Il blog di Joe7

  1. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PURGATORIO, CANTO 27

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 25 Mar. 2023
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    PURGATORIO CANTO 27 - DANTE ATTRAVERSA IL FUOCO - LIA - EDEN - ULTIMO DISCORSO DI VIRGILIO
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    Per uscire dal Purgatorio, Dante deve attraversare il fuoco.


    Il sole è ormai al tramonto sul Purgatorio, mentre è l'alba a Gerusalemme "là dove il suo fattor lo sangue sparse", dice Dante, facendo riferimento, ovviamente, alla crocifissione di Gesù. Sul Gange è mezzogiorno e la Spagna è sotto la costellazione della Bilancia. Ai tre poeti appare l'angelo della castità, fuori dalla cortina di fiamme, che canta la sesta beatitudine Beati mundo corde ("Beati i puri di cuore"). Inoltre, l'angelo invita i tre poeti ad attraversare il fuoco, perchè questa è l'unica via per lasciare la Settima Cornice. Inoltre, li invita ad ascoltare il canto che sentiranno dall'altra parte. Dante, a quelle parole, è raggelato dal terrore: il fuoco è davvero forte, alto, intenso e caldo. Pensare di attraversarlo non è uno scherzo.

    per ch’io divenni tal, quando lo ‘ntesi, (quando lo sentii, divenni tale quale)
    qual è colui che ne la fossa è messo. (colui che è messo nella fossa (raggelai dal terrore).

    DANTE ATTRAVERSA IL FUOCO

    Dante guarda atterrito il fuoco e pensa alle immagini che aveva visto una volta di uomini arsi vivi: rabbrividisce all'idea di dover attraversare le fiamme. Virgilio e Stazio, che sono ancora al di là del fuoco insieme a Dante, si voltano verso di lui e il maestro gli ricorda che in Purgatorio nessuna pena può causare la morte. Gli rammenta inoltre di averlo condotto sano e salvo sulla groppa di Gerione, quando erano all'Inferno, quindi come potrebbe non fare lo stesso quando ora sono così vicini a Dio? Il poeta garantisce a Dante che il fuoco non può nuocergli: non può togliergli neanche un capello, nemmeno se dovesse sta...

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    Last Post by joe 7 il 15 July 2023
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  2. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PURGATORIO, CANTO 26

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 18 Mar. 2023
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    PURGATORIO CANTO 26 - SETTIMA CORNICE: LUSSURIOSI - GUIDO GUINIZELLI, ARNAUT DANIEL
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    Dante, Virgilio e Stazio incontrano le anime dei lussuriosi tra le fiamme; Dante parla a Guinizelli e Arnaut Daniel.


    DANTE INCONTRA LE ANIME DEI LUSSURIOSI

    Dante, Virgilio e Stazio camminano in fila lungo l'orlo esterno della Settima Cornice: Virgilio avverte diverse volte Dante, mettendolo in guardia su dove mette i piedi sul percorso da tenere. Intanto, il sole illumina il fianco destro del poeta: Dante così proietta la sua ombra sulla fiamma e la rende più rossa. Questo fa capire a molti penitenti che lui è ancora vivo. Per questo iniziano a parlare tra di loro: Dante infatti sembra avere un corpo in carne e ossa, a differenza di loro. Alcuni si avvicinano al poeta e lo osservano meglio, badando però a non uscire dalle fiamme. Uno dei lussuriosi si rivolge a Dante facendo notare che il poeta cammina dietro a Virgilio e Stazio, non tanto per lentezza, quanto per deferenza. Lo prega inoltre di rispondere a lui e alle altre anime, che sono tormentate sia dal fuoco che dal dubbio: com'è possibile che egli faccia ombra, come se fosse ancora in vita in quel luogo dell'Oltretomba?

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    Una delle anime penitenti si accorge che Dante è vivo. Però non lo fanno quel modo: manifestano stupore, ma non puntano il dito nel senso di accusare.



