Il blog di Joe7

  1. ZAGOR: "GLI SCHIAVI DELLA MINIERA" (Joe7)

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    Zagor
    By joe 7 il 13 Sep. 2019
     
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    ZAGOR 5-6: GLI SCHIAVI DELLA MINIERA (analisi di Joe7)

    Testi: Gallieno Ferri (con qualche probabile intervento di Nolitta)
    Disegni: Gallieno Ferri

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 56-57 (usciti nel 1965). I numeri reali di Zagor sono 5 e 6. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 5-6. Questa storia, molto breve e quindi senza una sua copertina specifica, fu pubblicata per la prima volta in formato libretto sui numeri 24-26 della prima serie, anno 1962. Successivamente, furono raccolti nel 1965 negli albi 5 e 6 di Zagor. Qui posto la copertina di uno dei fumetti a striscia di Zagor di questa storia:

    ZSCHMIN



    TRAMA

    Zagor cerca di insegnare a Cico l'uso del trasporto sulle liane stile Tarzan senza grandi risultati e con un Cico sfinito, dai vestiti laceri e che ha rischiato di morire due o tre volte. Zagor, comprensivo, gli dice alla fine ridendo che è tutta colpa sua. Del messicano, ovviamente, che è un incapace mangione.

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    Poi incontrano un indiano che si chiama Netuka, il figlio di Orso Nero dei Cayuga, e Zagor lo conosce e si stringono la mano manco fossero due bianchi. Poi tutti sentono un dum dum dei tamburi del villaggio, che, oltre a dare le ultime notizie su politica, sport, pubblicità e oroscopi, parlano di indiani scomparsi (una notizia messa tra gli orari delle farmacie e la pubblicità sulle creme per le emorroidi). L'indiano Netuka spiega a Zagor che stanno scomparendo molti indiani forti e giovani di varie tribù, ed è sicuro che non si tratta di una fuga di cervelli per l'estero, ma di qualcosa di molto più grave. Una volta raggiunto l'accampamento Cayuga, Cico si toglie i vestiti laceri e si veste appunto da Cayuga coi baffetti. L'indiano Netuka gli dice che lui non è buono neanche a prendere un pesce, e Cico lo sfida.

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    Mentre pescano lontano dal villaggio, arrivano dei malvagi chiamati Gimbo, Ringo, Bellosguardo, Farfallino e altri nomi simili, agli ordini di tal Jorge Gomez, una fotocopia di Rhett Butler. Rapiscono l'indiano Netuka e Cico versione indiano, costringendoli a lavorare in una miniera insieme agli altri indiani rapiti. Zagor si mette sulle tracce di Cico e dell'indiano Netuka, che dopo non si capisce bene che fine abbia fatto. Comunque, Zagor si intrufola nella miniera facendo paura ai vari Gimbo, Ringo, Bombo e Bellosguardo che hanno paura che ci sia un fantasma. Chiamano in aiuto il loro capo, Gomez/Rhett Butler, che, essendo l'unico a non avere un nome cretino, capisce tutto e stana Zagor.

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    Sparatorie, miniere allagate, Zagor che evita di essere sparato perchè sente il "clic" del cane della pistola e si sposta prontamente, eccetera. Jimbo, Rambo, Bambo, Bombo, Ciccio e Bellosguardo sono tutti catturati e Gomez/Rhett Butler, essendo l'unico che ha un nome serio, viene ammazzato. Zagor torna nel villaggio indiano, insieme agli indiani liberi dalle catene, in un quadro stile Polizza da Volpedo. Cico, vestito ancora da indiano Cayuga coi baffetti, per festeggiare si sbafa un pollo in un saloon e si mette a bere whisky, ma lo sceriffo lo arresta, perchè gli indiani Cayuga possono sbafarsi come porci, ma non possono bere neanche un caffè corretto. Cico gli fa vedere i baffetti e dice che non è un indiano, ma lo sceriffo gli dice che non ci casca, è troppo furbo lui. Zagor lo lascia in cella per dieci giorni a scontare la punizione, in segno di eterna amicizia.

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    BREVE COMMENTO

    Questa è l'ultima storia (la sesta) sceneggiata da Ferri, che conclude così il suo ciclo di sceneggiatore, dopo aver realizzato:
    - Il totem scomparso
    - L'uomo volante
    - Acque pericolose
    - L'oro del fiume e Corvo Giallo (storia in due parti)
    - I due sosia
    - Il domatore di orsi
    - Gli schiavi della miniera
    Quest'ultima storia non è memorabile, ma si fa apprezzare. Ferri si dimostra essere anche uno sceneggiatore che riesce comunque a coinvolgere, senza raggiungere però i livelli di umorismo e dramma di Nolitta. La sua gestione col difficile personaggio di Cico è stata più che buona.

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    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 16:49
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