Il blog di Joe7

  1. ZAGOR: "TROPICAL CORP" (Joe7)

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    Zagor
    By joe 7 il 20 Mar. 2020
     
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    ZAGOR 154-157: TROPICAL CORP (analisi di Joe7)

    Testi: Guido Nolitta (Sergio Bonelli)
    Disegni: Franco Donatelli, con l'aiuto di Francesco Gamba

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 205-208 (usciti nel 1978). I numeri reali di Zagor sono 154-157. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, cioè coi numeri 154-157.

    TRAMA

    Drunky Duck, il postino indiano amico di Zagor, è inseguito dai soldati di un reggimento speciale appena insediatosi a Darkwood: il Tropical Corp, agli ordini del Colonnello Caniff. I militari vogliono uccidere il postino perchè non consegni a Zagor una lettera che il colonnello Perry, amico di Zagor e prigioniero in un manicomio a Charleston, ha affidato a Drunky Duck. Zagor salva il postino e legge la lettera: sembra che Perry sia stato messo in manicomio contro la sua volontà dagli uomini del Tropical Corp, perchè aveva scoperto che loro, per trovare un rimedio contro la febbre gialla, ne avevano diffuso volontariamente il morbo tra gli indiani di Darkwood. Dopo una rocambolesca fuga dal manicomio, Zagor e Cico portano via Perry e vengono inseguiti dai soldati del Tropical Corp, sotto la guida del capitano Nicholson. La caccia del Tropical Corp è spietata e Nicholson usa anche Tonka, l'amico di Zagor, come esca per catturarlo. Anche se lo stesso Nicholson viene ucciso insieme a suoi uomini, Zagor viene catturato e Caniff, insieme al dottor Massey, inietta a Zagor il morbo della febbre gialla. Tonka e un gruppo di indiani riesce a liberare Zagor, ma vengono scoperti e assediati: nello scontro, Massey perde la vita, ma Caniff sta per avere la meglio usando un cannone. All'improvviso, arriva il ministro Pickenz, che Zagor aveva contattato giorni prima grazie a Drunky Duck, che aveva spedito il messaggio (Pickenz conosce Zagor dai tempi di Ora Zero). Il ministro degrada Caniff e lo mette agli arresti, ordinando lo scioglimento del Tropical Corp. Il colonnello Perry - che è anche un medico - riesce a guarire Zagor, trovando un rimedio contro la febbre gialla.

    COMMENTO

    Nolitta torna a sceneggiare Zagor dopo le due storie - poco convincenti - di Castelli (Missione Compiuta e Fantasmi), introducendo un nuovo esercito speciale che si richiama alla Legione Straniera, il "Tropical Corp". La storia si divide in due parti: la prima è la liberazione di Perry e la seconda è il conflitto coi soldati di Caniff (un omaggio al Milton Caniff autore di "Terry e i pirati"?), che raggiunge il culmine, in un crescendo di scontri, fino all'assedio del Tropical Corp contro il febbricitante Zagor e i suoi compagni indiani, rinchiusi nella baracca del forte della legione: una scena da annoverare tra le più famose dello Zagor classico.

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    Lo Zagor sfinito e con la barba malcurata di Donatelli è impagabile.


    Zagor qui è in ottima forma: passionale e pronto ad indignarsi per le azioni di Caniff, abile a sfuggire agli inseguimenti, ad affrontare situazioni anche disperate (provateci voi a sostenere un assedio - con tanto di CANNONE - mentre avete la febbre gialla... ;) ). Inoltre, si vede qui anche il suo profondo legame di amicizia con Tonka, per il quale cade facilmente nella trappola orchestrata da Nicholson. Uno Zagor semplicemente perfetto. :lol: Anche se ci sono delle ombre: in una scena, Zagor spara alle spalle di un soldato del Tropical Corp che scappa. E' vero che stava avvisando - a tradimento - i suoi colleghi mandandoli contro Zagor: anche se era stato un personaggio schifoso, il suo omicidio resta un'azione inutile e compiuta a sangue freddo. :huh:

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    Anche Cico, qui, è straordinario: la sua parte nel fare il matto nel manicomio per contattare Perry è uno spasso. Ma tutta la storia è piena di gag del messicano: la scena del Going-Going, di Drunky Duck travestito da rana gigante, di Cico tra i matti, di Cico che non riesce a legare bene il soldato con il conseguente inseguimento e altro, con la gag finale. Magari sapessero usarlo così il messicano, gli sceneggiatori d'oggi, invece di trasformarlo in un fastidioso palladilardo affamato.

    Wolverine-2


    Ci sono anche dei momenti di tensioni aggiunti nella storia: durante l'inseguimento, Zagor e gli altri trovano rifugio in un mulino gestito da due contrabbandieri, Handy e Sonny Dawson, che alla fine li ricattano e vogliono consegnarli ai soldati per avere una ricompensa: Nolitta sa costruire bene il dramma di persone inseguite e ricattate senza pietà, una situazione degna dei romanzi di Dickens, Hugo o Malot. Il fatto che Zagor alla fine si sbarazzi dei due dà giustizia a tutti i personaggi poveri e perseguitati in quei romanzi.

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    Il capitano Nicholson, braccio destro di Caniff, è il tipo falsamente gentile che poi diventa una belva negli inseguimenti, mostrando di avere sin dall'inizio in certo odio verso Zagor, dovuto forse all'invidia per l'ammirazione che tutti provano per lui: ma questo non è stato approfondito nella storia. Alla pari di tutti i soldati del Tropical Corp, si mostra molto infido e ingannatore. Infatti, il Tropical Corp, a differenza dei Lupi Neri di Kraus - citati anche da Zagor nella storia - non mostrano di avere un particolare coraggio. Se gli uomini di Kraus, pur essendo crudeli, combattevano faccia a faccia col nemico, il Tropical Corp si rivela essere un esercito votato all'inganno e alle azioni da maramaldo.

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    Infatti, se sono carenti nello scontro diretto, sono abili negli inganni e nelle trappole: per esempio, imprigionano Perry nel manicomio e usano un malato Tonka come trappola per Zagor. Inoltre - ed è la caratteristica tipica dei vigliacchi - si rivelano abili pure nell'infierire sui deboli: danno dei cibi infetti a persone ignare, iniettano il morbo della febbre gialla a uno Zagor prigioniero ed impossibilitato a difendersi. E' da notare che questi "coraggiosi" soldati vanno in quattro (più il dottore) ad immobilizzare uno Zagor legato. Lo stesso dottor Massey si rivela essere un topo da fogna degno di Mengele ad Auschwitz: oltre a far ammalare la gente - il contrario di quello che dovrebbe fare un medico - si mostra preoccupato solo dei suoi lavori di laboratorio. Un tipo simile, con la sua morte, non sarà rimpianto da nessuno.

    Il colonnello Caniff viene mostrato più avanti: prima in un flashback del Colonnello Perry, poi nelle scene finali della storia. Il suo odio per Zagor cresce in modo esponenziale durante l'assedio, fino a raggiungere da solo il cannone in mezzo alle pallottole, a rischio della sua stessa vita, pur di ammazzare il suo nemico. Sono delle scene drammatiche, ma sarebbero state più convincenti se Caniff avesse incrociato la strada con Zagor in passato per giustificare meglio il suo odio. Per esempio, se al posto di Nicholson ci fosse stato Caniff, diventando così lui l'autore dei numerosi tentativi di inseguimento e della trappola con Tonka come esca, l'odio di Caniff per Zagor sarebbe stato più realistico. In ogni caso, il suo finale è uno di quelli che non si dimenticano: al momento della sua vittoria, subisce l'umiliazione della degradazione e dell'arresto. Per una volta (credo che sia stata l'unica che abbia mai visto nelle storie di Zagor), l'esercito compie un'azione giusta.

