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  1. PELINE STORY - EPISODIO 35: "LA LETTERA IN INGLESE"

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    Peline Story
    By joe 7 il 6 Mar. 2024
     
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    35 - LA LETTERA IN INGLESE
    (primo articolo: qui; precedente episodio: qui)

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    RIASSUNTO

    Siamo verso la fine dell'800: dopo la morte del padre in Bosnia, Peline Pandavoine e sua madre decidono di raggiungere il nonno di Peline a Maraucourt, in Francia. Viaggiano in un carro coperto, trainato dall'asino Palikare e con loro c'è il cane Barone. Dopo diverse avventure, raggiungono Parigi: ma la madre di Peline si ammala e muore. Prima di morire, la madre dà a Peline il documento che attesta che lei è la vera nipote di Vulfran Pandavoine, il nonno di Peline. Dopo un lungo viaggio, Peline arriva finalmente a Maraucourt, dove vede per la prima volta il nonno, che è padrone di una fabbrica tessile ed è cieco. Peline si presenta in paese col falso nome di Aurelie, per sicurezza: è difficile che il nonno la accolga, visto che non aveva approvato il matrimonio tra suo figlio e la madre di Peline. Un giorno Peline fa da intermediaria a degli ingegneri inglesi nello stabilimento di Saint-Pepoy su richiesta di Pandavoine, perchè la ragazza è l'unica in quel momento che conosce quella lingua. (NOTA: i dialoghi sono riassuntivi, non completi)

    STORIA

    Peline dorme nella sua casetta, e si sveglia due ore più tardi del solito. Deve recarsi ancora a Saint-Pepoy a fare la traduttrice. Intanto, riesce a pescare un pesce e lo mette nella sezione chiusa per l'allevamento pesci, che ha messo su. Poi si pettina. Raccoglie un fiore e se lo mette sui capelli. chiedendo al cane:
    "Come sto, Barone?"
    Poi va all'osteria di Rosalie.
    "Allora, com'è andata? Ti hanno mandata a fare l'interprete, vero? Me l'hanno detto!" dice Rosalie appena la vede.
    "Bè, alla fine ero molto stanca: quando sono tornata ho dormito subito."
    "E' difficile fare l'interprete?"
    "Mah, Rosalie, io conosco l'inglese, va bene, ma non so molto di macchine. Però il signor Pandavoine ha detto che gli sono stata utile."
    "Adesso devi raccontarmi tutto. Ma proprio tutto. Sei diventata la leggenda della fabbrica: nessuno è mai salito sulla carrozza del signor Pandavoine come te!"
    Peline racconta ogni cosa, anche che Pandavoine si ricordava della sua voce. Alla fabbrica la tempestano di domande.

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    Va da Toluel, aspettando che la portino a Saint-Pepoy. Ma Toluel vuole sapere da lei qualche informazione segreta su Pandavoine.
    "Mi ha parlato dei macchinari, tutto qui" risponde Peline.
    "Non fare la furba con me!" replica Toluel.
    "Ma non lo faccio."
    "Tu devi dirmi tutto quello che ti dice il signor Pandavoine."
    "Ho capito" replica Peline, che comincia effettivamente a capire qualcosa.

    Arriva Guillaume, il cocchiere, per prendere Peline: mentre la ragazza sale in carrozza, Guillaume dice di nascosto a Toluel che sono arrivate delle lettere in inglese per il signor Pandavoine.
    "Ah, capisco. Quando torni, portami qui quella ragazza."
    "Va bene."

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    Mentre viaggia in carrozza, Peline pensa a quello che le ha detto Toluel.
    "Hai fatto colpo sul signor Pandavoine" commenta intanto Guillaume.

    Nel frattempo, Theodore, il nipote, dice allo zio Pandavoine che quella ragazza, quell'Aurelie, non è adatta per l'incarico di traduttrice.
    "Si veste male. Credo che sia molto povera. Il fatto che conosca l'inglese non significa che devi assumerla, zio."
    "Se tu avessi studiato l'inglese invece del tedesco, sarebbe stato più semplice" replica duro Pandavoine.
    "Il tedesco è la lingua dei dirigenti, l'inglese è la lingua degli ingegneri" si giustifica Theodore.

