Il blog di Joe7

  1. GOLDRAKE E IL WESTERN: "SFIDA NELL'ALTA SIERRA"

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    GOLDRAKE: SFIDA NELL'ALTA SIERRA!

    Sfida-nell-Alta-Sierra


    A volte ci sono delle sorprese che ti fanno pensare: "Ma io questa scena l'ho già vista!". Vi sarà capitato diverse volte. Bè, a me è capitato vedendo un film degli anni '60, dove ho trovato dei riferimenti inaspettati a Goldrake. Solo che l'anime è venuto dopo il film (Goldrake è del 1975), quindi è assai probabile che gli autori di Goldrake abbiano visto "Sfida nell'alta sierra", il film in questione. Infatti, provate a vedere quello che succede nel film, come ho descritto qui sotto, e fate poi le vostre considerazioni. Io personalmente ritengo molto probabile che gli autori di Goldrake abbiano preso spunto dal film.

    SFIDA NELL'ALTA SIERRA

    Sfida nell'Alta Sierra (nell'originale: Ride the High Country, cioè "Cavalcata nelle Terre Alte") è un film western del 1962 diretto da Sam Peckinpah.

    Questa è la trama: il protagonista, l'anziano pistolero Steve Judd (l'attore Joel McCrea), che vive in un paese di confine, incontra il suo vecchio amico Gil Westrum (Randolph Scott), che passava per il paese. Tempo fa, erano stati compagni d'avventura: ora sono avanti negli anni e hanno pochi soldi. Il tempo del West sta finendo.

    Steve propone a Gil di aiutarlo per un'ultima impresa che permetterebbe loro di guadagnare un pò di soldi: si tratta di un lavoro che deve fare per conto di una banca, e un aiuto come quello di Gil gli farebbe comodo. Devono andare in un villaggio di minatori, in mezzo alle montagne (le "Terre Alte" del titolo), per prelevare il loro oro e depositarlo alla banca, facendo la guardia durante il tragitto. Infatti i due, Steve e Gil, sono stati degli abili pistoleri, e le loro capacità sono ancora inalterate. Gil accetta la proposta; insieme a loro, su richiesta di Gil, si aggrega anche il giovane Heck Longtree (Ron Starr), appena conosciuto. Ma la verità è che Gil e il giovane Heck si conoscevano già da prima e il loro obiettivo è rubare l'oro dei minatori, prendendolo da Steve, nel viaggio di ritorno.

    Durante il viaggio di andata, si fermano in una fattoria per trovare riparo. Lì ci vive Joshua Knudsen (R.G. Armstrong), un agricoltore protestante molto religioso, ma di una religiosità superficiale e fanatica. Ha una figlia in età da marito, Elsa (Mariette Hartley). La ragazza è...

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    Last Post by joe 7 il 26 Feb. 2024
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  2. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PARADISO, CANTO 15 (seconda parte)

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 24 Feb. 2024
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    PARADISO CANTO 15 - QUINTO CIELO DI MARTE: SPIRITI COMBATTENTI PER LA FEDE - L'AVO CACCIAGUIDA (seconda parte)
    (primo post: qui; precedente post: qui)

    Dante-1
    Il Cielo di Marte dei Combattenti per la fede, dalla Divina Commedia di Nagai.



    CACCIAGUIDA INVITA DANTE A PARLARE

    Quando Cacciaguida - che Dante non ha ancora riconosciuto - nella prima parte di questo Canto ha finito di dire la sua terzina in latino, Dante, sorpreso per le parole dello spirito, si volta verso Beatrice e rimane doppiamente stupefatto: sia per quello che ha detto Cacciaguida nel salutarlo, che per l'ardente bellezza degli occhi della donna, che contengono un sorriso tale da far sprofondare nella beatitudine il poeta.

