Il blog di Joe7

  1. HEIDI EPISODIO 31: "UN SALUTO DALLA CARROZZA"

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    Heidi
    By joe 7 il 9 May 2024
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    31 - UN SALUTO DALLA CARROZZA
    (primo post dell'analisi di Heidi: qui. Precedente post: qui)

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    RIASSUNTO: Siamo a Dorfli, in Svizzera, ai primi dell'Ottocento. Dete porta sua nipote, la bambina Heidi, dal Vecchio dell'Alpe, il nonno della bimba: un uomo burbero e solitario, che vive nella sua baita, lontano dal paese. Dete deve andare a Francoforte per lavoro e il nonno è l'unico che può badare alla bimba. Nei giorni successivi, Heidi si ambienta al mondo della montagna, mentre il nonno si prende cura della bambina e inizia ad affezionarsi a lei. Un giorno, Dete ritorna: dice di aver trovato un posto per Heidi a Francoforte e la porta dalla signorina Rottenmeier, la tutrice di Clara Sesemann, una ragazzina che è rimasta paralizzata alle gambe per una malattia. Heidi si affeziona a Clara, ma sente la nostalgia delle montagne. I suoi tentativi di ritrovare l'ambiente di casa vengono sempre stornati dalla Rottenmeier. Ad un certo punto, arriva il padre di Clara, il signor Sesemann, che prende in simpatia Heidi. Successivamente, arriva la nonna di Clara, e Heidi e Clara sono molto contente di conoscerla. In particolare, la nonna insegna a Heidi a leggere e a fare i conti. Quando Clara si ammala di influenza, Heidi e la nonna la aiutano a guarire presto. Ma la nonna sa che tra poco deve tornare nel suo paese...

    STORIA

    Heidi gioca ancora a morra cinese con la nonna, imparando a contare i gradini delle scale.
    "Perchè non mi avevate detto che stavate giocando a morra?" chiede Clara, avvicinandosi con l'aiuto di Sebastiano.
    Sebastiano fa le parti di Clara e sale o scende le scale al suo posto, mentre anche lei gioca a morra con la nonna.
    "Cos'è questo rumore?" chiede la Rottenmeier "Signorina Clara, non dovrebbe fare il riposino? Montanara, l'hai svegliata tu!"
    "Sono stata io" si intromette la nonna "Sto insegnando loro la matematica."
    "Ma le sembra il modo di insegnarglielo?" chiede l'altra, esasperata.
    "Giocando si impara."
    "D'accordo, rovini pure le bambine, ma non sarà p...

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    Last Post by joe 7 il 9 May 2024
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  2. LE SAGHE MIGLIORI DELLA MARVEL - 3

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    Marvel
    Marvel-saghe migliori
    By joe 7 il 8 May 2024
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    LA NASCITA DEL TESCHIO ROSSO
    (Prima saga: qui)

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    Capitan America fu creato da Joe Simon e Jack Kirby il 20 dicembre 1940: è un supersoldato patriottico che combatte contro i Nazisti. Il suo fumetto ebbe una grande popolarità. Già allora affrontava il Teschio Rosso, che era solo un criminale nazista tra i tanti. Con la fine del conflitto, però, perse la sua popolarità. Negli anni '50 combattè contro i comunisti in piena Guerra Fredda, ma la pubblicazione non durò molto (successivamente, il Cap anticomunista fu introdotto nelle storie di Capitan America della Marvel degli anni '70, identificandolo come un altro Capitan America impazzito che combatte contro quello vero). Nel 1964 Stan Lee lo introdusse come comprimario dei Vendicatori. Il personaggio fu umanizzato, coi suoi problemi personali e il rimorso per aver perso il suo compagno Bucky durante la guerra. Diventò la coscienza dello spirito americano, o comunque un simbolo della libertà contro ogni dittatura. Il Teschio Rosso era allora un cattivo anonimo, come l'originale Capitan America degli anni '40: in questa storia, Lee e Kirby fanno una retcon, dandogli un passato e un'origine più drammatica di quella originale. Tra le origini dei criminali Marvel, questa è sicuramente la più memorabile.

