Il blog di Joe7

  1. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PURGATORIO, CANTO 18

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 14 Jan. 2023
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    PURGATORIO CANTO 18 - QUARTA CORNICE: ACCIDIOSI - ABATE DI SAN ZENO
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    Le anime degli accidiosi devono correre in continuazione, per rimediare alla loro pigrizia.


    Siamo ora all'inizio della Quarta Cornice del Purgatorio, che è riservata agli Accidiosi, che hanno peccato di pigrizia nel fare il bene. Dante dice a Virgilio che ha capito la spiegazione sull'amore che lui gli ha dato nel Canto precedente; tuttavia vorrebbe capire meglio la natura in sè dell'amore, cui Virgilio riconduce ogni azione virtuosa e anche ogni peccato. Se c'è l'amore, ed è buono, come può portare al peccato?

    L'AMORE E IL LIBERO ARBITRIO

    Virgilio esorta Dante ad ascoltarlo attentamente, così da capire l'errore dei falsi maestri ("l'error dè ciechi che si fanno duci"). L'anima dell'uomo si volge naturalmente verso ciò che le piace: questo, di per sè, è amore. Ed è del tutto naturale, come lo è il fuoco che per sua natura sale in alto. Ma è sbagliato considerare lodevole ogni tipo di amore, perchè la disposizione ad amare, in sè, è buona (il fuoco che, in sè, sale in alto è normale, giusto, buono), ma non sempre lo è la realizzazione l'obiettivo dell'amore. Si possono amare cose malvagie, e così l'amore si realizza nel modo peggiore (il fuoco infatti può riscaldare una casa, ma può anche bruciarla).

    Per questo gli amori perversi sono distruttivi, perchè sbagliati: quelli omosessuali, quelli di suicidio, e ogni desiderio malvagio che viene da un amore che si è pervertito, che non segue più il suo vero obiettivo, non si realizza ma si distrugge e provoca distruzione.

    Dante fa un'obiezione: se l'anima ama ciò che le è offerto dalla realtà esterna, e obbedisce a un suo impulso naturale, questo non può essere considerato come una colpa. Virgilio, prima di rispondere, precisa che la sua risposta si basa solo sulla ragione e sulla filosofia: per una spiegazione più profonda e completa, sarà necessario asc...

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    Last Post by joe 7 il 14 Jan. 2023
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  2. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PURGATORIO, CANTO 17

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 17 Dec. 2022
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    PURGATORIO CANTO 17 - TERZA CORNICE: IRACONDI, ESEMPI DI IRA PUNITA - SALITA ALLA QUARTA CORNICE (ACCIDIOSI)
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    Dante e Virgilio escono dalla cornice degli Iracondi.


    Dante e Virgilio escono dal fumo che avvolge la Terza Cornice, quella degli Iracondi, e il poeta si paragona a una persona che esce a poco a poco da una fitta nebbia di montagna, così da intravedere gradualmente la luce del sole. Mentre Dante esce dal fumo, la sua mente è colpita all'improvviso da una visione così forte da sottrarre l'intelletto a ogni stimolo esterno: Dante capisce che viene direttamente dal Cielo per volere divino. Nella mente di Dante appaiono delle scene di ira punita: la prima è l'immagine di Progne (o Procne) tramutata in usignolo come punizione per il suo orrendo atto dovuto all'ira. Ne abbiamo già parlato nel Capitolo 9 del Purgatorio: Tereo, marito di Progne e re della Tracia, violentò Filomela, la sorella di Progne. Per vendicarsi, Progne diede in pasto al re, a sua insaputa, il loro figlio Iti. Quando il re lo venne a sapere, cercò di uccidere Progne e Filomela: allora gli dei le trasformarono in uccelli. Il peccato di Progne fu quello dell'ira vendicativa.

    Tereo
    Progne mostra l'orribile verità al marito Tereo.


