Il blog di Joe7

  1. ZAGOR: UNO STILE NARRATIVO CHE NON ESISTE PIU' (prima parte)

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    By joe 7 il 1 Sep. 2022
     
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    ZAGOR: UNO STILE NARRATIVO CHE NON ESISTE PIU' (prima parte)
    Posto qui la prima parte di un articolo che si basa sulle osservazioni di Ivan e Puro Veleno del forum Spirito con la scure.

    Zagor-Cico


    ZAGOR NON E' FANTASY

    E' sbagliato considerare Zagor come una serie storicamente legata a tematiche fantasy. Il fantasy non è la raccolta dell'indifferenziata, un bel bidone in cui ci ficchi qualunque cosa, basta che non sia realistica: non importa in che modo sia messa, in che stile, con che scopo. Con questo ragionamento il fantasy sarebbe il genere letterario più venduto e diffuso al mondo, comprendendo anche Harry Potter, Twilight, tutti i romanzi Harmony (trovatene uno realistico) e così via. Invece, nessuno dei titoli che ho citato è "fantasy". Esiste il racconto gotico come Dracula; c'è lo sword and sorcery di Conan e simili. C'è l'horror, c'è la fantascienza (anche quella divisa in mille rivoli), eccetera. Ogni singola serie Bonelli aveva (oggi si è imbastardita e ha perso ogni identità, quindi parlo al passato) una maniera precisa di trattare gli elementi fantastici, aveva un suo "universo". Non nel senso della continuity della Marvel, in cui Martin Mystere incontra Zagor e simili. No, è tutta un'altra cosa: nel senso della rappresentazione del mondo, anche in dettagli non appariscenti.

    LA FILOSOFIA DI FONDO DI UN FUMETTO: PRENDIAMO TEX

    Facciamo un esempio per chiarirci. Il mondo di Tex - un fumetto western - è popolato da gente comune che fa le cose giuste, anche se viene vessata, e aiuta volentieri Tex. Il mondo di Blueberry - un altro fumetto western - invece è pieno di imbecilli che tentano continuamente di ostacolare Blueberry mentre cerca di salvarli. Sembra lo stesso West, ma in realtà sono mondi diversi, anche opposti. Hanno una filosofia di fondo differente. Ora, dire che Tex è una serie solo western che non fa voli di fantasia (tranne quando incontra Mefisto) significa che si è letto poco Tex. Il ranger ha affrontato alieni, mummie, diablero, dinosauri, streghe (un sacco di volte), licantropi, piante vampire, stregoni di ogni razza e tipo. "Solo western" mio nonno, quindi.

    Tex-ok
    "A parte le scivolate con Mefisto, Tex è western purissimo, senza voli di fantasia." Come no. :rolleyes:


    Cosa è davvero "realista" in Tex? Il metodo con cui questi fattori (mummie, diablero ecc.) vengono trattati. Quando Tex incontra un alieno, non capisce che è un alieno e scambia la partenza dell'astronave per un'esplosione con la dinamite. Punto. Quando incontra un licantropo, lo ammazza tranquillamente con pallottole normali: nessuno è immune alle pallottole, secondo la regola di Tex, e nessuno gira con pallottole d'argento. Quando Tex incontra uno zombi, è lo zombi delle tradizioni di Haiti, evocato da un bokor, e si muove lentamente da cadavere ambulante: non corre a divorare cervelli. Non è uno zombi di Romero. E, a proposito del tipo di zombi, questa "classicità" permea tutto il sovrannaturale in Tex. Tex è "classico": niente roba modaiola moderna. I maghi non parlano di "magia del caos" come in Harry Potter: evocano demoni e ipnotizzano, e basta. Le streghe comandano delle pantere o dei lupi, non dei draghi. Su Tex uno zombi mangiacervelli è fuori posto, esattamente come lo sarebbe un robot terminator. Ma una bella strega indiana che comanda i lupi? Ce ne puoi mettere quante ne vuoi. Torniamo così alla "filosofia di fondo" da rispettare.

