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  1. ZAGOR: "IL GRANDE INGANNO" (Ivan)

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    Ivan
    Zagor
    By joe 7 il 18 Sep. 2020
     
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    205-209: IL GRANDE INGANNO - Analisi di Ivan

    Testi: Alfredo Castelli
    Disegni: Franco Donatelli

    Z1


    Zagor edizione originale Zenith: n. 256-260 (usciti nel 1982). I numeri reali sono 205-209. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, cioè coi numeri 205-209.

    TRAMA

    John Mycroft, un agente segreto britannico, contatta Zagor per avere aiuto contro il Tessitore, un cospiratore che tentò di destabilizzare l'Europa e ora vuole attaccare di nascosto gli Stati Uniti inserendo le sue pedine nei posti chiave. Ha anche un esercito di guerrieri ninja al suo servizio, che provocano la morte di Mycroft. In uno scontro coi ninja, Zagor riceve "la morte che giunge dopo": ha i giorni contati perchè può morire prima o poi tra atroci tormenti, facendo la fine di Mycroft. Siccome il Tessitore ha fatto liberare degli uomini dalla prigione, Zagor e Cico cercano di farsi passare per banditi e di farsi arrestare, in modo da essere assunti come uomini del Tessitore. Arrestati nel carcere newyorkese di Fort Concrete, dopo difficili prove vengono assunti come uomini del Tessitore. Riescono a raggiungere il Tessitore, ma questi con un trucco sfugge loro: però la sua organizzazione è stata scoperta e Zagor sopravvive alla minaccia della morte ninja, uccidendo il ninja che l'aveva colpito.

    COMMENTO

    Altra storia riuscita di Castelli, con una trama variegatissima: un intrigo politico, una rapina in banca, un avversario invincibile nella lotta corpo a corpo, una lunga parentesi con incarcerazione & evasione, resa dei conti con colpo di scena finale, un Cico in formissima...Insomma, un grande minestrone, in cui, però, i vari ingredienti sono dosati nella giusta misura e ben amalgamati fra loro (Boselli dovrebbe prendere esempio...) ^_^

    PREGI

    Molto nolittianamente (almeno in questo episodio), Castelli struttura la storia a "compartimenti stagni", ovvero lunghi segmenti che – pur essendo collegati tra loro dalla trama generale – potrebbero essere letti quasi a sé stanti:
    1) Il prologo con la spiegazione di Mycroft sul Tessitore e la rapina in banca.
    2) L'intermezzo nel carcere.
    3) I "test" di reclutamento e lo scontro finale col ninja.
    Castelli riprende la leggenda araba del Vecchio della Montagna, in cui un santone addestra un gruppo di discepoli a diventare degli efficientissimi artisti dell'omicidio. Qui gli Hashishin della leggenda sono impersonati da dei ninja: una sostituzione bizzarra, ma affascinante. La figura del Tessitore incarna bene uno dei temi preferiti di Castelli, cioè che dietro i grandi eventi storici ci sia la regia occulta di qualche "Man in black" potente quanto invisibile. Qui l'ipotetica l'esistenza di un grande burattinaio nel West dei primi '800 è rappresentata in modo credibile, per ambientazione e psicologia.

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    Tra gag di passaggio e interventi nella trama "seria", Cico è sfruttato molto bene. Del resto, Castelli ha sempre dimostrato di sapere come usare il messicano; lui e Melloncelli sono gli autori che più si sono avvicinati a cogliere lo spirito nolittiano del personaggio. Qui spicca la trovata del ventrillo, un oggetto che più volte toglierà dai guai i due protagonisti. Un Deus-Ex-Machina usato però sempre al momento giusto, senza abusarne. Ben rappresentato lo scontro tra Zagor e il Ninja: l'uomo in nero si dimostra superiore a Zagor sotto tutti gli aspetti (rapidità, forza e resistenza). Andando a memoria, credo che sia la terza volta che Zagor viene sconfitto in modo PULITO in uno scontro corpo a corpo (dopo Kraus e Supermike), con la differenza che stavolta non riesce a piazzare neppure un colpo all'avversario. Surclassato totalmente... :huh:

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    Suggestiva la trovata del Colpo del Palmo Vibrante, che viene accantonato dalla trama, pur restando sempre in sottofondo, in modo da creare una forte aspettativa sul COME verrà poi risolta questa terribile incombenza.

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    Avvincente la parte ambientata nel carcere. Qui Castelli sfoggia gli stereotipi classici del genere (guardie carogne e detenuti prepotenti), ma assoggettandoli sempre ad uno scopo ben preciso. Ogni sequenza è funzionale all'evolversi della trama. È divertente osservare come Cico diventa un detenuto rispettato dagli altri carcerati senza che ciò appaia una forzatura.

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    L'evasione fallita è un ottimo cliffhanger. In teoria, a quel punto la vicenda sembra ormai arenarsi...ma è proprio quel tentativo di evasione, sia pur fallito, a creare un punto di svolta nella trama (rivelando che il direttore del carcere è un servo del Tessitore, che cercava uomini "di fegato" da reclutare nella organizzazione).

