Il blog di Joe7

  1. "SHANG-CHI" DELLA CORNO - PRIMA SERIE (parte 3)

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    Corno
    Shang-Chi
    By joe 7 il 10 Mar. 2022
     
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    SHANG-CHI, MAESTRO DEL KUNG FU - TERZA PARTE
    (Primo articolo: qui; ultimo articolo: qui).

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    Ken il guerriero Shang Chi sa usare le armi se necessario, ma gli fanno schifo, perchè lui è un autodidatta. ^_^


    UN PUNTO DI SVOLTA

    Col numero 14 dell'edizione Corno di Shang Chi (contenente il numero 3 di Giant-Size Master of Kung Fu), si arriva ad un punto di svolta fondamentale, che permette lo sviluppo definitivo del personaggio: l'arrivo di Clive Reston e il colpo di scena su Petrie. E Moench e Gulacy costruiscono una trama articolata in cui Shang Chi torna a Londra, da Sir Denis, che lo ha chiamato per un aiuto...

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    L'"eroe" a cui fa riferimento il titolo è Petrie.


    ...e insieme a lui compare Clive Reston, un agente del MI-6 che diventerà praticamente il suo collega di lavoro. Reston sembra essere nientemeno che il figlio di James Bond e il pronipote da parte di madre di Sherlock Holmes. :huh: La cosa è stata solo accennata dalla Marvel per motivi di copyright, ma non può sfuggire a chi fa attenzione alle sue dichiarazioni. Certo che pensare a James Bond e Sherlock Holmes come PARENTI fa cascare le braccia a chiunque. :? E' chiaro che le storie di Shang Chi sono anche una fusione dei romanzi di Sax Rohmer coi film di Bruce Lee, con cui Shang Chi a volte ha una somiglianza smaccata. Ebbene, nel film I tre dell'Operazione Drago (Enter the dragon, il titolo originale) la difficile alleanza di Bruce Lee (Shang- Chi) con l'amico spiritoso Roper John Saxon richiama il rapporto di Shang-Chi con Clive Reston, che porta un nome simile. E Reston ha anche le fattezze fisiche di Saxon.

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    "Cosa provo per Miss Hudson? Elementare, Watson: io vivo solo per i suoi occhi! Il mondo non basta!" "Orpo." "Vivi e lascia morire, Watson."


    Inoltre, in questa storia Shang Chi scopre che il dottor Petrie, che lui aveva ucciso per ordine di Fu Manchu nella sua prima missione, era ancora vivo e il Petrie che lui aveva ucciso era solo una imitazione, un robot o qualcosa del genere. Così Shang Chi si ritrova la fedina penale pulita: ma c'è una storia più complessa dietro. Infatti, Moench ha corretto qui un errore compiuto da Englehart, che aveva fatto ammazzare Petrie. Infatti lui era uno dei personaggi chiave dei romanzi di Rohmer, sin dal primo numero di Fu Manchu: il fatto provocò le proteste degli eredi di Rohmer. Nei suoi romanzi, infatti, Fu Manchu aveva sempre detto che non avrebbe mai ammazzato Petrie, perchè lo rispettava. Quindi Moench riparò all'errore, facendo sostituire il Petrie morto con un Petrie finto. Per quanto poco credibile come colpo di scena, mi sembra comunque in linea col modo di pensare tortuoso e ingannevole di Fu Manchu: la sua spiegazione qui sotto è più che soddisfacente.

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    Solo, non capisco che bisogno c'era di trasformare Petrie in un Cristo crocifisso su una "croce" futuristica.



    CARLTON VELCRO E PUGNO DI RASOIO

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    Devo dire che qui, in mezzo a puma e coltelli, Shang-Chi se la sta passando davvero brutta...