    LA FILA DEI SODOMITI (OMOSESSUALI)

    Dante sta per rispondere, quando giunge un'altra schiera di lussuriosi, sempre nelle fiamme, che arriva procedendo in senso opposto alla prima: e il poeta li osserva meravigliato. Si tratta dei sodomiti, o omosessuali. Le anime dei due gruppi si baciano reciprocamente sulla guancia, in fretta e senza fermarsi, simili alle formiche, che si toccano il muso l'una con l'altra quando si incontrano. Appena si separano, prima di allontanarsi, quelli della nuov...

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    Last Post by joe 7 il 22 Mar. 2023
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  3. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PURGATORIO, CANTO 25

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 11 Mar. 2023
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    PURGATORIO CANTO 25 - PASSAGGIO DALLA SESTA ALLA SETTIMA CORNICE (LUSSURIOSI)
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    Dante, Virgilio e Stazio osservano le anime dei lussuriosi che bruciano tra le fiamme.


    I DUBBI DI DANTE

    L'ora è avanzata e occorre salire speditamente: sono le due del pomeriggio. Dante, Virgilio e Stazio, quindi, percorrono la scala che porta alla Settima Cornice con passo veloce, uno dietro l'altro, in fila, perchè la scala è troppo stretta per fare altrimenti. Dante ha un dubbio e vorrebbe esprimerlo ai due poeti, ma teme di essere importuno ed esita, come il cicognino (il piccolo della cicogna) che leva un'ala per spiccare il volo e poi non osa farlo e la abbassa.
    Virgilio intuisce il desiderio di Dante e lo invita a parlare liberamente: si vede infatti che il poeta è così teso da sembrare un arco che sta per scattare il dardo. Dante allora chiede come sia possibile che le anime dei golosi, pur essendo incorporee, dimagriscano per fame. Virgilio risponde citando l'esempio di Meleagro, che si consumò insieme al consumare di un tizzone ardente1, e facendo l'esempio dello specchio, che riflette l'immagine del corpo, come il corpo aereo riflette la sofferenza dell'anima. Tuttavia, per far sì che il dubbio di Dante sia chiarito meglio, Virgilio invita Stazio a fornirgli una spiegazione più dettagliata.

    NASCITA DELL'UOMO E INFUSIONE DELL'ANIMA AL MOMENTO DEL CONCEPIMENTO

    Stazio accetta di parlare al posto di Virgilio, ma, a sua discolpa, dice di farlo solo perchè non può rifiutare una sua richiesta. Prima di presentare la spiegazione di Stazio, che, per spiegare le cose al poeta inizia parlando del concepimento dell'uomo e dell'infusione dell'anima, per maggior chiarezza riassumo qui quello che lui vuole dire, e che è in linea con quello che da sempre dice la Chiesa: il feto - o meglio ancora l'ovulo fecondato - è dotato di anima sin dal concepimento. In...

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    Last Post by joe 7 il 11 Mar. 2023
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  4. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PURGATORIO, CANTO 24

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 4 Mar. 2023
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    PURGATORIO CANTO 24 - SESTA CORNICE: GOLOSI - FORESE DONATI, BONAGIUNTA DA LUCCA
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    Dante, Virgilio e Stazio osservano l'albero coi frutti, che i golosi non ne possono mangiare.


    PICCARDA DONATI

    Siamo sempre nella Sesta Cornice del Purgatorio riservata ai Golosi: laggiù, Dante e l'anima penitente di Forese Donati, il suo amico poeta, continuano a parlare tra di loro e a camminare, senza rallentare e procedendo spediti. Intanto, le altre anime penitenti, che sembrano morte due volte, tanta è la loro magrezza, osservano Dante coi loro occhi incavati, stupite del fatto che sia vivo. Dante nota che Stazio procede lentamente verso l'alto con loro, perchè sta parlando con Virgilio. Poi chiede a Donati se sa qual'è il destino ultraterreno della sorella di lui, Piccarda Donati; inoltre, gli chiede se, conosce qualcuno tra i compagni di pena. Donati risponde che sua sorella, che era già bella e buona quando era in vita, ora è fra i beati in Paradiso ("triunfa lieta ne l’alto Olimpo già di sua corona").

