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  1. ZAGOR: "KANDRAX IL MAGO" (Ivan, Joe7 versione vecchia)

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    By joe 7 il 12 Nov. 2015
     
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    ZAGOR 129-133: KANDRAX IL MAGO (analisi di Ivan e Joe7)

    Sceneggiatura: Guido Nolitta (Sergio Bonelli)
    Disegni: Gallieno Ferri

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    Zagor edizione originale Zenith: dal n. 180 al 184 (usciti nel 1976). I numeri reali di Zagor sono: da 129 a 133. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, l'edizione Zenith pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor invece seguono la numerazione reale, in questo caso da 129 a 133.

    TRAMA

    In una sonnolenta cittadina con le strade ricoperte di fango, due noti personaggi combinano i soliti disastri: Cico si spaccia per "trasportatore a pagamento di gentili donzelle da una parte all'altra della strada" e gli capita tra le mani una donna cannone; Bat Batterton, l'investigatore, per sbarcare il lunario si spaccia per il terribile killer Johnny Boia e viene alla fine debitamente pestato. In queste circostanze, Zagor, aiutando i suoi disgraziati amici, fa la conoscenza col dottor Mac Leod, che sta dirigendo una spedizione archeologica in un sito celtico. Zagor, una volta che scopre che nella spedizione si trova Samuel Toby, un assassino pluriomicida, raggiunge la spedizione. L'uomo è un inoffensivo malato di mente che scatta solo sotto determinati stimoli: in un suo impeto di follia, ferisce Cico, che viene curato e Zagor resta insieme con gli uomini della spedizione, insieme ai quali si trova il suo amico Digging Bill, cercatore di tesori, che spera di trovare qualcosa di prezioso tra le rovine celtiche. E' proprio l'intervento di Digging Bill tra gli scavi che provoca il risveglio, dopo millenni, di Kandrax, un druido celtico con grandi poteri, che vuole rapire Margie Coleman, un'amica del dottor Mac Leod, per immolarla agli dei celtici come sacrificio. Soggiogando Chino, il pistolero, Musky Han, l'indiano, e Willie Howell, l'uomo di fatica del ranch dei Coleman, riesce a far rapire Margie. Zagor dovrà trovare Margie in tempo, prima della sesta luna, in cui avverrà il sacrificio, e sarà ostacolato dai tre uomini soggiogati da Kandrax. Zagor arriva all'ultimo momento, riuscendo alla fine, con fatica, a sopraffare il druido e salvare Margie.

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    COMMENTO DI JOE7

    Kandrax il mago fu forse la prima storia di Zagor che lessi, e ne rimasi stupefatto per il dramma della storia, mescolata con l'umorismo e la perfetta caratterizzazione dei personaggi. Non c'è un momento di pausa, la storia scorre dall'inizio alla fine senza stancare un attimo, in un perfetto dosaggio dei tempi. Una storia corale, con quasi tutti i comprimari principali della serie: uno dei botti finali prima del ritiro di Nolitta (ancora lontano, a quel tempo, ma ormai l'epoca d'oro stava avviandosi alla fine). L'ambiente celtico, la minaccia su Margie, i tentativi di Kandrax di realizzare il suo obiettivo di sangue, il povero pazzo omicida Samuel Toby si bilanciano perfettamente coi siparietti comici della storia, come quelli di Cico che tenta di racimolare soldi trainando delle panzone attraverso la strada fangosa e Bat Batterton che si traveste da killer pluriomicida da parodia. La poesia di Nolitta, in cui la vita è sia dramma che gioia, resta coinvolgente anche a distanza di anni: sono storie che rimarranno sempre nei classici. I disegni di Ferri sono ovviamente superlativi: il disegnatore era nato per fare Zagor.
    Storia e disegni: 10 e lode.

