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  1. PELINE STORY - EPISODIO 29: "AL DI LA' DEL BOSCHETTO"

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    Peline Story
    By joe 7 il 29 Nov. 2023
     
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    29 - AL DI LA' DEL BOSCHETTO
    (primo articolo: qui; precedente episodio: qui)

    RIASSUNTO

    Siamo verso la fine dell'800: dopo la morte del padre in Bosnia, Peline Pandavoine e sua madre decidono di raggiungere il nonno di Peline a Maraucourt, in Francia. Viaggiano in un carro coperto, trainato dall'asino Palikare e con loro c'è il cane Barone. Dopo diverse avventure, la madre di Peline, già provata da tempo, si ammala e muore a Parigi. Prima di morire, dà a Peline il documento che attesta che lei è la vera nipote di Vulfran Pandavoine, il nonno di Peline. Dopo un lungo viaggio, la ragazza arriva finalmente a Maraucourt, dove vede per la prima volta il nonno, che è padrone di una fabbrica tessile ed è cieco. Peline non si fa riconoscere ed entra a Maraucourt sotto il falso nome di Aurelie. Fa amicizia con una ragazza del paese, Rosalie, che lavora anche lei in fabbrica. Peline riesce a farsi assumere. Dopo la giornata di lavoro, Rosalie porta Peline in un dormitorio comune. poi esce con Barone e si addormenta in un bosco vicino. (NOTA: i dialoghi sono riassuntivi, non completi)

    STORIA

    Il sole spunta sulla fabbrica di Maraucourt. Peline, stanca morta, si era addormentata sull'erba, sotto il salice. Barone si sveglia e si lava nel laghetto vicino. Anche Peline si sveglia e vede il boschetto col piccolo lago, dove stanno passando due paperi.
    "E' un posto bellissimo" commenta lei. Peline si incammina per dare un'occhiata e nota una costruzione di legno, piccola, abbandonata, oltre un tratto d'acqua: è un padiglione di caccia. Vorrebbe andare a vederlo, ma non è facile attraversare l'acqua. Barone trova un'asse di legno abbandonata sull'erba e Peline la usa, appoggiandola sulla barca lì vicino. Raggiunge così il padiglione di caccia.
    "Non è male, con un pò di ritocco si potrebbe stare qui."
    Si stende sulla paglia.
    "Mi piacerebbe stare qui, si sta meglio che da quella megera della pensione. C'è più luce e non ci sono estranei."
    Sente il fischio della fabbrica.
    "Aspettami qui, Barone: vado in fabbrica. Se hai fame, mangia questo pane. Non muoverti e aspettami."

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    Intanto, gli operai vanno al cotonificio. Rosalie chiama Aurelie, che non le risponde: infatti, Peline si è dimenticata di avere adesso questo nome.
    "Aurelie, cos'hai? Ti stavo chiamando" chiede Rosalie raggiungendola.
    "Eh? Ah, scusa, ero soprappensiero."
    "A cosa pensavi?"
    "C'è un boschetto poco fuori dal paese, dopo il dormitorio, ci ero andata ieri: ho visto un laghetto e una costruzione di legno...tu la conosci?"
    "Quello? Certo, è il padiglione da caccia dove vanno i cacciatori d'inverno: adesso non ci va nessuno."
    "Ottimo posto, ero andata stamattina a fare una passeggiata in quel bosco."

    In fabbrica, Peline riprende il lavoro del carrello e Rosalie la saluta. Il capomastro le dice:
    "Rosalie, non ti distrarre a salutare gli altri, puoi farti male! Pensa al lavoro!"
    Peline continua a trasportare il carrello e il capomastro le chiede se ha preso confidenza. All'improvviso c'è un grido: Rosalie si è fatta male.
    "Fammi vedere!" dice il capomastro.
    "Mi è rimasto tra gli ingranaggi..." dice lei.
    "Una brutta ferita al dito...te lo dicevo, Rosalie! Tornate al lavoro, voi, e fate attenzione! A lei penso io!"
    Le altre operaie tornano ai loro pezzi.
    "Aurelie, tu sei sua amica, vero? Portala dal direttore Toluel"
    "Ha bisogno di essere medicata."
    "Appunto, portala quindi dal direttore, che chiamerà il medico."

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    Le due ragazze si allontanano.
    "Non fa che combinare guai, quella" sospira il capomastro. Poi si rivolge alle altre: "Su, al lavoro!"
    Peline chiede a Rosalie:
    "Capitano spesso questi incidenti?"
    "Sì."
    "Devi andare dal medico."
    Rosalie quasi scoppia a piangere:
    "Toluel può rimproverarmi e non chiamare nessuno. E' un uomo molto meschino."