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    Piccarda Donati: busto di Giovanni Bastianini.


    LE ALTRE ANIME

    Per quanto riguarda le altre anime, è necessario che lui le indichi espressamente a Dante, perchè la loro eccezionale magrezza le rende irriconoscibili. Donati indica l'anima del poeta Bonagiunta da Lucca1. Accanto a lui, c'è quella di Papa Martino IV di Tours2, che sconta il suo amore per il cibo, in particolare le anguille di Bolsena e la vernaccia. Donati nomina altre anime di golosi: e tutti sono contenti di essere indicati, senza fare alcun gesto di stiz...

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    Last Post by joe 7 il 4 Mar. 2023
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  5. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PURGATORIO, CANTO 23

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 25 Feb. 2023
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    PURGATORIO CANTO 23 - SESTA CORNICE: GOLOSI - FORESE DONATI
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    Dante incontra Forese Donati, suo amico e rivale nella poesia, tra le anime purganti dei golosi, che sono incredibilmente rinsecchite e scheletriche.


    Dante, appena entrato nella VI Cornice, quella dei Golosi, guarda con curiosità le fronde dell'albero, i cui frutti le anime dei golosi non possono toccare. Virgilio lo avverte che il tempo che Dio dà ad ogni persona non può essere perduto in futilità come guardare le foglie ed è necessario andare avanti, senza indugiare. Il poeta segue il maestro e Stazio, che parlano tra di loro, finché sente delle anime che cantano, piangendo, il Salmo Labia mea, Domine1 in modo tale che fa venire a Dante e agli altri sia gioia che dolore. Chiede a Virgilio chi siano, e lui risponde che dovrebbero essere delle anime di penitenti.

    Poco dopo, i tre sono raggiunti da queste anime, che procedono spedite e li guardano sorprese, senza però fermarsi. Ciascuno di loro ha gli occhi scuri e incavati; i loro volti sono pallidi e scavati, a tal punto che la pelle aderisce tutta alle ossa del cranio. Nemmeno Erisìttone2 dimagrì così tanto. L'aspetto spaventosamente magro delle anime fa venire in mente a Dante la terribile storia di Maria di Eleazaro: durante l'assedio a Gerusalemme dell'imperatore romano Tito, gli ebrei della città non ebbero più cibo e accaddero fatti di cannibalismo: come quello, appunto, di Maria di Eleazaro, che divorò il proprio figlio.

    Il loro volto è così smunto che, con gli occhi, il naso e le sopracciglia, sembra di leggervi la parola OMO, formata dalla linea dei sopraccigli e del naso (la M maiuscola gotica) e dagli occhi (le due O che spesso venivano scritte negli spazi interni della M). Dante è sorpreso nel vedere che il profumo dei frutti, che pendono dall'albero, e dell'acqua, possano provocare quell'effetto così smunto in loro.

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    La "M" maiuscola gotica. Con un pò di immaginazione, la si può vedere nei volti dei penitenti, secondo Dante, rappresentata dalle sopracciglia, dal naso e dalle ombre ai lati degli occhi, coi due occhi che indicano due "O". Da qui la scritta sovrapposta "OMO&q...

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    Last Post by joe 7 il 27 Feb. 2023
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  6. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PURGATORIO, CANTO 22

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 18 Feb. 2023
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    PURGATORIO CANTO 22 - STAZIO; INGRESSO NELLA SESTA CORNICE: I GOLOSI
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    Stazio
    Stazio confessa la sua colpa.


