Il blog di Joe7

  1. ZAGOR: "LA STELLA DI LATTA" (Ivan)

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    Ivan
    Zagor
    By joe 7 il 25 May 2018
     
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    ZAGOR 73-74: LA STELLA DI LATTA (analisi di Ivan e approfondimento: quando Zagor perdeva la pazienza)

    Testi: Guido Nolitta (Sergio Bonelli)
    Disegni: Franco Donatelli / Franco Bignotti

    image


    Zagor edizione originale Zenith: n. 124-125 (usciti nel 1971). I numeri reali di Zagor sono: 73-74. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 73-74.

    TRAMA

    Paradise Gate, "Il cancello verso il Paradiso", è una città sorta dal nulla dopo la scoperta di giacimenti d'oro: la classica "boom town". Ma il suo spietato sindaco, Wilson "King" Mac Kay, taglieggia i cercatori d'oro, imponendo loro delle forti percentuali sul metallo prezioso estratto. Zagor e Cico ne scoprono la crudeltà, andando proprio lì, lungo il viaggio di ritorno a Darkwood e trovando ucciso il vecchio Ellis, un cercatore d'oro che loro avevano appena conosciuto e che aveva tentato di ribellarsi a "King" McKay. Ellis muore tra le braccia di Zagor e lo Spirito con la scure, furioso, si rivolge allo sceriffo, scoprendo, sorpreso, che si tratta di un suo vecchio amico, James Hilton. Ma lui è ormai ridotto all'ombra di se stesso a causa delle sconfitte subite nella vita ed è diventato schiavo dell'alcool: ora è solo lo sceriffo fantoccio di McKay. Ma l'arrivo di Zagor dà coraggio ad Hilton, che, insieme a lui e a Cico, organizzano la resistenza, incarcerando gli assassini di Ellis e condannandoli alla forca. L'azione dà coraggio ai cittadini, in particolare a Howens, il proprietario di un piccolo emporio: ma il negozio verrà subito incendiato dagli uomini di McKay per rappresaglia. Persino Hilton subisce un tentativo di omicidio. Ma Zagor ne approfitta per fingere che il suo amico sia morto e prenderne il posto come sceriffo del paese. Alla fine Zagor, Hilton e Cico hanno la meglio su McKay, che è costretto ad andar via dal paese insieme alle sue cose, davanti agli occhi di tutta la popolazione.

    COMMENTO

    Storia breve del periodo pre-goden age, durante il quale, per alcuni anni, la serie di Zagor procedeva presentando, appunto, episodi della lunghezza di un albo e mezzo o due. Ne avevo un ricordo anonimo (e in genere non è un buon segno), eppure l'ho riletta di recente e devo dire che è molto migliore di come la ricordavo. E' una storia che contiene un sacco di pregevolezze, decisamente sottovalutata. Forse ciò è dovuto al fatto che la trama si basa su un canovaccio già sfruttato decine di volte: ambientazione western classica, in cui un riccone prepotente tiranneggia gli abitanti di una vallata, fino all'arrivo dell'eroe duro e puro che scombussola gli equilibri. (West and Soda docet ^_^, nota di Joe7) Insomma, nulla di nuovo nel “COSA”...ma Nolitta ci mette del suo nel “COME” riscaldare la minestra, ottenendo alfine un piatto saporito che si legge tutto d'un fiato. Nel complesso, è una sorta di prova generale di "Arrestate Billy Boy": i lettori che conoscono entrambe le storie possono facilmente notare le similitudini delle trame di base:
    - un potente che spadroneggia
    - un sottoposto che abusa della propria impunibilità
    - uno sceriffo asservito
    - una popolazione pavida e remissiva
    - una legge latitante...
    ...e uno Zagor raddrizzatorti carico di epicità.

