LA GRANDE AVVENTURA DEL PICCOLO PRINCIPE VALIANT/LA SPADA DEL SOLE - DOSSIER (QUARTA PARTE)
(la prima parte si trova qui)

VALIANT: IL CORAGGIO E IL VALORE

"Principe Valiant" fu un nome scelto, questa volta, non dagli italiani - che per una volta non possono essere accusati di doppiaggi falsati - ma dai giapponesi. Infatti i dirigenti della TOEI scelsero questo nome, che ritennero più adatto, per il mercato internazionale. Forse si erano ispirati all'omonimo personaggio di Hal Foster. Il nome originale del protagonista, Hols (pronuncia horusu, suona come "Hors"), però, che significato aveva? Yasuo Otsuka, il character designer, dice che “non esistono documenti su come vennero scelti i nomi Hols, Hilda e Grunwald. Prendemmo dei nomi nordici: quindi penso che Hols non fu ispirato dall’Horus egiziano (che era il dio del sole), come sostengono alcuni, ma da nomi nordeuropei come Holhel, Holhes, o Holt." Ma come mai un nome così insolito? Non ce ne sono molti di "Holt" o simili nel nord. Personalmente, credo che sia stato scelto per assonanza con Hilda: infatti, Hilda e Hols hanno le stesse iniziali. E, riguardo al titolo "principe", anche nell'originale Hols è chiamato così: "principe del sole". Infatti, il gigante di roccia Moog aveva detto a Valiant/Hols che, se avesse forgiato la spada del sole, lui sarebbe diventato "principe del sole".

A parte queste curiosità sul nome, Valiant è un personaggio che non ha l'ingenuità del Conan di Miyazaki, col quale spesso lui è paragonato, e non ha nemmeno la sua grande forza. E' consapevole della durezza della vita, e ha perso la sua infanzia da tempo. Sa che il coraggio e la forza - soprattutto la forza d'animo - sono necessari per sopravvivere in un ambiente ostile, che ricorda quasi il mondo di Ryu, il ragazzo delle caverne. Quando lui incontra Hilda, prova una certa simpatia per lei, che appare sola quanto lui: sono entrambi senza radici, lei senza un villaggio, lui senza un padre. Cerca così di aiutarla portandola al villaggio. Un villaggio che non ha un nome: è semplicemente "il villaggio", tipo quello di Asterix. Come per dire che simboleggia l'umanità e la vita degli uomini tra di loro.

Valiant non può combattere personalmente contro Grunwald, perchè la sua spada del sole deve essere temprata: ma lui non è capace di farlo da solo. Però, con l'aiuto degli uomini del villaggio, la spada viene temprata e avviene il contrattacco. Nello stesso tempo, anche il villaggio ha bisogno di Valiant per uscire dal regime di terrore di Grunwald: quindi si aiutano a vicenda. E' necessaria la presenza di una persona - la si potrebbe chiamare "la persona giusta nel posto giusto" - per liberare il villaggio. Ed deve essere una persona fuori dal villaggio, quella che lo può liberare: il villaggio e i suoi uomini, da soli, sono incapaci di liberarsi dalla prigione di Grunwald. Il liberatore deve sempre essere uno da fuori che decide di vivere in mezzo a loro: il richiamo al cristianesimo, (che sia stato voluto o meno non importa), è presente. Gesù è il Salvatore, è Dio fatto uomo, e viene da fuori: si incarna come uomo tra gli uomini per liberarli tutti dal dominio del diavolo. La spada temprata può simboleggiare la spada della fede, e spesso la spada è paragonata alla croce per la sua forma. Ma gli stessi uomini del villaggio, che prima ringraziano Valiant per averli liberati dal mostruoso luccio, ingannati da Hilda e dal consigliere del capovillaggio, diffidano di lui e lo trattano da ingannatore, tanto che Valiant deve allontanarsi dal villaggio. Dall'Osanna al Crucifige il passo è sempre breve. Valiant, infatti, non ha come avversario solo Grunwald, ma anche la meschinità della gente del villaggio. Il capovillaggio è una persona debole e sospettosa di chiunque potrebbe sottrargli il potere e il prestigio, come per esempio Valiant; e ha con sè un consigliere (che ricorda in modo impressionante, almeno per me, Girighiz di Enzo Lunari) che gli fa aumentare la sua diffidenza su Valiant. La stessa Hilda soffia sul fuoco, e pochi sono i personaggi del villaggio che mantengono la fiducia in Valiant. Questo somiglia molto alla manipolazione sulla gente coi mass media, che mostrano una visione falsata della realtà.

