Il blog di Joe7

  1. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: INFERNO, CANTO 2

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 24 June 2021
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    LA DIVINA COMMEDIA, CONFRONTO FRA ORIENTE E OCCIDENTE: DANTE ALIGHIERI E GO NAGAI
    (primo post: qui; precedente post: qui)

    INFERNO, CANTO 2: LA PAURA DI DANTE

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    Qui Nagai ha mostrato bene la tentazione di Dante, coi demoni che gli sono intorno e lo convincono con motivazioni che sembrano giuste. Sarà Virgilio a smascherare l'inganno.


    Virgilio invita Dante a seguirlo e lui, riconosciuta l'autorità del suo maestro, lo segue. Ma basta un discorso, per quanto autorevole, per convincere un uomo? Per togliergli tutte le paure? Per dargli l'entusiasmo di raggiungere al più presto la meta? La risposta è: no, non basta. Dante all'inizio elogia Virgilio come il più grande poeta che mai ci sia stato e lo dice con toni solenni. Ma, per esperienza, tutti noi sappiamo che le parole sono insufficienti di fronte alle difficoltà della vita. Quando Dante riflette e pensa prima di partire, la sua paura prende il sopravvento. Dante si rende conto che affronterà da solo

    "la guerra
    sì del cammino e sì de la pietade."


    Il peso delle scelte che prendiamo nella vita è tutto nostro: la scelta della scuola, dell’università, del matrimonio, delle amicizie, del lavoro. "Decidere" significa, etimologicamente, "tagliar via, escludere tutto il resto" per scegliere una sola cosa. Per questo motivo, ogni scelta è drammatica, se vissuta con consapevolezza. Per questa stessa ragione "vita militia est", "la vita è una continua milizia" come sostenevano i primi cristiani. La vita infatti è una guerra, come scrive Dante: una guerra non contro gli altri, ma contro se stessi, il proprio peccato, le proprie paure, le proprie tentazioni, le proprie viltà. Per questo motivo, Dante, anche se ha appena professato la disponibilità a seguire il maestro, poche ore più tardi - siamo sul far della sera - inizia ad accampare delle scuse per non partire. In sintesi, disquisisce in questi termini con Virgilio: nell’Eneide - scritta da Virgilio stesso - Enea è sceso agli Inferi per incontrare il padre Anchise: in questa catabasi (cioè: "discesa agli inferi", la stessa cosa che sta facendo Dante) Enea ...

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    Last Post by joe 7 il 26 June 2021
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  2. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: INFERNO, CANTO 1 (incontro con Virgilio)

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 17 June 2021
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    LA DIVINA COMMEDIA, CONFRONTO FRA ORIENTE E OCCIDENTE: DANTE ALIGHIERI E GO NAGAI
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    INFERNO, CANTO 1 (seconda parte): L'INCONTRO CON VIRGILIO

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    Dante, circondato dalle tre fiere, non ha speranze: l'unica speranza che può avere è un avvenimento imprevisto, inaspettato, cioè l'arrivo di Virgilio. E' quell’incontro gratuito e insperato che salva la vita a Dante. Se pensiamo a quello che ci è successo in passato, ricorderemo di certo qualche avvenimento simile, cioè una situazione che appariva disperata che si è risolta con un aiuto inaspettato. Dante descrive così il primo incontro con Virgilio:

    Mentre ch'i' rovinava in basso loco, (cadevo in basso)
    dinanzi a li occhi mi si fu offerto
    chi per lungo silenzio parea fioco.


    Il verbo "offerto" indica che, in quella situazione di crisi e di difficoltà, viene donato a Dante un incontro imprevisto, immeritato, gratuito. Non sono i suoi meriti, le sue capacità a salvarlo. Ciò che lo salva è la sua capacità di domandare aiuto, la sua mendicanza, che subentra all’iniziale desiderio di totale autonomia che aveva prima. Tanto che grida:

    Miserere di me […] (abbi pietà di me)
    qual che tu sii, od ombra od omo certo!


    VIRGILIO SI RIVELA

    Dante non sa ancora di avere davanti a sé Virgilio, la persona che stima maggiormente e che è stata per lui un modello per la vita e per la poesia. Come chi si trovasse in un bosco cercasse all’inizio di uscire da solo e poi, col trascorrere del tempo e il calare delle tenebre, si mettesse a gridare, altrettanto fa Dante. Virgilio svela la sua identità a poco a poco:

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    Non omo, omo già fui,
    e ...