    Siamo ai tempi della Seconda Guerra Mondiale ed è il primo incontro tra Capitan America, prigioniero dei Nazisti, e il Teschio Rosso. Per essere precisi, sarebbe il secondo: nella storia precedente, sempre di Lee e Kirby, Cap aveva affrontato un Teschio Rosso che aveva agito come spia in America. Una cosa piuttosto ridicola, anche per un fumetto Marvel. C'era anche una scena in cui il Teschio stava facendo svenire un'infermiera con del gas per addormentare: roba trash simile al Batman dei telefilm. Eppure era il Teschio che compariva nelle storie originali degli anni '40. Lee e Kirby capivano che quel Teschio non funzionava: era un personaggio troppo stupido. Il Teschio doveva essere, nelle loro intenzioni, il nemico numero uno di Capitan America. Bisognava cambiare tutto. Quindi conclusero la storia rivelando che quel Teschio si chiamava Maxon, un venditore d'armi americano venduto ai nazisti. E fanno capire chiaramente che quel Maxon non era il vero Teschio Rosso, che finora aveva sempre agito solo nella Germania nazista, dove Cap è stato catturato e fatto prigioniero. Il vero Teschio non è mai stato in America, finora. Da qui si può ricominciare da capo.

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  3. GOLDRAKE: EPISODIO 30 - "LA CICATRICE ROSSA" (analisi)

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    Goldrake episodi
    By joe 7 il 7 May 2024
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    EP 30: "LA CICATRICE ROSSA" - ANALISI
    (Qui il primo post; qui l'ultimo post)

    IL LEONE VIOLA

    Capisco che faccia buio, ma vedere un leone viola dà un senso di straniamento, di anormalità. E infatti, tutta questa storia mostra delle anormalità: il JFO di Alcor, senza un nome (nell'episodio, almeno quello giapponese, non glielo danno), usato solo una volta, con armi mai usate e poi distrutto subito; Actarus con la sua ferita-cicatrice rossa, che all'inizio si pensava fosse dovuta alla botta. E' una storia tutta incentrata sulle radiazioni: di un certo tipo quelle del meteorite, di un altro tipo quelle che hanno provocato la ferita di Actarus. Ed entrambe provocano dei danni: il primo (non grave) al leone, l'altro (mortale) a Duke Fleed.

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    Anche qui salta fuori l'animalismo tipico dell'Oriente e dell'ecologia attuale: Actarus, infatti, dice che non bisogna preoccuparsi del leone, perchè non è morto, si è solo ferito. Ma scusate, chi se ne frega del leone? Dire questo, però, oggi è una bestemmia, perchè un animale è considerato importante quanto un uomo, se non di più.

    OPS, IL PROGETTO ERA UN PO' DIVERSO!

    Non è chiaro se Alcor è un genio o è un cretino. Il progetto mostra chiaramente la costruzione di un disco volante dalla forma rotonda, come il precedente TFO. Invece, Alcor ha fatto una specie di mini aereo formato concorde, col muso triangolare. Era ubriaco? :huh:

    VTS-07-1-10517


    Questo velivolo dalla vita breve (comparirà e sarà distrutto in questo episodio) è chiamato ufficialmente Astrocaccia o JFO ("Japanese Flying Object", presumo). I modellini di questo apparecchio, venduti nei negozi di giocattoli in Giappone a quei tempi, sono rarissimi e in...

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  4. GOLDRAKE: EPISODIO 30 - "LA CICATRICE ROSSA" (trama)

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    Goldrake episodi
    By joe 7 il 6 May 2024
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    EP 30: "LA CICATRICE ROSSA"
    "La cicatrice rossa" (titolo seconda versione italiana)
    "La ballata della cicatrice rossa" (titolo originale giapponese)
    (Qui il primo post; qui l'ultimo post)
    NOTA: I dialoghi (qui parziali) sono stati presi dai sottotitoli della versione Yamato Video, fedeli all'originale (bè, più o meno fedeli, ma va bene lo stesso).

    cicatrice


    TRAMA

    E' notte: un piccolo meteorite cade allo zoo, liberando il leone e continuando a brillare di una luce bianca. Due guardie sentono il ruggito del leone e vedono che il leone è libero. L'animale si avvicina, incuriosito, al meteorite e lo morde: cade a terra fulminato.

