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  1. ZAGOR - DOMANDE A NOLITTA: MA LE ISOLE AFFONDANO?

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    Zagor
    By joe 7 il 23 Sep. 2021
     
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    ESTRATTI PRESI DAGLI ARTICOLI DI NOLITTA SU TUTTO ZAGOR
    (qui il primo post; qui il precedente post)

    Nolitta


    Può sembrarvi strano, ma nel 2020 io e Ivan abbiamo commentato TUTTE le storie di Zagor di Nolitta e del periodo nolittiano. Visto che non sono molto interessato al periodo del dopo-Nolitta, ho voluto quindi approfondire l'argomento usando come spunto le risposte che Nolitta dava ai lettori di Tutto Zagor. Da qui sono venuti fuori diversi argomenti interessanti di approfondimento, che presenterò in diversi post. Qui ne potete trovare alcuni. Buona lettura! ^_^

    ISOLE E VULCANI

    LETTORE: Caro Sergio, non ti sembra di averla sparata un pò grossa sul n. 42, facendo scomparire un'intera isola nel corso di un'eruzione vulcanica?

    image


    NOLITTA: A volte, forse, mi lascio trascinare dalla fantasia. Ma non in questo caso. E' vero che i finali dei romanzi d'avventura usano spesso l'espediente dell'eruzione vulcanica o del terremoto per porre termine alla vicenda: la più nota delle isole sprofondate della narrativa è L'isola misteriosa di Jules Verne .

    Isola-misteriosa


    Ma Verne, come sapete, basava la sue storie meravigliose su solide basi scientifiche. La storia geologica degli oceani è ricca di isolette vulcaniche apparse o scomparse in seguito a eruzioni. Per restare in Europa, nel 1963 sorse in mare, al largo dell'Islanda, un'isoletta nuova di zecca, Surtsey. Per quella mia storia, in realtà, la principale fonte d'informazione fu, tanto per cambiare, un film: Krakatoa, est di Giava, diretto da Bernard Kowalski, e interpretato da Maximilian Schell. Un film d'avventura, basato però su un fatto reale: la spaventosa eruzione, nel 1883, del vulcano Krakatoa, nell'omonima isoletta.

    krakatoa-b


    Una colonna di rocce incandescenti fu scagliata in cielo a ottanta chilometri d'altezza, mentre in pochi secondi le pareti della montagna crollavano su se stesse come un castello di carte. Decine di migliaia di persone, a Giava e nelle isole vicine, furono uccise da un terribile maremoto: una muraglia d'acqua alta fino a quaranta metri sommerse le città e i villaggi della costa. Portata dai venti d'alta quota, la nube di polvere vulcanica del Krakatoa fece nei mesi seguenti due volte il giro del mondo. Il pulviscolo rifletteva la luce solare e colorava bizzarramente i cieli con effetti da aurora boreale: molti pittori europei ci hanno lasciato documentazioni dell'incredibile fenomeno, prodotto da un'eruzione avvenuta sull'altro lato della Terra!

    Un vulcano non meno letale del Krakatoa si rivelò, nel 1902, La Pelèe, sull'isola Martinica nei Caraibi. A dire il vero, La Pelèe aveva annunciato l'imminente cataclisma con eruzioni, terremoti, alluvioni ed esplosioni di minor conto. Si erano verificate piogge di ceneri, morie di uccelli e di bestiame, e la cittadina di Saint Pierre era stata invasa da centopiedi velenosi e altrettanto pericolosi serpenti. Però il sindaco di Saint Pierre, non volendo annullare le imminenti elezioni (che era certo di vincere) aveva proibito di abbandonare la città. Il giorno prima dell'eruzione, il 7 Maggio, un capitano napoletano era salpato contro il parere delle autorità portuali, dichiarando: "Se il Vesuvio avesse l'aspetto della Pelèe, da Napoli io fuggirei!". L'8 Maggio una nube ardente, tra i settecento e i mille gradi di calore e con una velocità di cento miglia all'ora, rase al suolo Saint Pierre e bruciò i trentamila abitanti. Solo uno si salvò, sia pure con gravi ustioni: il forzato Augusto Ciparis, prigioniero in una cella sotterranea. Ciparis, "il sopravvissuto di Saint Pierre", divenne un'attrazione del circo Barnum, unico testimone vivente della furia distruttrice del vulcano.

    (Continua qui)

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    Edited by joe 7 - 5/5/2022, 23:11
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