    Poi Dante vede un altro esempio di ira punita: quella di Aman, un personaggio del libro di Ester, dell'Antico Testamento. Aman era il ministro del re persiano Assuero (probabilmente re Serse I) e odiava l'ebreo Mardocheo, lo zio della regina ebrea Ester, moglie di Assuero. Infatti, Mardocheo non mostrava timore verso Aman, mentre lui voleva essere temuto: la serenità e sicurezza di Mardocheo verso di lui era un affronto per Aman, che per ira lo voleva uccidere e con lui sterminare tutta la sua razza ebraica. Convinse con l'inganno re Assuero a sterminare tutti gli ebrei, e quindi Mardocheo: ma l'intervento della regina Ester svelò le colpe di Aman. Re Assuero mise in croce Aman per punizione: la stessa pena che Aman voleva dare a Mardocheo. Dante infatti vede Aman crocifisso, con un atteggiamento sdegnoso. Aman mostr...

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    Last Post by joe 7 il 22 Dec. 2022
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  3. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PURGATORIO, CANTO 16

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 10 Dec. 2022
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    PURGATORIO CANTO 16 - TERZA CORNICE: IRACONDI - MARCO LOMBARDO
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    Dante incontra Marco Lombardo. A dire il vero, nella Commedia originale non dovrebbero vedersi per via del fumo: ma Nagai qui ha fatto una licenza poetica.


    Il questo canto, il canto 16° del Purgatorio ci troviamo proprio a metà dell’intera Commedia (questo infatti è il cinquantesimo canto, e i canti della Commedia sono cento). Dante e Virgilio qui avanzano lungo la Terza Cornice degli Iracondi, attraverso un fumo così denso da rendere quel luogo più buio di una notte senza stelle. Qui la pena del contrappasso è chiara: come in vita l’ira di costoro ha impedito di vedere bene la realtà e le persone (l'ira acceca la mente e porta ad atti inconsulti), allo stesso modo nell’aldilà un fumo spesso impedisce loro di scorgere bene il cammino. Inoltre, Dante ha gli occhi così irritati dal fumo che è costretto a chiuderli e a camminare come un cieco, tenendo la mano sulla spalla di Virgilio, che gli raccomanda di non separarsi da lui. Questo simbolizza la necessità di seguire strettamente la ragione, simboleggiata in questo caso da Virgilio, come contrasto per l'ira. Intanto, Dante sente le voci degli iracondi che intonano con grande concordia le prime parole dell'Agnus Dei1, che ben si adatta alla loro espiazione, dal momento che Cristo, l'Agnello di Dio, è invocato come esempio supremo di mansuetudine e prontezza al sacrificio per i peccati, in antitesi al vizio dell’iracondia.

    MARCO LOMBARDO

    Uno dei penitenti si rivolge a Dante e gli chiede chi sia, visto che attraversa il fumo come se fosse ancora vivo. Virgilio esorta il discepolo a rispondere, chiedendo se quella è la direzione giusta per salire, e Dante dice allo spirito che ha parlato che, se lo seguirà, udirà qualcosa che lo stupirà molto. Il penitente dichiara che seguirà Dante fin tanto che potrà e, se anche il fumo non gli permetterà di vederlo, il suono della voce li terrà uniti. Dante, a questo punto, dice di essere giunto in Purgatorio col proprio corpo mortale dopo aver attraversato l'Inferno, in virtù di una speciale grazia di ...

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    Last Post by joe 7 il 7 June 2023
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  4. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PURGATORIO, CANTO 15

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 3 Dec. 2022
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    PURGATORIO CANTO 15 - PASSAGGIO DALLA SECONDA ALLA TERZA CORNICE (IRACONDI)
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    Dante e gli iracondi.


