    "No, no, ci provo!"
    La bambina lo fa e poi porta soddisfatta alla Kutschera la prima spesa della sua vita.

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    "Adesso dove andiamo?" chiede Maria.
    "In un negozio di articoli musicali. Questo violino è bello, ma non è stato usato da molto tempo: ha bisogno di essere accordato."
    Una volta entrati in negozio, la Kutschera passa la custodia col violino a Maria.
    "Ecco, prendilo."
    "Cosa faccio con questo?" chiede lei sorpresa.
    "Vai da quel negoziante e chiedigli di riparare il violino. Te la senti?"
    "Io? Ma..."
    "Non preoccuparti, io ti sto vicino: se sbagli ti correggo."
    Dopo che Maria ha parlato al negoziante, lui apre la custodia ed esamina il violino.
    "Signora, c'è un nome inciso, qui: "Agatha". E' il suo?"
    "Agatha è il nome della mamma!" esclama Joanna. La Kutschera è perplessa.
    Ma allora era davvero il suo violino. Non l'ha mai suonato davanti ai figli? Strano...Inoltre, ora che ci penso, non so se ho fatto bene. Maria potrebbe diventare ancora più triste col violino che le ricorda sua madre.
    Il negoziante, una volta finito l'esame, conclude:
    "E' un violino in ottimo stato, signora. Ci vuole poco ad accordarlo. Aspetti un momento."
    Dopo un pò, il violino è riparato, e, per provarlo, il negoziante suona una marcia.
    "Ma è Mozart!" esclama Maria.
    "Brava, signorina, lei ha orecchio!" si complimenta il negoziante.
    "Lo suonava mia mamma."

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    Una volta tornati alla villa, Maria Kutschera si mette subito al lavoro, osservata da Maria e Joanna, incuriosite: taglia la stoffa e ne unisce i pezzi con abilità.
    "Incredibile!"
    "Vi posso insegnare, se volete."
    "Mi piacerebbe."
    "E tu, Maria? Vuoi provare a suonare il violino?"
    "Non so..."

    Matilda osserva perplessa il lavoro di Maria Kutschera:
    "Lei è piuttosto parsimoniosa, visto che ha comperato della stoffa, anzichè prendere un vestito nuovo."
    "Non proprio: ho speso quasi tutti i 100 scellini nella stoffa e nella riparazione del violino. Il resto l'ho mandato al convento di Nonnberg."

    "Violino?" chiede sorpreso Von Trapp.
    "Sì, quello che ha trovato Frau Maria. Era della mamma, vero?" gli chiede Maria, appena il padre torna a casa, facendogli vedere lo strumento.
    Von Trapp è contrariato: toglie di mano il violino dalla figlia e si rivolge alla Kutschera:
    "Mia moglie aveva comperato il violino per insegnare a suonarlo alla figlia più grande, Hedwig, e a Rupert. Ma loro non erano molto interessati e lei lasciò stare.."
    "Potrebbe interessare a Maria. Ha anche riconosciuto la musica di Mozart, quando l'ha suonata il negoziante che l'ha riparata!"
    "Signorina Kutschera, credo sia meglio non far rivangare ricordi dolorosi alle figlie: questo violino ricorda loro la defunta madre!"
    La suora-governante è perplessa.

    Mentre sono al balcone della villa ad ammirare il panorama, la Kutschera si rivolge a Maria e le dice:
    "Io penso che a tua mamma farebbe piacere se tu fossi felice, facendo qualcosa che ti piace. Potrei sbagliarmi, ma credo che ti piacerebbe suonare il violino della mamma."

    Quando Von Trapp viene a sapere che Maria e Joanna stanno osservando il lavoro di cucito della suora-governante, è contrariato: anche la macchina da cucire che sta usando la Kutschera era di sua moglie. Si rivolge a lei, dicendole:
    "Frau Maria, non mi va che tiri fuori delle cose di una persona che è morta, facendo ricordare a tutti il fatto!"
    "Mi dispiace, so che avrei dovuto chiedere il permesso per la macchina da cucire: ma per il violino, Frau Matilda mi aveva dato il permesso. Signor Barone, non penso che sia una buona cosa voler dimenticare chi è vissuto. Il suo ricordo dovrebbe essere sempre vivo. Non è un male parlare di chi è morto."
    Von Trapp si allontana senza dire nulla.

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    Mentre è nel suo studio, Maria le si avvicina:
    "Papà, io vorrei provare a suonare quel violino."
    "Vuoi suonarlo?" chiede lui sorpreso.
    "Sì."

    "Ho finito di fare il vestito. Che ne dite?" chiede la Kutschera mostrando alle ragazze il vestito nuovo che ha appena indossato. Joanna è entusiasta: "E' fantastico!" Ad un certo punto, tutti nella villa sentono il suono di un violino e vanno a vedere chi è che sta suonando. Si accorgono sorpresi che è il Barone che esegue una piacevole melodia. L'esecuzione è stata così perfetta che alla fine tutti, anche Maria Kutschera, applaudono.
    "Non sapevo che tu sapessi suonare il violino, papà!" dice Rupert.

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    Il padre e Maria si guardano.
    "Ma vuoi davvero imparare a suonare il violino? E' difficile!"
    "Sì, mi piacerebbe! Imparerò!"
    "Va bene, ragazza, hai vinto. Usalo bene."
    "Grazie, papà!"
    Joanna dice a tutti: "Guarda, papà! La nuova governante ha fatto il vestito tutto da sola!"
    Gli altri la guardano sorpresi. Maria osserva contenta il violino di sua madre: diventerà il suo strumento di base in futuro.

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    COMMENTO

    Da adesso la neo-suora ha cambiato look, diventando simile a quello di Julie Andrews del film omonimo. Qui poi mostra un'abilità di cucito non comune: in pratica, con un paio di forbici e una macchina da cucire classica, a partire da un pò di stoffe ha creato un vestito ex-novo, con tanto di lacci sul petto e sbuffi sulle maniche, mentre invece prima aveva un vestitino stile Anna dai capelli rossi. Complimenti sul serio, avrebbe potuto diventare un'Armani. ^_^

    T5
    Prima e dopo



    (Continua qui)

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    Edited by joe 7 - 30/11/2021, 19:10
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