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    Last Post by joe 7 il 17 June 2021
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  3. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: INFERNO, CANTO 1 (incontro con tre fiere)

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 10 June 2021
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    LA DIVINA COMMEDIA, CONFRONTO FRA ORIENTE E OCCIDENTE: DANTE ALIGHIERI E GO NAGAI
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    INFERNO, CANTO 1: LA PRIMA STROFA

    Nel mezzo del cammin di nostra vita
    mi ritrovai per una selva oscura
    chè la dritta via era smarrita.


    Con questo famoso incipit comincia la Divina Commedia, in cui Dante parla del suo viaggio. La “selva oscura” è la selva del male, del peccato, del dolore, della mancanza di speranza, della mancanza della gioia e del significato del vivere. Già questo è un inferno, un luogo selvaggio (selva, appunto), privo di umanità. Quindi privo di tutto ciò che chiamiamo amore, rispetto, dolcezza, compassione. E Dante non chiama questo cammino il "suo cammino", come dovrebbe essere più logico, ma il “cammin di nostra vita”. Nostra, non solo sua. Dante non parla solo di sé, ma anche di te, di me, di tutti, di ogni uomo, perché tutti, senza Dio, senza un significato nella nostra vita, siamo in questa selva. Quando leggi Dante, stai leggendo di te stesso. E’ come se Dante ti dicesse: guarda che non sto parlando solo di me, ma anche di te. Sto parlando della tua, della vostra vita, non solo della mia. Per leggere bene la Commedia occorre essere assetati delle domande sulla vita e sul suo significato: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo. Occorre essere desiderosi di

    "divenire del mondo esperto
    e de li vizi umani e del valore"


    cioè riscoprire che la natura umana non è fatta come quella delle bestie, come insinua l'evoluzionismo darwiniano e la mentalità moderna, ma

    "per seguir virtute e conoscenza".

    INFERNO, CANTO 1: L'AMBIENTAZIONE

    La Divina Commedia inizia a Gerusalemme (Go Nagai, invece, fa iniziare il manga a Firenze, per presentare Dante ai lettori giapponesi e dare così una sua breve biografia), nel 1300. E' l’alba del 25 marzo o dell'8 aprile, a seconda delle interpret...

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    Last Post by joe 7 il 11 June 2021
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  4. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: DANTE ALIGHIERI, LA VITA

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 3 June 2021
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    LA DIVINA COMMEDIA, CONFRONTO FRA ORIENTE E OCCIDENTE: DANTE ALIGHIERI E GO NAGAI - VITA DI DANTE
    (Precedente post: qui.)

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    CHI ERA DANTE ALIGHIERI?

    Non si sa bene quale sia la data di nascita di Dante (probabilmente a Maggio del 1266). Studiò retorica (corrispondente agli studi letterari e alle analisi delle opere e della lingua: una specie di Liceo Classico molto specializzato e impegnativo) e filosofia tra i Francescani e i Domenicani (la filosofia allora corrispondeva all'analisi e allo studio del pensiero, sia pagano che cristiano, ammettendo l'esistenza della verità cristiana e rifiutando il concetto di "opinione" spinta all'estremo, che cioè non esista nulla di vero, tipica della filosofia odierna). Incontrò Beatrice a Firenze: erano coetanei e avevano praticamente la stessa età. Lei morì a ventiquattro anni l'8 giugno 1290. Dante sposò Gemma Donati (1283-1285) ed ebbe tre o quattro figli. Nel 1295 si iscrisse alla corporazione dei medici e speziali (lo speziale preparava le medicine: corrispondeva più o meno al nostro farmacista), la cui divisa era la famosa tunica rossa con cui dante è sempre raffigurato. Naturalmente, non portava la corona d'alloro: fu aggiunta nei suoi ritratti per indicare il suo genio.