    Dante e Virgilio stanno per uscire dalla seconda cornice, quella degli Invidiosi, e Dante fa notare che, mentre nel Purgatorio è il vespro (alle prime ombre della sera, vicino al tramonto) in Italia sarà mezzanotte (ricordiamo che Dante ha iniziato il suo viaggio a partire da Gerusalemme, che è agli antipodi del Purgatorio: l'Italia non è agli antipodi). Dante vede una luce talmente forte che deve distogliere lo sguardo: è quella dell'Angelo della Misericordia, che li invita a salire alla terza cornice, togliendo la seconda "P" dalla fronte di Dante. I due poeti salgono e sentono intonare il canto "Beati i misericordiosi": infatti, stanno entrando nella cornice degli Iracondi, cioè gli schiavi dell'ira, il cui rimedio è la misericordia. Dante chiede a Virgilio di spiegargli cosa intendesse dire prima Guido del Duca, della cornice degli invidiosi, quando, riferendosi all'invidia, parlava dei beni il cui possesso escludeva per forza la condivisione con gli altri. Cioè, un possesso, un bene, un oggetto o è di una persona o è di un'altra persona, ma non può essere nello stesso tempo di entrambi. E' sempre stato così: c'è forse un altro modo di intendere i beni? Virgilio risponde che gli uomini terreni desiderano i beni materiali, e chi ne ha fa suscitare invidia a chi non ne ha. Ma se l'amore di Dio facesse desiderare loro i beni celesti, non ci sarebbe invidia, perché in questo caso quanto più uno gode di questi beni, tanto più ne godono gli altri. Si tratta di beni spirituali: quando Dante incontrerà Beatrice, capirà meglio questo discorso. Quando Dante arriva alla terza Cornice, in una visione estatica, vede degli esempi di misericordia che contrastano l'ira: vede la Madonna che ritrova Gesù nel Tempio e lo rimprovera dolcemente, senza ira.

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    La Madonna e San Giuseppe trovano Gesù nel Tempio che discute coi Dottori della Legge.


    La visione svanisce e ne compare un'al...

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    Last Post by joe 7 il 3 Dec. 2022
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  5. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PURGATORIO, CANTO 14

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 26 Nov. 2022
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    PURGATORIO CANTO 14 - SECONDA CORNICE: INVIDIOSI - GUIDO DEL DUCA, RINIERI DA CALBOLI
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    Dante e Virgilio tra gli invidiosi: essendo stati accecati col fil di ferro, si appoggiano alle pareti e per terra per trovare un punto sicuro. Immagine di Dorè.


    Siamo ancora nella Seconda Cornice del Purgatorio, quella degli Invidiosi, che Dante e Virgilio hanno iniziato a percorrere. Dante sente due anime che parlano tra di loro: la prima chiede all'altra chi sia l'uomo che scala il Purgatorio: perchè, anche se ha gli occhi chiusi col fil di ferro, capisce che è ancora vivo e ha gli occhi aperti (forse per via del fatto che sente i suoi passi e avverte che non sono passi incerti, ma passi sicuri di chi ci vede). L'altra anima risponde di non saperlo, ma capisce che, chiunque sia, non è solo (l'avrà sentito parlare con Virgilio). I due spiriti alzano il viso e uno dei due chiede al poeta chi sia e da dove venga, poiché la grazia che gli è concessa di essere lì da vivo li fa meravigliare. Dante risponde in modo evasivo: visto che non è così famoso, preferisce non dire il suo nome. Quindi risponde che dal monte Falterona nasce un fiume (l'Arno, anche se non lo cita) che attraversa la parte centrale della Toscana per più di cento miglia: lui proviene dalla valle di quel fiume. E' una perifrasi per dire che è toscano. Una delle due anime dice di essere Guido del Duca (un nobile di Ravenna; fu giudice in varie città della Romagna) e capisce che Dante sta parlando dell'Arno, quindi è toscano, mentre lui è emiliano (romagnolo, per la precisione). L'altra anima, che Guido presenta a Dante, è Rinieri da Calboli (nobile guelfo del paese di Calboli, che oggi è diventata una frazione di Predappio, in Emilia Romagna. Era della famiglia dei Paolucci: fu coinvolto anche lui nelle lotte tra Guelfi e Ghibellini che lacerarono la Romagna. Assunse il ruolo di podestà in diverse città: Faenza, Parma, Ravenna). Rinieri chiede al compagno di pena perché il poeta abbia omesso di pronunciare il nome del fiume, come se fosse qualcosa di orribile.

