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  1. PELINE STORY - EPISODIO 30: "L'AMICA DI ROSALIE"

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    Peline Story
    By joe 7 il 30 Nov. 2023
     
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    30 - L'AMICA DI ROSALIE
    (primo articolo: qui; precedente episodio: qui)

    RIASSUNTO

    Siamo verso la fine dell'800: dopo la morte del padre in Bosnia, Peline Pandavoine e sua madre decidono di raggiungere il nonno di Peline a Maraucourt, in Francia. Viaggiano in un carro coperto, trainato dall'asino Palikare e con loro c'è il cane Barone. Dopo diverse avventure, raggiungono Parigi: ma la madre di Peline, già provata da tempo, si ammala e muore. Prima di morire, la madre dà a Peline il documento che attesta che lei è la vera nipote di Vulfran Pandavoine, il nonno di Peline. Dopo un lungo viaggio, Peline arriva finalmente a Maraucourt, dove vede per la prima volta il nonno, che è padrone di una fabbrica tessile ed è cieco. Peline si presenta agli altri col falso nome di Aurelie, per sicurezza: è difficile che il nonno la accolga, visto che non amava la madre di Peline. Fa amicizia con una ragazza del paese, Rosalie, che lavora anche lei in fabbrica. Peline riesce a farsi assumere e anche a parlare con Vulfran Pandavoine: facendosi passare sempre per Aurelie, gli suggerisce di farsi curare gli occhi. Pandavoine ne è sorpreso e dice al suo sottoposto Toluel di assumerla alla fabbrica. Peline scopre un rifugio per la caccia che è abbandonato: decide di usarlo come casa. Un giorno, Rosalie si fa male al lavoro e Peline la accompagna a casa. Poi inizia la sua vita nel rifugio di caccia. (NOTA: i dialoghi sono riassuntivi, non completi)

    STORIA

    Peline si sveglia nella casetta e vede Barone che sta per fare la pipì dentro le mura, e Peline lo manda fuori:
    "Non fare i tuoi bisogni in casa, Barone!"
    Poi si alza e si guarda intorno.
    "Dovrò pulire a fondo qui."
    Sente abbaiare: Barone ha trovato delle uova di anatra da mangiare. Peline commenta:
    "Mah, forse la mamma le sta covando. Lasciale stare, Barone, eh!".
    Peline taglia i rami del salice piangente e ne fa delle frasche per pulire. Poi sente suonare la sirena e corre verso la fabbrica.
    "Barone, tu non puoi venire alla fabbrica. Fà il bravo e aspettami."

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    Peline incontra l'ingegner Fabry e lo saluta.
    "Come sta Rosalie?"
    "Bè, ieri ha avuto la febbre, il dottore l'ha visitata. Anche tu devi stare attenta quando lavori, eh!"
    Mentre Peline trascina il carrello, si accorge che una sua scarpa si è aperta.
    "E ora che faccio?"
    "Ehi, perchè ti sei fermata? Mettiti al lavoro!" grida Oreaux, il capomastro.
    Peline riprende come può, poi si lega la scarpa con un pò di corda. Ma se non fa subito qualcosa, tra un pò la scarpa andrà a pezzi.

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    Dopo la giornata di lavoro, va all'osteria a trovare Rosalie. Sua nonna le dice:
    "E' stata male tutta la notte, adesso dorme. E' meglio non svegliarla. Il dottore ha detto che domani starà meglio."
    "Meno male, tornerò domani."

    Peline esamina i suoi soldi: non ne ha abbastanza per risuolare la scarpa. Sabato avrà la paga, ma sarà comunque troppo poco.
    "Bè, devo provare a fare quella cosa, allora" pensa Peline.
    Arriva Paul, il fratellino di Rosalie.
    "Ah, vieni, Paul. Mi aiuti a raccogliere le canne?" chiede lei. Dopo averne prese un pò, Peline le intreccia.
    "Cosa stai facendo?" chiede Paul.
    "Delle scarpe. Le mie si sono rotte."
    "Eh?"
    "Sì, faccio una suola di scarpa con questi vimini. In Spagna le fanno così."
    "Ma non fai prima a comperarle?"
    "Non ho abbastanza soldi."

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    Il risultato però non è molto buono. Bisogna ritentare.
    "Scusa, Paul, ma devo stare attenta e tu mi stai distraendo. E' buio, è meglio se vai a casa."
    "Va bene: ma ti potrei portare le scarpe di Rosalie."
    "No, grazie, Paul, troverò una soluzione."
    Dopo che Paul si allontana, Peline osserva le canne intrecciate e dice:
    "Devo farmi un paio di scarpe ad ogni costo."
    Lavora tutta la notte, macina le canne e ottiene delle corde intrecciate, molto resistenti. Alla fine si riposa un pò, poi si sveglia e dice a Barone:
    "Devo andare in fabbrica. Tu non mi toccherai le corde, vero?"
    Barone abbaia.
    "Hmm, non mi fido. Le metto qui" e le lega ad un chiodo in alto al soffitto. "Vado in fabbrica, non giocare con le cordicelle!"

