"ARTE MODERNA": IL CULTO DEL NONSENSO E DEL BRUTTO
"Oh, non lo capisci? Devi essere proprio un tipo superficiale!"
Oggigiorno dilaga un vero e proprio culto del nonsenso e del brutto, che oscilla tra il banale e il volgare, o persino lo squallido, sia estetico che morale.
La produzione artistica, purtroppo, non fa eccezione: in particolare, dal secondo dopoguerra ad oggi, è un'esperienza diffusa provare non solo una certa fatica a comprendere il significato di quest' "arte", ma anche avere l'impressione che essa sia banale, fastidiosa, laida, "brutta".
Alcuni esempi di famose opere discutibili sono: La fontana (orinatoio) di Marcel Duchamp; le tavole monocrome di Yves Klein; la Merda d'artista di Piero Manzoni; le Marylin o le Zuppe Campbell's di Andy Warhol; gli animali imbalsamati e immersi in formaldeide di Damien Hirst; i tagli di Lucio Fontana; i bambini impiccati di Maurizio Cattelan; i telai di Maria Lai. Altrettanto può dirsi per le innumerevoli installazioni fatte con oggetti di qualsiasi tipo.
Eppure la critica giudica molte di queste opere come "capolavori", sollevando nel pubblico la sensazione di non avere gli strumenti culturali per comprendere tali "opere".
Ma è corretto questo giudizio? Non dovremmo riuscire
tutti a comprendere il significato di quanto vediamo? Soprattutto quando l'opera non è espressione di una cultura diversa dalla nostra, come in tutti i casi prima elencati?
E il
senso della bellezza in ciascuno di noi non è forse innato, così che ciascuno abbia il titolo di esprimere un giudizio estetico, pur non essendo uno storico o un critico dell'arte?
Queste domande sono
fondamentali per valutare tante opere - esaltate come produzione di "artisti" eretti ad icone del nostro tempo - che, in realtà non sono dei "capolavori" come si vorrebbe far credere.
Negli ultimi decenni, infatti, l'enorme potenziamento dei mezzi di comunicazione ha consentito a una élite di imporre una vera e propria
dittatura culturale attraverso strumenti di comunicazione sofisticatissimi, con cui viene corrotta la concezione di cosa sia "bello" e cosa "brutto", di cosa sia di valore e cosa sia una banalità.
Già nei bambini esiste una capacità di giudicare se l'opera che vedono è bella o meno: questa capacità nel tempo può essere poi sviluppata o, al contrario, annichilita dal contesto culturale.
Nella nostra società, molti perdono il senso critico o, anche nel caso che...
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