Il blog di Joe7

  1. I DIFENSORI: "RITORNANO I TITANI"

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    Len Wein
    X-Men Elsewhen
    By joe 7 il 13 July 2021
     
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    RITORNANO I TITANI!
    (primo post qui; precedente post: qui)

    D-1


    TRAMA

    Xemnu, il Titano, un alieno già comparso prima nelle storie dei Difensori, cattura Hulk, ma il Dottor Strange si accorge misticamente di quello che è successo al gigante verde e va a Citrusville (Plucketville nell'originale) insieme alla Valchiria per aiutarlo. Xemnu, che aveva condizionato tutti gli abitanti della città per trasformarli in alieni come lui, riesce a catturarli. Ma il mago, liberando Hulk, permette la sconfitta di Xemnu, che non può sopraffare la mente furiosa di Hulk: l'alieno fugge, ma la sua astronave viene abbattuta da Hulk. In un cameo, compare Kyle Richmond, il Nottolone, che chiede di Strange, ma non lo trova: la sua storia si svilupperà nel prossimo episodio.

    COMMENTO

    Con questa storia (dopo la fine del famoso scontro tra Vendicatori e Difensori di Englehart, che successivamente si ritira per occuparsi dei Vendicatori), inizia l'arco narrativo di Len Wein, di cui parlerò alla fine qui sotto. Il nuovo autore inizia a reimpostare le storie dei Difensori con diversi "rimaneggiamenti", come il problema della Valchiria, che ora vive nella casa del Dottor Strange come ospite ed è senza la sua spada. Prima usava la Spada d'Ebano del Cavaliere Nero, che poi lei aveva restituito al proprietario. Il Dottor Strange, quindi, le regala una spada che aveva nella sua casa: Dragonfang, "Zanna di Drago". Si tratta della spada di un mago che si chiamava Kahji-Da: lui l'aveva forgiata dalla zanna di un drago che lui aveva ucciso. Ci sarebbe da chiedere chi fosse questo Kahji-Da, mai più nominato dopo, ma sono dettagli: fatto sta che da adesso la Valchiria avrà la sua spada definitiva, dalla quale non si separerà più.

    D-2
    Come far felice una ragazza asgardiana col regalo giusto.


    E' uno spasso quando il Dottor Strange e la Valchiria, coi vestiti normali, vanno a Citrusville per scoprire dov'è finito Hulk. :lol: :lol: Per dire, fermano una persona per chiedere del loro amico, e si rendono conto che non lo possono descrivere senza essere considerati dei matti.
    "Scusi, ha mica visto il mio amico? E' alto tre metri, ha la pelle verde, ha addosso solo dei pantaloni viola strappati, ha una forza bestiale e parla come un ritardato."
    "Cos'è, siamo su Candid Camera?"

    D-3
    Alla ricerca di Hulk. In modo intelligente.


    Xemnu l'idraulico sa usare bene i tubi per immobilizzare un mago quasi onnipotente e una guerriera dalla forza smisurata. Diciamo che qui ci fanno una magra figura. Si vede che sono supertubi rinforzati all'adamantium. E anche intelligenti, visto che bloccano proprio le manine del Doc.

    D-4
    Gnentex: la coppia che non fa un tubo.


    L'unica cosa che può fare il Dottor Strange è liberare Hulk riuscendo a muovere l'ultima falange del dito anulare destro. Il gigante era addormentato dentro una statua (e cosa l'ha messo lì dentro Xemnu a fare? Ah, non guardate me :huh: ). Comunque, il raggio ipnotico di Xemnu non funziona contro Hulk, perchè, è risaputo, gli scemi non si possono ipnotizzare. Provateci con Pippo, vedrete che è impossibile soggiogarlo.

    Immagine
    Praticamente la stessa scena. :lol:


    Così Xemnu le prende e scappa via sulla sua astronave, Hulk gli tira addosso un sassolino da trecento tonnellate e il cattivo finisce in coriandoli. E come ha fatto Xemnu a catturare Hulk all'inizio, allora? E perchè cavolo lo voleva catturare? Come prima storia di rodaggio fa un pò acqua, caro Len Wein... :rolleyes: Comunque, la conclusione è un punto di svolta nei Difensori: fino ad ora Hulk stava coi Difensori solo per caso, stavolta ci sta per amicizia. Il rapporto tra lui e il Dottor Strange - e, implicitamente, con gli altri - ora sarà basato sull'amicizia e non più sul fatto che si trovino assieme a combattere dalla stessa parte. Il gigante verde, in particolare, apprezza il fatto che il Dottor Strange sia venuto ad aiutarlo e da allora lo considera come suo amico, smettendo definitivamente di chiamarlo "lo stupido mago" come ha fatto fino ad adesso.

    D-6
    Pace e bene, fratelli.