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    COMMENTO DI IVAN

    PREGI

    Storia per la quale non trovo un aggettivo sufficiente. Signori: questo è Zagor, questo è Nolitta, questo è Fumetto. Lo si può definire l'episodio “migliore” della golden age - e quindi dell'intera serie? Forse no; sarebbe fare un torto a pari capolavori come “Oceano”, “La marcia della disperazione”, “Tigre”...però di sicuro è l'opera più impegnativa di Nolitta. A cominciare dalla sua lunghezza (420 pagine, un record per l'epoca) e dall'inserimento di un numero spropositato di personaggi ed elementi narrativi, che hanno rappresentato una vera SFIDA per le capacità di Nolitta di saper equilibrare fra loro una così elevata quantità di ingredienti. Sfida vinta a pieni voti. Innanzitutto, una cosa che appare subito evidente: quest'episodio si compone di due storie in una. Infatti, il primo albo, “Follia omicida" fa praticamente storia a sé, e serve solo per “obbligare” Zagor ad unirsi alla spedizione di McLeod. Si tratta, in definitiva, di un lungo PROLOGO che introduce alla storia vera e propria (lo scontro con Kandrax), anche se in esso vengono già presentate le premesse della storia entrante: il professor McLeod, Bat Batterton e Digging Bill, nonché l'ambientazione sommaria della vicenda principale. Il prologo in sé è probabilmente uno dei tanti "spunti brevi" che venivano in mente a Nolitta e che poi raccordava con altri spunti indipendenti (in genere altri due) fino a creare una storia vera e propria. Questo episodio introduttivo è incentrato su Samuel Toby, uno psicotico che da persona mite si trasforma in un furioso assassino quando sente parlare in spagnolo.

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    Una rarità nella serie: Cico si prende una pallottola sparata a bruciapelo da Toby, rischiando seriamente di lasciarci la pelle. A memoria, mi sembra la prima volta in cui il messicano è stato posto in una situazione così drammatica (a parte forse in "Ora zero"). Spassosissima la gag iniziale con Cico in versione “traghettatore di donzelle”. Gag che fa da preludio alla contro-gag di Bat Batterton nei panni dell'improbabile killer Johnny Boia, una caricatura degli spietati pistoleri del West.

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    Originalissimo l'avversario di turno: Kandrax, un druido celtico “ibernato” in tempi antichi e ridestato per caso dalla scelleratezza di Digging Bill. A mio avviso, Kandrax è uno dei villain più riusciti di Nolitta. Anche le manifestazioni dei suoi poteri sovrannaturali (ipnotismo, levitazione, proiezione del corpo astrale), non sono mai troppo esagerate da risultare pacchiane (a differenza dei successivi ritorni di Kandrax, in cui, per il solo fatto di essere un “mago”, gli sono stati attribuiti poteri ridicoli e privi di senso della misura).

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    Altra rarità per Nolitta: in quest'episodio c'è una forte impronta femminile, data dalla presenza della bella Margie Coleman. Ferri la rappresenta magnificamente; graziosa senza essere troppo sexy. Dopo Frida, sarà la prima ragazza che si vede avere un appassionato bacio con Zagor.

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    Ben riuscito anche il campionario degli altri personaggi: il professor McLeod, studioso di civiltà antiche, colto ed entusiasta. Svolge il classico ruolo “informativo” delle storie di Nolitta, cioè colui che spiega (e talvolta riassume) il contesto ambientale in cui è immersa la vicenda.

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    Bat Batterton: in verità in questa storia non fa granché...ma i suoi siparietti comici con Cico e Digging sono irresistibili. Tanto basta. Digging Bill: qui è meno “furfante” rispetto alle sue precedenti apparizioni, anche se non manca di ricorrere a stratagemmi non proprio puliti (tipo l'impersonare un fantasma per far fuggire i lavoranti allo scavo archeologico) pur di assecondare la sua ossessiva ricerca di un tesoro.

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    Chino: infallibile pistolero asiatico con un proprio codice d'onore (codice che, curiosamente, mantiene anche mentre si trova in stato di ipnosi durante il duello con Zagor). Musky-Han: pellerossa “multiforme”: da devoto aiutante di McLeod, a pavido coniglio spaventato, a spietato sicario di Kandrax. Affascinante il suo dialogo con Chino sulla “etica del duello contro un nemico”. Willie Howell: gigante forzuto al servizio di McLeod. Anche lui sarà uno dei tre soggiogati da Kandrax che affronteranno Zagor. Memorabile la loro lotta nelle acque del lago, dove alla fine Zagor cerca di affogarlo in preda ad una incontrollabile furia, riuscendo a recuperare lucidità solo all'ultimo momento. Randall aiutante tuttofare di McLeod. Non viene molto caratterizzato da Nolitta, però la sua morte (per mano dell'ipnotizzato Chino) risulta comunque un episodio toccante.