    ZAGOR E' SEMPRE STATO ANACRONISTICO

    Zagor aveva una filosofia di fondo che gli dava uno stile unico. L'immaginario di Zagor derivava dalle storie che aveva amato Sergio Bonelli da bambino: c'erano i film degli anni 30 con L'Uomo Lupo e Dracula, fino ai film degli anni 50, col Mostro della Laguna Nera. Non oltre. C'erano i fumetti degli anni '30-40 come Tarzan e l'Uomo Mascherato e come Virus il mago della foresta morta. Notate che non si trattava della fantascienza di quei tempi. Queste storie Nolitta le scriveva negli anni '60-70, quando queste fonti erano già state dimenticate da tutti, e per forza: si trattava di film vecchi di trenta-quarant'anni fa. Quindi i suoi lettori non erano "pigri lettori postmoderni" che si divertivano a cercare le citazioni, come in Dylan Dog. Per i lettori di allora questa era roba nuova. Voglio diche che Zagor è sempre stato anacronistico. Mentre al cinema degli anni '70 c'erano già i film di Guerre Stellari, Nolitta, quando scriveva la sua unica storia con un'invasione aliena, ci metteva gli alieni delle copertine dei romanzi di fantascienza degli anni'50. Il suo vampiro è Bela Lugosi o Christopher Lee, o meglio un misto fra i due: ma non è Banderas. E tutti questi elementi venivano adattati, cioè portati nel mondo di Zagor, resi "nolittiani". L'esempio classico è il Mostro della Laguna Nera: nel film originale era un mostro che faceva parte di una razza di mostri quasi estinta, di cui lui era l'ultimo esemplare. Ma in Zagor tutti i nemici devono essere "umani": quindi, su Zagor, il mostro della Laguna Nera diventa uno sfortunato dottore trasformato contro la sua volontà. Nolitta se ne frega della "citazione": trasforma tutto quello che serve in elementi adatti che butta nel calderone. Se ne frega che la citazione "sia corretta": tutto deve essere coerente col mondo di Zagor, cioè con la sua filosofia di fondo.

    La-capanna-maledetta


    DOPO NOLITTA, IL DILUVIO

    Poi, dopo Nolitta, arriva Sclavi, e iniziano i guai. Sclavi non riesce ad essere "nolittiano" manco per sbaglio. Essendo notoriamente un grande amante delle "citazioni", inizia a metterle, ma nel senso moderno: cioè le mette pari pari così come sono, ed è Zagor che deve adattarsi alla citazione, non il contrario, finendo così stravolto. "Il Signore Nero" di Sclavi ne è l'esempio perfetto. Gli spunti della storia sono i cartoni animati di Dungeon e Dragons, o He-Man, o il film animato sul Signore degli Anelli di Ralph Bakshi. Chi ci vede in quella storia qualcosa di "tolkeniano" ha le traveggole: si tratta di rimasticatura di rimasticatura banalizzata. Abbiamo un Oscuro Signore da discount, con elfi buffi da produzione di massa. Sclavi cita l'immaginario "fantasy massificato", che iniziava a vedersi nei cartoni animati e nei romanzi "fantasy per ragazzi". Quindi è proprio l'antitesi dell'immaginario di Zagor, ed è l'inizio della sua rovina e della creazione di uno Zagor attuale che non ha più nulla a che fare con quello di Nolitta. Uno Zagor moderno, televisivo, semplicistico. C'è qualcosa di meno "nolittiano" di un mondo diviso fra buoni buonissimi e cattivi cattivissimi? C'è un malvagio meno "nolittiano" del Signore Nero?

    Il-signore-nero
    Io sono il perfido Signore Nero! Cattivissimo! Malvagissimo! Banalissimo! HAHAHA!