    Bella la galleria di comprimari:
    "King" McKay, o Wilson McKay: il tiranno del luogo. Opprime i cercatori d'oro di Paradise Gate con metodi tipicamente “mafiosi”, esigendo un pizzo sull'oro trovato.
    Ellis: cercatore d'oro che si rifiuta di pagare il pizzo a McKay, venendo ucciso a scopo dimostrativo. Toccante l'episodio della sua morte.

    zgr74b


    Lo sceriffo Hilton: sceriffo alcolizzato vecchio amico di Zagor, ridotto a una marionetta nelle mani di McKay.
    Straker: lo scagnozzo principale di McKay.
    Pepito: ladruncolo messicano che istiga Cico ad emularlo (con risultati maldestri) in una divertente gag.
    Howens: cittadino che si ribella a McKay, subendo l'incendio della casa per rappresaglia.

    zgr74c


    Se devo fare un appunto, trovo un po' sbrigativo il finale: in poche pagine si passa infatti da una situazione disperata alla cacciata di McKay dopo la rivolta dei cittadini. Un balzo narrativo piuttosto brusco, che poteva essere sviluppato in modo più fluido. Probabilmente Nolitta ha dovuto assecondare l'esigenza di chiudere la storia proprio con quell'albo, nonostante il potenziale ancora inespresso. :(

    LA PERLA

    Il carcerato Straker ride sarcastico dell'incendio della casa di Howens e Zagor perde il controllo: cerca di strangolarlo attraverso le sbarre, venendo fermato a stento da Cico. Questo è lo Zagor esasperato e sanguigno di Nolitta, altro che l'esagitato isterico delle imitazioni moderne. Grande Bignotti nel rendere l'espressività di Zagor, davvero terribile. (ne ero rimasto impressionato anch'io quando la lessi: è il momento che mi ricordo di più della saga - nota di Joe7) Scena memorabile che merita di essere riportata per intero:

    zgr74d1

    zgr74d2



    LA PERLINA

    La canzoncina di Cico-boia:

    zgr74e



    In definitiva, inviterei chi non la ricordasse molto bene a rileggerla; può essere una piacevole riscoperta di un certo modo di fare Zagor (o più in generale, di un certo modo di fare Fumetti) di cui oggi si è perso lo stile semplice e sobrio (purtroppo, aggiungo).

    Storia: 7,5
    Disegni: 7,5


    POST-SCRIPTUM: QUANDO ZAGOR PERDEVA LA PAZIENZA

    image


    Qui non mi riferisco allo Zagor moderno in generale, bensì solo alle situazioni specifiche in cui oggi viene mostrato Zagor che ha uno scatto di nervi per una situazione esasperante, sfogandosi su qualcosa/qualcuno. Gli esempi tipici del periodo classico sono:

    – In questa storia, quando Zagor cerca di strangolare il carcerato Straker.
    – In "Il mio amico Guitar Jim", quando gonfia di botte Guitar Jim per il suo “tradimento”.
    – In "L'Avventuriero", quando picchia Mike Gordon dopo l'omicidio del pistolero Flash.
    – In "Fucilazione", quando fa a pezzi i fucili dopo il massacro dei soldati inglesi.
    – Nella "Marcia della disperazione", quando quasi ammazza di pugni il nobile europeo che ha appena sparato alle spalle a Memphis Joe.
    – Nel "Raggio della morte", quando ha uno sfogo violento dopo aver scoperto che la tomba di Hellingen era vuota.

