SHANG-CHI, MAESTRO DEL KUNG FU - SESTA PARTE: GLI ULTIMI NUMERI DEL FORMATO GIGANTE
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Shang Chi affronta il pazzo Pugnatore.

IL PUGNATORE

Dopo due numeri di pausa (42 e 43), abbiamo i numeri dal 44 al 48 che parlano della saga del Pugnatore ("War-Yore", che significa in pratica "guerriero del passato"): si tratta di un agente segreto che fa parte di un'organizzazione nemica del Mi-6. Durante lo scontro con Shang-Chi e gli altri, cattura Leiko: il problema è che questo "Pugnatore" è in pratica un pazzo che interpreta i guerrieri del passato, tipo Attila, San Giorgio, un ninja, il Barone Rosso e chissà chi altri, cambiando personalità e tipo di combattimento ogni volta. Di conseguenza, diventa un avversario imprevedibile, anche per le stesse persone con le quali lavora. Alla fine, però, Leiko, che viene liberata, aveva provato pietà per il "disgraziato" dalle molteplici personalità che la teneva prigioniera - una cosa tipo sindrome di Stoccolma - quindi litiga con Shang Chi e se ne va, lasciando spiazzato il cinese. Come finale mi è sempre sembrato piuttosto balordo... Il nuovo disegnatore, Jim Craig, non è Paul Gulacy, ma fa un buon lavoro.

Va bene che Leiko è una bella presenza, ma deve proprio essere così in primo piano da oscurare il protagonista?!?

SHANG CHI CONTRO IL DOTTOR DESTINO

Numeri 49 e 50. C'è una certa similitudine tra le due copertine...

Coi numeri 49 e 50 entriamo in una storia di stampo marvelliano, visto che è coinvolto il più famoso cattivo della Marvel, il Dottor Destino, che fa una partita a scacchi col robot Primo Mobile ("Prime Mover"), usando Shang Chi e i suoi compagni e facendoli scontrare con audiotroni, o copie perfette, dei nemici che Shang Chi aveva affrontato in passato. La storia sembra promettere bene, e avviene uno scontro intenso, anche se breve, tra Shang Chi e Destino. Ma si conclude troppo rapidamente in due numeri, senza una vera e propria spiegazione sui moventi di Destino. Si ha la sensazione di voler troncare subito una storia che non era risultata gradita ai direttori della Marvel, forse ritenendo Destino un personaggio troppo importante per essere coinvolto in una saga con Shang-Chi. In ogni caso, in questo arco narrativo vediamo per la prima volta i disegni di Mike Zeck, che accompagnerà la serie di Shang Chi praticamente fino alla fine, con brevi interruzioni.

Lo Shang-Chi di Mike Zeck: non è Gulacy, ma fa lo stesso una bella figura. ^_^

Non capisco perchè abbiano messo un poster in regalo col numero 49 anzichè col numero 50, che era ben più celebrativo. Misteri della Corno. In ogni caso, il soggetto del poster è uno dei primi lavori di Jim Starlin su Shang-Chi. Va bene, non è male, però si sarebbe potuto scegliere qualcosa di Gulacy, che è sempre stato l'artista di base del personaggio. Inoltre, qui sembra che Shang Chi stia combattendo contro un panzone pitturato di giallo, con tanto di codino, mentre invece era solo un normale cinese dalla stazza di un lottatore di sumo. Potevano almeno usare un giallo meno vistoso, o comunque un colore meno appariscente. Qui è quasi imbarazzante. Anzi, no, è imbarazzante e basta. Sembra Shang Chi che maltratta Obelix pitturato di giallo.

Shang-Chi che maltratta le palledilardo di colore giallo.

JULIETTE, LO SPACCATESTE, KOGAR, IL GATTO...E LA FINE.

Shang-Chi 51 (in cui affronta lo Spaccateste) e Shang-Chi 54, l'ultimo numero.

In questo arco narrativo, sempre di Moench, ma coi disegni di Mike Zeck, tornano alcuni personaggi già apparsi prima: Juliette e Shen Kuei, il Gatto, insieme ad altri nuovi avversari: lo Spaccateste e Kogar. La storia si sviluppa nei numeri 51-53: Shang Chi si trova di nuovo a Hong Kong ed è coinvolto ancora con Juliette. Ma stavolta lei ha lasciato Shen Kuei e sembra trovare attrazione per Shang-Chi: un'attrazione che viene ricambiata, dopo il brusco "scarico" che lui ha subito da parte di Leiko dopo la storia del Pugnatore. Da parte sua, Shen Kuei svolge traffici di contrabbando, insieme ai suoi sottoposti Spaccateste e Pavane, la donna che era stata con Velcro e Mordillo, e tra lei e Shen Kuei ora c'è un'intesa più profonda. Inoltre, un contrabbandiere rivale di Shen Kuei, Kogar, dotato di un braccio meccanico multiuso, non solo si scontra col Gatto, ma è anche un obiettivo delle indagini del MI-6. Infatti, Black Jack Tarr, Reston e Leiko, che sono tornati a lavorare al MI-6, si infiltrano nella base di Kogar, e il loro incontro con Shang-Chi e Juliette è inevitabile. Ad un certo punto, Juliette viene, forse, uccisa da Spaccateste e Pavane, che attaccano Shang-Chi: e qui si conclude la serie in bianco e nero, se escludiamo il fill-in dell'ultimo numero della serie, di cui parlerò tra poco. Questo arco narrativo si concluderà nella nuova serie a colori di Shang-Chi, che avrà vita breve: ma ne parleremo nel prossimo post.
Il numero 54, l'ultimo, che, curiosamente, ha una copertina di Paul Gulacy, è invece un fill-in, o storia a sè, in cui Shang Chi incontra un suo ex-compagno, Shoh Teng, con cui era cresciuto ai tempi di quando era ancora nella casa di Fu Manchu, seguendo gli allenamenti del padre. Dopo un flashback, in cui Shang Chi ricorda un inganno in cui era caduto per opera di Shoh Teng, che obbediva agli ordini di Fu Manchu (la "lezione di morte" del tutolo), i due si scontrano e alla fine Shoh Teng si suicida gridando "Gloria a Fu Manchu!". Una storia piuttosto cupa, che conclude l'avventura italiana in bianco e nero di Shang-Chi.

(Continua qui)

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Edited by joe 7 - 24/3/2022, 16:45