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    In quest'episodio, Zagor prende più botte che in tutti gli albi di Toninelli messi insieme: colpi di scure in testa, pallottole nella spalla, Willie lo sbatacchia come un sacco di patate...Alla fine Zagor crolla stremato, e si presenta allo scontro finale con Kandrax in uno stato pietoso ed epico insieme: la scena in cui compare davanti al druido sorreggendosi con un bastone, furioso come non mai, vale da sola l'intero albo (per non dire l'intera serie): data la situazione e le sue premesse, mi è difficile ricordare una scena in cui l'apparizione di Zagor sia stata più intensa. Un vero e proprio “payback” da manuale, con tanti conti da saldare e tensione narrativa a mille.

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    Il ritmo narrativo è incalzante. E lo dico malgrado questa storia contenga molti intermezzi in apparenza statici (personaggi che discutono fra loro, o McLeod che impartisce lezioni di storia antica). Non bisogna confondere il ritmo con l'azione; l'abilità di Nolitta stava anche nel riuscire a mantenere alta l'attenzione del lettore pure durante gli intermezzi di “grasso” (un'abilità, purtroppo, poco affinata dagli autori moderni).

    DIFETTI

    Non scherziamo: qui non avrebbe senso mettersi a parlare di “difetti”. Ad impegnarsi, qualcosina si potrebbe trovare...ma in questa circostanza sarebbe del tutto irrilevante farlo notare. Di fronte ad una storia simile, che senso avrebbe mettersi a piluccare - ad esempio - sulla totale inverosimiglianza del fatto che lo sceriffo si trova in tasca per puro caso un foglio che spiega le ragioni della follia omicida di Toby? Lasciamo perdere; godiamocela e basta.

    DISEGNI

    Sono l'unica nota dolente della storia. Appare subito evidente che stavolta c'erano tempi MOLTO stretti nella realizzazione delle tavole, cosicché a Ferri era stato affiancato il solito Bignotti. Tuttavia, a differenza della "Marcia della disperazione", dove ciascun disegnatore aveva eseguito separatamente una propria sequenza di tavole, qui è stata adottata - saggiamente - la stessa soluzione vista in "Tigre": ovvero, che Ferri ha realizzato le figure e Bignotti gli sfondi, con un risultato finale più che accettabile. Ma anche così, stavolta certe sequenze sono veramente “tirate via” di frettissima, appena abbozzate: soprattutto in "La sesta luna", dove ci sono tavole al limite del pubblicabile. Per fortuna che la storia ha un tale pathos da indurre a sorvolare sulla evidente affrettatezza dei disegni. Nonostante ciò, io dico: %&$£" ai limiti di tempo!. Personalmente, sarei stato ben disposto a saltare un'uscita e a pagare il doppio quella successiva, pur di garantire a Ferri di poter lavorare con calma e assicurare a QUESTA storia disegni di una qualità ottimale. Sigh!

    VOTO

    Storia: 10
    Disegni: si alternano tra il 10 e il 7

    Chiudo con una curiosità spicciola: nel famoso referendum del 1981, questo episodio si piazzò al 2° posto delle storie più apprezzate dai lettori, dietro solo a "Magia senza tempo". Parere personale: con tutto il rispetto per la storia-testamento di Nolitta, secondo me “KANDRAX” le dà almeno mezzo punto di distacco. Augh, ho detto!

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    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 22:08
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  1. Zagrosky
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    non mezzo punto, ma più di una spanna. A mio parere questa è una delle tre storie superlative ed immortali di Zagor , di Nolitta e del panorama fumettistico , sullo stesso livello di Oceano e della Marcia .
    Complimenti a Joe ed Ivan per il commento.
     