    Ecco: questa caratteristica del personaggio, sempre ben descritta da Nolitta, è stata invece quasi sempre mal trasposta dagli autori successivi, che l'hanno imitata solo esteriormente: nel “COSA” ma non nel “COME”, insomma. Se uno scatto di nervi non è preceduto da una precisa costruzione psicologico-narrativa che lo renda credibile, appare solo come lo sfogo irrazionale di un esagitato e nulla più. Ad esempio, lo Zagor che in un impeto di rabbia fa scempio del Terminator indiano in "Resurrezione" a me convince assai poco. E' solo un'imitazione esteriore dello Zagor collerico di Nolitta. Non c'è – a monte – una costruzione psicologica e narrativa che mi renda partecipe del suo stato umorale: ciò che vedo è solo un isterico che dà di matto senza un vero motivo. Nolitta era un maestro nel guidare il lettore dentro la testa dei personaggi; purtroppo, gli autori moderni si limitano ad imitare il COSA faceva e non il COME lo faceva. Così trascurano tutto il sottile lavoro di suggestione con cui il Sergione riusciva ad incantare il lettore, col risultato che oggi vediamo Zagor comportarsi IN APPARENZA come lo Zagor di Nolitta...ma ci sentiamo distanti dalle situazioni che vive, perché gli autori non riescono a stimolare il nostro coinvolgimento emotivo verso le situazioni vissute dai personaggi. Nolitta conosceva l'arte dell'affabulazione, cioè il riuscire a conquistarsi la complicità del lettore con sottili giochi di suggestione narrativa. Se un autore riesce a creare questa affabulazione, allora può far fare a Zagor qualunque cosa e risulterà accettabile; viceversa, è meglio che rinunci a trovate “particolari” come il giocare sulla collericità di Zagor, poiché c'è un forte rischio di scivolare nel ridicolo involontario senza rendersene conto.

    QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 21:41
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    Bellissima storia! Una delle mie preferite. Fu tra le prime che lessi ormai più di 20 anni fa. O meglio l’ albo principale. L’ inizio l’ ho recuperato tempo dopo. XD Mi sono rimaste impresse soprattutto la bellissima scena sopracitata in cui uno Zagor impotente deve sorbirsi anche le prese in giro di quei farabutti al tipo che lo aveva aiutato ed il finale al cimitero: un luogo di morte che fa da contrasto alla nascita della nuova vita della città! Non mancano comunque momenti più ironici che evitano che la storia diventi un po’ troppo ridondante. Non feci caso all’ epoca che alcune tavole erano di Bignotti! Eppure la storia non è che sia tanto lunga. Boh! Effettivamente ora o abbiamo uno spirito con la scure un po’ troppo composto o nervoso di suo! Come detto prima gli scatti di rabbia erano giustificati da boiate o cattiverie altrui.
     
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    CITAZIONE (Francesco Romani @ 3/9/2018, 20:31) 
    Bellissima storia! Una delle mie preferite. Fu tra le prime che lessi ormai più di 20 anni fa. O meglio l’ albo principale. L’ inizio l’ ho recuperato tempo dopo. XD Mi sono rimaste impresse soprattutto la bellissima scena sopracitata in cui uno Zagor impotente deve sorbirsi anche le prese in giro di quei farabutti al tipo che lo aveva aiutato ed il finale al cimitero: un luogo di morte che fa da contrasto alla nascita della nuova vita della città! Non mancano comunque momenti più ironici che evitano che la storia diventi un po’ troppo ridondante. Non feci caso all’ epoca che alcune tavole erano di Bignotti! Eppure la storia non è che sia tanto lunga. Boh! Effettivamente ora o abbiamo uno spirito con la scure un po’ troppo composto o nervoso di suo! Come detto prima gli scatti di rabbia erano giustificati da boiate o cattiverie altrui.

    Lo Zagor di allora era più convincente di quello di adesso. Non credo che gli sceneggiatori di oggi sarebbero riusciti a fare una storia così semplice e nello stesso tempo così coinvolgente: farebbero una storia di routine, un compitino da svolgere e nulla più. Il pathos, il dramma, il coinvolgimento non esistono più. Nemmeno l'umorismo. Fanno delle storie "per accontentare i lettori". Se da piccolo avessi letto le storie dello Zagor-manichino di adesso, mi sarei annoiato moltissimo, l'avrei buttato nella spazzatura e sarei andato a giocare a pallone. Invece storie come "la stella di latta" le leggo ancora oggi con piacere.
     