    Una storia che contiene degli sviluppi importanti per i personaggi, ma non del tutto riuscita. Inoltre, le inchiostrature di Jack Abel non valorizzano abbastanza i disegni di Sal Buscema, rendendoli troppo piatti. In ogni caso, è una storia senza pretese, piacevole da leggere.

    LEN WEIN, COLUI CHE INIZIA SEMPRE QUALCOSA DI NUOVO

    Len Wein, classe 1948, di origini ebraiche, è il successore di Englehart per la gestione dei Difensori. Si sposò con la colorista Glynis Oliver, che lavorò nella serie degli X-Men. Il suo primo lavoro alla Marvel fu su Daredevil 71, realizzato insieme con Roy Thomas: "Se un occhio ti offende..." E' famoso alla Marvel per la realizzazione di Wolverine nella serie di Hulk, insieme a John Romita (che creò il costume) e Herb Trimpe (il disegnatore di Hulk). Soprattutto è famoso per la prima storia dei nuovi X-Men, realizzata insieme al disegnatore Dave Cockrum (che creò i personaggi di Tempesta, Colosso, Nightcrawler e Thunderbird). Nella DC, insieme a Bernie Wrightson, creò Swamp Thing, la cosa della palude. E, di riflesso, partecipò alla realizzazione della versione marvelliana di Swamp Thing, l'Uomo Cosa, realizzando anche la famosa frase: "Chi conosce la paura, brucia al tocco dell'Uomo Cosa!". Inoltre, è stato l'editor che ha permesso la realizzazione di Watchmen di Alan Moore.

    D1
    La prima storia di Len Wein alla Marvel e la sua realizzazione dei nuovi X-Men, in pratica quelli che vedete nei film.



    LA RUN DI LEN WEIN SUI DIFENSORI

    La run di Len Wein sui Difensori è stata breve (otto numeri, dal 15 al 23), ma importante, non solo per il gruppo ma anche per il mondo Marvel. L'ex-criminale Nottolone entrerà a far parte dei Difensori diventandone un membro caratteristico come la Valchiria, quasi prendendone il posto (infatti, in questa run la Valchiria farà una delle sue rare assenze nel gruppo, segno che a Wein la Valchiria piaceva poco). Anche Luke entrerà nel gruppo, anche se per poco: sarà poi ripescato da Steve Gerber. Un altro personaggio particolare collaborerà coi Difensori per la prima volta e in un numero solo: Daimon Hellstrom, il "figlio di satana" ed esorcista. Inoltre, Len Wein creerà un gruppo di supercriminali che diventeranno una costante nel mondo della Marvel: la potente Squadra di demolizione, composta dal Predatore, Thunderball, Bulldozer e Piledriver, con una forza al livello di Hulk e Thor. Wein fece anche il personaggio di Nebulon, un avversario assurdo e per questo adatto per i Difensori. Sub Mariner si assenterà definitivamente dai Difensori. Inoltre, sotto Wein si avrà la storia finale del criminale Magneto, diventato bambino per opera di Alpha il Mutante, creato da lui stesso. Magneto sarà poi ripreso anni dopo da Claremont, che lo caratterizzerà in un modo del tutto diverso, tanto che sarà difficile poi identificarlo col Magneto pre-Claremont. Inoltre, in quest'arco narrativo inizia a comparire, anche se solo citato, Jack Norriss, il marito di Barbara Norriss, l'alter ego della Valchiria. Questa linea narrativa sarà poi ripresa da Steve Gerber.

    Defenders n. 12 (Febbraio 1974)
    Pubblicato in Italia per la prima volta su Hulk e i Difensori n. 3 (17 Aprile 1975)
    Cover: John Romita
    Sceneggiatura: Len Wein
    Matite: Sal Buscema
    Chine: Jack Abel
    Supervisione: Roy Thomas

    (Continua qui)

    QUI TUTTI I LINK SUI DIFENSORI

    Edited by joe 7 - 12/1/2022, 22:51
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    Una storia piena d'ingenuità, ma comunque interessante.
    Se ne avrò l'occasione, la leggerò.
    Molto disneyano il nome della città in cui si svolge la vicenda.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 13/7/2021, 18:27) 
    Una storia piena d'ingenuità, ma comunque interessante.
    Se ne avrò l'occasione, la leggerò.
    Molto disneyano il nome della città in cui si svolge la vicenda.

    Se le storie coinvolgono, le ingenuità sono perdonabili. ^_^ Non avevo pensato al fatto che Citrusville/Plucketville fosse un nome da personaggi di Walt Disney, ma è vero. Mi chiedo poi per quale motivo la Corno cambiò il nome della città: forse "Plucketville" suonava male. :huh:
     
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    Curiosamente, dopo decenni, John Byrne torna nel suo X-Men Elsewhen sulla faccenda dello stravolgimento di Magneto attuato da Claremont, svelando che Charles Xavier mise "qualcosa" alla mente del Magneti infante, progettando di cambiarlo a livello inconscio, ma commise un errore fatale che alterò Magneto nel modo noto.
     