    IL PECCATO DI STAZIO

    L'Angelo della Giustizia ha indirizzato Dante, Virgilio e Stazio alla scala che conduce alla Sesta Cornice, dopo aver cancellato dalla fronte di Dante la quinta P ed aver dichiarato beati coloro che hanno desiderio di giustizia, concludendo con la parola "sitiunt"1.

    Dante segue spedito gli altri due poeti su per la scala, sorpreso della sua stessa leggerezza: infatti, mano a mano che va avanti nel Purgatorio, la pesantezza che avvertiva all'inizio diminuisce sempre di più. Mentre salgono le scale per raggiungere la Cornice successiva, Virgilio dice a Stazio che, da quando l'anima di Giovenale2 è giunta nel Limbo e gli ha rivelato l'affetto di Stazio verso di lui, egli ha ricambiato il sentimento. Proprio in nome di questa amicizia, nonostante i due non si siano mai visti prima, Virgilio prega Stazio di spiegargli com'è possibile che abbia peccato di avarizia, data la sua grande sapienza.

    Dapprima Stazio sorride un poco, quindi spiega a Virgilio che spesso si traggono conclusioni errate riguardo cose le cui vere ragioni sono nascoste. Stazio ha capito che Virgilio crede che lui sia stato un avaro per il fatto di averlo trovato nella Cornice riservata a loro: ma in realtà lui aveva commesso il peccato opposto, quello di prodigalità, che ha scontato con una permanenza di secoli in quella Cornice.

    Stazio, continua, ora sarebbe dannato all'Inferno tra i prodighi a spingere i massi, se non avesse letto il passo di Virgilio, dove il poeta latino parla dell'assassinio di Polidoro ad opera di Polinestore, maledicendo l'avidità dell'oro.3 Fu allora che egli capì che si poteva peccare spendendo troppo, oltre che troppo poco, e si pentì di quella colpa, come delle altre che aveva avuto (e di cui non parla). Quanti peccatori, continua Stazio, risorgendo il Giorno del Giudizio, si ritroveranno coi capelli tagliati (i prodighi che si sono dannati risorgeranno il Giorno del Giudizio coi capelli tagliati, ...

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    Last Post by joe 7 il 20 Feb. 2023
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  7. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PURGATORIO, CANTO 21

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 11 Feb. 2023
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    PURGATORIO CANTO 21 - QUINTA CORNICE, AVARI E PRODIGHI - STAZIO
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    289a
    L'anima salvata del poeta Stazio incontra Virgilio e Dante.


    Dante e Virgilio continuano a percorrere la Quinta Cornice del Purgatorio, riservata agli avari e ai prodighi. Dopo aver assistito ad uno strano terremoto nel canto precedente, Dante è tormentato dal desiderio di sapere cosa era successo: una sete di conoscenza che lui paragona a quella sete che aveva la Samaritana quando incontrò Gesù al pozzo. Intanto si affretta a seguire Virgilio, provando compassione per il giusto castigo ("giusta vendetta") che devono sopportare le anime. All'improvviso, dietro a loro compare un'anima che sembra come Cristo risorto che apparve ai due discepoli di Emmaus descritti dall'evangelista Luca. Si tratta del poeta Stazio, che ha finito la sua pena e segue Dante e Virgilio (ma non si è ancora rivelato a loro), mentre loro sono intenti a camminare tra i penitenti stesi a terra, quindi non si accorgono di lui, finché non si rivolge a loro, augurando ai poeti la pace di Dio. I due si voltano e Virgilio risponde al saluto, augurando all'anima, che ancora non conosce, di raggiungere la salvezza del Paradiso, da cui lui è escluso, essendo mandato con giusto giudizio nel Limbo. Stazio si stupisce nell'ascoltarlo e chiede come sia possibile la loro presenza in Purgatorio. Virgilio indica a Stazio i segni (le P) che Dante ha sulla fronte e che erano stati incisi dall'angelo: quindi è degno di essere "tra i beati", cioè in Paradiso. Ma Dante è ancora vivo, perchè Lachesi, la Moira che svolge il filo della vita, non ha ancora srotolato tutto il filo della sua vita, la cui lunghezza Cloto, l'altra Moira, stabilisce1. Quindi gli era necessaria una guida, perchè non conosce questi posti come li conoscono le anime dei trapassati. Per questo ruolo, Virgilio è stato tratto fuori dall'Inferno, per cui farà da scorta al discepolo, finché gli sarà possibile farlo. A questo punto, Virgilio chiede all'anima - se lo sa - qual è la ragione per cui, poco prima, il monte era stato scosso da un terremoto e le anime avevano intonato il Gloria.

