Il blog di Joe7

  1. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PURGATORIO, CANTO 4

    Tags
    Divina Commedia
    By joe 7 il 17 Sep. 2022
     
    2 Comments   100 Views
    .
    PURGATORIO CANTO 4 - ANTIPURGATORIO - PIGRI: BELACQUA
    (primo post: qui; precedente post: qui)

    jpg
    Dante incontra il pigro Belacqua


    Siamo sempre nel Purgatorio, anzi nella zona prima dell'ingresso, detto Antipurgatorio, dove si trovano i contumaci (anime scomunicate che si sono pentite poco prima di morire), che devono aspettare pazientemente il loro turno prima di entrare. Dante ha incontrato Manfredi, che, insieme alle altre anime contumaci, dice a Dante e Virgilio da che parte andare per iniziare la salita e raggiungere l'ingresso del Purgatorio. E Dante si accorge che, parlando con Manfredi, è passato molto più tempo di quello che pensava: infatti capisce che il dialogo con Manfredi l'aveva tanto assorbito che non si era reso conto del tempo che passava. E Dante comprende che l'anima, quando si concentra su una cosa, è interessata solo su quella (che sia piacevole o dolorosa). E questo annulla tutte le altre facoltà dell'anima, contraddicendo i filosofi che pensano che in noi ci siano più anime (per esempio Platone o Averroè, che dicono che l'uomo abbia tre anime: quella concupiscibile, quella irascibile e quella razionale). Invece, anche se l'anima possiede le tre distinte virtù fondamentali (vegetativa, sensitiva e intellettiva), resta una sola. E questo mostra anche quanto sia vero che l'uomo è uno solo, unico, e non parte di un tutto, come dicono le religioni orientali. Dante e Virgilio si avvicinano alla prima salita della prima balza (parete verticale del monte): il sentiero d'ingresso è molto stretto, e la salita è tale che si devono usare anche le mani per andare avanti. Dante fa il paragone con un'apertura nella siepe, che il contadino talvolta chiude con delle spine per proteggere l'uva matura: ebbene, quell'apertura è persino più larga di questo passaggio del Purgatorio. E, per fare degli altri paragoni, Dante dice che quello è un passaggio ancora più erto di noti luoghi montani difficili da scalare: il Sanleo (un piccolo borgo presso S. Marino, arroccato su un alto e scosceso colle), Noli (una cittadina della Liguria di ponente, circondata da monti alti e di difficile accesso), il Bismantova (un monte dell'Appennino emiliano, dalle pareti a strapiombo) e il Cacume (una cima del gruppo dei Lepini, vicino a Frosinone).

    Pietra-di-Bismantova
    Pietra di Bismantova: si tratta di un massiccio roccioso che contraddistingue il paesaggio dell'Appennino Reggiano. E' lungo 1 km, largo 240 m e alto 300 m, con le pareti a strapiombo.


    Raggiungono alla fine l'orlo superiore, dove si trova uno spazio pianeggiante e ampio. Dante chiede a Virgilio che via faranno e il maestro lo invita a seguirlo, finché qualcuno darà loro nuove indicazioni. I due si rimettono in marcia: siccome il percorso è in salita, salgono lungo un pendio assai ripido, tanto che a un certo punto Dante chiede al maestro di aspettare un attimo, perché non riesce a stargli dietro. Virgilio lo esorta a fare uno sforzo: sono vicini al ripiano roccioso del primo balzo, che circonda orizzontalmente tutto il monte. Spronato dalle sue parole, Dante fa un ultimo sforzo e raggiunge carponi il punto indicato, poi i due si siedono e si rivolgono a oriente, dove sorge il sole. E Dante si sorprende di vederlo alla sua sinistra (verso Nord), anzichè alla sua destra (verso sud), dove dovrebbe essere a quell'ora. Virgilio spiega la cosa confermando che si trovano agli antipodi, e, di conseguenza, il percorso degli astri è diverso da come lo è nell'emisfero superiore da cui erano partiti. Il concetto di "terra rotonda" qui è ancora una volta ripetuto, e, in più, con dei dati astronomici precisi (che sarebbe piuttosto lungo descrivere qui). Alla faccia di Anacleto, il gufo della "Spada nella Roccia", che aveva detto a Merlino che "Se vai a dire a Semola che il mondo è rotondo, tutti lo prenderanno per pazzo". Invece, la Divina Commedia, che parla insistentemente della terra rotonda, era letta da tutti, anche dal popolo comune, perchè aveva avuto un successo straordinario: veniva anche imparata a memoria (se non tutta, almeno degli ampi brani). E Dante non diceva una cosa sua, ma confermava semplicemente quello che l'uomo del Medioevo sapeva benissimo: che cioè la Terra è rotonda. L'ignoranza è dalla parte di Anacleto, non dell'uomo medievale.

    Anacleto
    Caro Anacleto, se leggi la Divina Commedia capirai che gli uomini del Medioevo sapevano già che la Terra è rotonda. Questa cosa era conosciuta sin dal tempo degli antichi Greci (Pitagora e Parmenide, per esempio). Il "terrapiattismo medievale" non è mai esistito.