Girighiz di Enzo Lunari: anche se la fisionomia non è la stessa, al somiglianza tra questo personaggio e il maligno consigliere si nota. Almeno per me...

Tuttavia, nei momenti di difficoltà gli uomini del villaggio riconoscono la necessità di essere uniti: come nell'assalto dei topi e dei lupi, e alla fine, con l'assalto totale di Grunwald, riconoscono il coraggio di Valiant e contribuiscono a forgiare completamente la sua Spada del Sole. Il capovillaggio e il suo consigliere scompaiono dalla storia, inseguiti dai lupi volanti di Grunwald, in una sorta di "giustizia poetica". In sostanza, una comunità che non vive di fiducia ma di sospetti, è destinata a crollare: "un regno diviso è destinato alla rovina", dice il Vangelo.

Valiant, verso la fine del film, dopo che Hilda cerca di ucciderlo, deve affrontare anche i suoi demoni interiori, che lo assalgono, ma non lo seducono come è successo invece con Hilda. Nella Foresta Incantata ("Mayoi no Mori", letteralmente "bosco dell'incertezza"), Valiant osserva i fantasmi del passato che lo perseguitano: gli abitanti del villaggio che lo hanno cacciato, Hilda, che compare da ogni parte, Grunwald, il padre defunto che diviene un novello Caronte che lo osserva da una spettrale imbarcazione. Valiant riesce ad uscire da quell'abisso grazie ad un aiuto esterno: la spada del sole, che simboleggia l'aiuto divino e gli mostra le persone per cui deve ancora combattere. La spada del sole è il simbolo della storia: alla pari di Excalibur (e come la Spada nella Roccia, Valiant la estrae dalla roccia del gigante Moog), dà un aiuto ultraterreno contro forze soverchianti, che si possono affrontare solo se si ha fiducia in questo aiuto.

In tutto il periodo del film, in cui Valiant non ha la spada forgiata, i suoi sforzi contro Grunwald e si suoi servi sono eroici, ma vani contro un potere fin troppo superiore. Solo con la spada - l'aiuto divino - forgiata dagli uomini - la partecipazione umana - Valiant può sconfiggere per sempre Grunwald. Il messaggio di base è molto forte.

GRUNWALD: IL MALE ASSOLUTO

Chi è Grunwald, e da dove viene? Questo non viene mai spiegato: per prima cosa, comunque, non è umano. E' chiamato "demone" o "mostro": oltre ad avere degli esseri simili ad animali, ma ben più pericolosi, al suo servizio, ha delle capacità sovrannaturali. Ma soprattutto, proprio come il diavolo, corrompe facilmente gli animi degli uomini: all'inizio del film, il padre di Valiant gli dice che è stato Grunwald a rendere sempre più malvagi gli uomini del villaggio, che alla fine si sono uccisi tra di loro in un crescendo infernale. E, quando Valiant torna al villaggio ricostruito, Grunwald interviene ancora, non solo coi suoi servi (il luccio gigantesco, i lupi), ma soprattutto seminando tra di loro la diffidenza, l'inimicizia, la zizzania (proprio come fa Detritus nello splendido Asterix e la zizzania), minando non solo l'esistenza del villaggio, ma anche la convivenza tra gli uomini. Un'azione letteralmente demoniaca (il diavolo infatti è "colui che divide", dal greco diabolos, cioè "separatore, ingannatore, accusatore"). E questo è attualissimo: infatti, le trasmissioni sul virus, sui vaccini, sul lockdown, gli scenari apocalittici diffusi da ciarlatani con la veste di medici diffondono terrore, ansia, paura, diffidenza, sospetto, odio, divisione. Proprio come fa Grunwald. Dicono che è un cattivo un pò banale: non sono d'accordo. Non c'è bisogno di una grande profondità psicologica per essere malvagi. Il male, anche se ha una grande intelligenza, non è intelligente - nel senso di "logico" - nè creativo: è solo stupido, crudele e senza alcun senso. Quindi trovo la raffigurazione di Grunwald perfetta come personaggio malvagio.

(Continua qui)

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Edited by joe 7 - 5/2/2021, 14:51