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    Last Post by joe 7 il 11 Feb. 2023
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  8. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PURGATORIO, CANTO 20 (seconda parte)

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 4 Feb. 2023
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    PURGATORIO CANTO 20 (SECONDA PARTE) - QUINTA CORNICE, AVARI E PRODIGHI - UGO CAPETO, RE DI FRANCIA
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    Re-Luigi-Capeto
    Qui si parla della dinastia regale francese dei Capetingi, che durò per quasi mille anni: da Ugo Capeto (inizio del regno: 987) a Luigi Filippo (fine del regno: 1848). Ai tempi di Dante, regnava in Francia Filippo il Bello, uno dei peggiori regnanti della dinastia.


    LO SCHIAFFO DI ANAGNI, LA DISTRUZIONE DEI TEMPLARI, LA CATTIVITA' AVIGNONESE

    schiaffo-di-anagni
    7 Settembre 1303: Sciarra Colonna, inviato del re di Francia, Filippo il Bello, schiaffeggia Papa Bonifacio VIII: è lo schiaffo di Anagni, che indica la fine del Medioevo e l'inizio dell'età moderna, in cui il potere politico, da adesso in poi, prevarrà sempre più con violenza su quello spirituale. In questo modo, si aprirà la strada, progressivamente, alle dittature totalitarie della Rivoluzione Francese5, del Comunismo e del Nazismo. Lo stesso Grande Fratello del romanzo "1984" di Orwell, che controlla tutto, è la conseguenza di questa deriva totalitaria, in cui Dio viene dopo Cesare.


    Il culmine di tali empietà, continua l'anima penitente del re di Francia Ugo Capeto, che racconta a Dante la storia dei suoi discendenti, sarà raggiunto sempre da re Filippo il Bello, che nel 1303 manderà i suoi emissari ad Anagni a oltraggiare papa Bonifacio VIII. Cristo, dice Dante, sarà catturato e deriso nella persona del suo vicario, ucciso nuovamente tra due ladroni (Sciarra Colonna e Guglielmo di Nogaret, i due inviati del re):

    Perché men paia il mal futuro e ‘l fatto, (E perché il male futuro e quello passato sembrino minori,)
    veggio in Alagna intrar lo fiordaliso, (vedo il giglio di Francia entrare ad Anagni (il fiordaliso era il simbolo del re di Francia)...

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    Last Post by joe 7 il 2 July 2023
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  9. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PURGATORIO, CANTO 20 (prima parte)

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 28 Jan. 2023
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    PURGATORIO CANTO 20 (PRIMA PARTE) - QUINTA CORNICE, AVARI E PRODIGHI - UGO CAPETO, RE DI FRANCIA
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    Re-Luigi-Capeto
    Qui si parla della dinastia regale francese dei Capetingi, che durò per quasi mille anni: da Ugo Capeto (inizio del regno: 987) a Luigi Filippo (fine del regno: 1848). Ai tempi di Dante, regnava in Francia Filippo il Bello, uno dei peggiori regnanti della dinastia.