    Cosa ha in comune questo Signore Nero, malvagio solo perchè è malvagio, col Re delle Aquile o l'Uomo Lupo di Nolitta? Zagor così viene stravolto per adattarlo ai cartoni animati moderni. Sclavi fu forse il primo a fare uno Zagor totalmente irriconoscibile, realizzando poi il capolavoro-trash assoluto che è Incubi. Da allora, un pezzo per volta, una citazione per volta, Zagor ha completamente perso l'anima. Ha perso qualunque sua caratteristica distintiva. Un sacco di autori, capaci solo di scrivere storie stereotipate su mostri, alieni, maghi, in mancanza di una serie dove sfogarsi, si sono buttati su Zagor, come se fosse una carta bianca sulla quale scrivere qualunque cosa: questo perchè, secondo loro, "su Zagor ci può andare di tutto". Ma una serie dove può andar bene tutto è una serie insapore e incolore: senza forma, adattabile a qualunque tipo di mostriciattolo vuoi usare quel giorno. Lo Zagor di Nolitta aveva uno stile, un mondo riconoscibile, un atmosfera unica, già "retrò" e anacronistica sin dal primo numero. Aveva una filosofia di fondo inconfondibile sulla quale non andava bene tutto. Non ci potevi mettere quello che ti pareva. Dopo Nolitta, invece, Zagor è stato usato come la pattumiera dell'indifferenziata, buttandoci dentro qualunque cosa fosse di moda in quel momento: da Alien a Terminator a supercriminali con superpoteri. Quindi davvero oggi su Zagor puoi metterci tutto. Perchè ormai Zagor non è niente: è solo un foglio bianco.

    zagorambo-664
    Come dimenticare l'immortale ZAGORAMBO? ("Gli assassini venuti dallo spazio", Zagor 664) Trash purissimo. Un gioiello. :rolleyes:



    (Continua qui)

    QUI TUTTI I LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 5/9/2022, 16:49
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    Prima di Sclavi c'era stato Toninelli a distruggere il personaggio , trasformandolo in un imbranato.
    Ah, se solo Nolitta avesse preparato un successore....
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 6/9/2022, 19:55) 
    Prima di Sclavi c'era stato Toninelli a distruggere il personaggio , trasformandolo in un imbranato.
    Ah, se solo Nolitta avesse preparato un successore....

    Sembra che Nolitta non si sia mai preoccupato di trovare un successore per Zagor, interessandosi solo di Mister No e affidando la sua creatura ad altri. Perchè l'ha fatto? Vallo a sapere, ci sono tante cose che noi non sappiamo.
     
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    Che poi Mister No ha cessato le pubblicazioni, mentre Zagor va ancora avanti (eppur a fatica).
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 6/9/2022, 22:31) 
    Che poi Mister No ha cessato le pubblicazioni, mentre Zagor va ancora avanti (eppur a fatica).

    Nolitta ha anche provato a risollevare Mister No in ogni modo: con un reboot ("Vento rosso" di Mignacco e tutto il seguito); con la trasferta in Africa; con la lunghissima storia finale sceneggiata addirittura da lui (che non faceva più sceneggiature da anni, giustificandosi coi suoi impegni amministrativi alla casa editrice), eccetera. Sperava insomma di risollevare il moribondo dalla canna del gas delle scarse vendite: niente da fare. E ogni volta che gli chiedevano di Zagor, la sua risposta praticamente era: Zagor chi?

    Sto semplificando, ovvio: ma la sostanza è questa. Mister No era davvero il "suo" personaggio, per Nolitta: Zagor, una volta abbandonato, lo ha abbandonato per sempre. E, come ho detto, non sapremo mai il perchè. Si vede che non era più nelle sue corde: succede. I momenti magici non durano per sempre. Fatto sta che, per vent'anni circa, non ci ha mai nemmeno provato a tirare giù uno straccio di sceneggiatura o almeno di controllare gli sceneggiatori di Zagor, permettendo la pubblicazione di storie una più insulsa dell'altra. Ha però permesso il parziale recupero del personaggio col rinascimento zagoriano dell'"Esploratore scomparso", e di questo almeno gliene sono grato.
     
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