    Infatti, Toluel, quando vede la ferita, dice:
    "Non mi sembra molto grave."
    "Ha bisogno di un medico" insiste Peline.
    "Decido io cosa fare!" risponde lui, stizzito. Nel frattempo, Guillaume, il conducente di Vulfran Pandavoine, entra nello studio di Vulfran per accompagnarlo alla carrozza, e, quando Pandavoine esce, sente le voci di Peline e Toluel nel corridoio.
    "Aspetta, Guillaume" dice, ascoltando.

    "Allora, ripetimi quello che è successo" dice Toluel a Rosalie. "Sei sicura che non sia colpa tua?"
    "Ma cosa dice? E' ingiusto!" esclama Peline.
    "Tu torna al lavoro!"
    All'improvviso, entra Guillaume.
    "Cosa fate qui, Guillaume? Non disturbate" dice Toluel.
    "Non sono qui per conto mio. Il signor Pandavoine vuole parlarle" e mostra dietro di lui il signor Pandavoine: Toluel impallidisce.
    "Si può sapere perchè stavi urlando come un ossesso, Toluel?" chiede lui.
    "Ecco..."
    "Un'operaia si è fatta male" interviene Peline.
    Pandavoine riconosce la voce di entrambe:
    "Sei tu, Rosalie? Come stai? Sei stata dal medico? Ma perchè piangi invece di rispondere? Su, vai a casa. Dirò al dottor Rucher di venire a visitarti. Toluel, occupatene tu. C'è qualcuno che può accompagnarti a casa, Rosalie?"
    "C'è la mia amica Aurelie, che è qui con me."
    "Aurelie? Ah, tu sei quella ragazza di ieri, vero? Puoi accompagnare la tua amica a casa?"
    "Certo. Grazie, signor Pandavoine."

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    Le due ragazze escono dal cancello.
    "Il signor Pandavoine ha molta attenzione per me, ma credo che sia per via di mia nonna Francoise, che era stata la balia di suo figlio Edmond" commenta Rosalie.
    Quando arrivano, la nonna di Rosalie chiede preoccupata:
    "Che è successo?"
    Dopo aver spiegato, la tranquillizzano dicendo che tra poco verrà il dottore: Rosalie viene portata a letto. Arriva Paul, il fratellino di Rosalie, e chiede a Peline dov'è Barone: l'aveva cercato al dormitorio.
    "L'ho lasciato nel bosco" spiega Peline, mentre in quel momento Barone dà la caccia agli aironi.

    Peline va alla pensione: ha intenzione di abitare nella capanna del bosco, quindi chiede alla padrona di restituirle l'anticipo di ieri. Ma la vecchia megera non vuole sentire ragioni:
    "Se vuoi andar via dalla pensione fai pure, ma i tuoi soldi me li tengo."
    "Ma io non ho neanche dormito una notte lì!" protesta Peline.
    "Lo sai perchè mi faccio dare i soldi in anticipo? Proprio per evitare che mi capitino dei clienti volubili come te!"
    "Ma non è giusto!"
    "E' inutile, i soldi non te li restituisco. Sparisci!" e se ne va chiudendo la porta in faccia a Peline.
    Rassegnata, se ne va: col pagamento alla pensione, ormai ha pochi soldi. Se non arriverà al giorno di paga, sarà difficile sopravvivere. Ha solo un pò di soldi per prendere del pane.

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    Ma ormai ha deciso di dormire in quella casetta di legno e si dirige lì, chiamando Barone. Con lui compare anche Paul.
    "Sono venuto a fare compagnia a Barone" spiega il bambino.
    "Bravo, Paul" risponde Peline "Ma ora si sta facendo buio, è meglio se vai a casa."
    "Va bene. Ma adesso tu vivi qui, Aurelie?"
    "Sì, ma non dirlo a nessuno, mi raccomando."
    "Nemmeno a Rosalie?"
    "Glielo dirò io, non preoccuparti."
    Paul saluta Peline e se ne va.
    "Ho preso un pò di pane, Barone. Mangiamo?"
    Dopo aver mangiato, Peline si addormenta nel padiglione di caccia.

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    NOTE

    L'accuratezza dell'ambientazione della fabbrica Pandavoine è davvero ammirevole in questo anime. Queste scene andrebbero benissimo in un documentario, per dire.

    P1


    Anche nel romanzo Rosalie si ferisce alla mano e viene aiutata da Peline e dal signor Pandavoine. Pure nel romanzo, Peline (chiamata Pierina) va a vivere nella piccola capanna dei cacciatori. Il guardiano, Oreaux, nel romanzo è chiamato "Papà Birillo".

    (Continua qui)

    QUI TUTTI I LINK A PELINE STORY

    Edited by joe 7 - 30/11/2023, 16:23
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