    VTS-07-1-04228


    Al Centro Ricerche, Procton esamina il meteorite, insieme ad Alcor e Actarus.
    Alcor: Incredibile! Quella pietra sembra carica di energia elettrica! Ha messo fuori combattimento persino il leone che l'ha morsa!
    Actarus: Per fortuna è sopravvissuto. La scossa l'ha solo stordito, ma poi si è ripreso.
    Alcor: Gli è andata bene. Professore, secondo lei di cosa è fatto quel meteorite?
    Procton: E' un materiale che emette elettricità.
    Actarus: Ho un sospetto. Forse quel meteorite non è di origine naturale.
    Alcor: Una roccia artificiale? Allora può essere un'altra arma di Vega!
    Procton: No, sono quasi certo che sia di origine naturale.
    Actarus: Significa che nello spazio esistono altri meteoriti come questo in grado di emettere elettricità.
    Procton: Probabilmente questo è solo un frammento. Da qualche parte nel cosmo ne esiste senz'altro un ammasso più grande.
    Alcor: Se riuscissimo ad impadronircene sarebbe un'eccellente fonte di energia.
    Procton: Le risorse del cosmo sono illimitate, anche se molte di esse sono ignote.
    Alcor: Allora è meglio non perdere tempo!
    Actarus: Aspetta! Si può sapere perchè hai tanta fretta?
    Alcor: Cosa dovrei fare, starmene qui con le mani...

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    Last Post by joe 7 il 6 May 2024
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  5. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PARADISO, CANTO 20 (seconda parte)

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 4 May 2024
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    PARADISO CANTO 20 - SESTO CIELO DI GIOVE: SPIRITI GIUSTI - GUGLIELMO, RIFEO: LA SALVEZZA DEI PAGANI (seconda parte)
    (primo post: qui; precedente post: qui)

    GLI SPIRITI GIUSTI: RE GUGLIELMO IL BUONO

    Guglielmo-il-buono
    Re Guglielmo Il Buono dedica il Duomo di Monreale a Maria.


    Dante continua ad osservare i beati nell'occhio dell'aquila: dopo Davide, Traiano, Ezechia e Costantino, il beato nella "parte discendente dell'arco" (cioè l'orbita dell'occhio dell'aquila) è Guglielmo il Buono o Guglielmo II di Sicilia (1153-1189), figlio di re Guglielmo I il Malo (depravato e simpatizzante degli arabi). Guglielmo il Buono fu rimpianto da Napoli e dalla Sicilia, attualmente malgovernate. Guglielmo ora comprende quanto sia apprezzato da Dio un buon sovrano.

    E quel che vedi ne l’arco declivo, (E colui che vedi nell'arco discendente)
    Guiglielmo fu, cui quella terra plora (fu re Guglielmo il Buono, che è rimpianto da quelle terre (Napoli e la Sicilia)
    che piagne Carlo e Federigo vivo: (che ora sono governate dai vivi (e ingiusti) Carlo II d'Angiò e Federico II d'Aragona:)

    ora conosce come s’innamora (ora (Guglielmo) sa che il Cielo apprezza)
    lo ciel del giusto rege, e al sembiante (un re giusto, e lo dimostra)
    del suo fulgore il fa vedere ancora. (tuttora con lo splendore del suo aspetto.)

    Infatti, Guglielmo, nel secolo 1100, comandava non solo la Sicilia, ma anche tutta l'Italia Meridionale, Napoli compresa, e il suo regno era chiamato "Regno di Sicilia", perchè aveva come capi...