    Portrait-de-Dante


    Dante, quindi, oltre ad essere filosofo, letterato e poeta, era anche un medico e farmacista. E non solo: partecipò alle guerre tra le città ed entrò in politica, diventando Priore di Giustizia1 a Firenze (15 Giugno-15 Agosto 1300, l'anno in cui è ambientata la Commedia; Il 1300 è anche l’anno del primo Giubileo2 indetto da Papa Bonifacio VIII). Nel 1301, mentre Dante andò a nome di Firenze a trattare col Papa a Roma, avvenne un colpo di stato: il conte francese Carlo di Valois3, sostenuto dai guelfi neri4, divenne padrone della città e Dante, essendo un guelfo bianco5, fu condannato all'esilio, insieme alla sua famiglia e a tutti gli altri guelfi bianchi.

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    I malvagi guelfi neri, secondo Nagai.


    Da allora Dante passò di corte in corte, di città ...

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    Last Post by joe 7 il 14 May 2023
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  5. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: CONFRONTO (inizio)

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 27 May 2021
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    LA DIVINA COMMEDIA, CONFRONTO FRA ORIENTE E OCCIDENTE: DANTE ALIGHIERI E GO NAGAI

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    Go Nagai, autore di famosi manga e anime come Mazinga, Goldrake e Devilman, affascinato dalla cultura occidentale e dall’opera “Divina Commedia” di Dante, nel 1993 realizzò la trasposizione del famoso testo in un manga. Essendo orientale di origine, di cultura e di religione, Go Nagai non potè fare a meno di interpretare Dante secondo il suo background culturale e religioso, senza quindi considerare la religione cristiana cattolica, che è invece un presupposto essenziale per capire l’opera. In questo modo, si ha un Dante panteistico e orientaleggiante che non ha nulla a che vedere col Dante reale. Però questo permette di mettere a confronto la religione cristiana con quella orientale, sottolineandone le differenze. E’ molto utile per capirle entrambe.

    INFERNO ABOVE ALL

    Ad un primo sguardo, si può notare che l'Inferno occupa quasi tutto il manga: circa i due terzi dell'opera sono incentrati sulle bolge infernali. Il breve Purgatorio è impostato in un modo abbastanza simile all'Inferno e il Paradiso è presentato sbrigativamente. Infatti, è una costante il fatto che, dei tre volumi della Divina Commedia, nel mondo dei fumetti l'Inferno sia sempre la parte più trattata. Forse perchè è la più facile da capire e da trattare. Gli esempi sono molti: basti pensare all'Inferno di Topolino di Martina e Bioletto (1949), replicato poi con l'Inferno di Paperino di Giulio Chierchini e Massimo Marconi (1987).

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    O del Dante di Marcello Toninelli, che è più famoso per le sue strisce sull'Inferno che sulle successive sul Purgatorio e Paradiso, richiesti nientemeno che dal direttore del giornale cattolico Il Giornalino, don Tommaso Mastrandrea: infatti, complessivamente, con le sue battute, questa è un'opera che si avvicina molto alla blasfemia.

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    Ma si potrebbe continuare. Per esempio, la discesa nell'aldilà dei Cavalieri dello Zodiaco nell'ultima parte del manga di Kurumada: una saga ambientata in sostanza solo nell'Inferno dantesco. Insomma, spesso sono le parti dell'Inferno di Dante quelle più ricordate, invece delle altre.

    D4


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    Last Post by joe 7 il 19 Aug. 2023
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  6. LA DIVINA COMMEDIA - DANTE E NAGAI A CONFRONTO - 2

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 16 April 2015
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    LA DIVINA COMMEDIA: CONFRONTO FRA ORIENTE E OCCIDENTE. DANTE ALIGHIERI E GO NAGAI (parte 2)
    (la prima parte si trova qui)

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    Nel mezzo del cammin di nostra vita
    mi ritrovai per una selva oscura
    chè la dritta via era smarrita.


    Così comincia la Divina Commedia, in cui Dante parla del suo viaggio: la “selva oscura” è la selva del male, del peccato, del dolore, della mancanza di speranza, di gioia, di significato del vivere. E’ già un inferno, un luogo selvaggio (selva, appunto), privo quindi di umanità (quindi, privo di tutto ciò che chiamiamo amore, rispetto, dolcezza, compassione).
    E Dante chiama il suo cammino il “cammin di nostra vita”, non della sua vita, come dovrebbe essere più logico. Ma non è una contraddizione: Dante non parla solo di sé, ma anche di te, di me, di tutti, di ogni uomo, perché tutti, senza Dio, senza un significato nella nostra vita, siamo in questa selva. Quando leggi Dante, stai leggendo di te stesso. E’ come se Dante ti dicesse: guarda che non sto parlando solo di me, ma anche di te. Sto parlando della tua, della vostra vita, non solo della mia.

