ZAGOR 154-157: TROPICAL CORP (analisi di Joe7)Testi: Guido Nolitta (Sergio Bonelli)
Disegni: Franco Donatelli, con l'aiuto di Francesco Gamba
Zagor edizione originale Zenith: n. 205-208 (usciti nel 1978). I numeri reali di Zagor sono 154-157. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come
Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, cioè coi numeri 154-157.
TRAMADrunky Duck, il postino indiano amico di Zagor, è inseguito dai soldati di un reggimento speciale appena insediatosi a Darkwood: il
Tropical Corp, agli ordini del
Colonnello Caniff. I militari vogliono uccidere il postino perchè non consegni a Zagor una lettera che il
colonnello Perry, amico di Zagor e prigioniero in un manicomio a Charleston, ha affidato a Drunky Duck. Zagor salva il postino e legge la lettera: sembra che Perry sia stato messo in manicomio contro la sua volontà dagli uomini del Tropical Corp, perchè aveva scoperto che loro, per trovare un rimedio contro la febbre gialla, ne avevano diffuso volontariamente il morbo tra gli indiani di Darkwood. Dopo una rocambolesca fuga dal manicomio, Zagor e Cico portano via Perry e vengono inseguiti dai soldati del Tropical Corp, sotto la guida del capitano
Nicholson. La caccia del Tropical Corp è spietata e Nicholson usa anche Tonka, l'amico di Zagor, come esca per catturarlo. Anche se lo stesso Nicholson viene ucciso insieme a suoi uomini, Zagor viene catturato e Caniff, insieme al dottor
Massey, inietta a Zagor il morbo della febbre gialla. Tonka e un gruppo di indiani riesce a liberare Zagor, ma vengono scoperti e assediati: nello scontro, Massey perde la vita, ma Caniff sta per avere la meglio usando un cannone. All'improvviso, arriva il ministro
Pickenz, che Zagor aveva contattato giorni prima grazie a Drunky Duck, che aveva spedito il messaggio (Pickenz conosce Zagor dai tempi di
Ora Zero). Il ministro degrada Caniff e lo mette agli arresti, ordi
nando lo scioglimento del Tropical Corp. Il colonnello Perry - che è anche un medico - riesce a guarire Zagor, trovando un rimedio contro la febbre gialla.
COMMENTONolitta torna a sceneggiare Zagor dopo le due storie - poco convincenti - di Castelli (
Missione Compiuta e
Fantasmi), introducendo un nuovo esercito speciale che si richiama alla Legione Straniera, il "Tropical Corp". La storia si divide in due parti: la prima è la liberazione di Perry e la seconda è il conflitto coi soldati di Caniff (un omaggio al Milton Caniff autore di "Terry e i pirati"?), che raggiunge il culmine, in un crescendo di scontri, fino all'assedio del Tropical Corp contro il febbricitante Zagor e i suoi compagni indiani, rinchiusi nella baracca del forte della legione: una scena da annoverare tra le più famose dello Zagor classico.
Lo Zagor sfinito e con la barba malcurata di Donatelli è impagabile.
Zagor qui è in ottima forma: passionale e pronto ad indignarsi per le azioni di Caniff, abile a sfuggire agli inseguimenti, ad affrontare situazioni anche disperate (provateci voi a sostenere un assedio - con tanto di CANNONE - mentre avete la febbre gialla...
). Inoltre, si vede qui anche il suo profondo legame di amicizia con Tonka, per il quale cade facilmente nella trappola orchestrata da Nicholson. Uno Zagor semplicemente perfetto.
Anche se ci sono delle ombre: in una scena, Zagor spara alle spalle di un soldato del Tropical Corp che scappa. E' vero che stava avvisando - a tradimento - i suoi colleghi mandandoli contro Zagor: anche se era stato un personaggio schifoso, il suo omicidio resta un'azione inutile e compiuta a sangue freddo.