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    CITAZIONE (Franco V @ 15/7/2021, 09:02) 
    Curiosamente, dopo decenni, John Byrne torna nel suo X-Men Elsewhen sulla faccenda dello stravolgimento di Magneto attuato da Claremont, svelando che Charles Xavier mise "qualcosa" alla mente del Magneti infante, progettando di cambiarlo a livello inconscio, ma commise un errore fatale che alterò Magneto nel modo noto.

    Per un appassionato come me degli X-Men della coppia Claremont-Byrne e Claremont-Cockrum, è stato un colpo basso da parte tua farmi ricordare il bellissimo X-Men Elsewhen, in cui Byrne torna alle origini raccontando la sua versione degli X-Men, richiamando le atmosfere di quel tempo... ;_;

    John-Byrne-X-Men-Elsewhen-1-spoilers-W


    Tornando all'argomento che hai sollevato, bisogna ricordare che questa opera di Byrne è solo un lavoro suo, non della Marvel, quindi le sue dichiarazioni non hanno ufficialità. Ma ammettiamo per un attimo che sia tutto vero, anche ufficialmente: per me non cambierebbe niente. Infatti è solo una delle tante retcon che fanno in continuazione alla Marvel, annullando sempre più quello che è successo in passato e stravolgendone il senso. Per chi non lo sa, "retcon" significa "retrocontinuity" ed è un espediente narrativo con cui si modificano eventi e situazioni descritte in precedenza.

    La retcon è un espediente da usare con cautela, perchè è una bomba "controllata", che può provocare dei danni o dei pregi, dipende da come la si usa. E negli ultimi anni è stata usata in modo così indiscriminato che ha fatto un vero e proprio macello nel mondo Marvel e DC. E la retcon che Byrne propone non risolve il problema di Magneto, ma lo aggrava, trasformando Xavier in un delinquente.

    Personalmente, non amo le retcon, a meno che siano condivisibili in modo giusto col passato e non stravolgano i personaggi e gli eventi.

    So che i supereroi Marvel sono una lunga storia che inizia dal 1961 ad oggi: ma io, personalmente, non l'ho mai letta così. Per me, un personaggio realizzato da un autore (tipo Stan Lee nell'Uomo Ragno, per esempio) non ha niente a che vedere con lo stesso personaggio realizzato da un altro autore (tipo Gerry Conway con l'Uomo Ragno, per restare sullo stesso esempio). Anche se il nuovo autore vuole essere fedele al precedente (e questo non accade quasi mai), resta il fatto che è un altro autore e il personaggio, anche se ha lo stesso nome e contesto, è un altro personaggio. Quindi, per dire, restando con l'esempio di prima, per me l'Uomo Ragno di Stan Lee non ha niente a che vedere con quello di Conway.

    Possono essere fatti bene o male, ma restano per me personaggi diversi realizzati da autori diversi. Di conseguenza, seguo la continuity dei personaggi, ma fino ad un certo punto, accettando o rifiutando le opere di autori che trovo indovinati o meno. Quindi le retcon tipo quella proposta da Byrne non mi interessano, perchè è opera di un altro autore (il Byrne di oggi non è lo stesso Byrne di allora). Non so se mi sono spiegato bene...
     
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    Chiarissimo: vale anche per me.

    Comunque già dal titolo, Elsewhen, Byrne mette in chiaro che si tratta di una realtà parallela priva di qualunque rilevanza per l'universo Marvel.

    In realtà mi stupiva la coincidenza di aver letto quell'episodio di Elsewhen pochissimo tempo fa, e ora di trovare menzione dello stesso argomento in questo nuovo post.
     
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    CITAZIONE (Franco V @ 15/7/2021, 16:25) 
    In realtà mi stupiva la coincidenza di aver letto quell'episodio di Elsewhen pochissimo tempo fa, e ora di trovare menzione dello stesso argomento in questo nuovo post.

    Nell'articolo mi riferivo al Magneto di Claremont, che è praticamente agli antipodi del Magneto originale, che farà la sua ultima comparsa proprio nelle storie dei Difensori. Se prima era un genio del male, Claremont lo trasforma in "persona tormentata con un passato da ebreo prigioniero dei campi di concentramento". E' stato un passaggio poco convincente per me, per quanto Claremont, e altri autori, abbiano cercato di giustificarlo più volte. Magneto così sarà più profondo, sarà più stimolante dal punto di vista narrativo, tanto che hanno usato questo Magneto nei film. Ma fa comunque a pugni col Magneto originale e creatore della Fratellanza dei Mutanti Malvagi. Riguardo alla retcon di Byrne, al momento dell'articolo non ne sapevo nulla, l'ho saputo adesso da te.
     
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