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    In certi momenti della storia - soprattutto la sezione in cui Zagor si rivela agli indiani e Nicholson cattura Zagor usando Tonka - si nota la mano di Gamba: si vede che Donatelli non era riuscito a fare in tempo per la consegna delle tavole e lui o Nolitta hanno dovuto chiedere aiuto al collega.

    Complessivamente, un'ottima storia, che, purtroppo, è tra le ultime di Nolitta. :(

    QUI TUTTI I LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 18/3/2024, 18:40
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    Ho cominciato a leggere la storia.
    Nolitta, come sempre, tesse un mistero che stuzzica la curiosità del lettore e riesce a rendere "sospetto" quanto basta il posato capitano dei Tropical Corps.
    Durante l'assalto a Drunky Duck da parte di due soldati, fa un certo effetto vedere Cico amichevole verso lo strambo postino indiano.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 25/9/2021, 12:04) 
    Ho cominciato a leggere la storia.
    Nolitta, come sempre, tesse un mistero che stuzzica la curiosità del lettore e riesce a rendere "sospetto" quanto basta il posato capitano dei Tropical Corps.
    Durante l'assalto a Drunky Duck da parte di due soldati, fa un certo effetto vedere Cico amichevole verso lo strambo postino indiano.

    Il "Tropical Corp" è una delle ultime storie migliori di Zagor, secondo me. ^_^ Qui per la prima volta Drunky ha una parte importante.
     
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    Letta la seconda parte.
    La sequenza con i due uomini nel mulino colpisce molto, in effetti.
    Ho notato delle analogie fra il modo in cui Nolitta usa Cico con Drunky Duck: lui, che di solito é un personaggio comico, in questa storia diventa una risorsa, in quanto deve svolgere una missione importante.
    Ho notato scampoli di attualità nel piano dei Tropical Corps (diffondere una malattia, studiarne gli effetti e trovare la cura): certe cose del passato ritornano sempre.
    A questo si contrappone la scena in cui Zagor visita Mano di Pietra e i suoi indiani ammalati: i disegni e le didascalie danno un certo effetto "cristiano" alla scena....come se Zagor fosse un santo che cammina fra i malati.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 2/10/2021, 10:52) 
    Letta la seconda parte.
    La sequenza con i due uomini nel mulino colpisce molto, in effetti.
    Ho notato delle analogie fra il modo in cui Nolitta usa Cico con Drunky Duck: lui, che di solito é un personaggio comico, in questa storia diventa una risorsa, in quanto deve svolgere una missione importante.
    Ho notato scampoli di attualità nel piano dei Tropical Corps (diffondere una malattia, studiarne gli effetti e trovare la cura): certe cose del passato ritornano sempre.
    A questo si contrappone la scena in cui Zagor visita Mano di Pietra e i suoi indiani ammalati: i disegni e le didascalie danno un certo effetto "cristiano" alla scena....come se Zagor fosse un santo che cammina fra i malati.

    La faccenda del Tropical Corp vista oggi è inquietante, visto che stavolta gli indiani infettati artificialmente e trattati come cavie siamo noi. Ma un giorno verrà il giudizio e tutti i responsabili faranno la fine del colonnello Caniff.

    Riguardo all' "effetto cristiano", quello ne è una parodia, visto che si tratta di un inganno.
     
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    Forse, in quella scena, Zagor doveva rappresentare il conforto che viene dato nei momenti difficili ai bisognosi.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 2/10/2021, 13:02) 
    Forse, in quella scena, Zagor doveva rappresentare il conforto che viene dato nei momenti difficili ai bisognosi.

    Dal punto di vista cristiano, che hai citato, se consideriamo l'azione di Zagor di conforto ai bisognosi, va bene; se consideriamo invece il farsi credere uno spirito, invece, non va bene. Si accetta questa situazione perchè è un fumetto e ci può stare: lo faceva anche l'Uomo Mascherato, dopotutto.