    Il Dante di Nagai, invece, racconta solo la storia del “personaggio dei fumetti” Dante: il lettore segue il personaggio, si inquieta insieme a lui con quello che vede, ma non è direttamente coinvolto come invece lo è il lettore veramente consapevole della Commedia. Certo, è un fumetto, e Nagai deve trattarlo come tale, con Dante che fa la parte di un “esploratore dell’ignoto” o un “SuperDante” tipico dei Fantastici Quattro. Sono le leggi di mercato, è inevitabile. Ma non si può dire di aver letto la Divina Commedia, né di averla capita, se si legge il manga di Nagai al posto dell’originale. Questo presupposto è importante per comprendere una prima differenza di base tra Nagai e Dante: quella di un’opera scritta da un autore e quella della sua versione a fumetti. Che porta, inevitabilmente, un messaggio diverso e deformato.

    All’inizio del manga, il Dante di Nagai si trova in una selva vera, e racconta di essere stato esiliato da Firenze a causa dello scontro tra Guelfi e Ghibellini. Questo non compare nel poema, ma Nagai è costretto a scrivere questa presentazione per chi non conosce l’opera.


    (Continua)

    Edited by joe 7 - 19/5/2021, 19:11
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  7. LA DIVINA COMMEDIA - DANTE E NAGAI A CONFRONTO - 1

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 13 April 2015
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    LA DIVINA COMMEDIA: CONFRONTO FRA ORIENTE E OCCIDENTE. DANTE ALIGHIERI E GO NAGAI (parte 1)

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    Go Nagai, autore di famosi lavori di manga e anime quali Mazinga, Goldrake, Devilman, affascinato dalla cultura occidentale e dall’opera “Divina Commedia” di Dante, nel 1993 iniziò a fare la trasposizione del famoso testo in un manga: un lavoro che lo impegnò per un anno circa.

    Essendo orientale di cultura e religione, Go Nagai non potè fare a meno di interpretare Dante secondo il suo background culturale, senza considerare quindi la religione cristiana cattolica (se non per sommi capi), che è invece un presupposto essenziale per capire l’opera. In questo modo, si ha un Dante falso, panteistico e orientaleggiante, che non ha nulla a che vedere col Dante reale: però questo permette di mettere a confronto la religione cristiana con quella orientale, sottolineandone le differenze. E’ molto utile per capirle entrambe.

    Ma, prima di iniziare il confronto (che sarà MOLTO lungo), è giusto cercare di capire cos’è la Divina Commedia. Innanzitutto, cosa può dire a noi un lavoro di settecento anni fa? Non staremo mica rovistando nel robivecchi, riempiendoci di polvere come dei topi di biblioteca? Prima di rispondere, mi sembra giusto chiedere a Dante Alighieri stesso perché ha scritto questo poema. E siamo fortunati, perché possiamo avere la risposta direttamente da parte del Poeta.

    Nessun viaggio nel tempo, basta semplicemente una sua lettera, indirizzata a Cangrande della Scala, signore di Verona e mecenate di Dante. Lì, il Poeta scrive che ha composto la Divina Commedia per aiutare noi uomini a rimuovere la nostra condizione di miseria, di peccato, di tristezza per raggiungere la felicità e la beatitudine. In sostanza, la Divina Commedia è stata scritta perché potessimo intraprendere il viaggio verso la felicità e la salvezza eterna. E Dante scrive questo facendo riferimento anche ai posteri, cioè a noi.

    Nella Divina Commedia, Dante mette subito in collegamento la questione della bellezza con la felicità e con la salvezza eterna. Dante si sente investito della testimonianza della verità da lui vista e incontrata, e quindi descritta sulla sua opera. Una verità che coincide, come detto prima, con la bellezza. Una verità che non è un concetto, quindi, ma qualcosa di immensamente bello da contemplare.

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    La Divina Commedia parla dell’uomo, della vita, e lo fa con la potenza e la capacità di comunicazione del genio proprio di Dante. Parla dell’uomo di ogni tempo, quello di ieri, quello di oggi, quello di...

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    Last Post by joe 7 il 13 April 2015
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