Anche Cico, qui, è straordinario: la sua parte nel fare il matto nel manicomio per contattare Perry è uno spasso. Ma tutta la storia è piena di gag del messicano: la scena del Going-Going, di Drunky Duck travestito da rana gigante, di Cico tra i matti, di Cico che non riesce a legare bene il soldato con il conseguente inseguimento e altro, con la gag finale. Magari sapessero usarlo così il messicano, gli sceneggiatori d'oggi, invece di trasformarlo in un fastidioso palladilardo affamato.
Ci sono anche dei momenti di tensioni aggiunti nella storia: durante l'inseguimento, Zagor e gli altri trovano rifugio in un mulino gestito da due contrabbandieri,
Handy e Sonny Dawson, che alla fine li ricattano e vogliono consegnarli ai soldati per avere una ricompensa: Nolitta sa costruire bene il dramma di persone inseguite e ricattate senza pietà, una situazione degna dei romanzi di Dickens, Hugo o Malot. Il fatto che Zagor alla fine si sbarazzi dei due dà giustizia a tutti i personaggi poveri e perseguitati in quei romanzi.
Il capitano Nicholson, braccio destro di Caniff, è il tipo falsamente gentile che poi diventa una belva negli inseguimenti, mostrando di avere sin dall'inizio in certo odio verso Zagor, dovuto forse all'invidia per l'ammirazione che tutti provano per lui: ma questo non è stato approfondito nella storia. Alla pari di tutti i soldati del Tropical Corp, si mostra molto infido e ingannatore. Infatti, il Tropical Corp, a differenza dei
Lupi Neri di Kraus - citati anche da Zagor nella storia - non mostrano di avere un particolare coraggio. Se gli uomini di Kraus, pur essendo crudeli, combattevano faccia a faccia col nemico, il Tropical Corp si rivela essere un esercito votato all'inganno e alle azioni da maramaldo.
Infatti, se sono carenti nello scontro diretto, sono abili negli inganni e nelle trappole: per esempio, imprigionano Perry nel manicomio e usano un malato Tonka come trappola per Zagor. Inoltre - ed è la caratteristica tipica dei vigliacchi - si rivelano abili pure nell'infierire sui deboli: danno dei cibi infetti a persone ignare, iniettano il morbo della febbre gialla a uno Zagor prigioniero ed impossibilitato a difendersi. E' da notare che questi "coraggiosi" soldati vanno in quattro (più il dottore) ad immobilizzare uno Zagor legato. Lo stesso dottor Massey si rivela essere
un topo da fogna degno di Mengele ad Auschwitz: oltre a far ammalare la gente - il contrario di quello che dovrebbe fare un medico - si mostra preoccupato solo dei suoi lavori di laboratorio. Un tipo simile, con la sua morte, non sarà rimpianto da nessuno.
Il colonnello Caniff viene mostrato più avanti: prima in un flashback del Colonnello Perry, poi nelle scene finali della storia. Il suo odio per Zagor
cresce in modo esponenziale durante l'assedio, fino a raggiungere da solo il cannone in mezzo alle pallottole, a rischio della sua stessa vita, pur di ammazzare il suo nemico. Sono delle scene drammatiche, ma sarebbero state più convincenti se Caniff avesse incrociato la strada con Zagor in passato per giustificare meglio il suo odio. Per esempio, se al posto di Nicholson ci fosse stato Caniff, diventando così lui l'autore dei numerosi tentativi di inseguimento e della trappola con Tonka come esca, l'odio di Caniff per Zagor sarebbe stato più realistico. In ogni caso, il suo finale è uno di quelli che non si dimenticano: al momento della sua vittoria, subisce l'umiliazione della degradazione e dell'arresto. Per una volta (credo che sia stata
l'unica che abbia mai visto nelle storie di Zagor), l'esercito compie un'azione giusta.
In certi momenti della storia - soprattutto la sezione in cui Zagor si rivela agli indiani e Nicholson cattura Zagor usando Tonka - si nota la mano di Gamba: si vede che Donatelli non era riuscito a fare in tempo per la consegna delle tavole e lui o Nolitta hanno dovuto chiedere aiuto al collega.
Complessivamente, un'ottima storia, che, purtroppo, è tra le ultime di Nolitta.
QUI TUTTI I LINK SU ZAGOREdited by joe 7 - 18/3/2024, 18:40
Last comments