    Cacciaguida riprende a parlare: ma l'ardore della sua carità, della sua gioia e della sua felicità nel vedere in Paradiso il suo discendente Dante gli fa dire delle cose talmente profonde che Dante non può capire, perchè si tratta di concetti che vanno oltre l'umano. Quando Cacciaguida ha finito di esprimere la sua grande gioia, in quel momento scende al limite della nostra ragione umana e, per prima cosa, loda Dio per quello che vede: "Benedetto sia tu, o Dio uno e trino, che sei tanto cortese verso il mio discendente!" (da notare l'ennesimo richiamo alla Trinità):

    la prima cosa che per me s’intese,
    «Benedetto sia tu», fu, «trino e uno,
    che nel mio seme se’ tanto cortese!».

    Poi Cacciaguida si rivolge a Dante, dicendogli: "Tu, o figlio (cioè "discendente"), hai finalmente esaudito, in questa luce divina in cui ti parlo, il gradito e lontano desiderio che avevo espresso (cioè quello di vederti), leggendo dal gran volume (cioè dalla mente divina), dove ogni cosa è immutabile; e hai esaudito questo mio desiderio, grazie a Beatrice, che ti ha dato le ali per questo alto volo (cioè, ti ha condotto fin qui):

    E seguì: «Grato e lontano digiuno, (e seguì: "(Il mio) gradito ...

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    Last Post by joe 7 il 25 Feb. 2024
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  3. PELINE STORY - EPISODIO 33: "IL CUGINO DI PELINE"

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    Peline Story
    By joe 7 il 23 Feb. 2024
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    33 - IL CUGINO DI PELINE
    (primo articolo: qui; precedente episodio: qui)

    n5


    RIASSUNTO

    Siamo verso la fine dell'800: dopo la morte del padre in Bosnia, Peline Pandavoine e sua madre decidono di raggiungere il nonno di Peline a Maraucourt, in Francia. Viaggiano in un carro coperto, trainato dall'asino Palikare e con loro c'è il cane Barone. Dopo diverse avventure, raggiungono Parigi: ma la madre di Peline si ammala e muore. Prima di morire, la madre dà a Peline il documento che attesta che lei è la vera nipote di Vulfran Pandavoine, il nonno di Peline. Dopo un lungo viaggio, Peline arriva finalmente a Maraucourt, dove vede per la prima volta il nonno, che è padrone di una fabbrica tessile ed è cieco. Peline si presenta agli altri col falso nome di Aurelie, per sicurezza: è difficile che il nonno la accolga, visto che non aveva approvato il matrimonio tra suo figlio e la madre di Peline. Fa amicizia con una ragazza del paese, Rosalie, che lavora anche lei in fabbrica. Peline riesce a farsi assumere e anche a parlare con Vulfran Pandavoine: facendosi passare sempre per Aurelie, gli suggerisce di farsi curare gli occhi. Pandavoine ne è sorpreso e dice al suo sottoposto Toluel di assumerla. Peline scopre un rifugio per la caccia che è abbandonato e decide di usarlo come casa. Quando scopre che una sua scarpa si è rovinata, cerca di farne un paio di nuove, comperando gli elementi necessari per realizzarle, e ci riesce, dopo qualche tentativo. Inoltre, si fabbrica delle posate, delle canne da pesca e si prepara anche da mangiare da sè. Ormai sta diventando sempre più indipendente. Un giorno, aiuta l'ingegner Fabry a portare uno dei dirigenti della fabbrica, il signor Bendit, all'ospedale. Nel viaggio incontra la signora Laleclie, una sua amica, che è diventata la proprietaria dell'asino Palikare. Nel salutarla, la chiama "Peline", e Fabry l'ha sentita: allora Aurelie non è il suo vero nome? (NOTA: i dialoghi sono riassuntivi, non completi)

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    Last Post by joe 7 il 23 Feb. 2024
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  4. HEIDI EPISODIO 25: "TANTI PANINI BIANCHI"

