INTERVISTA A NOLITTA (E A GIANLUIGI BONELLI) - 4(Qui il precedente post)Può sembrarvi strano, ma nel 2020 io e Ivan abbiamo commentato
TUTTE le storie di Zagor di Nolitta e del periodo nolittiano. Visto che non sono molto interessato al periodo del dopo-Nolitta, ho voluto quindi approfondire l'argomento usando come spunto le risposte che Nolitta dava ai lettori di Tutto Zagor. Da qui sono venuti fuori diversi argomenti interessanti di approfondimento, che presenterò in diversi post. Qui ne potete trovare alcuni. Buona lettura!
L'INTERVENTO DI GIANLUIGI BONELLI SU ZAGOR
Ritratto di Gianluigi Bonelli
Gianluigi Bonelli, l'autore di Tex, ha scritto alcune storie di Zagor (dal n. 6 al 10 e dal 13 al 14), che avevo commentato: ecco qui l'elenco.
6-7: LA LANCIA SPEZZATA7: IL POPOLO DELLA PALUDE7-8: L'ORSO GIUSTIZIERE8: LA VENDETTA DI ZAGOR8-9: I RINNEGATI/LA LEGGE ROSSA9-10: YASKA, LA STREGA10: LA DANZA DELLA SCURE13: L'ABISSO VERDE13-14: IL MESSAGGIO TRAGICOA proposito di questo,
Nolitta racconta (da Tutto Zagor n. 7):
"Più tardi, sempre per ovviare a quel periodo di "crisi", dopo aver fatto realizzare alcune storie da Ferri,
di cui abbiamo già parlato, feci anche appello all'amor paterno, pregando Giovanni Luigi Bonelli, pur impegnatissimo con Tex, di scrivere alcune storie del mio personaggio. Col passare del tempo, però, l'amore per Zagor trionfò sui conti. Tanto per dare un'idea dell'impegno che ha significato Zagor per me, dirò che, sulle 27.870 tavole che ho sceneggiato finora (Settembre 1986) nella mia vita, 16.210 appartengono allo Spirito con la Scure. A quei tempi, il fumetto era qualcosa di ancora "eroico" e superartigianale, fatto appunto "in famiglia". Ci si aiutava un pò tutti a vicenda: pensate che io, addirittura, molte volte disegnavo i titoli degli albi, oppure facevo le "rifiniture delle vignette"...In questo quadro, è inserita la collaborazione di mio padre a Zagor. Giovanni Luigi era ovviamente impegnatissimo con Tex, ma accettò di buon grado di darmi una mano. Oggi ne ho riparlato con lui, e gli lascio la parola".
Gianluigi Bonelli: "Zagor? Ricordo che mi divertivo a scriverlo, ma era anche una faticaccia. Il personaggio era un pò lontano dalle mie corde, anche se, in fondo, avevo già scritto avventure di "tarzanidi", cioè di eroi che si rifacevano, più o meno, al "mito" di Tarzan. Anzi uno di questi, che si chiamava
Yorga, è ancora oggi il mio personaggio preferito (dopo Tex, naturalmente).
Lo scrissi subito dopo la guerra, e a disegnarlo fu Antonio Canale (poi sostituito da Francesco Gamba). Era una specie di incrocio tra Tarzan e Mandrake: aveva infatti poteri paranormali di preveggenza, e poteva ipnotizzare la gente. D'altronde, anche Zagor, specialmente all'inizio, aveva un "sesto senso" che gli permetteva di fiutare il pericolo, no?
Il Zagor di GLBonelli che imita Yorga
Ma ecco, torniamo a Zagor: una faticaccia, ho detto. Non per lui, ma a causa di Cico. Quella componente umoristica delle storie era per me una specie di "oggetto misterioso". Ho sempre avuto una visione più "drammatica" del fumetto, e in questo io e mio figlio "Nolitta" ci differenziamo abbastanza. Non che lui non sia avventuroso, ma gli piace, più che a me, interrompere l'azione con uno spruzzo di comicità. Beh, io proprio non ce la facevo, e quindi non perdevo nessuna occasione per "liberarmi" di Cico. Poveraccio! Continuavo a fargli prendere delle botte in testa che lo lasciassero svenuto per tutta la storia, oppure lo facevo finire in prigione...Il risultato? Storie molto più "western" nel senso tradizionale: mai come allora apparvero così tanti cavalli e praterie nella saga di Zagor!"
Cico era la vittima preferita del Gianluigi.
COMMENTO DI NOLITTASono perfettamente d'accordo con Bonelli padre: amo gli intermezzi comici che spezzano la tensione, e amo le storie interamente e dichiaratamente comiche (come gli Speciali di Cico). Non amo, se mai, gli ibridi, come certi film di oggi che, prendendosi continuamente in giro, ottengono il risultato di non essere più nè carne (avventura) nè pesce (comicità). Ma questo è un altro discorso. Tornando a noi, anzi a me, devo dire però che trovo estremamente difficile, in generale, scrivere fumetti comici. L'umorismo avrebbe bisogno di movimento, di rumori, di musica, e spesso mi è capitato, pensando ad esempio a qualche gag di Cico, di considerare il fumetto come un mezzo troppo limitato per strappare una risata (se poi ci sono riuscito ugualmente sta a voi dirlo). Comunque, a prova della mia "vocazione" comica, dirò anche che una delle prime cose che scrissi fu, all'inizio degli anni '60, il
"Giudice Bean": ebbene, proprio la passione per l'umorismo mi spinse allora a operare addirittura un "falso storico", trasformando un personaggio realmente esistito e, pur nella sua stramberia, drammatico, in una specie di macchietta buffa, spalleggiata da tipi altrettanto buffi (il grasso Sam, per citarne solo uno). Non me ne pento affatto, anzi rimane uno dei miei ricordi più belli di sceneggiatore, anche per merito dei disegni di Sergio Tarquinio, che realizzò da par suo la breve serie. Non me ne pento e continuo: nelle cose che faccio e in quelle che farò, qualche "siparietto" comico ci sarà sempre.
L'irriconoscibile Giudice Bean di Nolitta/Tarquinio, fisicamente assai diverso dal personaggio classico.
(Continua qui)QUI TUTTI I LINK SU ZAGOREdited by joe 7 - 5/5/2022, 23:23
Last comments