Il blog di Joe7

  1. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PARADISO, CANTO 7

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 2 Sep. 2023
     
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    PARADISO CANTO 7 - SECONDO CIELO DI MERCURIO - LA CROCIFISSIONE DI CRISTO
    (primo post: qui; precedente post: qui)

    Crocifissione
    Beatrice mostra a Dante Adamo ed Eva, scacciati dal Paradiso, e la riparazione con la nascita, morte e risurrezione di Gesù.



    GIUSTINIANO SI ALLONTANA

    Siamo sempre nel Paradiso, nel Secondo Cielo di Mercurio, dove ci sono gli Spiriti operanti per la gloria terrena. Dante ha appena parlato con l'imperatore Giustiniano, dell'Impero Romano d'Oriente. Alla fine del suo discorso, Giustiniano intona un canto in cui inneggia a Dio, Signore degli eserciti, che illumina gli spiriti di questo Cielo:

    "Osanna, sanctus Deus sabaòth, ("Osanna, o santo Dio degli eserciti,)
    superillustrans claritate tua (che illumini dall'alto con la tua luce)
    felices ignes horum malacòth!". (i beati fuochi di questi regni!")

    "Sabaoth" è un termine ebraico e significa "degli eserciti": appunto "Dio degli eserciti". Oggi il termine è visto come troppo "aggressivo" ed è stato sostituito nella Messa con "Dio dell'Universo". Malacòth è un altro termine ebraico che significa "dei regni": l'originale è "mamlacoth", che Dante ha alterato per farlo "adattare" al poema. Superillustrans, cioè "che illumini dall'alto", è una creazione di Dante: il latino ha solo superillustris, cioè "illustrissimo". Questo canto è un'invenzione dantesca: "Osanna sanctus Deus" riecheggia il Sanctus della Messa, che oggi è detto in italiano, e cioè:

    "Santo, santo, santo il Signore Dio dell’universo;
    i cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
    Osanna, osanna nell’alto dei cieli.
    Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
    Osanna, osanna nell’alto dei cieli."


    Giustiniano, nel cantare, danza al ritmo del suo stesso canto, e così fanno pure le altre anime accanto a lui. Poi l'imperatore beato risplende il doppio di prima e, sfavillando, si allontana rapidamente, insieme agli altri, sottraendosi allo sguardo di Dante.

    DANTE NON RIESCE A PARLARE A BEATRICE

    Dante, dopo il discorso di Giustiniano, è colto da un dubbio e vorrebbe chiedere spiegazioni a Beatrice. Però esita, anche se tutto dentro di lui gli urla di parlare:

    Io dubitava e dicea ‘Dille, dille!’ (Io ero in dubbio e fra me dicevo: 'Parla, parla!)
    fra me, ‘dille’, dicea, ‘a la mia donna (Parla alla mia donna,)
    che mi diseta con le dolci stille’. (che mi disseta con le dolci gocce del suo sapere'.)

    "Mia donna" per Dante non significa possesso, ma coscienza di amare Beatrice e di essere amato da lei: questi sentimenti non sono cancellati nel Paradiso, anzi sono sublimati al massimo grado. Dante sottolinea la sua incapacità di rivolgersi a lei, proprio per la grande riverenza che prova:

    Ma quella reverenza che s’indonna (Ma quella riverenza che si impossessa)
    di tutto me, pur per Be e per ice, (tutta di me, al solo sentire le sillabe 'Be' e 'ice',)
    mi richinava come l’uom ch’assonna. (mi faceva chinare la testa come colui che è preso dal sonno.)

    PERCHE' ISRAELE FU PUNITO?

    Beatrice intuisce la sua incertezza e gli sorride in un modo tale da rendere felice persino un uomo che brucia nel fuoco. Poi inizia a dirgli: "In base al mio giudizio infallibile ("infallibile avviso": Beatrice vede tutto in Dio, quindi non può nè sbagliare, nè ingannarsi e nemmeno essere ingannata), tu hai dei dubbi su come sia stato possibile che una giusta vendetta (cioè la crocifissione di Gesù Cristo, che ha riparato i peccati degli uomini) sia stata poi giustamente punita (cioè, il fatto che gli Ebrei abbiano poi pagato il fatto di aver crocifisso Gesù, con la distruzione di Gerusalemme e la Diaspora)." In sostanza, pensa Dante, se la crocifissione fu una cosa giusta, che colpa ne hanno allora gli Ebrei, per averla fatta? Beatrice promette di risolvere la questione con chiarezza, facendo dono della grande verità a Dante ("le mie parole / di gran sentenza ti faran presente", cioè le mie parole ti faranno dono di una grande verità). Ma per fare questo bisogna partire da lontano.