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    Heidi
    By joe 7 il 22 Feb. 2024
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    25 - TANTI PANINI BIANCHI
    (primo post dell'analisi di Heidi: qui. Precedente post: qui)

    g2


    RIASSUNTO: Siamo a Dorfli, in Svizzera, ai primi dell'Ottocento. Dete porta sua nipote, la bambina Heidi, dal Vecchio dell'Alpe, il nonno della bimba: un uomo burbero e solitario, che vive nella sua baita, lontano dal paese. Dete deve andare a Francoforte per lavoro e il nonno è l'unico che può badare alla bimba. Nei giorni successivi, Heidi si ambienta al mondo della montagna, mentre il nonno si prende cura della bambina e inizia ad affezionarsi a lei. Un giorno, Dete ritorna: dice di aver trovato un posto per Heidi a Francoforte e la porta dalla signorina Rottenmeier, la tutrice di Clara, una ragazzina che è rimasta paralizzata alle gambe per una malattia. Heidi si affeziona a Clara, ma sente la nostalgia delle montagne. Cerca di vederle almeno da un campanile, ma non ci riesce. Nota però dei gattini, che appartengono al campanaro e li porta alla casa Sesemann (l'abitazione di Clara), provocando le ire della Rottenmeier, che fa portare via tutti i gattini. Se ne salva solo uno, che Heidi chiama Miao e ha nascosto nel soffitto, in accordo con Clara. Però la Rottenmeier porta via il gatto e Heidi, stanca, cerca di fuggire da casa Sesemann, ma viene ripresa.

    STORIA

    Heidi sogna Peter, la nonna e Brigida che mangiano i panini bianchi che Heidi le porta in continuazione su una tavola imbandita in mezzo al prato. Anche Nebbia e gli altri animali li mangiano. All'improvviso sente bussare: è Tinette, che la chiama per la colazione. E aggiunge:
    "La signorina Rottenmeier è di pessimo umore da quando lei è scappata e questo si riflette su di noi."
    Dopo che se n'è andata, Heidi contempla i panini bianchi che ha messo di nascosto in fondo all'armadio.

    a4


    Intanto, la Rottenmeier parla col maestro a proposito di Heidi:
    "Non capisco, per me quella bambina non è normale."
    "E' intelligente" commenta il maestro "ma è strano che non conosca l'alfabeto."
    "Ho paura che...

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    Last Post by joe 7 il 23 Feb. 2024
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  5. ZOROBIN E RUFYNAMI EGGHEAD ISLAND ARC - 10

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    One Piece
    Zorobin
    By joe 7 il 21 Feb. 2024
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    ZOROBIN EGGHEAD ARC - 10
    (primo articolo: qui; articolo precedente: qui)

    Zorobin1


    Grazie all'utente Carl, posso aggiungere un paio di Zorobin molto interessanti, oltre ai precedenti descritti l'ultima volta: prima di tutto, Zoro e Robin, nelle due covercolor dei capitoli 1081 e 1084, sono gli unici a "portare qualcosa": Zoro, con lo scoiattolo e Robin, con la ragazza Koala (che è il nome di un animale, tra l'altro). Inoltre, sia lo scoiattolo che la ragazza Koala sono gli unici ad avere un'espressione di disagio: lo scoiattolo infatti è nervoso e Koala ha paura. D'altra parte, sono "la coppia demoniaca"...

    1081-dettaglio

    1084-dettaglio



    Inoltre, la posizione della mano di Zoro, addormentato, che accarezza Franky (covercolor cap. 1081), somiglia alla situazione tra Robin e Franky nella covercolor del capitolo 987, la scena famosa del "tradimento di Oda" che avevo descritto. La posizione delle mani e delle teste sono davvero simili: Zoro, insomma, fa la stessa mossa di Robin

    1081-dettaglio-2

    RF1



    Capitolo 1094: "JayGarcia Saturn, la Divinità Guerriera della Difesa Scientifica" - Covercolor
    Zoro qui usa la "En-ou Santoryu Ippyaku Sanjou Hiryu Jikoku", cioè: "Re dell'inferno, tre spade del dragone, le 130 (o 103) passioni del drago volante infernale". I numeri citati sono tre, uno, tre e zero. 3 + 1 + 3 + 0 fa 7, il numero di Robin, e lo zero richiama Zoro. Si veda qui.

    Inoltre, il nonno di Kuina, Shimotsuki Kozaburo, pres...