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  6. PELINE STORY - EPISODIO 38: "UN BEL VESTITO"

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    Peline Story
    By joe 7 il 3 May 2024
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    38 - UN BEL VESTITO
    (primo articolo: qui; precedente episodio: qui)

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    RIASSUNTO

    Siamo verso la fine dell'800: dopo la morte del padre in Bosnia, Peline Pandavoine e sua madre decidono di raggiungere il nonno di Peline a Maraucourt, in Francia. Viaggiano in un carro coperto, trainato dall'asino Palikare e con loro c'è il cane Barone. Ma a Parigi la madre di Peline si ammala e muore: prima di morire, dà alla figlia il documento che attesta che lei è la vera nipote di Vulfran Pandavoine, il nonno di Peline. Dopo un lungo viaggio, Peline arriva finalmente a Maraucourt, dove vede per la prima volta il nonno, che è padrone di una fabbrica tessile ed è cieco. Peline si presenta in paese col falso nome di Aurelie, per sicurezza: il nonno, infatti, non aveva mai approvato il matrimonio tra suo figlio e la madre di Peline. Quindi non sa se sarà accettata da lui o meno. Un giorno, Peline fa da intermediaria per alcuni ingegneri inglesi nello stabilimento di Saint-Pepoy su richiesta di Pandavoine, perchè la ragazza è l'unica in quel momento che conosce quella lingua. Pandavoine le fa anche leggere delle lettere in inglese: infatti, sta cercando di trovare il figlio Edmond, il padre di Peline, perchè torni e si occupi della fabbrica: ma lui non sa che suo figlio è morto. A causa dell'assenza del cocchiere, Peline fa da guida alla carrozza di Pandavoine, che però licenzia bruscamente Guillaume, il cocchiere, per la sua trascuratezza. Peline è colpita dall'inflessibilità del nonno e non sa come fare per rivelarsi a lui. Quando il suo lavoro di interprete non serve più, Pandavoine, nonostante il parere contrario dei suoi collaboratori, assume Peline come sua segretaria. (NOTA: i dialoghi sono riassuntivi, non completi)

    STORIA

    A casa di Rosalie, il fratellino Paul gioca con Barone, mentre entra un cliente del ristorante (lo chiamano Pontignac). Ma tutti ascoltano Peline e parlano della novit...

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  7. HEIDI EPISODIO 30: "UN RAGGIO DI SOLE"

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    Heidi
    By joe 7 il 2 May 2024
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    30 - UN RAGGIO DI SOLE
    (primo post dell'analisi di Heidi: qui. Precedente post: qui)

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    RIASSUNTO: Siamo a Dorfli, in Svizzera, ai primi dell'Ottocento. Dete porta sua nipote, la bambina Heidi, dal Vecchio dell'Alpe, il nonno della bimba: un uomo burbero e solitario, che vive nella sua baita, lontano dal paese. Dete deve andare a Francoforte per lavoro e il nonno è l'unico che può badare alla bimba. Nei giorni successivi, Heidi si ambienta al mondo della montagna, mentre il nonno si prende cura della bambina e inizia ad affezionarsi a lei. Un giorno, Dete ritorna: dice di aver trovato un posto per Heidi a Francoforte e la porta dalla signorina Rottenmeier, la tutrice di Clara Sesemann, una ragazzina che è rimasta paralizzata alle gambe per una malattia. Heidi si affeziona a Clara, ma sente la nostalgia delle montagne. I suoi tentativi di ritrovare l'ambiente di casa vengono sempre stornati dalla Rottenmeier. Ad un certo punto, arriva il padre di Clara, il signor Sesemann, che prende in simpatia Heidi. Successivamente, arriva la nonna di Clara, e Heidi e Clara sono molto contente di conoscerla. In particolare, la nonna insegna a Heidi a leggere e a fare i conti. Ma si rende conto che la bambina ha bisogno di stare all'aperto, e la porta al parco insieme a Clara. Però Clara, vista la sua fragilità, al ritorno si ammala e il dottore la cura...

    STORIA

    Heidi e la nonna usano i pupazzi davanti al letto di Clara, ancora convalescente, per recitare Cappuccetto Rosso. Vorrebbero fare poi la Bella Addormentata o Biancaneve, e per fare questo Heidi cambia il vestito al lupo. Ma per sbaglio lega il vestito alla tovaglia. Va da Clara col pupazzo del lupo col vestito modificato per interpretare (?) la Bella Addormentata o Biancaneve (perchè Heidi pensa che basti cambiare il vestito e non la faccia). All'improvviso compare la Rottenmeier, che si spaventa a vedere il pupazzo.
    "Mi scusi" dice Heidi "non la volevo spaventare."
    "E' nauseante. Cosa ci fai con quel topo?"
    "E' un lupo. L'ha comperato la nonna."
    "Cosa ci fa qui? N...