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    Molto creative le "prove" a cui Zagor e Cico vengono sottoposti per dimostrare di essere degni di far parte della setta del Tessitore. Pur con qualche forzatura semi-comica, Castelli riesce a far passare il test anche a Cico. Lo scontro finale tra Zagor e il ninja riprende il tema del Palmo Vibrante, che era stato lasciato in sospeso per lungo tempo. Ancora una volta è il ventrillo di Cico a risolvere una situazione disperata.

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    Azzeccato il depistaggio sulla vera identità del Tessitore, che si rivela essere l'assistente della figura incappucciata (la quale in realtà era solo un fantoccio, che Smith faceva parlare grazie a un ventrillo uguale a quello di Cico).

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    DIFETTI:

    Un pò troppo statica e verbosa la sequenza iniziale di 20 pagine (!) dove Mycroft spiega a Zagor l'esistenza del Tessitore. Un discorso così lungo si poteva suddividere in 2-3 sequenze, con scenari diversi e intervalli di tempo più prolungati.

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    Una ricorrenza tipica dello stile di Castelli che non ho mai gradito sono i suoi improvvisi sbalzi temporali. In questo caso, riguarda un passaggio contenuto nell'albo "La maschera dell'odio": in 4 vignette viene raccontato in didascalia come Zagor e Cico sono diventati banditi leggendari, compiendo numerose rapine. Una sintesi che, oltre ad essere troppo netta, è anche atipica per lo stile classico della collana. Il cambio di ritmo narrativo rispetto al prima e al dopo questa serie di didascalie si nota in modo assai stridente. Sarebbe stato meglio rappresentare in tempo reale UN singolo episodio di rapina, a seguito del quale Zagor e Cico acquisiscono la fama di terribili fuorilegge. :huh:

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    Altro esempio del punto citato sopra: il finale è stato "tirato via" in modo troppo sbrigativo. Dal crollo della casa del Tessitore, si passa subito alla capanna di Darkwood un mese dopo, senza neanche una vignetta di commento alla vittoria appena conseguita. Un cambio-scena decisamente brusco. Inoltre, manca una chiosa generale alla vicenda. Infatti, va rilevato che il Tessitore NON ha subito dei reali danni; la sua organizzazione è ancora perfettamente intatta (non si è nemmeno scoperto quale sia il suo vero volto, né i suoi progetti futuri). In pratica, per il Tessitore tutta questa vicenda ha rappresentato solo un piano fallito, non un reale ridimensionamento del suo potere – e questo fatto andava perlomeno evidenziato, se non altro per creare aspettativa verso un eventuale ritorno del personaggio.

    Storia: 8
    Disegni: 7,5

    (POSTILLA ALFREDIANA)

    Paradossalmente, questo buon episodio rende ancor più inspiegabile l'alternanza di qualità delle storie firmate da Castelli sulla collana Zagor. Ci sta che un autore stecchi le sue prime prove su una testata...però, dopo che ha trovato la formula giusta, non può andare indietro come i gamberi. Con Castelli, invece, è successo; le buone cose proposte in un episodio non sono quasi mai state confermate nell'episodio successivo, rendendo assai incostante il suo contributo alla collana. Per un autore del calibro di Castelli, questa altalenanza di rendimento appare inspiegabile. :huh:

    Storie riuscite:
    - Molok
    - Il ritorno del vampiro
    - Il grande inganno

    Storie deludenti:
    - La minaccia verde
    - La fortezza di Smirnoff
    - Fantasmi
    - Piccoli assassini
    - Il ritorno di Guitar Jim
    - Il ritorno di Supermike


    QUI TUTTI GLI ARTICOLI SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 4/8/2023, 11:07
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    Che bello riavere le analisi di Ivan.
    Riguardo all'altalenante qualità di castelli...bisogna vedere quali erano i suoi impegni mentre realizzava le varie storie; nel senso che se aveva più cose da gestire contemporaneamente, non ha potuto ripartire in modo equo le sue capacità di autore.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 18/9/2020, 18:13) 
    Che bello riavere le analisi di Ivan.
    Riguardo all'altalenante qualità di castelli...bisogna vedere quali erano i suoi impegni mentre realizzava le varie storie; nel senso che se aveva più cose da gestire contemporaneamente, non ha potuto ripartire in modo equo le sue capacità di autore.

    Castelli a quei tempi non doveva ancora occuparsi di Martin Mystere: sarebbe stato pubblicato dal 1982 in avanti, proprio l'anno in cui è uscita questa storia. Ho letto che nel periodo in cui ha lavorato per Zagor ha sceneggiato anche diversi Mister No e qualche Ken Parker, quindi magari avrà avuto diversi impegni, come hai detto. Mi sembra però che, occupato o meno, Zagor non fosse mai stato molto nelle corde di Castelli, visto che certe storie erano davvero tirate via e altre erano fatte meglio, come dice Ivan. Mah.
     