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    Sto leggendo la storia sui volumi della gazzetta e la trovo davvero gradevole.
    La sequenza in cui Zagor si allontana abbattuto dall'emporio in fiamme é quella che mi ha colpito di più, perché si avverte tutto lo sconforto e il senso di colpa (non aver potuto fare niente per domare l'incendio, atto di rappresaglia verso qualcuno che l'aveva precedentemente aiutato) del personaggio.
    Il volto collerico di Zagor nella sequenza in cui perde la pazienza e dice "dannati vermi" ha spaventato anche me.
    La storia regge bene il confronto con "Arrestate Billy Boy" anche perché, a parte alcuni elementi comuni, si differenzia notevolmente dal punto di vista della trama.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 3/4/2021, 17:24) 
    Sto leggendo la storia sui volumi della gazzetta e la trovo davvero gradevole.
    La sequenza in cui Zagor si allontana abbattuto dall'emporio in fiamme é quella che mi ha colpito di più, perché si avverte tutto lo sconforto e il senso di colpa (non aver potuto fare niente per domare l'incendio, atto di rappresaglia verso qualcuno che l'aveva precedentemente aiutato) del personaggio.
    Il volto collerico di Zagor nella sequenza in cui perde la pazienza e dice "dannati vermi" ha spaventato anche me.
    La storia regge bene il confronto con "Arrestate Billy Boy" anche perché, a parte alcuni elementi comuni, si differenzia notevolmente dal punto di vista della trama.

    "La stella di latta" è una storia che mi è rimasta impressa, sia per la copertina (quella stella sulla mano in primo piano e Zagor dietro: geniale!), che per la storia: Donatelli sapeva fare uno Zagor drammatico, mentre Ferri faceva uno Zagor avventuroso (anche drammatico, ma sempre in un contesto avventuroso). E "La stella di latta" era una storia drammatica, sottolineata anche dagli scarni sfondi di Donatelli, che ho sempre trovato efficaci per storie simili.

    La scena che hai ricordato è notevole, ma a me è rimasta impressa quella di Zagor che, quasi impazzito dalla rabbia, sta per strangolare a mani nude uno dei criminali in prigione. Quasi pensavo che lo avrebbe davvero ammazzato. Un momento impressionante come pochi. :ph34r:
     
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    Finito.
    La storia si può considerare uno sviluppo alternativo ad "Arrestate Billy Boy", in quanto alla fine gli abitanti della città risvegliano le loro coscienze e ristabilisco la legalità, ribellandosi al potente MacKai.
    Riuscito personaggio il fratello di Frankie, che paga con la vita il suo sincero desiderio di aiutare un suo consanguineo e mette in moto la fase finale della storia con la sua iniziativa personale.
    Toccante il saluto finale di Zagor davanti alla tomba di Ellis.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 10/4/2021, 11:32) 
    Finito.
    La storia si può considerare uno sviluppo alternativo ad "Arrestate Billy Boy", in quanto alla fine gli abitanti della città risvegliano le loro coscienze e ristabilisco la legalità, ribellandosi al potente MacKai.
    Riuscito personaggio il fratello di Frankie, che paga con la vita il suo sincero desiderio di aiutare un suo consanguineo e mette in moto la fase finale della storia con la sua iniziativa personale.
    Toccante il saluto finale di Zagor davanti alla tomba di Ellis.

    E' una gran bella storia, per me: a differenza di Billy Boy, qui è stata fatta giustizia.

    Anche se, in quella storia di Billy Boy, c'è un problema di fondo: non si può mai fare un processo nello stesso luogo dove è stato commesso il fatto, perchè le prove possono essere facilmente inquinate, come effettivamente è successo. Voglio dire che l'intenzione di Zagor in "Billy Boy" era stata buona, ma non è stata fatta in modo intelligente. Doveva immaginare sin dall'inizio che il processo fatto a Stoneville sarebbe stato una farsa e si sarebbe dovuto portare Billy Boy in un altro posto per essere processato, in modo da garantire l'imparzialità e la giustizia.

    Comunque "La stella di latta" è piena di momenti memorabili, come lo sceriffo ex-alcolizzato che si ribella, la morte di Ellis, l'addio di King Mc Kay, l'ultimo saluto di Zagor alla tomba dell'amico, il momento in cui Zagor, pieno di rabbia, sta per strangolare un prigioniero... non è una storia che lascia indifferenti.
     