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    Arriva Peline e Pandavoine dice a Theodore che adesso può andare. Perplesso, l'altro se ne va. Pandavoine dà un pacco di lettere a Peline e le dice di separare le lettere in inglese dalle altre.
    "Sì, signor Pandavoine. Non devo fare l'interprete?"
    "Lo farai dopo. Fai come ti ho detto."
    "Sì. Ecco, le lettere in inglese sono quattro. Ah, e c'è il giornale in inglese."
    "Da dove vengono le lettere in inglese?"
    "Da Glasgow."
    "Ah" sospira "non è arrivata la lettera che aspettavo. Traducimi quel giornale."
    "Ma non conosco i termini tecnici" protesta Peline.
    "Ti dirò io il loro significato. Cerca la colonna del tessile."
    "L'ho trovata."
    "Leggila in francese."
    Peline traduce e, quando l'articolo fa un cenno a delle spedizioni in India, per un attimo Peline sobbalza: è il paese da cui è partita.

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    "Che ti succede? Hai sussultato" dice Pandavoine.
    "Niente, continuo."
    Peline continua a leggere, quando annunciano che sono arrivati gli ingegneri. Pandavoine e Peline scendono e, quando escono dallo stabilimento, Benoix, il direttore dello stabilimento, fa per aiutarlo, ma Pandavoine gli dice duramente che sa com'è fatta questa fabbrica: l'ha costruita lui. Peline è sorpresa dell'ostinazione e dell'orgoglio di Pandavoine. Riprende il suo lavoro di interprete, poi torna a Maraucourt, accompagnata da Guillaume. Dorme dalla stanchezza.
    "Siamo quasi arrivati" dice Guillaume, svegliandola "Ricordati di dire tutto a Toluel."
    "Eh?"

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    Quando Peline è ancora davanti a Toluel, lui le chiede delle lettere in inglese.
    "Non so se posso farlo" replica Peline.
    Toluel, stizzito, replica: "Senti, un mio ordine è un mio ordine. Posso licenziarti!" Poi si calma e dice: "Cerca di capire. Se al signor Pandavoine succedesse qualcosa, la baracca la dovrei mandare avanti io. Allora?"
    Peline tace.

    Dopo un pò, si vede Peline che cammina in silenzio per le vie di Maraucourt. Incontra Barone in piazza. Va all'osteria di Rosalie, raccontandole l'accaduto e confidandole che aveva mentito a Toluel.

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    Rosalie non è sorpresa dalla faccenda.
    "Vedi, Aurelie, il signor Pandavoine aspetta da tempo notizie su suo figlio da parte dell'avvocato Philippe, che è andato fino in India a parlare con dei religiosi per rintracciarlo. Sembra che il signor Pandavoine non sia più arrabbiato col figlio Edmond. E poi, ormai è in età avanzata."
    "Ma...e se il figlio fosse morto?" chiede Peline, incerta.
    "Qui sta il punto. Theodore e il signor Toluel vogliono succedere al signor Pandavoine. Edmond era una persona molto a modo, adatta a gestire bene un'azienda: così mi dice sempre mia nonna. Così tutti a Maraucourt aspettano il suo ritorno."
    Peline è pensierosa: solo lei sa la verità, che cioè Edmond - suo padre - è morto di malattia in Bosnia. Saluta Rosalie e torna a dormire nella casetta.

    p7



    (Continua qui)

    QUI TUTTI I LINK A PELINE STORY

    Edited by joe 7 - 18/4/2024, 17:45
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    Questa parte della storia di Peline è la più bella: riesce a farsi assumere nella fabbrica del nonno e cerca di avvicinarlo non volendo essere precipitosa.

    In un certo senso la preferisco a Candy dove la storia si centra troppo sulla storia d'amore con Terence.
    Nella trama di Peline invece l'ammiro per il modo comeaffronta la realtà gironodopo giorno: vive in una casetta sul lago, si confeziona da sola le scarpe da lavoro e non si arrende mai alla fame ed allo sconforto.
     
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    CITAZIONE (=Althea= @ 6/3/2024, 19:59) 
    Questa parte della storia di Peline è la più bella: riesce a farsi assumere nella fabbrica del nonno e cerca di avvicinarlo non volendo essere precipitosa.

    In un certo senso la preferisco a Candy dove la storia si centra troppo sulla storia d'amore con Terence.
    Nella trama di Peline invece l'ammiro per il modo come affronta la realtà giorno dopo giorno: vive in una casetta sul lago, si confeziona da sola le scarpe da lavoro e non si arrende mai alla fame ed allo sconforto.

    Candy Candy è drammatico, romantico, avventuroso, struggente...ma non è realistico. Peline, invece, vive nel mondo reale, per quanto possa essere romanzato, e agisce di conseguenza. Sono racconti impostati in un modo completamente diverso.

    Sono contento che Peline ti piaccia. ^_^
     
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    Vidi il cartone da piccolo e mi rimase impressa la trama: Peline che cerca di rivelarsi alla nonno non vedente e allo stesso modo impara a conoscerlo prima.