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    Last Post by joe 7 il 22 Feb. 2024
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  6. IL MEGLIO E IL PEGGIO DEL 2023 - 18

    MEGLIO E PEGGIO: I MANGA (terza parte)
    (primo articolo analisi: qui; precedente articolo: qui.)

    DR. STONE - VOTO: 8/9 - QUI SI CONCLUDE LA STORIA
    Senku (Dr. Stone): "Al diecimila per cento questo sarà possibile per la scienza!"

    Trama: Richiro Inagaki
    Disegni: Boichi
    Casa editrice: Star Comics

    Dr-Stone-26-5-20
    Ultimo numero!


    Dr. Stone ci lascia. Nel 2023 sono usciti i volumi dal 22 al 25, e a Gennaio di quest'anno è uscito il volume 26, l'ultimo. E' stata una saga che è durata ben cinque anni (2017-2022) e ha avuto una trasposizione animata (tre stagioni finora).

    Tutte le domande che la serie si poneva, riguardo agli avvenimenti misteriosi che erano accaduti (la pietrificazione improvvisa di tutta l'umanità e il lungo periodo di millenaria assenza umana) hanno avuto una risposta e l'obiettivo di Senku, cioè la salvezza dell'umanità dopo la pietrificazione, è stato raggiunto.

    Ma, più che le risposte e il risultato, è stato assai più interessante il modo con cui si è arrivati fin lì: ogni scoperta e ogni progresso di Senku era già una vittoria di per sè, un passo avanti per uscire dalle condizioni primitive in cui erano sprofondati, lui e l'umanità intera.

    Pure gli altri protagonisti hanno fatto il loro percorso, attraverso scontri, emozioni, riflessioni, sorprese, mosse intelligenti e contromosse: infatti c'era chi voleva usare quelle conoscenze solo per il dominio.

    I disegni di Boichi (vero nome Mujik Park: è di origini sudcoreane e vive e lavora in Giappone. Tra l'altro, è anche laureato in fisica, cosa che lo avrà di certo aiutato nella realizzazione di questo manga "scientifico"...) sono eccezionali e hanno accompagnato in modo egregio un manga con un argomento assai difficile da rappresentare: il mondo primitivo e le scoperte scientifiche raggiunte attraverso la tenacia di Senku.

    Da notare il curioso rapporto tra Senku (la mente) e Kohaku (il braccio), la ragazza del villaggio Ishigami, dove Senku, appena risvegliatosi dalla pietrificazione, si era fermato all'...

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    Last Post by joe 7 il 20 Feb. 2024
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  7. IN MEMORIA DI CASTELLI

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    Bonelli
    Castelli
    Martin Mystere
    By joe 7 il 19 Feb. 2024
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    ALFREDO CASTELLI

    Castelli


    La morte di Alfredo Castelli è stata un brutto colpo per me: pensavo che sarebbe stato attivo ancora per molto...

    E' stato un autore eccezionale e una persona che conosceva bene l'animo umano. Tutte le sue storie (Martin Mystere, gli Aristocratici, persino lo Zio Boris e l'Omino Bufo) mostravano la sua ironia verso le assurdità e le contraddizioni nell'uomo: per il ridicolo che può provocare il cambiamento, per esempio, di una sola parola per l'Omino Bufo; per la quotidianità capovolta stile "Addams" dello Zio Boris; la signorilità e l'eleganza unita alla prosaica rapina per gli Aristocratici; un mare di conoscenze su ogni scibile umano, con una logorrea interminabile, e, nello stesso tempo, l'incapacità di scrivere un libro, o almeno un articolo, nei tempi previsti per Martin Mystere.

    CURIOSITA'

    Ci sono anche altre curiosità che ho appena scoperto nel fare questo articolo: per esempio, il nostro Alfredo Castelli si chiamava anche Giuseppe, e questo non lo sapevo per nulla. E questo fa il paio con Martin Mystere, di cui pochi sapevano che si chiamava anche Jacques, Giacomo, un nome ebraico come Giuseppe...