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    CITAZIONE (Zagrosky @ 13/11/2015, 21:34) 
    non mezzo punto, ma più di una spanna. A mio parere questa è una delle tre storie superlative ed immortali di Zagor , di Nolitta e del panorama fumettistico , sullo stesso livello di Oceano e della Marcia .
    Complimenti a Joe ed Ivan per il commento.



    Ehilà, Zagrosky, benvenuto! ^_^
    Grazie del commento, dopo posterò anche gli altri commenti alle altre storie di ZAgor...ovviamente avrai capito che si tratta di un collage tra i miei commenti e quelli che ha fatto Ivan sul forum di Zagor, ma mi sembrava un peccato lasciarli lì. In futuro spero di approfondire meglio la storia.
    Ci sono tante altre storie superlative di Zagor, ma quelle due che hai citato sono tra le più epiche senza dubbio.
     
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  3. Zagrosky
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    purtroppo, e dico ''purtroppo '' con una punta di rammarico, se voglio leggere una storia che mi dia emozioni, suspance, pathos, commozione, divertimento, insomma tutte quelle sensazioni che cerco in un fumetto, devo rileggere le vecchie storie nolittiane di Zagoe e Mister No, perchè purtroppo, anche al loro meglio, gli autori odierni, ( ma anche quelli passati) non sono mai risultati nemmeno avvicinarsi ai livelli del grande Sergio/Guido , e lo dico con sommo dispiacere.
     
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    CITAZIONE (Zagrosky @ 13/11/2015, 22:00) 
    purtroppo, e dico ''purtroppo '' con una punta di rammarico, se voglio leggere una storia che mi dia emozioni, suspance, pathos, commozione, divertimento, insomma tutte quelle sensazioni che cerco in un fumetto, devo rileggere le vecchie storie nolittiane di Zagor e Mister No, perchè purtroppo, anche al loro meglio, gli autori odierni, ( ma anche quelli passati) non sono mai risultati nemmeno avvicinarsi ai livelli del grande Sergio/Guido , e lo dico con sommo dispiacere.



    Quelli sono stati di grazia, mica si ripetono...come nel caso del cinema: per fare uno dei tanti esempi, di Totò ce n'è uno solo! Guarda che, alla fine, nemmeno Nolitta era più riuscito a raggiungere i suoi stessi livelli, col finale di Mister No. Paganini non replica...accontentiamoci di quello che abbiamo letto e di quello che possono dare oggi. La possibilità di incontrare il capolavoro c'è sempre, mai dire mai.
     
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  5. Zagrosky
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    mi rendo conto, nessuno è eterno, anche Maradona a un certo punto finì, ma quello che aveva fatto, resta, a futura memoria negli anni per chi vorrà fare il calciatore : così dovrebbero fare gli sceneggiatori zagoriani, studiare ed imparare le tecniche narrative nolittiane, e cercare di seguirne , anche da lontano, il filo conduttore , il modo di approcciare e di raccontare in modo tale da non discostarsi troppo dal modello originale....chiedo troppo? forse, ....ma a loro lo ha ordinato il medico di fare gli sceneggiatori?....oltretutto, basterebbe trovare un nuovo supervisore, credo che Moreno, dopo 25 anni, abbia dato tutto, sia ormai svuotato, auspico un nuovo timoniere nel giro di qualche anno....
     
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    CITAZIONE (Zagrosky @ 13/11/2015, 22:18) 
    mi rendo conto, nessuno è eterno, anche Maradona a un certo punto finì, ma quello che aveva fatto, resta, a futura memoria negli anni per chi vorrà fare il calciatore : così dovrebbero fare gli sceneggiatori zagoriani, studiare ed imparare le tecniche narrative nolittiane, e cercare di seguirne , anche da lontano, il filo conduttore , il modo di approcciare e di raccontare in modo tale da non discostarsi troppo dal modello originale....chiedo troppo? forse, ....ma a loro lo ha ordinato il medico di fare gli sceneggiatori?....oltretutto, basterebbe trovare un nuovo supervisore, credo che Moreno, dopo 25 anni, abbia dato tutto, sia ormai svuotato, auspico un nuovo timoniere nel giro di qualche anno....



