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  1. PELINE STORY - EPISODIO 28: "LA FABBRICA DEL NONNO"

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    Peline Story
    By joe 7 il 27 Nov. 2023
     
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    28 - LA FABBRICA DEL NONNO
    (primo articolo: qui; precedente episodio: qui)

    RIASSUNTO

    Siamo verso la fine dell'800: dopo la morte del padre in Bosnia, Peline Pandavoine e sua madre decidono di raggiungere il nonno di Peline a Maraucourt, in Francia. Viaggiano in un carro coperto, trainato dall'asino Palikare e con loro c'è il cane Barone. Dopo diverse avventure raggiungono Parigi: ma la madre di Peline, già provata da tempo, si ammala e muore. Prima di morire, la madre dà a Peline il documento che attesta che lei è la vera nipote di Vulfran Pandavoine, il nonno di Peline. Dopo un lungo viaggio, arriva finalmente a Maraucourt, dove vede per la prima volta il nonno, che è padrone di una fabbrica tessile ed è cieco. Peline usa il falso nome di Aurelie, per sicurezza: il nonno potrebbe non accoglierla come sia vera nipote. Fa amicizia con una ragazza del paese, Rosalie, che lavora anche lei in fabbrica: l'indomani, Peline andrà con lei in fabbrica a farsi assumere. (NOTA: i dialoghi sono riassuntivi, non completi)

    STORIA

    La gente di Maraucourt si sveglia e va in fabbrica alla 5,45, il momento in cui suonano le sirene. Peline e Rosalie escono per andare al cotonificio.
    "Barone, tu resta qui" dice Peline al cane, che rimane nell'osteria di Rosalie.
    "E' un cane intelligente" osserva l'amica di Peline.
    "Capisce tutto quello che gli dico" conferma lei.
    Mentre si avvicinano ai cancelli della fabbrica insieme agli operai, Peline nota un uomo con gli occhiali, fermo davanti all'entrata.
    "E' Toluel, il signor direttore" spiega Rosalie "Tutte le mattine aspetta l'arrivo del signor Pandavoine."
    "Sembra un pò arcigno" nota Peline.
    "Con gli operai, sì."

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    Rosalie si avvicina a Toluel e gli dice, mostrando Peline:
    "Signor Toluel, questa ragazza vorrebbe lavorare."
    "Va bene, con voi parlerò dopo, aspettatemi in ufficio."
    Il signor Pandavoine arriva in carrozza con Guillaume, il cocchiere: Toluel lo saluta cerimoniosamente. Come spinta da un impulso, Peline all'improvviso corre da Pandavoine e lo chiama, con stupore di tutti.
    "Fermati, Guillaume. Chi è la persona che mi chiama? Non riconosco la sua voce" dice Pandavoine.
    "Sono stata io, perdonatemi, mi chiamo Aurelie."
    Toluel, passato lo sbigottimento, va da Peline e la ferma:
    "Me ne occupo io, signor Pandavoine, mi dispiace per ques..."
    "Aspetta, Toluel" lo ferma Pandavoine alzando la mano. "Hai qualcosa da dirmi? Coraggio" dice a Peline.
    "Ecco...ho sentito dire che il signor Pandavoine ha una malattia agli occhi..."
    "Ehi!"
    "Calmati, Toluel. Continua."
    "Volevo solo dirvi che potreste farvi operare agli occhi, ci sono delle persone che hanno recuperato la vista così."
    Pandavoine è sorpreso.
    "Ti preoccupi per me? Sei gentile. Ma purtroppo sono vecchio e non posso reggere un intervento. Mi sembri giovane. Quanti anni hai?"
    "Ne ho tredici."
    "E dove lavori?"
    "Non ho un lavoro."
    "E la tua famiglia? I tuoi fratelli? Lavorano?"
    "Non ho fratelli, e i miei genitori sono morti."
    "Capisco. Toluel."
    "Si?"
    "Assumi questa ragazza e dalle uno stipendio di 60 centesimi all'ora. Andiamo, Guillaume."

