Il blog di Joe7

  1. ZAGOR: "UN NIDO DI VIPERE" (Joe7)

    Tags
    Zagor
    By joe 7 il 12 June 2020
     
    5 Comments   253 Views
    .
    ZAGOR 17-18: UN NIDO DI VIPERE - Analisi di Joe7

    Testi: Guido Nolitta (Sergio Bonelli)
    Disegni: Gallieno Ferri

    17-2


    Zagor edizione originale Zenith: n. 68-69 (usciti nel 1966). I numeri reali di Zagor sono 17-18. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, cioè coi numeri 16-17. La storia è stata pubblicata in precedenza sullo Zagor formato libretto "Terza Serie-Collana Lampo" (50 lire) a Ottobre-Novembre 1964:
    12 - Un nido di vipere
    13 - Il nemico misterioso

    jpg

    jpg



    TRAMA

    Zagor e Cico sono di passaggio al posto di cambio della diligenza a Green Water, dove incontrano diversi farabutti ed ex-farabutti: il baro Jim Barker; Bud Shanks, che in passato è stato un bandito che ha cercato di ammazzare Zagor, ma adesso è uno sceriffo che deve portare in prigione Robbins, un altro bandito; lo stesso postiglione della diligenza, un tipo manesco che non ha voluto dare un passaggio a Zagor e Cico e viene pestato dallo stesso Zagor; e infine Sandman, un commerciante vestito da jettatore. Durante la notte, in cui tutti devono dormire al posto di cambio prima di partire il giorno dopo, Robbins, il bandito prigioniero, tenta di ammazzare Zagor per conto di qualcuno, che però lo zittisce col pugnale prima che possa parlare. Inoltre, Zagor, il giorno dopo, rischia di essere travolto da un macigno mentre stava scendendo lungo una parete rocciosa. Simulando di essere morto a causa del macigno e facendo finta di essere un fantasma vendicativo, Zagor fa saltare i nervi al vero colpevole: si tratta di mister Sandman, che altri non è che "Bimbo" Sullivan, che Zagor aveva già incontrato prima e che ha cercato di eliminare Zagor per nascondere i suoi traffici.

    COMMENTO

    Qui Gallieno Ferri sta cominciando a mostrare le sue capacità di realizzare scene inquietanti e spettrali, che svilupperà in modo splendido nelle storie future come "La casa del terrore" e "Angoscia!". E' stato il disegnatore perfetto per la serie, anche nel descrivere queste atmosfere spettrali zagoriane, che sanno esprimere inquietudine nel lettore, anche se sa che sono delle messinscene. L'atmosfera di sottile angoscia si dipana solo dopo la cattura di "Bimbo". E in questa storia si possono perdonare alcuni svarioni: il più lampante è il fatto che "Bimbo", travestito da Sandman, spari alla lampada, mettendo tutti al buio, e poi ammazzi lo svenuto e sventurato Robbins con un pugnale (e Robbins era in mezzo al gruppo, non era in un angolo a parte), senza che nessuno si accorga di niente. Può essere efficace dal punto di vista narrativo, ma ammetterete che è un PELINO forzata come cosa...senza contare che ci sarebbe da chiedere come faceva "Bimbo" a vederci così bene da pugnalare Robbins al buio e a colpo sicuro. Ha un senso radar? X)

    jpg
    Lo spettro di Zagor è venuto a tormentare gli sceneggiatori moderni! ^_^


    Questa storia è un classico giallo alla "Agatha Christie", dove chiunque può essere il colpevole: il postiglione, lo sceriffo, il baro. E, come sempre accade in questi gialli, il colpevole è quello che sembra il più innocente. Se tutti potevano avere del rancore verso Zagor, Sandman, il panzone occhialuto con gli occhiali alla jettatore, era l'unico che poteva essere innocente, visto che - ufficialmente - non aveva nulla contro Zagor. In questa storia, tra l'altro, il trafficante di whisky e fucili "Bimbo" è anche colpevole di omicidio, visto che ha ammazzato a sangue freddo il criminale Robbins. Sotto il suo aspetto pacioso, si rivela un vero serpente: magari da mezza tacca, ma sempre serpente. Qui si conclude anche la storia precedente di "Bimbo", che era finita a metà, con Zagor che si riprometteva di trovarlo un giorno.

    jpg
    Comunque, con un travestimento del genere, chiunque lo guarderebbe con sospetto... :lol:


    Nelle scene finali, dopo l'arresto di "Bimbo", Zagor salva il baro Jim Barker dall'assalto di un puma, dando anche un bel cazzotto sul muso dell'animale, come si vede nella copertina dell'edizione a striscia. La storia si conclude quindi in modo un pò stucchevole e retorico, col baro e il postiglione che si scusano con Zagor e lui che li esorta a "contribuire per il risanamento del paese". :huh: A parte questo, la storia fila che è un piacere. Inoltre, Zagor, per risolvere il mistero, non fa l'analisi della situazione come in "Pugni e pepite" di Canzio, non analizza con piglio di detective il problema come nelle storie di Burattini, ma fa "lo spettro" alla Uomo Mascherato per trovare l'assassino: e questa è in effetti la sua capacità. Zagor - bisognerebbe ricordarselo - è uno "spirito con la scure", non è un tizio che porta a spasso la scure e la pistola per picchiare e sparare qua e là. Se gli si toglie l'alone di mistero, Zagor si trasforma in un tizio assurdo che va a spasso vestito da carnevale. Gli sceneggiatori moderni hanno tolto a Zagor queste sue caratteristiche di "spirito", oppure, peggio, le hanno trasformate in robaccia da santoni New Age anni '60. :(

    QUI TUTTI I LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 19:15
      Share  
     
    .

Comments
  1. view post
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    321

    Status
    Offline
    Anche piccole storie come questa hanno molto da insegnare agli sceneggiatori moderni.
     
    Top
    .
  2. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,403

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Andrea Micky @ 12/6/2020, 21:51) 
    Anche piccole storie come questa hanno molto da insegnare agli sceneggiatori moderni.

    E' vero. Al riguardo, sto seguendo delle osservazioni molto interessanti scritte da Ivan in un forum su Zagor, che spiegano molto bene la situazione. Conto di mettermi d'accordo con lui in futuro per poterle presentare anche qui. Questo è il link:

    http://www.spiritoconlascure.it/forum/view...1349343#1349343

    E anche questo, sebbene parli di un dettaglio (piuttosto importante, però) della narrazione di Zagor (alla fine del post, dopo le varie risposte che ha dato ad altri all'inizio):

    http://www.spiritoconlascure.it/forum/view...1349342#1349342
     
    Top
    .
  3. view post
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    28

    Status
    Offline
    Trovo un po’ buffo che ci sia un continuo confronto tra Nolitta e gli autori attuali, nel senso che quest’anno si festeggia il quarantennale dell’addio di Nolitta a Zagor, e chi continua a leggerlo e a lamentarsi da 40 anni deve essere pesantemente masochista, senza contare che In mezzo ci sono stati gli Zagor di Toninelli, di Boselli, del primo Burattini e di tanti altri autori, che non hanno a che vedere con lo Zagor attuale (Tranne Burattini, che però è molto cambiato nel corso degli anni), ma nemmeno con quello di Nolitta.

    Tra l’altro non ho mai compreso fino in fondo il motivo per cui Sergio Bonelli si sia rifiutato di scrivere qualche storia di Zagor, ben sapendo che i suoi estimatori non aspettavano che quello... ha sempre invocato come scusa la mancanza di tempo, che però non gli ha impedito di scrivere Tex, Mister No e persino River Bill... quindi il motivo era un altro, probabilmente lui riteneva finita l’esperienza di Zagor e il fatto che sia tuttora in edicola è una sorta di miracolo editoriale.

    Vengo però, caro Joe, al succo di questo mio intervento. Vorrei suggerirti di provare a leggere la storia in edicola in questi mesi, iniziata in Aprile e conclusasi in Giugno, scritta da Roberto Altariva. Ha scritto poche storie per Zagor, principalmente scrive Diabolik, ma ho avuto la netta sensazione che il buon Roberto prima di scrivere Zagor abbia “Studiato” lo stile di Nolitta. Infatti, al di là del soggetto, è proprio lo stile narrativo che un po’ me lo ricorda, e soprattutto la caratterizzazione dei personaggi principali (Zagor e Cico). Se ti capita, mi piacerebbe conoscere il tuo parere.
     
    Top
    .
  4. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,403

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (MauroC @ 13/6/2020, 09:22) 
    Trovo un po’ buffo che ci sia un continuo confronto tra Nolitta e gli autori attuali, nel senso che quest’anno si festeggia il quarantennale dell’addio di Nolitta a Zagor, e chi continua a leggerlo e a lamentarsi da 40 anni deve essere pesantemente masochista, senza contare che In mezzo ci sono stati gli Zagor di Toninelli, di Boselli, del primo Burattini e di tanti altri autori, che non hanno a che vedere con lo Zagor attuale (Tranne Burattini, che però è molto cambiato nel corso degli anni), ma nemmeno con quello di Nolitta.

    Non me n'ero accorto che quest'anno ci sia il quarantennale dell'ultima storia di Nolitta su Zagor...è una ricorrenza un pò triste. :( E se per 40 anni Nolitta è stato rimpianto, nonostante la presenza di tutti gli autori che hai citato, credo che ci sia un motivo per questo. Non lo si può mettere da parte considerandole come "roba da nostalgici irriducibili" (non mi riferisco a te, ma ai commentatori in genere sui forum).