    Per non parlare del vizio di Castelli di presentarsi nelle sue storie, sin dal primo numero di Martin Mystere, dove vediamo un pope ortodosso dalla faccia simile a quella di Castelli (giovane...) che si chiama padre Kastron: un nome greco che significa...castello! Inoltre, il nostro Castelli/Kastron scaccia via in malo modo Martin Mystere e Java, le sue creature, senza far vedere loro neanche un documento tra i mille che ha nella biblioteca del monastero. Cattivissimo. ^_^

    MM
    Ma Castelli, qui io sono solo al numero 1 e tu già mi tratti così?


    Castelli è stato milanese dall'inizio alla fine: nato a Milano il 26 giugno del 1947, e pure Martin Mystere è nato il 26 Giugno. Del 1942, ad essere precisi, come dice la sua (inventata) biografia: quindi, anagraficamente, lo zio Martin era più anziano dello zio Alfredo. Anzi, Martin è il personaggio più ANZIANO della Bonelli: anche questo è un primato, che si aggiunge ai tanti di Castelli, impossibili da elencare tutti qui: ne farò solo cenno su alcuni.

    ...

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    Last Post by joe 7 il 15 Mar. 2024
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  8. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PARADISO, CANTO 15 (prima parte)

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 17 Feb. 2024
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    PARADISO CANTO 15 - QUINTO CIELO DI MARTE: SPIRITI COMBATTENTI PER LA FEDE - L'AVO CACCIAGUIDA (prima parte)
    (primo post: qui; precedente post: qui)

    Cacciaguida
    Dante, con Beatrice, incontra l'avo Cacciaguida tra gli Spiriti Combattenti: infatti morì combattendo da Crociato contro i Musulmani in Terrasanta.


    SILENZIO DEI BEATI E APPARIZIONE DI CACCIAGUIDA

    Dante descrive il silenzio degli spiriti combattenti, che, dopo il loro canto, detto "dolce lira", tacciono per permettergli di parlare:

    Benigna volontade in che si liqua (La volontà di fare il bene ("benigna"), in cui si manifesta ("liqua", da "liquare", "manifestarsi")
    sempre l’amor che drittamente spira, (sempre l'amore ben diretto,)
    come cupidità fa ne la iniqua, (così come la cupidigia si manifesta nella volontà malvagia,)

    silenzio puose a quella dolce lira, (fece stare in silenzio quel dolce canto)
    e fece quietar le sante corde (e fece acquietare le sante corde)
    che la destra del cielo allenta e tira. (che la mano di Dio allenta e tira (cioè: i beati interruppero il canto).

    Infatti, gli spiriti combattenti, presenti nella grandiosa immagine della croce descritta da Dante nel precedente canto, mettono fine alla loro musica melodiosa, spinti dalla volontà di fare il bene e quindi consentire a Dante di esporre i suoi desideri. E Dante osserva che non ha senso pensare che i santi non ascoltino...

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    Last Post by joe 7 il 18 Feb. 2024
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  9. IL MEGLIO E IL PEGGIO DEL 2023 - 17

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    MEGLIO E PEGGIO: I MANGA (seconda parte)
    (primo articolo analisi: qui; precedente articolo: qui.)

    SPY X FAMILY n: 10-11; VOTO: 9 - IL PASSATO E GLI SVILUPPI DEL PRESENTE
    Dramma e commedia in una famiglia "normale" di spie, assassini e telepati.

    Autore (sceneggiatura e disegno): Tatsuya Endo

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    Nel 2023 sono usciti solo due volumi di Spy x Family, il 10 e l'11. Il primo presenta un approfondimento del personaggio di Loid Forger, la spia protagonista, che si vede in copertina quando era ancora un bambino. Si rivela qui il suo tragico passato e il suo coinvolgimento nella precedente guerra tra i due paesi nemici di Ostania e Westalis. Per la cronaca, Loid - che non è il suo vero nome, ma nessuno sa quale sia - è di Westalis, mentre la finta moglie Yor è di Ostania, il paese dove Loid appunto fa la spia: quindi, senza saperlo, sono rivali.