    IL PECCATO DELL'UOMO E LA VENUTA DI DIO

    Infatti, Beatrice inizia dal Peccato Originale, spiegando che Adamo, il primo uomo (chiamato da lei "quell'uomo che non nacque": infatti, Adamo non è stato generato da un grembo materno come gli altri uomini, perchè fu l'unico uomo che è stato creato direttamente da Dio) non volle sottostare al divieto divino e commise quindi il peccato originale, insieme ad Eva, condannando in tal modo tutta l'umanità, che sarà originata da loro due, noi compresi:

    Per non soffrire a la virtù che vole (per non aver sopportato alla sua volontà)
    freno a suo prode, quell’uom che non nacque, (un freno a suo vantaggio (cioè la proibizione di mangiare il frutto), quell'uomo che non nacque (Adamo),
    dannando sé, dannò tutta sua prole; (condannando se stesso, condannò tutta la stirpe umana;)

    Di conseguenza, l'umanità rimase per secoli (circa trenta, secondo la tradizione ebraica e cristiana1) nell'errore, finché a Dio - grazie al Suo piano di salvezza realizzato lungo i secoli - piacque incarnarsi nella natura umana con la nascita di Gesù nel grembo di Maria Santissima per opera dello Spirito Santo: e, in questo modo, Dio unì a Sè, per sempre, la natura umana, che si era allontanata dal Suo Creatore. Lo spiega qui Beatrice:

    onde l’umana specie inferma giacque (per cui (a causa cioè del peccato di Adamo) l'umanità malata giacque)
    giù per secoli molti in grande errore, (per molti secoli sulla Terra in uno stato di grave errore,)
    fin ch’al Verbo di Dio discender piacque (finché al Figlio di Dio piacque di scendere là (nel grembo di Maria)

    u’ la natura, che dal suo fattore (dove unì a sé la natura umana, che dal suo Creatore)
    s’era allungata, unì a sé in persona (si era allontanata, in una sola persona,)
    con l’atto sol del suo etterno amore. (col solo atto dello Spirito Santo (chiamato qui Eterno Amore)

    Annunciazione
    Il momento della venuta di Dio in terra, fatto uomo: l'Annunciazione.



    IL MISTERO DELLA CROCIFISSIONE DI DIO

    Beatrice ora avvisa Dante di fare bene attenzione a quello che lei ora gli dirà: perchè non è facile comprenderlo pienamente se non si è attenti. La natura umana, nella persona di Cristo, unita al suo Creatore, era pura e senza macchia, come lo era stata in Adamo. Ecco le sue parole:

    Or drizza il viso a quel ch’or si ragiona: (Ora presta attenzione a quello che sto per dire:)
    questa natura al suo fattore unita, (questa natura umana, unita al suo Creatore (in Cristo),
    qual fu creata, fu sincera e buona; (fu pura e scevra dal peccato come era stata creata (in Adamo);

    Beatrice continua: ma questa stessa natura umana, che unita in Cristo era pura, nello stesso tempo era però colpevole in sè, perchè in Adamo aveva peccato ed era stata cacciata dal Paradiso Terrestre. Se Gesù Cristo, come uomo, come persona, era puro, l'umanità (che Lui stesso portava su di sè), non era pura di per sè, perchè era macchiata dal peccato originale. Per questo si dice sempre: "Gesù Cristo fu in tutto simile a noi, tranne nel peccato." E ancora: "Portò su di sè tutti i nostri peccati". Ecco le parole di Beatrice al riguardo:

    ma per sé stessa pur fu ella sbandita (ma per se stessa essa (la natura umana) fu cacciata)
    di paradiso, però che si torse (dall'Eden, poiché si allontanò col peccato originale)
    da via di verità e da sua vita. (dalla strada della verità.)

    E' da notare che "via, verità e vita" sono gli stessi termini con cui si definisce Gesù nei Vangeli: "Io sono la Via, la Verità e la Vita". Ora, continua Beatrice, la pena della crocifissione fu giustissima perchè applicata alla natura umana peccatrice di per sé, ottenendo così il perdono; ma, nello stesso tempo (anche se non è facile da comprendere appieno) fu assolutamente ingiusta, perchè applicata alla persona di Cristo, che è Dio. Dallo stesso atto nacquero quindi conseguenze diverse, poiché essa piacque a Dio per motivi giusti, ma piacque agli Ebrei di allora per motivi abietti (invidia, orgoglio, superbia, rifiuto di Dio e della salvezza: sono le stesse cose che provano chiunque rifiuta Dio, ebreo o non ebreo).

    Ges-crocifisso
    Gesù è stato crocifisso come vero uomo, ma anche come vero Dio: non si può crocifiggere Dio - un'azione che è il massimo possibile della malvagità - senza conseguenze.


    Quindi Dante non si deve stupire se si dice che Dio giustamente punì quell'azione. E' il mistero dell'iniquità, cioè scegliere consapevolmente il male, sapendo che è male. Riguarda non tanto gli Ebrei in sè, ma quegli Ebrei che crocifissero Gesù, simbolo di tutti - Ebrei e non - che lo crocifiggeranno con le loro scelte. Ecco come Beatrice presenta questo difficile concetto:

    La pena dunque che la croce porse (Dunque, la pena rappresentata dalla croce)
    s’a la natura assunta si misura, (se si considera la natura umana di per se stessa;)
    nulla già mai sì giustamente morse; (fu assolutamente giusta)

    e così nulla fu di tanta ingiura, (e, nello stesso tempo, fu assolutamente ingiusta,)
    guardando a la persona che sofferse, (se si guarda alla persona che la subì (Gesù Cristo)
    in che era contratta tal natura. (e che era unita a tale umana natura.)