    Dante chiede a Virgilio quanto durerà la salita, visto che il Purgatorio sembra essere più alto dell'Everest (non ha detto così, ma il senso è quello). Virgilio risponde che la montagna è tale che l'ascesa all'inizio è sempre molto faticosa, però, man mano che si procede, diventa più agevole; perciò, quando la salita sembrerà a Dante tanto facile quanto lo scendere la corrente con una nave, allora sarà giunto alla fine del cammino. Solo allora potrà riposare. Appena Virgilio ha finito di parlare, Dante sente una voce che è rivolta a lui e gli dice ironicamente: "prima di arrivare, avrai bisogno di sederti". I due poeti si voltano e vedono alla loro sinistra una gran roccia, che prima non avevano notato, alla cui ombra si trovano delle anime contumaci, con un atteggiamento negligente (seduti per terra, con le braccia che abbracciano le ginocchia, e la testa appoggiata alle gambe). Dante riconosce tra di loro la persona che gli aveva parlato: si tratta di un suo conoscente, Belacqua, noto per la sua pigrizia. Anche se Dante ha ancora il fiato corto per la salita, va verso Belacqua, che, alzando leggermente la testa, gli chiede se ha capito bene la dotta spiegazione di Virgilio sul corso del sole. Dante ride un poco, poi si rivolge a lui, rallegrandosi per la sua salvezza e chiedendogli perché se ne sta lì seduto, invece di salire la montagna. Belacqua risponde che salire non servirebbe a nulla: poiché è stato pigro a pentirsi, per punizione deve attendere tutto il tempo della sua vita per accedere al Purgatorio. A meno che una preghiera, che giunga da un cuore in grazia di Dio, non abbrevi l'attesa; le preghiere dette dalle persone che non sono in grazia di Dio non hanno valore (e difficilmente pregherebbero, tra l'altro). Dante deve poi interrompere il colloquio, perché Virgilio lo invita a proseguire il cammino.

    COMMENTO

    La salita al Purgatorio è un'allegoria del percorso morale dell'anima umana verso la virtù e la salvezza, che è un percorso difficile, soprattutto all'inizio, ma poi diventa poco alla volta sempre più agevole. Cioè: solo a fatica e a prezzo di sacrificio si raggiunge la sperata salvezza, senza farsi scoraggiare dalle difficoltà. A questa prima parte del Canto, dominata dall'ansia del tempo che scorre, dalla necessità di salire per raggiungere la virtù e dallo sprone di Virgilio a vincere le difficoltà con la sollecitudine, fa da contrappunto ironico la figura del pigro Belacqua. Ritorna poi il motivo fondamentale, soprattutto nei Canti iniziali del Purgatorio: ovvero la possibilità che le preghiere accorcino la permanenza delle anime nell'Antipurgatorio e nelle varie Cornici. Lo stesso Belacqua, a dispetto dalla sua inerzia e del suo apparente disinteresse, si mostra in fondo ansioso di iniziare a scontare la propria pena. Questa prospettiva è totalmente assente nel cristianesimo protestante, che non crede nè nel Purgatorio nè nella preghiera di intercessione.

    IL DANTE DI NAGAI

    Nagai presenta l'episodio di Belacqua, saltando però gli argomenti (troppo ostici) dell'unicità dell'anima e dell'astronomia agli antipodi. Non ci sono sostanziali variazioni: anzi, Nagai cita anche la speranza di Belacqua che qualcuno preghi per lui. Nagai fa dire a Dante che Belacqua era un liutaio, cosa che non è accennata nella Commedia, ma che è conosciuta dagli storici. Quindi Nagai si è informato anche su alte fonti. Inoltre, Nagai fa dire a Virgilio di "non perdere tempo con quelle anime oziose", mentre invece il Virgilio originale non fa nessun cenno riguardo alle anime dei pigri.

    BIBLIOGRAFIA

    https://divinacommedia.weebly.com/purgatorio-canto-iv.html

    (Continua qui)

    QUI TUTTI I LINK SULL'ANALISI SU DANTE

    Edited by joe 7 - 23/1/2023, 22:24
      Share  
     
    .

Comments
  1. view post
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    483

    Status
    Offline
    Belacqua é uno dei pochi punti che ho ben presenti del Purgatorio.
    Mi ha colpito la tua allusione ad un classico animato disneyano per trattare un argomento relativo al canto: io non ci avrei mai pensato.
     
    Top
    .
  2. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,428

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 17/9/2022, 17:23) 
    Belacqua é uno dei pochi punti che ho ben presenti del Purgatorio.
    Mi ha colpito la tua allusione ad un classico animato disneyano per trattare un argomento relativo al canto: io non ci avrei mai pensato.

    Facendo delle analisi, a volte mi vengono in mente dei collegamenti inaspettati. Mi era venuto in mente in quel caso Anacleto, con la sua frase sulla Terra creduta piatta dai medievali, e ho fatto una connessione.
     
    Top
    .