    Da adulto l'ho rivisto perchè non ricordavo bene tutto il viaggio e il cosiddetto punto di rottura:la morte della madre e l'assunzione alla fabbrica.
    E' il passaggio in cui hoprovato maggior empatia per questa ragazza rimasta sola.
    Non aveva più nessuno e il futuro era incertissimo.
    La differenza con Tuttelentiggini è questa: nei momenti delicati poche, pochissime persone ti stanno realmente vicino.
    Non vi è una marea di amiche e amici che ti supportano,nella realtà non funziona così.

    La realtà è quella in cui non hai i soldi per acquistare il pane e deve bastarti anche quello del giorno prima.Non si può scegliere.
    Candy non ha mai sofferto la fame ad esempio, Peline sì.
    Cnady salatava da un labero all'altro e Pleine si preoccupava di quale vestito indossare come segretaria.
    Un vestito di seconda scelta, non certo uno da cerimonia.

    Sono cose che ho notato meglio ora,le ho apprezzate di più.
     
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    CITAZIONE (=Althea= @ 11/3/2024, 09:52) 
    Vidi il cartone da piccolo e mi rimase impressa la trama: Peline che cerca di rivelarsi alla nonno non vedente e allo stesso modo impara a conoscerlo prima.

    L'incontro tra Peline e il nonno cieco è il cuore della storia: il viaggio e le tribolazioni sono solo il percorso per arrivare all'incontro tra i due. La cecità è anche simbolo della durezza di cuore: il nonno comprende e inizia a vedere, cioè a capire veramente come stanno le cose, solo quando, pian piano, riconosce Aurelie nella sua nipote Peline.

    CITAZIONE (=Althea= @ 11/3/2024, 09:52) 
    Da adulto l'ho rivisto perchè non ricordavo bene tutto il viaggio e il cosiddetto punto di rottura: la morte della madre e l'assunzione alla fabbrica. E' il passaggio in cui ho provato maggior empatia per questa ragazza rimasta sola.

    Infatti, il romanzo di Malot inizia proprio così: con la morte della madre e il viaggio di Peline. Tutto quello che è successo prima era stata un'aggiunta degli sceneggiatori giapponesi.

    CITAZIONE (=Althea= @ 11/3/2024, 09:52) 
    Non aveva più nessuno e il futuro era incertissimo. La differenza con la Tuttalentiggini è questa: nei momenti delicati poche, pochissime persone ti stanno realmente vicino. Non vi è una marea di amiche e amici che ti supportano, nella realtà non funziona così.

    Candy ha un'impostazione tutta diversa: è una specie di "Papà Gambalunga" molto avventuroso, con amori, drammi, separazioni, rimpianti, morti, lacrime, buoni sentimenti, persone buone buonissime e cattive cattivissime. Tutto l'ambaradan delle serie Harmony, in sostanza. Tutti voli di fantasia: Peline invece è concreta, per quanto sia un romanzo anche quello. Ma non ha niente a che vedere con le iperboli di Candy.

    CITAZIONE (=Althea= @ 11/3/2024, 09:52) 
    La realtà è quella in cui non hai i soldi per acquistare il pane e deve bastarti anche quello del giorno prima. Non si può scegliere. Candy non ha mai sofferto la fame ad esempio, Peline sì. Candy saltava da un albero all'altro e Peline si preoccupava di quale vestito indossare come segretaria. Un vestito di seconda scelta, non certo uno da cerimonia. Sono cose che ho notato meglio ora, le ho apprezzate di più.

    Tante cose si capiscono meglio dopo: è successo così anche con me.
     
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    Bella l'analisi di Althea e, come solito, puntuale la precisazione di Joe.
    Davvero un peccato che i DVD costino così tanto, non ho ancora visto la serie completa.
    Faccio un piccolo OT per Joe. Ho appreso che il 1 marzo è scomparso Akira Toriyama, il creatore di Dottor Slump e Dragon Ball. Scriverai qualcosa di lui?
     
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    CITAZIONE (Stella di Latta @ 11/3/2024, 13:24) 
    Bella l'analisi di Althea e, come solito, puntuale la precisazione di Joe.
    Davvero un peccato che i DVD costino così tanto, non ho ancora visto la serie completa.
    Faccio un piccolo OT per Joe. Ho appreso che il 1 marzo è scomparso Akira Toriyama, il creatore di Dottor Slump e Dragon Ball. Scriverai qualcosa di lui?

    Può darsi che in futuro ristampino i DVD di Peline, mai dire mai.

    Toriyama è stato un grande, ci sarebbe fin troppo da dire su di lui. Comunque, se ci riesco posterò un articolo...
     
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