    Però d’un atto uscir cose diverse: (Perciò dallo stesso atto sortirono effetti diversi:)
    ch’a Dio e a’ Giudei piacque una morte; (infatti a Dio e ai Giudei piacque la stessa morte (di Cristo);
    per lei tremò la terra e ‘l ciel s’aperse. (per essa, la Terra fu scossa da un terremoto e il Cielo si aprì.)

    Qui si allude al fatto che, grazie al martirio di Cristo, dopo la sua morte il Cielo si aprì, e quindi l'umanità fu redenta: ma nello stesso tempo la Terra tremò, minacciando il castigo che avrebbe colpito gli Ebrei. Beatrice così conclude:

    Non ti dee oramai parer più forte, (Ormai non ti deve più sembrare difficile capire)
    quando si dice che giusta vendetta (perché (Giustiniano) ha detto che una giusta vendetta,)
    poscia vengiata fu da giusta corte. (in seguito fu vendicata da un giusto tribunale.)

    PERCHE' ERA NECESSARIO CHE VENISSE CROCIFISSO DIO STESSO?

    Beatrice ora intuisce che la spiegazione ha generato un nuovo dubbio in Dante, poiché il poeta non comprende per quale motivo Dio abbia scelto proprio questa via per redimere l'umanità dal peccato originale. Non poteva semplicemente perdonare? Dopotutto, Lui è infinitamente buono. Certo, risponde Beatrice, ma nello stesso tempo è anche infinitamente giusto. Questo mistero, continua lei, non è comprensibile a chi non arda dell'amore divino. Tuttavia, poiché comprendere questo è difficile per l'intelletto umano, Beatrice dice a Dante che gli darà una spiegazione più esauriente. Per prima cosa, inizia lei, ti devo fare un cenno sulla bontà divina: essa disprezza ogni odio e, ardendo in se stessa, produce ogni bellezza del creato. Lo dice con queste parole:

    La divina bontà, che da sé sperne (La bontà divina, che disprezza)
    ogne livore, ardendo in sé, sfavilla (ogni odio, ardendo in se stessa splende)
    sì che dispiega le bellezze etterne. (in modo tale che emana (crea) le bellezze eterne.)

    "Ora", continua Beatrice, "ciò che nasce direttamente da Dio non ha fine, è eterno ed è totalmente libero." Ecco le parole esatte:

    Ciò che da lei sanza mezzo distilla (Ciò che è creato da essa direttamente)
    non ha poi fine, perché non si move (non ha fine (è eterno), perché non può mutare)
    la sua imprenta quand’ella sigilla. (la sua impronta, dopo che il sigillo è stato impresso.)

    Tra l'altro, ecco perchè l'uomo vivrà eternamente, o in Paradiso o all'Inferno: perchè Dio lo ha creato eterno, e questo non si può cambiare. Non esiste l'annichilimento di sè nell'aldilà ("atarassia"): si rimane se stessi per sempre, anche dopo la risurrezione, sia per la salvezza che per la condanna. L'uomo, continua Beatrice, è libero, di una libertà che persino Dio rispetta: non è condizionato dagli astri. Per questo, guai ai governi che osano indottrinarlo coi mass media, togliendogli la sua libertà di scelta. Ecco come lo dice Beatrice:

    Ciò che da essa sanza mezzo piove (Ciò che deriva direttamente da Dio)
    libero è tutto, perché non soggiace (è del tutto libero, perché non è sottomesso)
    a la virtute de le cose nove. (alla virtù delle influenze celesti.)

    Beatrice poi continua: più la cosa creata da Dio è conforme alla bontà divina, più piace ad essa. La creatura umana possiede in sè tutte queste doti, perchè è conforme alla bontà divina: ma, se ne manca anche una sola di queste, essa perde la sua nobiltà. Il peccato è proprio ciò che fa perdere la sua nobiltà all'uomo, lo rende schiavo delle passioni e lo allontana da Dio. Ecco le sue parole:

    Solo il peccato è quel che la disfranca (Il peccato è l'unica cosa che la rende schiava)
    e falla dissìmile al sommo bene, (e la fa difforme dal sommo bene (Dio),
    per che del lume suo poco s’imbianca; (poiché risplende poco della sua luce;)

    La natura umana, continua Beatrice, non può recuperare la sua nobiltà dopo aver peccato, se non ripara con un'adeguata punizione. Quando la natura umana peccò nella persona di Adamo, perse la propria dignità e fu cacciata dall'Eden. Per riparare, c'erano solo queste due possibilità: la prima era il perdono di Dio. La seconda era il pentimento dell'uomo. Ecco come lo dice Beatrice:

    né ricovrar potiensi, se tu badi (né tale dignità si poteva recuperare, se ragioni)
    ben sottilmente, per alcuna via, (in modo sottile, in nessun modo,)
    sanza passar per un di questi guadi: (senza passare per una di queste strade:)

    o che Dio solo per sua cortesia (Dio, in virtù della Sua generosità,)
    dimesso avesse, o che l’uom per sé isso (poteva perdonare, oppure l'uomo poteva per se stesso)
    avesse sodisfatto a sua follia. (espiare la sua colpa.)