    Ma se consideriamo questo dal punto di vista del cristianesimo, le azioni di Zagor, dell'Uomo Mascherato e di altri simili di farsi credere degli spiriti non va bene, perchè induce gli altri a credere in una menzogna.
     
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    Finito.
    La sequenza dell'assedio é ben fatta e da essa si vede la poca dimestichezza dei Tropical Corps con gli scontri diretti; il fatto che la situazione si risolva grazie ad un intervento esterno mi pare un rimando a Mister No.
    Degna di nota la fine di Caniff, che alla fine viene "semplicemente" arrestato, mentre di solito i cattivi di Zagor vengono fatti secchi.
    Davvero d'effetto il finale, con Zagor e i suoi amici che sono praticamente in campeggio: la quiete dopo la tempesta.

    Piccola curiosità: nel volume della Gazzetta che ristampa la storia, la scena in cui Zagor spara alle spalle del soldato é stata tagliata e modificata con il diretto interessato che fugge.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 9/10/2021, 11:32) 
    Finito.
    La sequenza dell'assedio é ben fatta e da essa si vede la poca dimestichezza dei Tropical Corps con gli scontri diretti; il fatto che la situazione si risolva grazie ad un intervento esterno mi pare un rimando a Mister No.
    Degna di nota la fine di Caniff, che alla fine viene "semplicemente" arrestato, mentre di solito i cattivi di Zagor vengono fatti secchi.
    Davvero d'effetto il finale, con Zagor e i suoi amici che sono praticamente in campeggio: la quiete dopo la tempesta.

    Piccola curiosità: nel volume della Gazzetta che ristampa la storia, la scena in cui Zagor spara alle spalle del soldato é stata tagliata e modificata con il diretto interessato che fugge.

    Guarda guarda, hanno modificato la scena di Zagor che spara alle spalle? Avevano capito che non era adatta al personaggio di Zagor, anche se quella scena l'ha fatta Nolitta. Zagor non spara mai alle spalle.

    Caniff è stato degradato davanti a tutti, non semplicemente arrestato. Ha avuto una giusta e meritata umiliazione pubblica, coi gradi strappati all'istante e buttati a terra. Quella era la punizione riservata per chi non è stato degno della sua divisa. E ci sono molte divise oggi che meriterebbero lo stesso trattamento.

    La situazione che si risolve grazie ad un avvenimento esterno è un frequente topic di Nolitta: è successo anche col Tex di Nolitta (I ribelli del Canada) e diverse volte con Zagor (il finale di Vudu) e Mister No (non mi ricordo al momento gli esempi, ma ci sono stati). Questo è un espediente narrativo che non mi è mai piaciuto (un'eccezione può essere questa del Tropical Corp): il protagonista deve sempre cavarsela alla fine con le sue forze, non grazie ad un aiuto insperato. Se no sembra un cretino qualunque.
     
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    Ciao Joe e grazie a te e ad Ivan per i commenti sulle storie di Zagor! Sono stati proprio i vostri commenti da appassionati a farmi venir voglia di rileggere le storie dello Spirito con la Scure a distanza di 30 anni....
    Riguardo alla storia in questione, la ritengo bella ed avvincente, forse l'elemento che la rende davvero emozionante è l'amicizia profonda tra Tonka e Zagor. Divertente e originale anche la trovata del manicomio. L'unico difetto secondo me sta nel fatto che il dottor Perry trova in poco tempo e senza mezzi a disposizione il rimedio per la febbre gialla, dopo che l'esercito tropicale con i suoi laboratori ed esperimenti ci aveva sbattuto il naso per mesi. Tuttavia, come avete ribadito tu e Ivan più volte nei commenti, non sono questi i dettagli che tolgono il fascino della lettura. La magia di Nolitta era quella di far partire la storia lentamente, quasi in sordina e sviluppare poi la trama senza fretta, dando tempo, spazio e respiro alla storia per far comprendere le sensazioni dei protagonisti. Questa è la chiave per far entrare il lettore nella testa dei personaggi. In questo episodio ricordo, per esempio, come lo sceneggiatore dedica ben 7 pagine per far arrivare Zagor alla capanna dove giace Tonka malato...sembra una lungaggine ed invece è proprio grazie alla lentezza di questa scena che possiamo cogliere tutta l'ansia di Zagor per l'amico. Questo modo di sceneggiare i fumetti non andrebbe dimenticato!
     