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    Last Post by joe 7 il 2 May 2024
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  8. OPERA - AIDA

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    Aida
    Opera
    By joe 7 il 1 May 2024
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    AIDA

    L'opera fa parte della tradizione italiana: ogni tanto ne presenterò qualcuna delle più famose. La prima che vene in mente a tutti è l'Aida: questa è la sua storia.

    aida_copertina


    Aida è un'opera in quattro atti di Giuseppe Verdi, su libretto di Antonio Ghislanzoni, basata su un soggetto originale dell'archeologo francese Auguste Mariette, primo direttore del Museo Egizio del Cairo. Ismail Pascià, il khedivè (vicerè) d'Egitto, commissionò a Verdi un inno o un'opera per celebrare l'apertura del Canale di Suez (1869).

    Verdi, però, declinò la proposta, sostenendo di non essere abituato a scrivere musica d'occasione o di circostanza. Inoltre, non era disposto ad affrontare un lungo viaggio per mare per recarsi in un paese lontano come l'Egitto. Ma il khedivè insistette: mandò l'egittologo Auguste Mariette, il quale a sua volta si rivolse come intermediario a Camille du Locle, direttore dell'Opéra-Comique (si tratta di un genere operistico francese che contiene dialoghi parlati e alternati ad arie od ariette cantate). Lei era anche autrice del libretto di Don Carlos. Mariette (che realizzò i costumi e gli accessori per la prima) descrisse alla du Locle il soggetto e lei, prima di sottoporlo a Verdi, lo ampliò sensibilmente, stendendo di fatto l’intero piano dell’opera.

    Alla fine, Verdi fu convinto: inoltre, non era necessario che lui si dovesse recare di persona in Egitto, potendo realizzare le prove a Parigi o a Milano. A convincerlo definitivamente fu però la lettura dello scenario, che trovò "ben fatto e splendido nella sua messa in scena". Come condizione, impose un completo controllo sulla realizzazione del libretto, sull'allestimento e sulla scelta del cast.

    La prima, concordata per il Gennaio 1871, fu ritardata a causa dell'assedio prussiano a Parigi durante la guerra franco-prussiana, e della conseguente, terribile e sanguinosa Comune di Parigi, che impedì l'accesso ai laboratori dell'Opera dove erano stati realizzati costumi e scenografie.

    Alla prima del Cairo colpì l'utilizzo, nella Marcia trionfale ("Se quel guerrier io fossi..."), di lunghe trombe, ispirate alle trombe egiziane. Fu un enorme successo: Verdi, però, considerava decisiva la prima italiana (ed europea), tenutasi alla Scala di Milano l'8 febbraio 1872. E anche a Milano Aida fu accolta con grande entusiasmo.

    Famose furono le performance del 1955 di Tullio Serafin con Maria Callas interprete di Aida e Richard Tucker come Radames; e pur...

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    Last Post by joe 7 il 1 May 2024
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  9. LE SAGHE MIGLIORI DELLA MARVEL - 2

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    Marvel
    Marvel-saghe migliori
    By joe 7 il 30 April 2024
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    GALACTUS CONTRO LA SFINGE (seconda parte)
    (Prima parte: qui)

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    Immagine di Walt Simonson


    TERRAX IL DOMATORE: L'ULTIMO DEGLI ARALDI DI GALACTUS

    In questa saga, oltre al personaggio di HERBIE, Wolfman crea anche il personaggio di Terrax il domatore, il nuovo araldo di Galactus. Il primo araldo era stato Silver Surfer, seguito da Gabriel, poi dal Signore del Fuoco (Firelord) e, per un certo periodo, dal Distruttore, la creatura di Odino. Ma Terrax è, in pratica, l'araldo definitivo: poi vediamo il perchè.