    Qui Beatrice si ferma un attimo, avvisando Dante di fissare l'occhio nella Giustizia Divina, per comprendere bene quello che lei ora gli dirà. L'uomo, continua lei, con le sue sole forze, non poteva espiare la sua colpa, perché non poteva umiliarsi tanto quanto si era insuperbito col peccato originale. Per questo, l'uomo non aveva nessuna possibilità di salvarsi da solo.. Come dice qui:

    Non potea l’uomo ne’ termini suoi (L'uomo non avrebbe mai potuto per sua natura)
    mai sodisfar, per non potere ir giuso (espiare da solo, poiché non poteva)
    con umiltate obediendo poi, (umiliarsi e obbedire tanto)

    quanto disobediendo intese ir suso; (quanto insuperbì disobbedendo al momento del peccato;)
    e questa è la cagion per che l’uom fue (e questa è la ragione per cui all'uomo fu)
    da poter sodisfar per sé dischiuso. (preclusa la via di riparare di sua iniziativa.)

    Cosa si poteva fare allora, se l'uomo non poteva salvarsi da solo con un pentimento sufficiente? Ecco la risposta di Beatrice: fu necessario che fosse Dio stesso a dover riparare per l'uomo, o perdonandolo o punendolo, oppure...in entrambi i modi! Solo così poteva essere soddisfatta sia la Sua misericordia che la Sua giustizia. Beatrice lo dice così:

    Dunque a Dio convenia con le vie sue (Dunque era necessario che Dio, con la sua azione,)
    riparar l’omo a sua intera vita, (aiutasse l'uomo a rimediare alla sua intera vita,)
    dico con l’una, o ver con amendue. (in un modo (perdonando) o nell'altro (punendo), o in entrambi.)

    Infatti, spiega Beatrice, poiché l'opera di Chi - Infinitamente Buono - agisce è tanto più gradita da Lui, quanto più nell'azione viene mostrata la Sua bontà, Dio decise quindi di redimere l'uomo seguendo ambedue le strade. Lei lo spiega così:

    Ma perché l’ovra tanto è più gradita (Ma poiché l'opera è tanto più gradita)
    da l’operante, quanto più appresenta (a chi agisce quanto più manifesta)
    de la bontà del core ond’ell’è uscita, (la bontà del cuore da cui è scaturita,)

    la divina bontà che ‘l mondo imprenta, (la bontà divina che suggella a sua immagine il mondo)
    di proceder per tutte le sue vie, (volle usare tutte e due le strade)
    a rilevarvi suso, fu contenta. (punizione e perdono) per riscattarvi.)

    Beatrice conclude, ammirata: mai, in tutta la storia umana, si vide, né si vedrà, un atto così generoso, in cui Dio non perdonò l'uomo con un semplice atto di liberalità, ma volle sacrificare Se stesso, e fu per questo che Cristo, Figlio di Dio, si fece uomo. E quello che dice Beatrice qui sotto equivale al famoso canto della notte di Pasqua: "Felice colpa, per aver avuto un così grande Redentore!"

    Né tra l’ultima notte e ‘l primo die (E in tutta la storia umana (dalla fine all'inizio)
    sì alto o sì magnifico processo, (non si è mai visto né si vedrà un atto altrettanto magnifico,)
    o per l’una o per l’altra, fu o fie: (per l'uno o per l'altro modo:)

    ché più largo fu Dio a dar sé stesso (infatti, Dio fu più generoso a sacrificare Se stesso)
    per far l’uom sufficiente a rilevarsi, (per riscattarvi,)
    che s’elli avesse sol da sé dimesso; (di quanto non sarebbe stato se avesse semplicemente perdonato;)

    e tutti li altri modi erano scarsi (e tutte le altre strade erano insufficienti)
    a la giustizia, se ‘l Figliuol di Dio (alla giustizia divina, se il Figlio di Dio)
    non fosse umiliato ad incarnarsi. (non si fosse umiliato incarnandosi.)

    Crocifissione



    PERCHE' IL CORPO - SIA QUELLO UMANO CHE OGNI COSA - SI CORROMPE ED E' FRAGILE, SE E' STATO CREATO DIRETTAMENTE DA DIO?