    Nei numeri 15 e 16 di Shang Chi Corno si arriva ad un altro cambio dello status quo di Shang Chi: cioè il cinese entra a far parte del MI-6 sotto la guida di Sir Denis. Quest'ultimo è sincero fino alla brutalità con Shang Chi: noi giochiamo sporco per battere i criminali, e non c'è solo Fu Manchu al mondo. In sostanza, da qui in avanti Shang Chi non sarà più sempre e solo legato al padre come avversario; amplìa i suoi orizzonti, affrontando nemici diversi dall'onnipresente padre, diventando sempre più simile all'ispirazione di base degli autori precedenti di Shang Chi, Jim Starlin e Steve Englehart. E qui è necessario fare un passo indietro: all'inizio gli autori non pensavano a Fu Manchu e al figlio come spunti di ispirazione. Pensavano a David Carradine, il protagonista del telefilm Kung Fu (1972), in cui interpretava la parte di un monaco shaolin, metà cinese e metà americano (come lo è Shang Chi, tra l'altro), che vaga per il West alla ricerca di suo fratello. Di indole filosofica (come Shang Chi) raddrizza i torti con le sue tecniche di arti marziali. Tra l'altro, si ritiene che l'idea originale del telefilm era stata di Bruce Lee. Carradine è stato così famoso in questo telefilm che Quentin Tarantino lo scelse per la parte del famoso Bill di Kill Bill.

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    David Carradine/Kwai Shang Chei, il protagonista del telefilm Kung Fu e il primo ispiratore di Shang Chi.


    Englehart e Starlin avevano pensato di utilizzare il personaggio di Carradine per il loro Shang Chi e avevano cercato di avere i diritti del telefilm. Ma c'era un grosso problema: loro erano della Marvel e "Kung Fu" era della Warner, che era la proprietaria della DC di Superman e rivale della Marvel. Per questo ripiegarono sul Fu Manchu di Rohmer, per il quale - almeno allora - non c'erano problemi di diritti. Ma Shang Chi, da rivale del padre, divenne, a mano a mano, una storia dopo l'altra, sempre più simile al personaggio del monaco Shaolin di David Carradine. Tornando alla storia, qui Smith chiede a Shang Chi di diventare suo agente, almeno in prova, in una missione contro un commerciante di droga, Carlton Velcro, che vive in una fortezza con tanto di pantere, uomini con lame al posto delle mani ed eserciti attrezzati. Si potrebbe dire che "questo è davvero un lavoro per Shang Chi".

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    "I giochi di inganno e di morte": così Shang Chi chiamerà sempre le missioni col Mi-6 di Smith.


    Oltre a Velcro, Shang Chi affronterà anche Pavane, una ragazza con la frusta, e soprattutto Pugno di Rasoio, (Razorfist), nello scontro che, forse, sarà il più famoso della serie: tanto che Pugno di Rasoio sarà utilizzato anche nel recente film Shang Chi e la leggenda dei dieci anelli (anche se qui Shang Chi è figlio del Mandarino e non di Fu Manchu, per problemi di diritti d'autore). Pugno di Rasoio comparirà diverse altre volte, soprattutto in uno scontro con Wolverine, ma le sue successive apparizioni non avranno mai più lo stesso carisma del primo scontro che ha avuto con Shang Chi.

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    Basta una storia sola, se fatta bene, per diventare una leggenda. Le altre sono superflue.


    Praticamente da questa storia in avanti, Moench e Gulacy raggiungono una qualità elevatissima nel loro lavoro su Shang Chi: le prime pagine delle storie diventano delle locandine da film. La tipica somiglianza di Shang Chi rispetto a Bruce Lee in queste immagini/finti manifesti spesso viene accentuata, aumentando l'effetto filmico. E il fatto che nella versione della Corno queste storie siano state pubblicate in bianco e nero ha permesso di risaltare le chine di Gulacy, facendone apprezzare le tavole, anche grazie al formato gigante dell'albo. Mentre invece lo Shang Chi originale degli Stati Uniti aveva un formato normale ed era a colori, impedendo così di apprezzare in pieno il lavoro del disegnatore. Direi che qui in Italia siamo stati fortunati nell'aver potuto apprezzare meglio questi lavori. ^_^

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    (Continua qui)

    QUI TUTTI I LINK SUI 50 ANNI DELLA CORNO E SULLA MARVEL

    Edited by joe 7 - 16/3/2022, 17:21
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    Davvero una bella ricerca la tua.
    Complimenti come sempre.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 12/3/2022, 10:43) 
    Davvero una bella ricerca la tua.
    Complimenti come sempre.

    Grazie, ma con Shang Chi non ho ancora finito, ci sarà tutta la settimana prossima...
     
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