    IL FIUME ARNO IN MEZZO ALLE VALLATE INFERNALI...

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    Last Post by joe 7 il 26 Nov. 2022
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  6. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PURGATORIO, CANTO 13

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 19 Nov. 2022
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    PURGATORIO, CANTO 13 - SECONDA CORNICE: INVIDIOSI - SAPIA
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    Dante vede la pena sconvolgente degli invidiosi.


    Dante e Virgilio arrivano in cima alla scala che li ha condotti nella Seconda Cornice del Purgatorio. Questa Cornice è simile alla precedente, ma ha una circonferenza minore, ovviamente, perchè si sta salendo una montagna, che quindi si assottiglia fino alla cima. Però non è decorata da sculture come la precedente: il pavimento e la parete sono lisci e di pietra. Virgilio dice che porterebbe via troppo tempo per loro aspettare che qualcuno indichi loro l'uscita e fissa il sole, dicendo che la sua luce farà loro da guida (e questa osservazione avrà ancora più valore dopo, quando si sarà vista la pena dell'accecamento degli invidiosi). Dopo aver camminato un pò, sentono volare sopra di sé degli spiriti che richiamano alla carità con le loro voci: la prima voce che sente Dante dice "Non hanno più vino", ripetendolo più volte. Quelle sono le parole di Maria dette a Gesù alle nozze di Cana, quando la Vergine invitò il figlio a compiere il primo miracolo, facendogli notare che il vino per la festa era quasi finito.

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    "Le Nozze di Cana": disegno di Alfredo Brasioli, un importante disegnatore del Giornalino degli anni '80.


    Poi la voce si allontana, ma successivamente ne sentono una seconda che grida ripetendo: "Io sono Oreste"1 per poi allontanarsi. Dante ne è stupito e chiede al maestro cosa siano queste voci. Prima che Virgilio possa rispondere, echeggia una terza voce, che dice: "Amate coloro che vi fanno del male", dal Discorso della Montagna di Gesù. Virgilio spiega a Dante che in questa Cornice è punita l'invidia, quindi gli esempi che hanno udito sono degli inviti alla carità: se l’umiltà è il potente antidoto alla superbia, la carità permette di purificarci dall’invidia. Inoltre, Virgilio invita Dante a guardare attentamente attorno a sè, perché vedrà delle anime sedute lungo la parete del monte. Infatti, Dante, facendo attenzione, vede le anime degli invidiosi: sono quasi invisibili perchè indossano dei mantelli con un colore simile a quello della pietra, che li mimetizzavano. Le anime recitano le litanie dei...

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    Last Post by joe 7 il 20 Nov. 2022
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  7. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PURGATORIO, CANTO 12

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 12 Nov. 2022
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    PURGATORIO CANTO 12 - PRIMA CORNICE: SUPERBI; SECONDA CORNICE: INVIDIOSI
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    Dante e Virgilio osservano la punizione della superbia di Aracne, che aveva voluto sfidare la dea Atena nella capacità di tessere e fu tramutata in ragno. Nagai ha preso l'immagine dal lavoro di Dorè.


    Dante cammina con la schiena china, come il penitente Oderisi, accanto a lui, come se i due fossero buoi aggiogati insieme. Poi Virgilio invita Dante a proseguire il cammino e il poeta torna a camminare in posizione eretta, anche se il suo atteggiamento interiore continua ad essere umile. Nota che sta camminando in modo assai più agile e spedito delle anime penitenti: si sta purificando infatti dei suoi stessi peccati. Virgilio esorta Dante a guardare in basso: il pavimento della Cornice presenta delle sculture, o bassorilievi, simili alle tombe poste nel pavimento delle chiese, istoriate con l'aspetto del defunto e tali da provocare dolore in coloro che le osservano. I bassorilievi sono però di una bellezza sfolgorante rispetto a quelli sulle tombe, perchè sono realizzati da Dio. Dante vede lì ben tredici esempi di superbia punita:
    1) Lucifero ("portatore di luce"), il più bello degli angeli, precipita dal Cielo dopo essere stato folgorato da Dio e assumendo il nome di satana ("avversario"). Il suo atto di superbia fu quello di credersi superiore a Dio: lui, che era una creatura, pensava di essere superiore al Creatore.