    Beatrice comprende nuovamente che in Dante è sorto un nuovo dubbio, per cui sente la necessità di un'ulteriore spiegazione. Dante, infatti, nota che gli elementi naturali (aria, acqua, fuoco, terra) e i loro composti sono corruttibili, compreso l'uomo, pur essendo stati creati da Dio, e questo sembra contraddire quanto detto prima da Beatrice circa le cose create direttamente da Dio. Quindi, in teoria, dovrebbero essere incorruttibili come il Creatore: ma non lo sono. La donna spiega che gli Angeli e i Cieli sono stati creati nella pienezza del loro essere, e quindi sono incorruttibili; ma gli elementi naturali sono stati creati indirettamente da Dio ("tramite influenze celesti", dice lei: è un modo di dire che spiega che Dio interviene attraverso "cause seconde", non direttamente). Ad essere creata direttamente è solo l'anima umana. Creata direttamente dalla bontà divina, l'anima se ne innamora a tal punto che poi brama di ricongiungersi ad essa. Da qui, Dante può comprendere come sia possibile la resurrezione fisica dei corpi, se pensa cioè al modo in cui furono creati quelli di Adamo ed Eva: appunto, direttamente da Dio. La decadenza del corpo, dovuta al peccato, scomparirà nel Giorno del Giudizio, in cui il corpo umano diventerà immortale come lo è l'anima.

    COMMENTO

    Questo Canto rappresenta una pausa didascalica che segue l'episodio di Giustiniano e trae spunto da una sua affermazione circa la giusta punizione del peccato originale avvenuta per mezzo della crocifissione di Cristo, e l'altrettanto giusta punizione di questa con la distruzione di Gerusalemme e la diaspora degli Ebrei. La cosa può apparire contraddittoria e suscita infatti i dubbi di Dante (come li avrebbe avuti anche l'uomo d'oggi). La spiegazione di Beatrice si articola in tre momenti successivi (più una quarta postilla), in cui si rivolge a Dante con un elaborato discorso, che segue i dettami della Scolastica (filosofia cristiana classica, in cui si usano sia la fede che la ragione). Si tratta di questioni assai delicate e complesse sul piano teologico, che non tutti sono in grado di comprendere, "se non ardono di carità", cioè se non hanno una vera e profonda fede cristiana: per cui la donna invita Dante a prestare la massima attenzione. Questo Canto è scandito, infatti, da una serie di ripetuti appelli da parte di Beatrice.

    PRIMA PARTE: L'INCARNAZIONE

    Nella prima parte, Beatrice spiega il dogma dell'Incarnazione, voluta da Dio per consentire all'umanità di redimersi dopo il peccato originale, per cui Cristo si fece uomo e, come tale, subì il martirio della crocifissione.

    SECONDA PARTE: LA RESPONSABILITA' EBRAICA

    Nella seconda parte, Beatrice distingue tra la natura umana in quanto tale, colpevole del peccato di Adamo e dunque meritevole della punizione, e la natura umana della persona di Cristo, verso la quale quell'atto fu sommamente ingiusto. La distinzione può apparire artificiosa ai non credenti, ma è alla base della dottrina cristiana e spiega perché la crocifissione poté essere giusta in un caso (nel riparare il peccato dell'uomo) e, al tempo stesso, ingiusta nell'altro caso (nell'offendere e uccidere chi è Senza Peccato ed è Dio). Non è facilmente comprensibile dai più perchè fa apparire gli Ebrei come delle "pedine inconsapevoli" in cui "dovevano fare la parte dei cattivi". Ma non è così: la loro fu una libera scelta. Il punto è che il Cristo doveva comunque morire per i peccati dell'uomo: se non fosse successo da parte degli Ebrei, sarebbe successo da parte di altri. La crocifissione fu voluta in piena consapevolezza e responsabilità da chi volle crocifiggere Gesù, appunto, in questo caso, il popolo ebraico.

    Ma con questo non significa che Dio abbia condannato per sempre Israele: lo afferma anche San Paolo, ebreo anche lui, tra l'altro. Tanto più che, oltre al fatto che il Figlio di Dio si è fatto uomo ebreo - e questo per sempre - pure la Madonna e San Giuseppe sono ebrei, come lo erano tutti gli Apostoli e i primi cristiani. Dio vuole la salvezza di tutti, anche degli Ebrei: ma la crocifissione, oltre ad essere una riparazione, fu anche un'offesa che richiedeva una punizione, appunto la distruzione di Gerusalemme e la Diaspora. Ma Dio nello stesso tempo vuole anche la salvezza di Israele. A patto che la accetti, e questo è valido anche per tutti noi.

    E' un errore, inoltre, considerare questo modo di pensare come "espressioni di antigiudaismo o antisemitismo". Il cristianesimo stesso viene da Israele. Il cristiano - quello vero - antisemita non lo è mai stato. Vuole, e prega, anche per la conversione di Israele, dei fratelli ebrei, come pure di tutti gli altri. L'antisemitismo è un sentimento che purtroppo esisteva sin dalla nascita di Israele: basti pensare alla persecuzione del Faraone sul popolo ebraico ai tempi di Mosè, con lo sterminio dei bambini ebrei. E fu quella corrente antisemita che percorse i secoli, coi pogrom russi e le varie persecuzioni, che fu raccolta poi dal nazionalsocialismo hitleriano, contro il quale la Chiesa (nonostante le ripetute accuse, fatte senza fondamento), seguendo la sua storia, il suo pensiero e la sua fede, si oppose con tutte le sue forze, dando rifugio e salvezza agli Israeliti perseguitati.