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    Toluel è senza parole. Poco dopo arriva anche l'ingegner Fabry e Rosalie lo saluta: ma Toluel la rimbecca:
    "Rosalie, vai al lavoro!"
    La ragazza saluta Peline e si incammina. Toluel chiede a Peline:
    "Tu hai mai lavorato in un cotonificio?"
    "No, signore."
    "Bah, 60 centesimi a una sconosciuta che non ha fatto niente. Va bene, ti occuperai dei carrelli."
    Dopo che tutti gli operai sono entrati e il cancello è chiuso, arriva affannosamente il signor Theodore, il cugino di Peline (ma lui non lo sa).
    "Ancora tardi, eh, signor Theodore?" dice l'inserviente del cancello, che gli apre.
    "E lei chi è?" dice Theodore, osservando Peline.
    "Una nuova operaia."
    "Va bè" e si allontana in fretta.

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    Peline segue Toluel e va alla fabbrica: lui la presenta a Oreaux, il caporeparto.
    "Oreaux, ti ho portato un'altra operaia. Spingerà i carrell.i"
    "Va bene, signor Toluel."
    Peline vede Rosalie e si salutano.
    "Rosalie, non distrarti! Rischi di farti male al telaio! Lavora!" dice Oreaux. Poi si rivolge a Peline: "Dunque, tu ti chiami...?"
    "Peli...no, Aurelie."
    "Eh? Ti chiami Pelory?"
    "No, Aurelie."
    "Ah, bene. Dunque, Aurelie, questo è il carrello. Lo riempi col cotone in queste casse e poi lo spingi lentamente lungo le rotaie fino a quel capannone. Poi lo svuoti e lo riporti qui; lo riempi ancora e così via. Chiaro?"
    "Sì."

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    Peline inizia il lavoro, riempiendo e scaricando il carrello. Il lavoro è semplice, ma, per chi non ci è abituato, è pesante. Alla pausa pranzo, Peline e Rosalie mangiano insieme sotto un albero.
    "Ti ci vorrà almeno una settimana perchè tu riesca a portare il carrello con una mano" commenta Rosalie.
    Arriva l'ingegner Fabry, che sta leggendo un libro.
    "Sempre a leggere qualcosa, eh, ingegner Fabry?" dice Rosalie.
    "Appena ho tempo, leggo sempre qualcosa. Dovresti provarci anche tu."
    "Ah, a che mi servirebbe?"
    "Anche a me piacerebbe leggere" dice invece Peline "Che libro è?"
    "Sono "I Miserabili di Victor Hugo."
    "E di cosa parla?"
    "Bè, non l'ho ancora finito. Ma posso dirvi quello che ho letto finora: Jean Valjean, una persona povera, aveva rubato del pane per la sua famiglia perchè morivano di fame, ed è finito in carcere. Preoccupato per i figli della sorella, evade, ma viene sempre ripreso. Alla fine, dopo diversi anni, esce, ma nessuno lo vuole. Un giorno, un sacerdote lo accoglie nella canonica e lui, alla sera, gli ruba due candelabri d'argento. Un poliziotto lo cattura e lo riporta dal prete, che però dice che lui aveva regalato i candelabri a Valjean. Il ladro ne rimane commosso e promette di non rubare mai più. Alla fine riesce a diventare sindaco di una città sotto falso nome."

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    All'improvviso, suona la sirena e si deve tornare al lavoro.
    "Ehi, ingegner Fabry, poi ci dice come finisce la storia?" chiede Rosalie.
    "Leggete il libro" risponde lui.
    "Antipatico."
    Peline riprende il lavoro: alla sera, una volta finito, escono e Rosalie porta Peline ad una pensione dove ci si può riposare per pochi soldi.
    "Sono 20 cent a notte" dice l'alberghiera, una donna spocchiosa e antipatica.
    "Va bene" risponde Peline.
    "Dovrai pagare l'anticipo dell'affitto di una settimana. Questo è il tuo letto: come vedi, è in una stanza comune con gli altri letti. E non troverai altri posti così a buon mercato. Quel cane è tuo? Devi legarlo all'albero."
    Rosalie dice a Peline: "Ci vediamo domani."
    "Sì, grazie, Rosalie."
    Peline lega Barone all'albero, mentre alcune donne operaie si avvicinano a Peline e le dicono:
    "Te la passi bene, eh? Sei stata brava a fare le moine al padrone Pandavoine. Dovremmo provarci anche noi, eh? Ma è Toluel quello che stabilisce gli stipendi, quel pagliaccio ipocrita. Ti è andata bene, furbetta" e se ne vanno.