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    La caduta di satana.


    2) Briareo, il gigante dalle cinquanta teste e cento braccia, che si ribellò a Giove, giace a terra morto, dopo essere stato colpito dal fulmine di Giove.

    3) I Giganti abbattuti nella battaglia di Flegra, osservati da Apollo, Atena e Marte, armati intorno al padre Giove. Flegra è il luogo - non ben identificato - dove avvenne la Gigantomachia (o Titanomachia), cioè la battaglia tra i Giganti e gli Dei.

    4) Nembrod, il gigante che costruì l'orgogliosa Torre di Babele, osserva smarrito la costruzione e la gente di Sennaar che partecipò con lui alla superba costruzione. Nembrod è un altro nome di Nimrod, ...

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    Last Post by joe 7 il 12 Nov. 2022
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  8. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PURGATORIO, CANTO 11

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 5 Nov. 2022
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    PURGATORIO CANTO 11 - PRIMA CORNICE: SUPERBI - OMBERTO ALDOBRANDESCHI, ODERISI DA GUBBIO
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    Dante e Virgilio incontrano le anime dei superbi, che devono portare dei pesi in continuazione.



    PADRE NOSTRO

    Dante, appena entrato nella I Cornice, sente i superbi che recitano il Pater Noster, o Padre Nostro, interpretato da Dante:

    O Padre nostro, che ne’ cieli stai, (O Padre nostro, che sei nei Cieli)
    non circunscritto, ma per più amore (non limitato da essi, ma per il maggiore amore)
    ch’ai primi effetti di là sù tu hai (che provi per le tue prime creature)

    laudato sia ‘l tuo nome e ‘l tuo valore (sia lodato il tuo nome e la tua potenza)
    da ogni creatura, com’è degno (da ogni creatura, come è giusto)
    di render grazie al tuo dolce vapore. (rendere grazie alla tua dolce sapienza.)

    Vegna ver’ noi la pace del tuo regno, (Venga per noi la pace del tuo regno)
    ché noi ad essa non potem da noi, (poiché noi non possiamo salire ad essa con le nostre forze)
    s’ella non vien, con tutto nostro ingegno. (se non ci viene data, anche se ci impegniamo in ogni modo)

    Come del suo voler li angeli tuoi (Come i tuoi angeli fanno sacrificio a te della loro volontà,)...

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    Last Post by joe 7 il 5 Nov. 2022
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  9. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PURGATORIO, CANTO 10

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 29 Oct. 2022
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    PURGATORIO CANTO 10 - PRIMA CORNICE: I SUPERBI
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    Dante e Virgilio osservano il bassorilievo dell'Annunciazione, simbolo di umiltà.


    Dopo che Dante e Virgilio hanno attraversato la porta del Purgatorio, questa si richiude alle loro spalle con un forte stridore. Dante si guarda bene dal voltarsi indietro: sa che sarebbe mandato subito fuori. I due iniziano a salire lungo una spaccatura nella roccia, che procede a zig-zag come un'onda che va e viene, quindi occorre evitare le sporgenze più aguzze. Il cammino diventa lento, di conseguenza: arrivano alla fine alla Prima Cornice, riservata ai superbi. La superbia è il peccato capitale più grave e che più lega l'uomo alla terra: proprio la superbia fu l'origine della ribellione di Lucifero e, quindi, del male nel mondo. Per questo è rappresentata nella prima Cornice. Appare al momento deserta: è ampia tre volte un corpo umano (quindi circa 2,5-3 metri). Non ci sono dettagli particolari: ha un aspetto molto uniforme. Dante si accorge che sulla parete ci sono dei bassorilievi in marmo bianco: sono realizzati con una tale maestria che nemmeno Policleto1 avrebbe potuto fare una cosa simile.