    Inoltre, per un cristiano l'ebreo è un fratello per cui pregare per il suo bene e per la sua conversione; per l'antisemita, invece, l'ebreo è solo un non umano da schiacciare, sempre e comunque. Lo dimostra i fatto che ci furono anche degli ebrei nazisti e fedeli a Hitler: ma, alla fine, purtroppo, furono mandati anche loro ai campi di concentramento. Infatti, per un cristiano, se l'ebreo si convertiva (come avvenne per esempio con Alfonso Ratisbonne e il rabbino capo di Roma, Israel Zolli o Edith Stein, che si fece monaca carmelitana e morì ad Auschwitz), diventava un esempio da indicare anche agli altri cristiani. Invece, anche un ebreo che diventava nazista, per i nazisti era da sterminare lo stesso: una volta giudeo, sempre giudeo.

    Ratisbonne
    La Madonna compare all'ebreo Alfonso Ratisbonne, che si converte al cristianesimo, diventando sacerdote e santo.


    L'argomento richiederebbe un intero volume per essere approfondito nel modo giusto, quindi lo concludo qui per brevità: ma c'è molta documentazione al riguardo per chi vuole saperne di più. A patto, ovvio, che legga i testi e le documentazioni giuste, e non quella falsate, tipiche, per esempio, di molti film anticattolici e pieni di disinformazione e calunnie.

    TERZA PARTE: LA NECESSITA' DELLA CROCIFISSIONE

    Da questa spiegazione nasce il secondo dubbio di Dante, ovvero perché Dio abbia scelto proprio questa strada per punire il peccato originale e redimere l'umanità. Beatrice fornisce un'altra spiegazione, ancora più lunga e complessa della prima, al centro della quale sta la considerazione che l'uomo, peccando con Adamo, decadde dalla sua condizione originaria e avrebbe potuto riacquistarla solo con un atto supremo di espiazione, cui però non avrebbe mai potuto giungere da solo, in quanto incapace di umiliarsi tanto quanto era insuperbito. Era necessario pertanto l'intervento di Dio, che poteva semplicemente punire o perdonare: scelse di fare entrambe le cose e di incarnarsi in Cristo per sacrificare se stesso, con un atto di straordinaria liberalità quale mai si è visto né si vedrà in tutta la storia (tra l'ultima notte e 'l primo die, in cui i due termini di inizio e fine dei tempi sono invertiti e la storia dell'uomo è ridotta a un istante); in tal modo l'uomo ha potuto salvarsi. Quindi il martirio di Cristo è davvero l'evento centrale di tutta la vicenda umana, che la divide in Prima di Cristo e Dopo Cristo: l'attuale 2023 significa infatti 2023 anni dopo la nascita di Gesù Cristo. Una data che dà fastidio ai non credenti, tanto che fu cancellata spesso, per esempio nella Rivoluzione Francese, nella Guerra Civile Spagnola, nella Russia comunista, eccetera. Anche molte storie di fantascienza, che hanno una prospettiva non cristiana, sono ambientate nel futuro con una numerazione fittizia degli anni, partendo da un evento X da cui iniziare la numerazione. L'esempio del robot giapponese del futuro Gundam e del suo calendario fittizio "Universal Century" (in cui il numero degli anni inizia non con la nascita di Cristo, ma con la migrazione degli uomini nelle colonie spaziali) è uno dei più famosi.

    jpg
    In Gundam Gesù Cristo semplicemente non esiste. Al suo posto ci sono molte persone arroganti, litigiose e coinvolte in guerre senza senso, coi cosiddetti superuomini Newtype. "Gundam" è il regno della superbia, dell'uomo che si fa da sè e si salva da sè.


    QUARTA PARTE: LA CORRUTTIBILITA' DEGLI ELEMENTI

    Nella quarta parte abbiamo l'ultima chiosa di Beatrice, relativa alla corruttibilità degli elementi: si rende necessaria per spiegare ciò che lei stessa aveva detto circa l'eternità dell'anima umana, che è creata direttamente da Dio. Beatrice spiega, sempre al lume della Scolastica, che Dio crea direttamente solo la materia prima (l'anima), mentre il corpo è creato in via indiretta. Nello stesso tempo, Beatrice spiega che anche il corpo dell'uomo è incorruttibile, perchè fu creato direttamente da Dio con Adamo ed Eva: se tale privilegio era stato perduto col peccato originale, ciò è solo temporaneo, perchè sarà riacquistato al momento della resurrezione, quando ognuno si rivestirà della propria carne, diventata immortale, per il Giudizio Finale.

    IL DANTE DI NAGAI

    Questo canto è stato completamente saltato, ed è ovvio, visto che approfondisce la fede cristiana, parlando anche della questione ebraica: argomenti fin troppo difficili per un fumetto (rivolto tra l'altro a non cristiani), la cui caratteristica è quella di semplificare. Cosa impossibile da fare qui, e Nagai non poteva fare altro che ignorarlo.