    Guarda che non si tratta solo di sceneggiatori, secondo me. Anche questo (anzi, è la BASE, ovvio), ma Nolitta aveva un vantaggio più unico che raro: era il capo, o il figlio del capo, fai tu, in sostanza comandava, ed era anche maledettamente bravo a sceneggiare. Talento e piena possibilità di esprimerlo con praticamente zero obiezioni o ostacoli.
    Adesso, se ci fosse qualcuno che ha il talento di Nolitta, e andasse alla Bonelli, è facilissimo che gli dicano: "Ma non si usa più questo" "ormai non bisogna più far ridere la gente, bisogna farla riflettere, farla pensare a livello politico-sociale-etnico-religioso", "taglia questa sequenza, è troppo lunga, e poi metti troppe gag inutili, bisogna sveltire" e il nuovo Nolitta così sarà costretto a fare delle storie noiosissime piene di spiegazionismi con uno Zagor anonimo come un tavolo di legno. Vedi, per una buona storia ci devono anche essere le condizioni favorevoli: non solo uno sceneggiatore nolittiano, ma anche i CAPI nolittiani. E questo non succede sempre.
     
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  7. Zagrosky
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    Non succede più, praticamente.
    Secondo me , di questo passo Zagor farà la fine di Mister No, perchè i lettori affezionati diminuiscono e non ci sono nuovi lettori giovani.
    Forse, bisognerebbe fare un referendum, come negli anni 70-80 e vedere cosa piace al pubblico, o cosa il pubblico si aspetta da un fumetto.
    Se il pubblico, ad esempio, gradisce le gag, esse vanno reintrodotte.
    Se il pubblico , ad esempio, non gradisce le trame para-atlantidee, queste vanno abolite.
    e via dicendo...
     
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    CITAZIONE (Zagrosky @ 14/11/2015, 18:28) 
    Non succede più, praticamente.
    Secondo me , di questo passo Zagor farà la fine di Mister No, perchè i lettori affezionati diminuiscono e non ci sono nuovi lettori giovani.
    Forse, bisognerebbe fare un referendum, come negli anni 70-80 e vedere cosa piace al pubblico, o cosa il pubblico si aspetta da un fumetto.
    Se il pubblico, ad esempio, gradisce le gag, esse vanno reintrodotte.
    Se il pubblico , ad esempio, non gradisce le trame para-atlantidee, queste vanno abolite.
    e via dicendo...



    Mister No è finito prima di Zagor, secondo me perchè aveva finito ormai le sue potenzialità narrative (e anche per altri motivi, ma ne parlerò un'altra volta, magari facendo un post, vedremo). Zagor, invece, mostra una vitalità ancora alta, visto che, oltre alla serie regolare ci sono i maxi e i color. Direi addirittura che Zagor continua nonostante gli autori, almeno questa è l'impressione che mi viene a volte.

    Sulla questione sondaggio non mi pronuncio, perchè nessuno di noi sa cosa vuole il pubblico. In qualche modo, alla Bonelli si sono messi in testa che il fumetto deve essere sempre serio e pieno di spiegazioni, oppure senza alcuna spiegazione e con frasi da videogioco. In ogni caso, ormai ridere è proibito alla Bonelli, anche perchè non ne sono più capaci. Eppure le testate ironiche e che fanno ridere vendono molto, come si vede in Rat Man e in altre testate autonome. Anche questo è uno dei motivi della pesantezza delle loro storie. Ma far ridere è un'arte, e non bastano certo le penose "gag di Cico messe come contentino" in Zagor, che piuttosto fanno piangere.
     
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  9. Zagrosky
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    sono d'accordo!
    Magari, ora che in Bonelli è cambiato qualcosa ( vedi pensionamento Marcheselli ) spero in qualche virata di direzione.
    Intanto, c'è da registrare l'ottimo esordio di Altariva : c'è un gran bisogno di idee nuove e nuova linfa...speriamo, dai !
     
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    Chissà. Vedremo...
     
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