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    Una grande storia, che c ha consegnato un cattivo memorabile, tra i miei preferiti della saga (non a caso l'ho usato in una fanfiction che ho scritto). Ho adorato anche i riferimenti alla leggenda del "vecchio della montagna"
     
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    CITAZIONE (Moreno Pavanello @ 21/9/2020, 10:03) 
    Una grande storia, che c ha consegnato un cattivo memorabile, tra i miei preferiti della saga (non a caso l'ho usato in una fanfiction che ho scritto). Ho adorato anche i riferimenti alla leggenda del "vecchio della montagna"

    In effetti, non ho mai capito bene perchè un antagonista simile, che fa tanto Fu Manchu e quindi è capace di fare delle storie epiche con Zagor, sia stato trascurato così tanto. Oltre a questa apparizione ce ne sarà un'altra ben 20 anni dopo, un pò in sordina e con Mortimer (Zagor 459-461). Poi basta. E' da ben 17 anni che questo Tessitore manca dalle pagine di Zagor, si vede che alla Bonelli non piacciono molto i Fu Manchu. Una curiosità: il volto del Tessitore è quello di Alfredo Castelli! ^_^
     
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    Alfredo Castelli è un autore che non riesco ad inquadrare benissimo.
    Mi piacciono le sue storie di Zagor con atmosfere horror ( Molok, Il ritorno del vampiro), le altre non mi sembrano riuscite pienamente, compresa questa.
    "Il grande inganno" ha delle trovate riuscite, mi ricordo il "ventrillo" e il "colpo della mano vibrante", l'impiego originale dei ninja, Cico che diventa un boss in prigione.
    Però il finale mi sembra affrettato e lascia troppe questioni irrisolte...chi è il Tessitore? Il fatto che poi riesca a sfuggire alla giustizia non è una conclusione soddisfacente. È vero ci sono state delle altre storie di Zagor dove manca la punizione del colpevole, però erano più coinvolgenti.
    Penso che lui si trovi a suo agio nello scrivere trame giallo-poliziesche, con misteri e colpi di scena.
    Zagor non è proprio un poliziotto investigatore e non si adatta molto a diventarlo.
    Anche su Mister No ha sceneggiato episodi buoni ( mi ricordo quello in cui Mister No finisce in un carcere penale con accusa di omicidio).
    Non ho invece letto Martin Mystere e Gli Aristocratici, da lui creati. Cioè ho provato a leggerli, ma non sono dei personaggi che mi affascinano.
     
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    CITAZIONE (Kirihito @ 4/8/2023, 10:32) 
    Alfredo Castelli è un autore che non riesco ad inquadrare benissimo.
    Mi piacciono le sue storie di Zagor con atmosfere horror ( Molok, Il ritorno del vampiro), le altre non mi sembrano riuscite pienamente, compresa questa.
    "Il grande inganno" ha delle trovate riuscite, mi ricordo il "ventrillo" e il "colpo della mano vibrante", l'impiego originale dei ninja, Cico che diventa un boss in prigione.
    Però il finale mi sembra affrettato e lascia troppe questioni irrisolte...chi è il Tessitore? Il fatto che poi riesca a sfuggire alla giustizia non è una conclusione soddisfacente. È vero ci sono state delle altre storie di Zagor dove manca la punizione del colpevole, però erano più coinvolgenti.
    Penso che lui si trovi a suo agio nello scrivere trame giallo-poliziesche, con misteri e colpi di scena.
    Zagor non è proprio un poliziotto investigatore e non si adatta molto a diventarlo.
    Anche su Mister No ha sceneggiato episodi buoni ( mi ricordo quello in cui Mister No finisce in un carcere penale con accusa di omicidio).
    Non ho invece letto Martin Mystere e Gli Aristocratici, da lui creati. Cioè ho provato a leggerli, ma non sono dei personaggi che mi affascinano.

    Castelli è un autore dotato di umorismo e ironia (cosa rara oggi), capacità di raccontare e di coinvolgere, dialoghi sostenuti...ma ha il difetto di essere superficiale quando la storia non gli interessa. La fortezza di Smirnoff e Piccoli assassini sono pieni di svarioni incredibili, Il grande inganno risente di un certo tono affrettato, non solo nel finale, Fantasmi è un delirio...Zagor non gli interessava molto, anche se ha fatto - cosa RARISSIMA - un Cico che si avvicina molto a quello nolittiano. Le storie di Molok e del Vampiro evidentemente erano ben ispirate per lui, anche perchè credo ci sia stata dietro la mano di Nolitta...ma poi diciamo che si è lasciato andare, e Nolitta non sovrintendeva più.

    Con Mister No Castelli si è trovato più a suo agio e ha realizzato storie memorabili, forse più di quelle di Nolitta ("Uno strano alleato", "Relitti umani", "Cinema crudele", "Gli ostaggi", "Nemici per la pelle"). Si tratta di feeling.

    Con Martin Mystere e gli Aristocratici Castelli ha fatto delle ottime storie perchè lì si trovava a suo agio, perchè erano personaggi suoi. Poi possono non piacerti, ma qui si tratta di gusti personali, non della qualità della narrazione.
     
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