    BIBLIOGRAFIA

    https://divinacommedia.weebly.com/paradiso-canto-vii.html

    ---------------------------------------------------
    1 Secondo la Bibbia, Dio creò l'universo, il mondo e l'uomo circa cinquemila-seimila anni fa (secondo il calendario ebraico, il 2023 corrisponde al 5783 a partire dalla Creazione del mondo). E' vero che oggi si parla di miliardi di anni, ma senza dare nessuna prova concreta: il carbonio 14 non è affidabile ed è impossibile pensare che dei fossili, o addirittura delle orme, siano rimasti inalterati per miliardi di anni. Nulla può durare così tanto, nemmeno le montagne. Ma questo tempo smisurato è servito per giustificare l'evoluzione (che però non può essere spiegata neanche con questi miliardi di anni). La creazione, e non l'evoluzione, è l'ipotesi scientifica più logica. Ma viene rifiutata per motivi ideologici e non scientifici, perchè implicherebbe l'esistenza reale di Dio.

    (Continua qui)

    QUI TUTTI I LINK SULL'ANALISI SU DANTE

    Edited by joe 7 - 12/2/2024, 19:11
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    Wow, sono senza fiato.
    Ricordo bene quando da piccolo cantavo "Osanna" durante la messa.

    Piccola domanda: Come mai nella rivoluzione francese si andò contro Dio? Nei libri di storia questo aspetto non l'ho mai letto.
    E come mai il comunismo si oppone al cristianesimo? Perché Marx diceva che "la religione é l'oppio dei popoli"?.
     
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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 2/9/2023, 15:57) 
    Wow, sono senza fiato.

    Anch'io sono rimasto senza fiato, quando ho letto e analizzato questo canto. Quando Dante, all'inizio del Paradiso, diceva che, da adesso in avanti, chi non è ferrato nelle cose cristiane è meglio che lasci perdere, mica scherzava. Per questo, in tutte le versioni a fumetti della Divina Commedia, quando arrivavano al Paradiso alla fine capitolavano tutti. Il Paradiso è il libro più complesso della Divina Commedia, e, visto che anche l'Inferno e il Purgatorio non scherzavano in quanto a complessità, questo ti dà l'idea di quello che ha combinato Dante. Ed è solo l'inizio...

    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 2/9/2023, 15:57) 
    Ricordo bene quando da piccolo cantavo "Osanna" durante la messa. Piccola domanda: Come mai nella rivoluzione francese si andò contro Dio? Nei libri di storia questo aspetto non l'ho mai letto.

    La Rivoluzione Francese ha seguito l'ideologia illuminista della Massoneria, che si sviluppò proprio in quel periodo: si tratta di una visione totalmente atea, in cui si adorava solo la Dea Ragione o l'Essere Supremo degli Illuministi, con riti inventati, fastosi e ridicoli. Ma soprattutto si voleva sopprimere il Cristianesimo e la visione cristiana: i preti dovevano obbedire allo Stato e non alla Chiesa, se no venivano ghigliottinati. Il Re, eletto per volontà divina, doveva essere soppresso con la ghigliottina, e così la Regina e i loro bambini. E chi osava non dico ribellarsi o protestare contro gli Illuministi, ma anzi non mostrava un sufficiente entusiasmo per gli ideali della Rivoluzione, veniva ghigliottinato subito. Per non parlare della Legge dei Sospetti, in cui bastava essere accusato da chiunque, senza prova, per essere ghigliottinato. Il Terrore fu la logica conseguenza del pensiero illuminista-massonico della Rivoluzione. Gli illuministi e massoni volevano trasformare la Francia in un cimitero, pur di modificarla come volevano. Non hai idea di quanto sia stato atroce e sanguinario, quel periodo: fu un incubo spaventoso. Ma queste cose a scuola non le dicono.

    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 2/9/2023, 15:57) 
    E come mai il comunismo si oppone al cristianesimo? Perché Marx diceva che "la religione é l'oppio dei popoli"?

    Perchè il comunismo è essenzialmente ateo: Dio non esiste, e non perchè lo dicono con un loro ragionamento, ma perchè non deve esistere. Per questo la religione è vista da Marx come l'"oppio dei popoli". Provate a dirlo al popolo russo dopo settant'anni di comunismo, o al popolo cambogiano dopo il regime di Pol Pot, eccetera, cosa sia stato davvero l'oppio dei popoli per quella povera gente.

    Il comunismo è ateo anche adesso, anche se ha cambiato nome. Ma puoi chiamarlo sinistra, PD, Cinque Stelle, progressisti, eccetera: sempre comunismo rimane. Non c'è nessun possibile rapporto tra il Cristianesimo e il comunismo: il cattocomunista è una contraddizione in termini.
     
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    Per favore, evitiamo il creazionismo: www.enzopennetta.it/2017/03/tutto-il-tempo-del-mondo/ oltretutto, stai dando ragione a James Ussher? L'evoluzione richiede comunque tempo, le cose non nascono dal nulla, oggi sappiamo che in milioni di anni un fossile può rimanere intonso come quando morì (Scipionyx) e che in una piccola quantità di loro i cambiamenti possono comunque avvenire. Non sono d'accordo con l'evoluzione come dogma; ma è successa. E' un fatto senza una risposta soddisfacente, ma comunque un fatto.
     
