PARADISO CANTO 16 - QUINTO CIELO DI MARTE: SPIRITI COMBATTENTI PER LA FEDE - CACCIAGUIDA PARLA A DANTE (prima parte)(primo post: qui; precedente post: qui)
Qui Dante parla della nobiltà e di altri argomenti, prima di entrare nel vivo del Canto. Immagine presa qui.
NOBILTA'Dante inizia il Canto rivolgendosi direttamente alla
nobiltà come concetto, chiamandola
"nobiltà di sangue". Infatti, ci sono diversi tipi di nobiltà, in genere tre: la prima è
la nobiltà di sangue, che è la più nota. Ovviamente è quella di chi proviene da una famiglia nobile, cioè dichiarata tale per investitura del Re (e la nobiltà di Dante è proprio quella di sangue, visto che il suo avo Cacciaguida fu nominato Cavaliere, cioè Nobile, da Re Corrado III). E' da ricordare che solo i Re possono dare l'onore della nobiltà alle persone: se oggi ci sono pochi nobili, è perchè ci sono pochi Re.
Poi c'è la
nobiltà di spada, che è derivata dai Cavalieri nominati nobili dal Re e con una tradizione all'uso delle armi: cioè una stirpe di combattenti. Non è il caso di Dante, anche se lui ha combattuto in varie battaglie: ma l'uso delle armi non faceva parte della tradizione degli Alighieri. Comunque la distinzione tra nobiltà di sangue e di spada non è netta: sono comunque nobiltà che provenivano dalle casate più antiche.
Infine, c'è una nobiltà più recente, dei tempi di Dante, chiamata
nobiltà di toga: si tratta di quelle famiglie che avevano raggiunto la nobiltà grazie al servizio prestato al Re. Chiaramente, tutte e tre queste nobiltà venivano concesse solo dal Re.
Dante, parlando della nobiltà di sangue, dice che è ben poca cosa: tuttavia, sulla Terra, dove l'uomo è debole e attratto dai beni terreni, è tenuta in grande considerazione. E di questo, dice il poeta, io non me ne dovrò stupire: infatti, proprio qui, in Paradiso, dove ora l'uomo è attratto solo d...
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