Il blog di Joe7

  1. GLI A.S.E. - "LICANTROPUS" (CORNO)

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    Corno
    Licantropus
    By joe 7 il 5 Nov. 2020
     
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    50 ANNI DELL'EDITORIALE CORNO: I SUPEREROI IN ITALIA.
    (primo articolo: qui. Precedente articolo: qui. Scusate se il titolo è un pò fuorviante: infatti, non sto celebrando i 50 anni della casa editrice Corno, che era nata nel 1960 col nome "Serpente Volante" e che quindi di anni ne dovrebbe avere 60. Qui sto celebrando i 50 anni dei supereroi pubblicati dalla Corno, che iniziarono con l'Uomo Ragno nel 1970, quindi 50 anni fa. )

    A.S.E. : GLI ALBI DEI SUPEREROI (QUARTA PARTE)
    (periodo di pubblicazione: dal 2 Maggio 1973 al 5 Marzo 1975)

    Continuo l'analisi dei personaggi degli ASE, la rivista contenitore chiamata "Albi dei Super Eroi", ASE appunto, che pubblicava dei personaggi a rotazione. Per presentarli, mi sono basato sulla classifica di gradimento ottenuta dalla Corno a quei tempi attraverso un sondaggio, andando a ritroso dall'ultimo in classifica fino al primo. In fondo alla classifica (8° posto) c'era il personaggio western Red Wolf; il 7° posto è stato occupato da Dracula il vampiro. Salendo a 6° posto abbiamo Warlock, una specie di messia marvelliano. Arriviamo così al 5° posto di gradimento della classifica, occupato, inaspettatamente, da un tizio mezzo uomo e mezzo lupo: Licantropus.

    LICANTROPUS
    (percentuale di gradimento: 7, 10% - 5° posto)

    N. 6 LICANTROPUS #1: Una notte di terrore
    N. 15 LICANTROPUS #2: L’isola dei dannati
    N. 21 LICANTROPUS #3: Il mistero del monaco pazzo
    N. 32 LICANTROPUS #4: Una vita per la morte
    N. 48 LICANTROPUS #5: Il carnevale della paura

    Non ho mai capito bene perchè questo tipo abbia raggiunto addirittura il quinto posto di classifica. Sarà che a quei tempi i licantropi incuriosivano, non so: di certo non c'erano ancora molti film su di loro (Un lupo mannaro americano a Londra, il capostipite, uscirà solo anni dopo, nel 1981). Resta il fatto che questo tizio allupato ha battuto Dracula, Warlock e Red Wolf. Onestamente, pensavo che sarebbe finito in fondo alla classifica. Sarà per via dell'atmosfera inquietante resa dai disegni di Mike Ploog, che si ispirava a Will Eisner per le atmosfere piovose, ombrose, cupe, da lupo mannaro insomma.

    Werewolf-Topaz


    Mike Ploog, infatti, collaborò con Eisner, assorbendone lo stile dinamico e allo stesso tempo morbido e ricco di ombre che aveva caratterizzato il suo Spirit. Un giorno presentò il suo lavoro (un fumetto western) alla Marvel: non era adatto per il loro stile. Però Roy Thomas, il direttore della Marvel, che era anche uno scopritore di talenti, notò delle potenzialità in lui e gli chiese se voleva fare una storia di mostri ("Non potevo disegnare supereroi, non avevo cuore per i supereroi”, ricorda Mike Ploog). Roy Thomas voleva lanciare un personaggio che si basava sul film di serie B degli anni '50 “I was a teenage Werewolf". Come si vede, Licantropus ha preso molto dal protagonista del film.

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    Roy Thomas voleva chiamare la serie imitando il titolo del film: “Io lupo mannaro”. Ma a Stan Lee non piacque e cambiò il titolo in Werewolf by Night ("Lupo mannaro di notte"). La Corno modificò ulteriormente il titolo dando anche un nome al protagonista: Licantropus (nell'originale il licantropo è chiamato solo col suo termine inglese "werewolf" e basta). Roy Thomas mise a grandi linee le origini di Licantropus, poi consegnò l’idea allo sceneggiatore Gerry Conway perché la perfezionasse. Conway ambientò la serie a Malibu, California: una cosa insolita per la Marvel (tutte le storie marvelliane si svolgevano praticamente a New York). Come richiesto da Thomas, Conway usò una narrazione in prima persona, anche questa una novità in casa Marvel: in questo modo si tentava di rendere più coinvolgente il personaggio. La formula marvelliana di “supereroi con superproblemi” qui è spinta all'eccesso: il protagonista può anche ammazzare senza esserne consapevole. La trama di Conway, comunque, non è molto coinvolgente nè originale: il tizio di notte diventa licantropo e incontra dei tipi mezzi matti e pericolosi (monaci pazzi, ipnotizzatori, donne con parenti assassini, tizi con protesi taglienti eccetera), li sbrana e poi torna uomo. Poi torna lupo e la manfrina si ripete. Va bene che sembra la trama di Hulk, ma qui è solo più ripetitiva e più cruenta.