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    CITAZIONE (berlicche677 @ 2/9/2023, 17:40) 
    Per favore, evitiamo il creazionismo: www.enzopennetta.it/2017/03/tutto-il-tempo-del-mondo/

    Non rispondo mai ai link. Preferisco parlare a chi mi parla con parole sue. Ne approfitto per avvertire i lettori di non mandarmi mai dei link riguardo a ogni argomento: non li leggerò. Si tratta di una spesa inutile di tempo che mi viene imposta: se volete parlarmi, fatelo con parole vostre, per favore, senza link a chicchessia..

    Ora, a parte questo, perchè "evitare il creazionismo"? Cos'è, una brutta parola?

    CITAZIONE (berlicche677 @ 2/9/2023, 17:40) 
    oltretutto, stai dando ragione a James Ussher?

    Il fatto che io creda alla creazione del mondo non significa che sono diventato protestante.

    CITAZIONE (berlicche677 @ 2/9/2023, 17:40) 
    L'evoluzione richiede comunque tempo,

    L'evoluzionismo ha una visione religiosa di se stesso. Dà al tempo delle capacità miracolose e gli dà una durata infinita: è una diversa forma di cronolatria, cioè adorazione del Tempo, che era una religione.

    Ma il difetto principale dell'evoluzionismo è che manca di prove. Non ha neanche una formula. Non c'è nessuna sperimentazione scientifica da replicare in laboratorio, perchè sia dimostrata. E' una filosofia, che diventa una religione, e una "scienza" che si appoggia sulla stessa filosofia evoluzionistica: l'uno appoggia l'altro. Ci credi perchè ci devi credere. Ma questa non è scienza. E te lo dice uno scienziato (io sono un biologo).

    CITAZIONE (berlicche677 @ 2/9/2023, 17:40) 
    le cose non nascono dal nulla,

    Eppure la creazione è creare dal nulla. "Io credo in Dio Padre Onnipotente, che ha creato il Cielo e la Terra". E' la nostra fede, e la scienza non può dire che questo è impossibile, perchè non ha i mezzi per misurare questo. La religione ebraico-cristiana è l'unica che crede al Dio Creatore. Se Dio è onnipotente, può benissimo creare. Tutte le altre religioni credono nella "generazione spontanea": cioè un caos primigenio, equivalente all'attuale "brodo primordiale" evoluzionistico, che, senza sapere da dove venga, crea gli dei e gli uomini. Ma la generazione spontanea fu smentita scientificamente da Louis Pasteur.

    CITAZIONE (berlicche677 @ 2/9/2023, 17:40) 
    oggi sappiamo che in milioni di anni un fossile può rimanere intonso come quando morì (Scipionyx)

    "Sappiamo"? Ma cosa dici? E' impossibile che un pezzo di osso possa essere più duro dell'acciaio inossidabile: anche l'acciaio non dura millenni, figurati milioni o miliardi di anni. In milioni, o miliardi di anni, anche le montagne scompaiono. Qui siamo davanti all'atto di fede, non alla scienza.

    CITAZIONE (berlicche677 @ 2/9/2023, 17:40) 
    e che in una piccola quantità di loro i cambiamenti possono comunque avvenire.

    I passaggi da una specie a un'altra, essendo lenti e numerosi, dovrebbero essere facili da rinvenire. Ma non è mai stato trovato nessun essere intermedio. L'anello mancante tra la scimmia e l'uomo non l'hanno mai trovato in un secolo di scavi, tanto che gli speleologi sono stati costretti ad inventarlo: è la famosa storia dell'Uomo di Piltdown, una delle più grandi truffe scientifiche di tutti i tempi.

    CITAZIONE (berlicche677 @ 2/9/2023, 17:40) 
    Non sono d'accordo con l'evoluzione come dogma; ma è successa. E' un fatto senza una risposta soddisfacente, ma comunque un fatto.

    Questa è un'adesione religiosa, non scientifica, alla teoria evoluzionistica. Che resta una teoria senza prove e con solo un fondamento filosofico, Ma non è scienza. E, tuttavia, è spacciata abusivamente come scienza: cosa che non è.
     
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    Il mio è un commento che da sviscerare richiede un post a sè, purtroppo
     
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    CITAZIONE (berlicche677 @ 3/9/2023, 11:55) 
    Il mio è un commento che da sviscerare richiede un post a sè, purtroppo

    E' quello che ho fatto, in effetti.
     
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    No, io devo sviscerare il mio commento per chiarirne i passaggi
     
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    CITAZIONE (berlicche677 @ 3/9/2023, 12:35) 
    No, io devo sviscerare il mio commento per chiarirne i passaggi

    E' inutile: diventa una discussione infinita. Ti prego di lasciar perdere. Io non ti convincerò mai, tu non mi convincerai mai e perderemo entrambi tempo. Lascia perdere. Non voglio trasformare il blog in un forum di eterne e inutili discussioni.
     
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