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    Prima di accettare la proposta di Reed di affrontare la Sfinge, Galactus li manda a catturare una persona adatta ad essere il suo nuovo araldo. Vengono mandati nel pianeta Lanlak, dove vengono fatti prigionieri e mandati alla capitale Terran, al cospetto del dittatore Tyros. Oltre a spassarsela come fanno tutti i dittatori, ha anche dei poteri particolari: può mandare dei raggi dalle mani e comandare alla terra. Quindi ha già un suo certo livello di potenza di base, oltre ad essere un tizio senza scrupoli.

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    Ora, Terrax è il quarto araldo: il Distruttore non conta, perchè era stato creato da Odino, non da Galactus. Il primo araldo era stato Silver Surfer, che richiamava l'acqua; Gabriel rappresentava l'aria; il Signore del Fuoco la fiamma; quindi rimaneva solo l'ultimo elemento da utilizzare, la terra. Wolfman fa il parallelo dei quattro araldi coi Fantastici Quattro, che rappresentano anche loro i quattro elementi base: Mister Fantastic l'acqua, la Donna Invisibile l'aria, la Torcia Umana il fuoco e la Cosa la terra.

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    Galactus trasforma Tyros in Terrax senza nemmeno chiedergli il permesso, una cosa insolita da parte sua. Infatti, fino ad ora trasformava le persone nei suoi araldi solo se loro glielo chiedevano: e in cambio Galactus avrebbe risparmiato il loro mondo. Ha fatto così con Silver Surfer/Norrin Radd, risparmiando il suo pianeta Zenn-La, e pure col Signore del Fuoco, alias Pyreus Kryl, risparmiando il suo mondo, Xandar (lo stesso di questa storia). Su Gabriel non si sa nulla: i Fantastici Quattro av...

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    Last Post by joe 7 il 30 April 2024
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  10. LE SAGHE MIGLIORI DELLA MARVEL - 1

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    Marvel
    Marvel-saghe migliori
    By joe 7 il 29 April 2024
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    GALACTUS CONTRO LA SFINGE (prima parte)

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    Immagine di Dave Cockrum


    Ai tempi della Marvel degli anni '60-'80, ci furono delle saghe indimenticabili. Quella di Galactus contro la Sfinge riassume bene il sense of wonder del mondo della Marvel, quindi può andare bene come punto d'inizio per la presentazione di queste storie. Questa saga uscì in America nel 1979 sulla testata Fantastic Four: fu poi pubblicata per la prima volta in Italia sui Fantastici Quattro della Corno nel 1980:
    F4Corno n. 244: "Andromeda attack!"
    F4Corno n. 245: "Quando i mondi muoiono!"
    F4Corno n. 246: "La sentenza è morte!"

    E poi il seguito fu pubblicato sul Settimanale dell'Uomo Ragno della Corno (SUR) nel 1981:
    SUR n. 21: "La potenza del monocolo!" (però si trattava di una storia fill-in, cioè un riempitivo che non c'entrava nulla con la storia principale)
    SUR n. 22: "Il potere della Sfinge!"
    SUR n. 23: "Intrappolati nello spazio dei Sargassi!" (inizia l'arco narrativo disegnato da John Byrne)
    SUR n. 24: "Alla ricerca di Galactus!"
    SUR n. 25: "Terrax"
    SUR n. 27: "Battaglia di titani"
    SUR n. 28: "Il rebus della Sfinge"
    SUR n. 29: "E poi ne rimase uno solo"

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    L'AUTORE

    L'autore, Marv Wolfman, ha realizzato nella Marvel la serie Tomb of Dracula, e, ironicamente, anche la serie sull'uomo lupo Licantropus, in originale Werewolf: infatti, Wolfman in inglese significa "uomo lupo". Nella serie di Devil realizzò il famoso assassino Bullseye, in cui "nelle sue mani ogni cosa diventa un'arma mortale", tradotto in Italia all'inizio come "Occhio di bue" nel periodo della Corno. Successivamente, si preferì rispettare il nome originale, visto che era un termine intraducibile: "Bullseye", letteralmente "occhio di bue", in americano significa "fare centro": impossibile da rendere in italiano. Realizzerà anche il personaggio di Nova, "il missile umano", e la Sfinge, che compari...

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    Last Post by joe 7 il 30 April 2024
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