    Dante è sempre nella Quinta Cornice del Purgatorio, quella per gli Avari e i Prodighi: tra gli avari aveva incontrato papa Adriano V e vorrebbe continuare a parlargli, ma questi ha finito di dire quello che voleva dire e Dante si allontana, anche se resta insoddisfatto. Lui e Virgilio continuano a percorrere la Quinta Cornice, tenendosi stretti alla parete del monte, perchè le anime degli avari e dei prodighi sono tutte distese sull'orlo, verso il vuoto, e, piangendo, espiano il loro peccato di avarizia (la prodigalità è il suo riflesso), che è la causa dei mali del mondo, dice Dante, che maledice la lupa, il simbolo della cupidigia (che lui aveva già incontrato nel Primo Canto, alla Selva Oscura). Dante, anzi, chiede a Dio quando essa sarà scacciata dalla Terra.

    ESEMPI DI GENEROSITA'

    Mentre i due poeti camminano lentamente, Dante sente le anime che mormorano con voce lamentosa, citando l'esempio di Maria, che visse così poveramente da partorire Gesù in un'umile stalla. Bisogna precisare, però, che la Madonna non era povera, e nemmeno Giuseppe: un falegname, a quei tempi, era una persona molto richiesta. Quindi, il lavoro - e i soldi - a Giuseppe non mancavano: fu la necessità quella che costrinse i due coniugi a trovare riparo in una grotta a Betlemme (loro abitavano a Nazareth, più lontano). A quei tempi, il paese era pieno di gente venuta lì per il censimento. Quindi è più giusto dire che Maria accettò la condizione di povertà, di necessità, che ha dovuto affrontare durante il viaggio. Ma non visse mai da povera: nè lei, ...

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    Last Post by joe 7 il 28 Jan. 2023
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  10. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: PURGATORIO, CANTO 19

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 21 Jan. 2023
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    PURGATORIO CANTO 19 - SOGNO DI DANTE; QUINTA CORNICE: AVARI E PRODIGHI - PAPA ADRIANO V
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    Dante e Virgilio incontrano gli avari e i prodighi del Purgatorio, costretti a stare distesi e rivolti verso il basso, piangendo i propri peccati (dalla litografia di Dorè).



    LA FEMMINA BALBA

    Siamo vicini all'alba: Dante e Virgilio sono sempre nella Quarta Cornice del Purgatorio, riservata agli accidiosi. La costellazione dei Pesci sorge sull'orizzonte. Dante sta dormendo e fa un sogno strano: sogna una donna, che prima le appare balbuziente ("femmina balba", appunto balbuziente, la chiama il Poeta), con gli occhi storti e zoppa, con le dita rattrappite e di colorito smorto. Poco dopo appare bellissima, come il calore del sole che riscalda le membra infreddolite nella notte. La donna parla con scioltezza, quasi cantando, tanto che Dante non riesce a toglierle gli occhi di dosso. Dice di essere una dolce sirena che tenta i marinai nell'oceano, proprio come aveva fatto con Ulisse, ed è in grado di legare a sé chi la ascolta. La donna non ha ancora smesso di parlare, quando Dante vede che compare un'altra donna, dall'aspetto di santa, che chiede a Virgilio - che compare anche lui nel sogno - chi sia l'altra donna. Virgilio, continuando a guardare la donna santa, strappa la veste alla prima donna che era comparsa e mostra a Dante il suo ventre, da cui esce un gran puzzo, tale da risvegliare immediatamente il poeta. Mentre si sveglia, Virgilio gli dice di averlo già chiamato tre volte, invitandolo ad alzarsi e a seguirlo, così da trovare il passaggio alla Cornice seguente, la Quinta, riservata agli Avari e ai Prodighi. Dante obbedisce e segue il maestro, ma col capo rivolto verso il basso, pensoso, simile a un mezzo arco di ponte. L'angelo della sollecitudine compare e li esorta a salire la scala che li porterà alla cornice successiva, con voce dolce e benevola. L'angelo apre le ali bianche come quelle di un cigno e li introduce alla scala, stretta tra due pareti rocciose, quindi muove le penne e fa vento verso i due poeti, affermando che "sono beati coloro che pi...

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    Last Post by joe 7 il 22 Jan. 2023
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