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    In breve, ecco la storia: siamo a Malibu (California) e Jack Russell vive con sua madre Laura, sua sorella Lissa e il patrigno cattivo, Philip Russell. Jack detesta il patrigno (come fanno tutti i teenagers) ma sua madre gli dice che deve andare d'accordo con lui. Ma una notte di luna piena, Jack, che compie 18 anni, scopre di essere diventato un licantropo che va in giro con dei pantaloni mezzo sbrindellati alla Hulk e a torso nudo, ovviamente molto villoso.

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    Quando ritorna umano, Jack non ricorda quasi nulla di quello che è successo. Nella sua forma di licantropo, però, non è completamente bestiale: ha un'ombra di raziocinio e un desiderio di vivere nella foresta. Non ha la tipica sete di sangue dei licantropi e attacca solo quando viene catturato o aggredito. Sua madre gli spiega perchè è diventato così: è per via di una maledizione che aveva avuto il suo vero padre.

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    Infatti il vero nome di Jack è Jacob Russoff e il vero padre di Jack, Gregor Russoff, era un barone di un non precisato stato baltico che aveva sposato sua madre e aveva dato luce a Jack e Lissa. Ma il barone, durante la luna piena, diventava un licantropo per via del fatto che lo era stato anche suo padre e così pure i suoi avi. Infatti il loro progenitore era stato morso da un lupo al servizio di Dracula: una cosa che porta non solo alla trasformazione in licantropo, ma anche alla maledizione. All'età di 18 anni, infatti, ogni discendente maschio della famiglia Russoff sarebbe diventato licantropo.

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    Quindi Jack dovrà cercare questo fantomatico padre, che forse è morto, per sapere come liberarsi della sua maledizione. La storia poi si interrompe negli ASE col numero 48. Più che fare una ricerca, Jack/Licantropus non fa altro che passare da una situazione quasi horror all'altra, senza soluzione di continuità. Come dire, una volta che hai visto una storia di Licantropus, le hai viste tutte.

    L48


    Inoltre, a quanto pare, Jack Russell si trasforma in Licantropus tutte le notti, non solo in quelle di luna piena (se no il protagonista avrebbe avuto delle avventure mensili). In ogni caso, si tratta di storie che a quei tempi avevano colpito abbastanza i lettori italiani, tanto da dargli il 5° posto. Licantropus, a quanto ne so, non fu più pubblicato in Italia dalla Corno dopo questo exploit. La cosa strana è che "Jack Russell" è anche il nome di un cane terrier, una volta specializzato per la caccia alla volpe. Un protagonista col nome di un cane che diventa un lupo di notte. Questa poi. E Roy Thomas ha detto che quel nome non l'aveva scelto apposta, l'aveva scelto a caso. :huh:

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    Ecco a voi un Jack Russell. No, non è il protagonista.



    (Continua qui)

    QUI TUTTI I LINK SUI 50 ANNI DELLA CORNO E SULLA MARVEL

    Edited by joe 7 - 7/12/2021, 22:16
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    So che esiste il marvel Omnibus di Licantropus, ma costa 95 eurini.
    Da come ne parli, non credo che en valga la pena, anche se io amo l'horror.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 5/11/2020, 17:57) 
    So che esiste il marvel Omnibus di Licantropus, ma costa 95 eurini.
    Da come ne parli, non credo che en valga la pena, anche se io amo l'horror.

    Gli Omnibus costano sempre un rene e mezzo. E sono ingombranti...

    Comunque non credo che ne valga la pena. Ho parlato di Licantropus solo per completare il discorso sugli ASE, ma non è niente di che. E' piuttosto verboso e ripetitivo, temo che ti stancherebbe alla terza storia.
     
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