    CITAZIONE (MauroC @ 13/6/2020, 09:22) 
    Tra l’altro non ho mai compreso fino in fondo il motivo per cui Sergio Bonelli si sia rifiutato di scrivere qualche storia di Zagor, ben sapendo che i suoi estimatori non aspettavano che quello... ha sempre invocato come scusa la mancanza di tempo, che però non gli ha impedito di scrivere Tex, Mister No e persino River Bill... quindi il motivo era un altro, probabilmente lui riteneva finita l’esperienza di Zagor e il fatto che sia tuttora in edicola è una sorta di miracolo editoriale.

    Più che "miracolo editoriale" (che effettivamente lo è stato, visto che persino Sergio Bonelli ne era sorpreso, segno che considerava già allora Zagor un personaggio finito), è un segno del miracolo narrativo che ha fatto Nolitta in tutte quelle storie, che hanno influito molto sulla serie, permettendole di sopravvivere anche nei periodi più bui. :ph34r: Personalmente, credo che Nolitta non solo considerava finita l'esperienza di Zagor, ma anche che lui si sia totalmente disaffezionato al personaggio (ho letto dei cenni di fastidio che aveva quando incontrava degli appassionati zagoriani). Sergio Bonelli ha amato soprattutto Mister No, che è stato realizzato interamente da lui e che sentiva più suo, tanto da poter dire "Mister No sono io!". Zagor, invece, era stato realizzato in particolare per far lavorare Ferri, la nuova promettente leva della Bonelli, e poi Nolitta ci aveva messo del suo: ma era comunque un personaggio nato per "necessità", non perchè voluto e desiderato da lui. Infatti, Sergio Bonelli diceva di avere nel cassetto da tempo la prima storia di Mister No e voleva pubblicarla prima o poi: quindi era un personaggio fortemente voluto da lui, tanto che ha voluto sceneggiarlo fino alla fine in una storia fiume da 16 numeri circa (un record) per concludere la serie e, forse, salvarla dalla conclusione. Zagor,m invece, era una specie di figlio illegittimo, se vogliamo chiamarlo così. Mister No, inoltre, è un personaggio più "di protesta" rispetto a Zagor, e ha uno stile narrativo più discorsivo. L'osservazione di Ivan riguardo alla storia di Zagor "Il segno del coraggio" secondo me spiega bene il passaggio da Zagor a Mister No, almeno a livello iniziale.

    CITAZIONE (MauroC @ 13/6/2020, 09:22) 
    Vengo però, caro Joe, al succo di questo mio intervento. Vorrei suggerirti di provare a leggere la storia in edicola in questi mesi, iniziata in Aprile e conclusasi in Giugno, scritta da Roberto Altariva. Ha scritto poche storie per Zagor, principalmente scrive Diabolik, ma ho avuto la netta sensazione che il buon Roberto prima di scrivere Zagor abbia “Studiato” lo stile di Nolitta. Infatti, al di là del soggetto, è proprio lo stile narrativo che un po’ me lo ricorda, e soprattutto la caratterizzazione dei personaggi principali (Zagor e Cico). Se ti capita, mi piacerebbe conoscere il tuo parere.

    Mah, non è che la storia mi attiri molto. Vedi, già da tempo ho smesso di prendere Zagor e mi metto solo a sfogliare qualche numero nuovo quando mi capita. L'ambiente è troppo texiano (c'è persino la ragazza che si veste da Tex) e l'argomento sa troppo di retoricume da bar: i soliti cattivi bianchi, i soliti buoni di colore, il solito amore nascosto tra la bianca e il nero, le solite frasi retoriche come quelle del finale. I disegni mi lasciano lì: un lavoro artigianale, ma non coinvolgente. Magari la storia è impostata in modo un pò nolittiano, ma a sfogliarla non si direbbe. Può apparire superficiale come giudizio il basarsi su una sfogliatina di pagine, ma io ho iniziato a comperare Zagor sfogliando un numero che mi aveva subito indotto a leggerlo. Io, dopo aver sfogliato questi numeri, non li comprerei per nulla, nemmeno se avessi l'età da ragazzino di 12 anni. E poi costano troppo per permettermi di correre in rischio di trovarmi con un pugno di mosche in mano. Può darsi che mi sbagli nel mio giudizio, ma la prima impressione per me è quella che conta.
     
    Top
    .
  5. view post
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    483

    Status
    Offline
    Effettivamente, il finale era troppo smielato, ma in compenso ho trovato spassosa la gag di Cico che cerca di "negoziare" coi cuccioli d'orso.
    Per il resto, storia simpatica ma niente più.
     
    Top
    .