    Inoltre, avvengono dei nuovi sviluppi: inaspettatamente, Yor conosce Melinda Desmond, la moglie di Donovan Desmond, il presidente del Partito di Unità Nazionale e obiettivo dell'Operazione Strix (cioè "gufo") e delle indagini di Loid.

    Nel volume 11, Anya, la bambina telepate e finta figlia della coppia, viene presa in ostaggio dai terroristi, che hanno sequestrato un autobus con tutta la scolaresca.

    Anche se si dice che la serie è vicina all'umorismo di "Uno, due, tre", a volte passa ai toni drammatici di "Il ponte delle spie": il passato di Loid infatti è assai triste, e il contesto del rapimento dei bambini nell'autobus, per quanto mitigato dall'umorismo, mostra una situazione molto drammatica. Ci sono anche le storie brevi che permettono l'approfondimento dei personaggi, anche secondari, e delle loro relazioni.

    Complessivamente, sempre un ottimo fumetto.

    ONE PIECE N. 103-106; VOTO: 9. LA SAGA DI WANO E' FINITA!
    Divente...

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    Last Post by joe 7 il 16 Feb. 2024
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  10. ARTE MODERNA: IL CULTO DEL NONSENSO E DEL BRUTTO

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    Riflessioni
    By joe 7 il 15 Feb. 2024
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    "ARTE MODERNA": IL CULTO DEL NONSENSO E DEL BRUTTO

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    "Oh, non lo capisci? Devi essere proprio un tipo superficiale!"


    Oggigiorno dilaga un vero e proprio culto del nonsenso e del brutto, che oscilla tra il banale e il volgare, o persino lo squallido, sia estetico che morale.

    La produzione artistica, purtroppo, non fa eccezione: in particolare, dal secondo dopoguerra ad oggi, è un'esperienza diffusa provare non solo una certa fatica a comprendere il significato di quest' "arte", ma anche avere l'impressione che essa sia banale, fastidiosa, laida, "brutta".

    Alcuni esempi di famose opere discutibili sono: La fontana (orinatoio) di Marcel Duchamp; le tavole monocrome di Yves Klein; la Merda d'artista di Piero Manzoni; le Marylin o le Zuppe Campbell's di Andy Warhol; gli animali imbalsamati e immersi in formaldeide di Damien Hirst; i tagli di Lucio Fontana; i bambini impiccati di Maurizio Cattelan; i telai di Maria Lai. Altrettanto può dirsi per le innumerevoli installazioni fatte con oggetti di qualsiasi tipo.

    Eppure la critica giudica molte di queste opere come "capolavori", sollevando nel pubblico la sensazione di non avere gli strumenti culturali per comprendere tali "opere".

    Ma è corretto questo giudizio? Non dovremmo riuscire tutti a comprendere il significato di quanto vediamo? Soprattutto quando l'opera non è espressione di una cultura diversa dalla nostra, come in tutti i casi prima elencati?

    E il senso della bellezza in ciascuno di noi non è forse innato, così che ciascuno abbia il titolo di esprimere un giudizio estetico, pur non essendo uno storico o un critico dell'arte?

    Queste domande sono fondamentali per valutare tante opere - esaltate come produzione di "artisti" eretti ad icone del nostro tempo - che, in realtà non sono dei "capolavori" come si vorrebbe far credere.

    Negli ultimi decenni, infatti, l'enorme potenziamento dei mezzi di comunicazione ha consentito a una élite di imporre una vera e propria dittatura culturale attraverso strumenti di comunicazione sofisticatissimi, con cui viene corrotta la concezione di cosa sia "bello" e cosa "brutto", di cosa sia di valore e cosa sia una banalità.

    Già nei bambini esiste una capacità di giudicare se l'opera che vedono è bella o meno: questa capacità nel tempo può essere poi sviluppata o, al contrario, annichilita dal contesto culturale.

    Nella nostra società, molti perdono il senso critico o, anche nel caso che...

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    Last Post by joe 7 il 15 Feb. 2024
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