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    Questa, tra le storie che ho riletto di recente, è quella che ho più rivalutato. "Oceano", i Kiowa, Tigre erano già avventure meravigliose fin da ragazzo, ma la "Stella di latta" ha acquistato per me nel tempo lo status di episodio memorabile. Sarà per quell'atmosfera da zona di confine, dove la civiltà è ancora fragile e la legge del più forte opprime i più deboli. Sarà perché è una vicenda che parla di una discesa negli abissi e di una risalita, quella dello sceriffo amico di Zagor... King Mac Kay è un avversario subdolo e astuto, non si espone in prima persona, come un ragno tesse la tela aspettando che vi cadano le sue vittime...Straker è un antagonista troppo azzeccato per il suo scopo, farci ribollire il sangue nelle vene aspettando che Zagor gli faccia pagare le sue sbruffonate.E così avviene! Tutti i personaggi, protagonisti e comprimari sono coinvolti nella lotta per la giustizia, per una volta l'esempio di Zagor è servito!
     
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    CITAZIONE (Kirihito @ 28/3/2022, 19:54) 
    Questa, tra le storie che ho riletto di recente, è quella che ho più rivalutato. "Oceano", i Kiowa, Tigre erano già avventure meravigliose fin da ragazzo, ma la "Stella di latta" ha acquistato per me nel tempo lo status di episodio memorabile. Sarà per quell'atmosfera da zona di confine, dove la civiltà è ancora fragile e la legge del più forte opprime i più deboli. Sarà perché è una vicenda che parla di una discesa negli abissi e di una risalita, quella dello sceriffo amico di Zagor... King Mac Kay è un avversario subdolo e astuto, non si espone in prima persona, come un ragno tesse la tela aspettando che vi cadano le sue vittime...Straker è un antagonista troppo azzeccato per il suo scopo, farci ribollire il sangue nelle vene aspettando che Zagor gli faccia pagare le sue sbruffonate.E così avviene! Tutti i personaggi, protagonisti e comprimari sono coinvolti nella lotta per la giustizia, per una volta l'esempio di Zagor è servito!

    Ottima recensione, complimenti. La Stella di Latta è un piccolo classico, per me. ^_^

    "Non ci si ribella a King Mc Cay" era stata la frase che aveva iniziato il dramma della storia a Paradise Gate, un nome che è tutto un programma. E' una delle frasi classiche delle storie di Zagor che mi è rimasta impressa.
     
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    La stella di Latta.
    Comincio dalla Cover. Come succedeva spesso anche in questo caso Ferri era un maestro nel pathos che sapeva creare .... la figura di Zagor che si staglia e la stella sulle mani riverse in terra , l' espressione dell' eroe ,che fa da sfondo .... tutto affascinante. Una curiosità : i pantaloni di Zagor anziché blu qui sono stati colorati verdi. È un particolare insolito che troveremo pure in poche altre copertine sia pure appunto raramente e che personalmente contribuisce a rendere ancora più intrigante l' insieme del disegno. La storia , al contrario di qualche altro lettore che ha dovuto rivalutarla mi è sempre piaciuta fin da subito. Qui si vede come Nolitta già da qualche tempo ha ingranato la quarta marcia ed è prossimo nonché maturo per la quinta corrispondente alle storie Golden Age. Così come molti commenti lo hanno già fatto presente questa è una sorta di anteprima per similitudini a quella storia arrestate Bill Boy . Quel " vecchio" Zagor aveva un qualcosa di magico che si traduceva nel fare sentire al lettore un coinvolgimento molto forte e questa storia ne è un esempio. Un classico Zagor dal genere western ma di qualità . C'è molta umanità in questa storia , una delle qualità con cui non mancava certo in quel tempo grazie a Nolitta , cosa che non si è più avvertito dopo o almeno non più così spiccatamente . Voto mio personale storia 8,5. .....Disegni 9 per il solito Donatelli sempre lineare e continuo..infine una parentesi per Bignotti dove ha dato il suo contributo qui .....Per quanto mi riguarda , anche se Ferri e Donatelli restano i due RE assoluti nei disegni , Bignotti è l' unico altro che io possa prendere in considerazione di tale levatura come figura professionale.Infatti se è pur vero ( sempre secondo me ) è su Mister No che può essere considerato il perfetto disegnatore più in simbisosi , anche in Zagor non era affatto malvagio , e uns valida alternativa. Tornando per concludere sulla specifica storia , magari non un capolavoro assoluto ma nel suo genere potrei definirlo per fare un parallelismo nel cinema ,come un capolavoro "B Movie"
     