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    Peline corre in fabbrica a piedi nudi per rovinare meno le scarpe, poi se le mette in fabbrica e riprende il lavoro col carrello. Alla fine della giornata, va a comperare un ago, dello spago, della tela e un metro di nastro blu. Una volta in casa, Peline inizia a cucire le corde. Arriva Paul e porta delle candele.
    "Grazie, Paul. Troveresti mica delle pietre qui attorno per affilare il coltello?"
    "Aspetta."
    Dopo poco tempo, Paul le trova e Peline inizia a lavorare il coltello: poi toglie la suola dalla scarpa vecchia e con la pelle delle scarpe ne fa uno stampo modello per tagliare la pelle nuova per le scarpe nuove. Paul la saluta e Peline lavora tutta la notte: ma alla fine ha le scarpe nuove.

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    Alla mattina si mette le scarpe e va in fabbrica. Mentre lavora, un'operaia le dice:
    "Aurelie, dove hai comperato quelle scarpe? Sono molto belle. Sembrano fatte per ballare."
    "Me le sono fatte da sola."
    "Ma va là."
    "Sul serio."
    "Davvero? Fammele vedere un pò."
    "Ehi, voi due, lavorate!" dice il capomastro.

    Dopo la giornata, Peline va a trovare Rosalie, che è ancora a letto. In quel momento sta parlando con la nonna Francoise:
    "Nonna, mi puoi chiamare Aurelie? Mi annoio a non parlare con nessuno" dice Rosalie.
    "Ma ci sono tanti clienti adesso, figliola!"
    "Ma chi è più importante, i clienti o tua nipote?"
    "Su, porta pazienza, vedrai che Aurelie prima o poi verrà a trovarti."
    "Tu non mi vuoi più bene."
    Ad un certo punto, arriva Peline.
    "Ciao, Rosalie, cosa fai, litighi con la nonna?"
    "Oh, Aurelie, meno male che sei venuta, questa stava diventando insopportabile, non si sa più come trattarla."
    "Nonna, non dovevi badare ai clienti?" dice Rosalie seccata.
    "Va bene, va bene" e se ne va.

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    "Su, Aurelie, siediti qui e raccontami."
    "Come stai adesso?"
    "Bene, ormai è passata, ma il dottore ha detto che devo stare ancora a letto per un pò. Senti, dove hai trovato quelle scarpe? Sono molto eleganti."
    "Ti piacciono?"
    "Molto. Ti saranno costate, però."
    "Le ho fatte io. Mi sono costate solo 35 centesimi."
    "Stai scherzando?"
    "No, davvero. Te lo può dire Paul, lui mi ha vista mentre ci lavoravo."
    "Alla pensione?"
    "Io non sono più alla pensione."
    "Eh? E dove sei adesso?"
    "In un posto che non mi costa niente: la riserva di caccia. Ti ricordi che te ne avevo parlato?"
    "Sì, è vero. Ma ci abiti da sola?"
    "C'è Barone con me."
    "Ma non hai paura?"
    "Ci sono abituata."
    "Sei una ragazza strana. Io mi annoierei a stare da sola."
    "Metterò un pò in ordine il posto, con quello che devo fare non ho tempo di pensare che sono da sola. Devo anche fare le pentole e i piatti."
    "E' meglio se non dici a nessuno dove stai, Aurelie."
    "Certo. Non dire nulla neanche tu, mi raccomando."
    "Stai tranquilla."

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    Peline se ne va:
    "Tornerò a trovarti domani, Rosalie. Ciao!"
    Peline è un pò sollevata: domani è giorno di paga.
    "Potrò prendermi una camicia."
    Va in negozio e prende 2 metri quadri di cotone.
    "40 centesimi."
    "Va bene."
    E, tornata a casa, inizia a prepararsi una camicia nuova con la stoffa.

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    COMMENTI

    Nel romanzo originale, a Rosalie accade di peggio: le viene tagliato il dito mignolo. Inoltre, sempre nel romanzo, Peline chiama il posto dove ora si rifugia "Buona Speranza". Anche nel romanzo, Peline riesce da sola a farsi un paio di scarpe, con lo stesso procedimento presente nell'anime. Più che con Fabry, nel romanzo Peline parla con Bendit, il dipendente che conosce l'inglese e che compare poco nell'anime.

    (Continua qui)

    QUI TUTTI I LINK A PELINE STORY

    Edited by joe 7 - 1/12/2023, 18:40
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