    Doriforo
    Il Doriforo, cioè "Portatore di lancia", di Policleto (la lancia fu perduta)


    Ma anche la natura stessa, cioè la rappresentazione reale, dice Dante, non sarebbe stata allo stesso livello. Uno di essi raffigura l'Annunciazione, in cui l'arcangelo Gabriele porta l'annuncio della nascita di Gesù a Maria ("Ave, Gratia Plena, Dominus Tecum": "Ave, o piena di grazia, il Signore è con te"), che risponde: Ecce ancilla domini, cioè "Ecco l'ancella del Signore". Si tratta di un esempio di umiltà, che contrasta col peccato di superbia in cui sono cadute le anime del Purgatorio di quella cornice. Il bassorilievo è così realistico che l'angelo sembra dire proprio "Ave" e la Madonna sembra rispondere davvero, tanto che sembra di sentirli, anche se non ci sono suoni.

    Annunciazione-Beato-Angelico
    L'Annunciazione del Beato Angelico. E' un soggetto rappresentato innume...

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    Last Post by joe 7 il 30 Oct. 2022
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  10. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PURGATORIO, CANTO 9

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 22 Oct. 2022
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    PURGATORIO CANTO 9 - ANTIPURGATORIO - SOGNO DELL'AQUILA; L'ANGELO CHE INCIDE SETTE "P"; INGRESSO IN PURGATORIO
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    L'AQUILA D'ORO

    206-207
    L'aquila dorata che trasporta Dante nel sogno: il poeta poi scoprirà che a portarlo alle porte del Purgatorio era stata Santa Lucia.


    Siamo sempre nell'Antipurgatorio: l'aurora (il momento subito prima dell'alba, cioè prima dello spuntar del sole) sta spuntando, con la costellazione dello Scorpione di fronte ad essa. Sono trascorse tre ore dall'inizio della notte, quindi dal precedente Canto. Dante, affaticato per il viaggio e per il fatto di avere un corpo in carne e ossa, si era sdraiato sull'erba della valle e si era addormentato. Verso l'alba, quando la rondine emette i suoi stridi "forse a memoria dè suoi primi guai"1 e la mente umana fa dei sogni rivelatori2, il poeta sogna di vedere sopra di sé un'aquila dalle penne d'oro, che volteggia e sembra sul punto di scendere a terra. Dante, sempre nel sogno, pensa di essere sul monte Ida, il monte sacro a Giove, là dove Ganimede3 fu rapito da Giove, tramutatosi in aquila, e pensa fra sé che forse il rapace è solito colpire in quel luogo le sue prede. Poi l'aquila piomba su di lui e lo ghermisce, portandolo in alto, sino alla sfera del fuoco (probabilmente il Sole), dove gli sembra di bruciare: nel sogno prova dolore, e questo lo induce a svegliarsi improvvisamente. Nel farlo, Dante si scuote, come fece Achille, quando si risvegliò a Sciro, non sapendo dove si trovasse, poiché la madre, Teti, lo aveva rapito a Chirone, il suo maestro centauro, mentre dormiva. Accanto a Dante c'è solo Virgilio: il sole è già alto in cielo e lo sguardo del poeta è rivolto al mare. Virgilio gli dice che non ha nulla da temere e deve anzi confortarsi, poiché il viaggio procede bene ed egli è giunto proprio alla porta del Purgatorio, scavata nella parete rocciosa del monte. Dante si chiede come ha fatto ad arrivare fin lì e Virgilio gli spiega che, sul far dell'alba, mentre Dante dormiva, Santa Lucia aveva preso il poeta addormentat...

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    Last Post by joe 7 il 22 Oct. 2022
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