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    CITAZIONE (Ernesto62 @ 29/3/2022, 07:20) 
    La stella di Latta. Comincio dalla Cover. Come succedeva spesso anche in questo caso Ferri era un maestro nel pathos che sapeva creare .... la figura di Zagor che si staglia e la stella sulle mani riverse in terra , l' espressione dell' eroe ,che fa da sfondo .... tutto affascinante. Una curiosità : i pantaloni di Zagor anziché blu qui sono stati colorati verdi. È un particolare insolito che troveremo pure in poche altre copertine sia pure appunto raramente e che personalmente contribuisce a rendere ancora più intrigante l' insieme del disegno.

    I colori alterati della copertina sono stati voluti, secondo me: infatti, con lo sfondo blu, i pantaloni blu sarebbero risaltati poco. Quindi andavano bene un paio di pantaloni verdi. E' accaduto anche in altri casi, come per esempio quando hanno cambiato il colore della casacca di Zagor in "Carica suicida": il rosso della casacca si sarebbe confuso col rosso del cielo. E il cielo doveva essere colorato di rosso, per sottolineare il dramma della scena. Si trattava di trucchi grafici, molto efficaci. ^_^

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    CITAZIONE (Ernesto62 @ 29/3/2022, 07:20) 
    La storia , al contrario di qualche altro lettore che ha dovuto rivalutarla mi è sempre piaciuta fin da subito.

    Anche a me, è stata una delle prime che ho letto.

    CITAZIONE (Ernesto62 @ 29/3/2022, 07:20) 
    Qui si vede come Nolitta già da qualche tempo ha ingranato la quarta marcia ed è prossimo nonché maturo per la quinta corrispondente alle storie Golden Age. Così come molti commenti lo hanno già fatto presente questa è una sorta di anteprima per similitudini a quella storia arrestate Bill Boy.

    Ho sentito parlare anch'io di quell'ipotesi, ma non mi ha mai convinto, mi sembrano storie tanto diverse...

    CITAZIONE (Ernesto62 @ 29/3/2022, 07:20) 
    Quel " vecchio" Zagor aveva un qualcosa di magico che si traduceva nel fare sentire al lettore un coinvolgimento molto forte e questa storia ne è un esempio. Un classico Zagor dal genere western ma di qualità . C'è molta umanità in questa storia , una delle qualità con cui non mancava certo in quel tempo grazie a Nolitta , cosa che non si è più avvertito dopo o almeno non più così spiccatamente . Voto mio personale storia 8,5. .....Disegni 9 per il solito Donatelli sempre lineare e continuo..infine una parentesi per Bignotti dove ha dato il suo contributo qui .....Per quanto mi riguarda , anche se Ferri e Donatelli restano i due RE assoluti nei disegni , Bignotti è l' unico altro che io possa prendere in considerazione di tale levatura come figura professionale.Infatti se è pur vero ( sempre secondo me ) è su Mister No che può essere considerato il perfetto disegnatore più in simbisosi , anche in Zagor non era affatto malvagio , e uns valida alternativa.

    Bignotti, per me, era il disegnatore adatto per certe storie inquietanti di Zagor tipo Vudu o Molok: gli altri disegnatori, pur bravi, non sarebbero riusciti a creare certe atmosfere...

    CITAZIONE (Ernesto62 @ 29/3/2022, 07:20) 
    Tornando per concludere sulla specifica storia , magari non un capolavoro assoluto ma nel suo genere potrei definirlo per fare un parallelismo nel cinema ,come un capolavoro "B Movie"

    Un'ottima storia, concordo. ^_^
     
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