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    CITAZIONE (Kirihito @ 14/1/2022, 20:25) 
    Ciao Joe e grazie a te e ad Ivan per i commenti sulle storie di Zagor! Sono stati proprio i vostri commenti da appassionati a farmi venir voglia di rileggere le storie dello Spirito con la Scure a distanza di 30 anni....

    Sono contento che le analisi di Ivan e le mie ti abbiano fatto tornare a leggere delle storie che restano sempre belle, qualunque sia la loro età. ^_^

    CITAZIONE (Kirihito @ 14/1/2022, 20:25) 
    Riguardo alla storia in questione, la ritengo bella ed avvincente, forse l'elemento che la rende davvero emozionante è l'amicizia profonda tra Tonka e Zagor. Divertente e originale anche la trovata del manicomio. L'unico difetto secondo me sta nel fatto che il dottor Perry trova in poco tempo e senza mezzi a disposizione il rimedio per la febbre gialla, dopo che l'esercito tropicale con i suoi laboratori ed esperimenti ci aveva sbattuto il naso per mesi.

    Era un espediente narrativo necessario per risolvere la questione, infatti.

    Inoltre, non è che il Tropical Corp fosse tanto interessato a far guarire gli indiani, visto che li facevano ammalare loro apposta per poi curarli. Lo scopo del Tropical Corp era la cura degli indiani e trovare il rimedio per la febbre gialla: ma, una volta che gli indiani sarebbero stati curati e il rimedio per la febbre gialla sarebbe stato trovato, il Tropical Corp avrebbe dovuto sciogliersi, scomparire, perchè aveva esaurito il suo scopo. I soldati e gli ufficiali avrebbero dovuto abbandonare i gradi, perdere gli stipendi, perdere la fama se dottori. Tu pensi quindi che volessero veramente trovare un rimedio? Perdendo così tutto? :rolleyes: Non credo. E' anche una cosa che spiega bene l'andazzo di questo "virus" e di questa dittatura sanitaria. E' soprattutto una questione di soldi.

    CITAZIONE (Kirihito @ 14/1/2022, 20:25) 
    Tuttavia, come avete ribadito tu e Ivan più volte nei commenti, non sono questi i dettagli che tolgono il fascino della lettura. La magia di Nolitta era quella di far partire la storia lentamente, quasi in sordina e sviluppare poi la trama senza fretta, dando tempo, spazio e respiro alla storia per far comprendere le sensazioni dei protagonisti. Questa è la chiave per far entrare il lettore nella testa dei personaggi.

    Nolitta soffriva coi personaggi, e gioiva con loro, trasmettendo così a noi queste sensazioni. Il narratore deve essere personalmente coinvolto nella storia, se no...non coinvolge! ^_^

    CITAZIONE (Kirihito @ 14/1/2022, 20:25) 
    In questo episodio ricordo, per esempio, come lo sceneggiatore dedica ben 7 pagine per far arrivare Zagor alla capanna dove giace Tonka malato...sembra una lungaggine ed invece è proprio grazie alla lentezza di questa scena che possiamo cogliere tutta l'ansia di Zagor per l'amico. Questo modo di sceneggiare i fumetti non andrebbe dimenticato!

    E' una cosa chiamata "ritmo narrativo": quando sai dare le giuste dosi ad ogni scena, anche a quelle che apparentemente sembrano insignificanti ma non lo sono, sei diventato un grande narratore. E Nolitta lo era. :lol:
     
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