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    Peline, seccata, libera Barone e gli dice:
    "Andiamo un pò nel bosco a fare una passeggiata, cosa ne dici?"
    Vanno lungo il bosco e raggiungono un salice piangente. Peline si riposa lì sotto.
    "Mamma, oggi, quando ho visto passare il nonno, ho provato a dirgli chi ero, ma non ne ho avuto il coraggio. Adesso tutti pensano che gli abbia fatto le moine. Oggi l'ingegner Fabry mi ha raccontato una storia interessante. Vorrei farmi prestare il libro di Fabry per leggerlo..." poi si addormenta sotto il salice.

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    COMMENTO

    L'AMBIENTE DELLA FABBRICA

    Come si vede, nell'anime di Peline Story la ricerca storica è stata molto accurata, in particolare riguardo all'ambientazione dell'industria tessile di Pandavoine, che ha proprio la struttura tipica di un'industria dell'800.

    P1
    Le cuffie erano necessarie perchè non si impigliassero i capelli nelle macchine tessili.


    Anche se adesso le industrie tessili si sono modernizzate, la struttura di base resta sempre la stessa.

    industria-tessile-main-002



    "I MISERABILI": UN ROMANZO NEL ROMANZO

    L'ingegner Fabry racconta a Peline e Rosalie la storia dei Miserabili e di Jean Valjean, o almeno l'inizio: qui abbiamo qualche scena di come sarebbe stata la storia, se l'avessero realizzata secondo il meisaku classico, cioè con un taglio realista. E il fatto che ne abbiano parlato significa, forse, che alla Nippon Animation avevano pensato di farne una versione meisaku. Ma l'idea non fu mai realizzata a quei tempi: forse perchè era troppo impegnativa.

    P1
    I "Miserabili" di Shuichi Seki: una versione dal taglio realistico.


    Tuttavia, la Nippon Animation non abbandonò l'idea e, anche quando il periodo d'oro del meisaku era già finito da un pezzo, ci provò lo stesso a fare i Miserabili nel 2007, con la serie "Il cuore di Cosette" usando come disegno uno stile il più possibile anonimo e simile a quello "giapponese standard", senza più badare all'aspetto realistico dei meisaku classici, realizzati a quei tempi da Shuichi Seki e da altri professionisti del disegno del meisaku. Non fu un gran successo di pubblico.

    Les-Miserables-5
    L'anonimo "Miserabili" della Nippon del 2007.



    CONFRONTO COL LIBRO ORIGINALE "IN FAMIGLIA" DI HECTOR MALOT

    Nel romanzo originale, Vulfran Pandavoine ha due nipoti: Theodore, il figlio del fratello, e Casimire, il figlio della sorella. Nell'anime, invece, abbiamo solo un cugino, Theodore, che è il figlio della sorella di Vulfran. Peline viene ospitata dalla nonna di Rosalie in una cameretta a pagamento. Il dialogo tra Peline e Pandavoine in questo episodio non avviene nel libro. Il primo incontro tra Peline e Pandavoine avviene invece quando lui si rivolge a Rosalie, scena descritta nell'episodio precedente. La scena di Fabry che racconta a Peline ed Aurelie dei Miserabili non c'è nel libro.

    (Continua qui)

    QUI TUTTI I LINK A PELINE STORY

    Edited by joe 7 - 29/11/2023, 17:00
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    Il cuore di Cosette é il mio meisaku preferito ed ha scalzato persino Lovely Sara.
    Mi spiace che non abbia avuto successo. :(
     
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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 28/11/2023, 18:19) 
    Il cuore di Cosette é il mio meisaku preferito ed ha scalzato persino Lovely Sara.
    Mi spiace che non abbia avuto successo. :(

    Guarda, quello che ho scritto è solo una mia impressione: voglio dire, non è che ne abbia sentito parlare molto, quindi avevo pensato che "Il cuore di Cosette" non abbia avuto molto successo. Anche i meisaku che la Nippon ha fatto dopo Cosette (Il lungo viaggio di Porfi, Il fantastico viaggio di Haley) non sono molto famosi: almeno io non ne ho mai sentito parlare. L'unica eccezione è "Sorridi, piccola Anna", che era un prequel di Anna dai capelli rossi: in effetti ne avevo sentito parlare, ma poi non si è più detto nulla. Insomma, credo che tiri brutta aria per i meisaku attualmente, e di questo me ne dispiace, perchè li considero dei capolavori.

    Comunque, può darsi benissimo che Cosette abbia avuto un gran successo tra gli appassionati: su Animeclick ci sono molte recensioni entusiastiche.
     
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